Sole Leonardo
Leonardo Sole è nato a Sassari l’11 luglio 1934. Professore di Linguistica generale all’Università di Sassari, in pensione dal 1-11-04, è linguista e semiologo, drammaturgo, critico teatrale, poeta. E’ stato per molti anni, fin dalla sua fondazione, membro del Bureau européen pour les langues moins répandues (che ha sede a Bruxelles e a Dublino) e presidente del Confemili (Comitato nazionale federativo minoranze linguistiche d’Italia). Specialista dei problemi linguistici delle minoranze, ha al suo attivo numerosi studi sull’argomento. Come linguista ha dato una risposta considerata risolutiva all’annoso problema delle origini del sassarese, formatosi come pidgin a Porto Torres intorno al secolo XI ed evolutosi come lingua creola. Come specialista dell’analisi del testo e semiologo ha scritto molto sul teatro (oltre le migliaia di articoli pubblicati sulla Nuova Sardegna in qualità di critico teatrale ufficiale per circa quarant’anni) e dedicato numerosi saggi ai rapporti tra oralità e scrittura, al linguaggio iconico negli scrittori sardi, alla semiotica del teatro e della danza sarda, ai gerghi sardi, ai modelli semiotici della cultura sarda, ai poeti in lingua sarda. Ha analizzato sotto questo aspetto, rivolto cioè alla individuazione delle matrici semiotiche e antropologiche, ai modelli linguistici di base e alle modalità di scrittura, tutti i maggiori scrittori sardi, dalla Deledda a Salvatore Satta agli autori più recenti. Per quanto riguarda Grazia Deledda, ha per primo messo in luce un aspetto fondamentale trascurato o misconosciuto dalla grande critica, vale a dire il fatto che la Deledda non solo utilizza i modelli ritmici riferibili alla lingua sarda, ma che il ritmo (che tende in lei a formalizzarsi in sequenze di settenari-ottonari ed endecasillabi) costituisce una struttura portante della sua scrittura. Dalle minuziose analisi testuali risulta inoltre che questa grande scrittrice utilizza come connotatori essenziali il sistema dei colori, che assume la funzione di un codice vero e proprio, ora sovrapponibile alla parola, ora alternativo. Ha svolto numerose ricerche interdisciplinari sul campo, soprattutto in Barbagia, in collaborazione con la Discoteca di Stato, con l’Istituto Superiore Regionale Etnografico e con illustri studiosi (coi musicologi AnnalSS 4, 2004 (2007)
8 L eona r do S ol e Diego Carpitella e Pietro Sassu hanno pubblicato tre dischi di Musica sarda. Canti e danze tradizionali, accompagnati da un saggio di analisi semiotiche: collana Albatros, Vedette-Records, Milano, 1973, VPA 8150, 8151, 8152). Si tratta di un’opera oggi ritenuta fondamentale. Come critico teatrale e drammaturgo si è impegnato in un lungo lavoro di ricerca e di analisi dei modi tradizionali del comunicare, visti anche in relazione ai contesti attuali della comunicazione sociale e in funzione di nuove forme di comunicazione teatrale. Scrive in italiano e in sardo, badando però a valorizzare anche i sistemi segnici non verbali della cultura sarda, compresi quelli “naturali” e del paesaggio. Delle sue opere sarde è stato scritto che danno un contributo «di grande rilievo alla formazione di un teatro sardo», e che possono fornire un’ottima base di partenza per avviare un processo di unificazione della lingua sarda: “Leonardo Sole utilise dans ses drames une forme de langage dans laquelle les locuteurs des variantes le plus diverses peuvent se reconnaitre e qui pourrai servir de modèle pour l’elaboration d’une koiné interdialectale, indispensable à l’avenir … Quoiqu’il soit, il est indéniable que la langue sarde s’est enrichie, avec Leonardo Sole, d’un auteur dramatique d’une envergure toute autre que provinciale” (George Bossong in Lengas, 8, 1980, p. 37). Sue poesie sono state inserite in numerose antologie e riviste, anche internazionali. Ha pubblicato tre volumi di versi (Katabasis, Boetti & C., 1994; Licheni rossi, Boetti & C., 1995; Cuvânt ce tremură, Craiova, Karma & Petrescu 2000); e altri tre sono in corso di pubblicazione. Tra le opere teatrali, quasi tutte ripetutamente messe in scena, si citano Pedru Zara (Sassari, 1978), storia di un emigrato che rappresenta in termini drammatici la perdita di identità dei sardi, messo in scena in Sardegna e (nella traduzione di J.Thiers) in Corsica; Funtanaruja, messo in scena nel 1979 e nel 1980-81 in Sardegna e nella penisola dal Teatro di Sardegna; la sacra rappresentazione Il pianto della Madonna, più volte messa in scena nella nostra Cattedrale, nonché in diverse piazze e puntate televisive curate da Rai3. Per la Rai ha anche scritto un racconto sceneggiato in dieci puntate, andato in onda nel 1988 e nel 1992: LeonardoAlagon. Il mito drammatico La casa del bosco (1988), che si ispira alla vita di Antonia Mesina, vittima di una assurda violenza e poi beatificata, ha partecipato con successo al festival di Sant’Arcangelo del 1989. Nelle sue opere teatrali si usano, separatamente o in un contesto plurilingue sperimentale, l’italiano, il sardo, il sassarese e i sistemi segnici non verbali tipici della Sardegna, compresi quelli “naturali” e del paesaggio. In alcuni AnnalSS 4, 2004 (2007)
Notizie biobibliografiche 9 casi (La casa del bosco) si è tentato di riattivare i significati sedimentati dal tempo all’interno delle pareti domestiche e sugli stessi poveri oggetti d’uso quotidiano (cassapanche, sgabelli, ecc.): segni degradati ma non muti. Nel 1990 è andata in scena Nur, frutto di un’altra ricerca sui miti sardi, e nel 1992 l’atto unico La panchina, come saggio finale del seminario universitario di semiotica del teatro. La stessa opera è stata poi riproposta da due famosi attori: Piero Nuti e Adriana Innocenti. Il dramma plurilingue Itaca!Itaca!, scritto in collaborazione con Jacques Thiers e Franco Scaldati, ha coinvolto in un unico progetto le due università di Sassari e di Corsica e tre gruppi teatrali: Teatro Sassari, ‘U Teatrinu (Corsica) e Femmine dell’ombra (Palermo). Prima rappresentazione ad Ajaccio, nel quadro delle manifestazioni scientifiche dei Jardins de la connaissance, e in numerose altre piazze. Nel quadro del progetto “Odissea” tra le due università è stato prodotto nel 1998 Il Ciclope, di Jacques Thiers e Leonardo Sole. È stato direttore del Centro di servizi per le attività teatrali e artistiche in genere dell’Università di Sassari, Tearcus, nato su un suo progetto. Il 10 dicembre 1998 è stato rappresentato con grande successo lo spettacolo Mascaras, saggio finale del laboratorio teatrale di quell’anno. Gli stessi studenti hanno prodotto le bellissime maschere indossate in scena e le musiche poi eseguite dal vivo. AnnalSS 4, 2004 (2007)
1 0 L eona r do S ol e 2. Pubblicazioni —— e P. Sassu, “Proposta di analisi di un gruppo di canti popolari sardi ”, in Quaderni dell’Isse, 2, Sassari1967; “Struttura e piani di formalizzazione verbale ”, in Carpitella, Sassu, Sole, Musica sarda. Canti e danze tradizionali, vol. con traduzione dei testi in inglese, più tre dischi VPA 8150, 8151, 8152, Vedette-Records, Milano 1973: 17-36; “Il ritmo delle fiabe sarde”, in Uomo& Cultura, VII, 13-14, 1974: 51-141; “Funzione degli stereotipi nel canto popolare sardo”, in Rivista italiana di musicologia, VII, 1, 1975: 115-144; “Il pindarismo sardo ”, in La grotta della vipera, II, 8, 1977: 34-46; ora in Linguaggio musicale e linguaggio poetico in Sardegna, Atti del convegno di studi coreutico musicali sardi (Nuoro, 24-26 luglio 1975), Altair, Cagliari 1981: 39-45; “Strutture ritmiche e comunicazione orale in Sardegna. Per una semiotica delle culture subalterne”, in Quaderni sardi di filosofia e scienze umane, I, 1, 1977: 67-95; “Lingua e classi sociali nella Rivista italiana di Dialettologia”, in La grotta della vipera, III, 10-11, 1978 : 74-76; “Segno e realtà”, Memorie del seminario di Storia della filosofia, Università di Sassari, Poddighe, Sassari 1979; “Il giorno del giudizio: tempo di vita, tempo di morte”, e “Satta scrittore sardo” in Il giornodel giudizio. Dibattito(Nuoro 1979), Chiarella, Sassari, 1979: 5-9 e 23-27; ora in Salvatore Satta e “Il giorno del Giudizio”, seconda edizione riveduta e ampliata a cura di Ugo Collu, STEF, Cagliari 1989: 17-26 e 53-62; “Il giorno del giudizio: immagine dolente di un impossibile riscatto”, in La grotta della vipera, IV, 15, 1979: 29-33; “Per una letteratura sarda dell’infanzia”, in Ricerca e informazione nell’età evolutiva, (Nuoro 5-25 febbraio 1979), Nuoro 1980: 49-58; “La Sardegna come minoranza etnico-linguistica”, in Città & Regione, 6, 3, 1980: 132-148; “Grassia Deledda in sardu”, in Grazia Deledda, Elias Portolu (bortau in nugoresu dae Serafinu Spiggia), Istituto Superiore Regionale Etnografico, Nuoro 1982: 8-10; “Il segno ritrovato: per un recupero del valore d’uso del linguaggio”, in Il poliedro informazione. A spetti del comunicare e stato dell’informazione in Sardegna (Nuoro 27 ott. -12 nov. 1980), Chiarella, Sassari 1983: 35-38; AnnalSS 4, 2004 (2007)
Notizie biobibliografiche 11 “Il cinghiale del diavolo di Emilio Lussu tra oralità e scrittura”, Centro Stampa dell’Università di Sassari, Sassari 1980; ora in EmilioLussu ela cultura popolaredella Sardegna, Atti del convegno di Nuoro (25-27 aprile 1980), Stef, Cagliari, 1983: 147-176; “Contos iscrittos e contos contados”, in 20 Contos de su Premiu “Posada” (Prefazione), Della Torre, Cagliari 1982: 7-10; “Sardegna: bilinguismo e cultura di frontiera”, Quaderni per la promozione del bilinguismo, nn. 29-30, Cladil, Brescia 1981, ora in G. Freddi, L’Italia plurilingue, Minerva Italia, Bergamo 1983: 176-211; “Spazio festivo e teatralità. I modelli semiotici della cultura sarda”, in Il teatro in Sardegna, Atti del Convegno di Macomer (1-3 dicembre 1978), a cura di Maricla Boggio, La Casa Usher, Firenze 1983: 76-88; In s’oru ‘e su mare. Per una semiotica della cultura sarda, Libreria Dessì Editrice, Sassari 1981; “Una cultura di frontiera”, in Dalla civiltà nuragica agli anni ’80. Poesia come salvezza, Atti del convegno nazionale del Centro Studi di Poesia e di Storia delle Poetiche (Selargius 1980), Sardalito, Quartu Sant’Elena 1981: 121-135; “La Sardegna tra bilinguismo e diglossia”, in Sociologia della comunicazione, I, 2, 1982 123-135; “Il linguaggio dei sardi. Aspetti linguistici e prospettive didattiche”, in Lingua e scuola, a cura di Manlio Cortelazzo, Atti del convegno su Scienze del linguaggi e educazione linguistica (Oristano 6-8 aprile 1981), CLEUP, Padova 1982: 137- 154; “L’eroe bifronte: dalla poetica della solitudine all’impegno civile nella poesia sarda del Novecento”, in Le sollecitazioni eriche della poesia in rapporto alla situazione socio- politica nell’area del Mediterraneo, Atti del Convegno internazionale del Centro Studi di Poesia e di Storia delle Poetiche (Cagliari-Selargius 1981), Tip. Ed. Artigiana, Cagliari 1982: 115-133; “La poesia in lingua sarda del Novecento”, in La Sardegna, a cura di M. Brigaglia, Della Torre, Cagliari 1982, vol. I, Arte e letteratura: 55-70. “La minoranza linguistica sarda. Aspetti e problemi”, in Linguistic Problems and European Unity, a cura di G. Braga e E. Monti Civelli, Franco Angeli, Milano 1982: 308-314; “Per una semiotica del tappeto sardo”, in Il lavoro al telaio a Bonorva e Ploaghe, Editrice Archivio Fotografico Sardo, Torralba 1985: 27-30; AnnalSS 4, 2004 (2007)
1 2 L eona r do S ol e S’Arromaniska. Il gergodegli abitanti di Isili, Libreria Dessì Editrice, Sassari 1983; “Dalla lingua al linguaggio: un progetto per l’autonomia”, in La lingua sarda ieri e oggi, Atti del Convegno di Cagliari (27-28marzo 1982), Amministrazione provinciale, Cagliari 1983: 38-50 e 141-144; “Biografia posssibile impossibile”, in Antonio Marras, L’ossessione del corpo, Dessì, Sassari 1985: 5-13; “Dalla struttura del romanzo alla riscrittura drammatica: una traccia per un difficile itinerario”, in Rileggere Grazia Deledda, L’incendio nell’oliveto: un tentativo di drammaturgia, a cura di A. Prost, Convegno del 22-3-86, in Quaderni della Cooperativa Teatrodi Sardegna, n. 9, Stef, Cagliari 1986: 47-59; “La semiosi iconica in Grazia Deledda. L’immagine e il suono” in Grazia Deledda nella cultura contemporanea, I (a cura di Ugo Collu), Atti del Seminario di studi di Nuoro (25-26-27 sett. 1986), Cagliari 1992 : 83-119; Oralità e scrittura. Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Bachisio Zizi, Stamperia Artistica, Sassari 1986; “Pregare in sassarese”, introduzione a D. Alessandru Dominiggu Varesini, Brevi catechismu, Stamparia Azzibescubili di Rimundu Azara, Sassari 1857, ediz. anastatica a cura dell’Amministrazione civica di Sassari del primo libro stampato in sassarese, Sassari 1986; “La voce sommersa di Sassari antica”, introduzione a Canti popolari in dialetto sassarese raccolti dal canonico Giovanni Spano – Con osservazioni sulla pronunzia del principe Luigi Luciano Bonaparte, Cagliari 1857, ediz. anastatica a cura dell’Amministrazione Civica di Sassari, Sassari 1986; “Limba e poesia pro una cultura noa”, in Sesuja, 4-5 1987: 49-71; “La linea e il cerchio. Semiotica della danza sarda” in Ichnusa, VII, 14,1988: 44-63; “Religione, minoranze e mass media”, in Studi in onore di Pietro Meloni, 1988: 199- 204; Lingua ecultura in Sardegna. La situazionesociolinguistica, Unicopli, Milano 1988; “Per un teatro dell’identità”, in Poesia, Prosa, Teatro, a cura di Tore Tedde, Tipografia – Litografia Fiori, Thiesi 1989: 225-232; “La parola liberata. Centralità ed emarginazione delle lingue “diverse” ”, in Diverse Lingue, IV, 6,1989 : 73-80; Pour une sociolinguistique des minorités. Le cas de la Sardaigne, in «P.U.L.A. – Publications universitaires de linguistique et d’anthropologie», I, 1, 1989: 29-60; AnnalSS 4, 2004 (2007)
Notizie biobibliografiche 13 “Quando l’oralità diventa scrittura: il corpo e la voce nella poesia di Remundu Piras”, in Remundu Piras. Ammentos de su poeta, Soter Editrice, Sassari 1990 : 14- 25; “D’una ossessione dell’Isola” (poeti sardi contemporanei), in Hellas – Rivista di letteratura e mito, XII, 4, 1990, : 21-52; “La situazione sociolinguistica della Sardegna: aspetti e problemi”, in Scuola e bilinguismo in Sardegna. A spetti scientifici e didattici, Atti del convegno regionale “La scuola e il bilinguismo in Sardegna”, Della Torre, Cagliari 1991: 95-128; “Le lingue polinomiche e i nuovi codici”, in Pula (Université de Corse), 3-4, 1991: 384-395; “Per una rilettura di Paulicu Mossa”, in Tore Tedde (a cura di), Paulicu Mossa a sos chent’annos dae sa morte, Tip. Eurografica, Macomer 1992 : 17-23; “I colori di Grazia”, in Grazia Deledda nella cultura contemporanea, 2, a cura di Ugo Collu, STEF, Cagliari 1994: 151-180; “Per un teatro dell’identità. Un’esperienza, un progetto”, in Alle radici del teatro, a cura del Centro Teatrale S’Arza, Gallizzi, Sassari 1993: 7-19; “L’esperienza sarda: una letteratura sommersa? ”, in Lingua e dialetto nella tradizione letteraria italiana, Atti del convegno di Salerno (5-6 novembre 1993, Salerno Editrice, Roma 1996: 395-420; “La lingua di Sassari. Il problema delle origini”, in Studi in onore di Massimo Pittau, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, Stampacolor, Sassari 1994: 39-70; “Dall’etnia alla lingua: verso una cultura del cambiamento”, in Lingua dell’infanzia e minoranze, Atti del convegno di Udine (11-13 nov. 1994), Lipa Editrice, Udine 1994: 185-92; “Tra bilinguismo e diglossia. Aspetti della letteratura sarda del Novecento”, in J. Fusina (a cura di), Littératureet diglossies, Université de Corse 1995: 61-71. “Tra utopia e linguaggio. Per un teatro dell’identità”, in Lingue e teatralità – Langues et theatralité, Bastia, 1, VI, 1995 : 33-42; “Uno scrittore in ascolto (appunti di lettura) ”, in Salvatore Cambosu tra due Sardegne, Atti del convegno di Nuoro-Orotelli (27-29 nov. 1992), a cura di Ugo Collu : 59-73; —— e Tore Tedde, Antoni Cubeddu, Ozieri, Il Torchietto 1996; AnnalSS 4, 2004 (2007)
1 4 L eona r do S ol e “Nanneddu Chighine tra oralità e scrittura Funzioni della poesia nella Sardegna del cambiamento”, in Nanneddu Chighine, Boghes de una ‘ia, a cura di Tore Tedde, Ozieri, Il Torchietto 1996 :15-20; “Dall’etnia alla lingua”, in AA.VV., Lingua dell’infanzia e minoranze linguistiche, Lipa Editrice, Udine 1996; “Michelangelo Pira e i problemi del bilinguismo. Tre momenti per una sintesi”, in La Sardegna nell’opera di Michelangelo Pira, Atti del convegno in onore di Michelangelo Pira (Quartu Sant’Elena 1996), Cagliari, Tema 1997: 28-61; “La lingua di Sassari tra passato e presente. Lo spazio dell’identità”, in Sacer, IV, 4, 1997: 7-42; “Alla ricerca della città perduta. I luoghi della poesia a Sassari”, in Sacer, V, 5 (1998), : 75-97; Sassari ela sua lingua, Stamperia Artistica, Sassari 1999; “Verso lo standard. Il problema della scrittura”, in Scrivere il sardo. Problemi di grafia della lingua regionale, Atti del convegno in onore di Michelangelo Pira (Quartu Sant’Elena, 24/25 ottobre 1998), Tema, Cagliari 1999: 20-40; “Il calvario rovesciato di Ignazio Lecca. Verso il cuore delle cose”, in Ignazio Lecca, Nosu chi torraus a fueddai, Tema, Cagliari 1999 : 7-16; “La sintassi modulare del giovane Gramsci. Quando la parola diventa azione”, in Eugenio Orrù e Nereide Rudas (a cura di), Il pensiero permanente. Gramsci oltre il suotempo, Tema, Cagliari 1999: 352-368; “Per un insegnamento del sardo in una situazione di bilinguismo con diglossia”, in Itinera. Studi in onore di Enzo Cadoni, a cura di Francesco Mulas, Sassari 2000: 41- 59; “Il linguaggio dell’identità”, in Studi in onore di Ercole Contu, Edes, Sassari 2000: 389- 404; “Identità in progress. Linguaggio e realtà nella società complessa”, in Annali della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Sassari, a cura di Giuseppe Contu, Sassari 2000: 43-71; “Frammenti di luce e suoni della memoria”, in Gonario Satta Brocca, Tera – Poesie, Premio Michelangelo Pira 2000, Tema, Cagliari 2001: 7-14; “L’altro Pedru Casu. Il teatro dell’anima”, in Annali della facoltà di LingueeLetterature straniere dell’Università di Sassari, a cura di Giuseppe Contu, Sassari 2001, : 321-45; ora in Duecento anni al servizio del territorio (1803-2003), a cura di Tonino Cabizzosu, Carlo Delfino Editore, Sassari 2003: 214-233; AnnalSS 4, 2004 (2007)
Notizie biobibliografiche 15 “ La poesia come sogno ”, in Piero Canu, Rosi marini, Premio Michelangelo Pira 2002, Tema, Cagliari 2003, : 7-12; “ Emergere insieme. Percorsi dell’identità dal locale al globale ”, in G. Lanero e C. Vernaleone (a cura di), Radici e ali, Atti del convegno di Sassari (dicembre 2001), Cuec, Cagliari 2003 : 103-117; “Il linguaggio dell’identità”, in Studi in onore di Ercole Contu, Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Sassari, Edes, Sassari 2003: 389-404; “La scrittura-evento di Emilio Lussu in Un anno sull’altipiano”, in L’uomo dell’altipiano. Riflessioni, testimonianze, memorie su Emilio Lussu, a cura di Eugenio Orrù e Nereide Rudas, Tema, Cagliari 2003: 424-441; Il sassarese. Come nasce, come si scrive, Lisena editrice, Sassari 2003; Efisio Collu: il fiume profondo della poesia, in Efisio Collu, Coment’ ’e un’arriu, Tema, Cagliari 2004 : 9-18; “ La forza delle radici nella scrittura bifronte di Antonio Simon Mossa ”, in Antonio Simon Mossa, Dall’utopia al progetto, a cura di Federico Francioni e Giampiero Marras, Condaghes, Sassari 2004: 267-294; “ Il teatro della parola in Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu ”, in Emilio Lussu trent’anni dopo, Alfa Editrice, Cagliari 2006: 30-47. AnnalSS 4, 2004 (2007)