Bollettino visite ultima settimana su accademiasarda.it dall’Europa a cura di Shynu-Stat
Apo connotu s’amigu Giuanne Fiore comente poete de sos pius mannos, pro non nàrrere su pius mannu de sos chi s’agatant, gustende sas poesia de su lìbberu sou “Camineras”. E apo tentu su piaghere fintzas de nde resare medas in radio pro las fàghere apretziare a sos iscultadores fitianos. Ma chi esseret iscriidore e literadu mannu abberu meda fintzas in prosa, l’apo iscobertu custas dies leginde su romanzu “Sas primas abbas”.
Domenico Bardari era nato in Calabria, a Pizzo, il 6 dicembre 1836, figlio di Giuseppe e Carlotta Salomone. Il genitore, di sentimenti liberali, fu destituito dalla magistratura napoletana per la condotta tenuta durante il moto rivoluzionario calabrese del 1848. Domenico studiò a Monteleone nel Collegio Vibonese, poi giurisprudenza a Napoli, dove ebbe modo di frequentare gli ambienti anti-borbonici, i quali si tenevano in contatto col marchese di Villamarina rappresentante diplomatico del regno di Sardegna.
Leggi tuttoStefano da Verona, Visita e adorazione dei Magi (1434), tempera su tavola; Milano, Pinacoteca di Brera | |
Solennità | |
Misterocelebrato | Visita dei Magi e manifestazione di Gesù. |
Periodo | Tempo di Natale |
Data | 6 gennaio |
Feste correlate | Battesimo di Gesù, Natale. |
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Nel Martirologio Romano, 6 gennaio, n. 1:L’Epifania, o Epifania del Signore è la solennità nella quale la Chiesa celebra la manifestazione di Cristo ai popoli di tutto il mondo, simboleggiati dai Magi che gli fanno visita e gli rendono omaggio portandogli in dono dell’oro, dell’incenso e della mirra. Viene celebrata il 6 gennaio. Con la Pasqua, l’Ascensione, la Pentecoste e il Natale costituisce una delle massime solennità della Chiesa.
Il termine Epifania deriva dal greco ἐπιφάνεια, epipháneia, che può significare “manifestazione“, “apparizione“, “venuta”, “presenza divina”. Nella forma ἐπιφάνια, epiphánia, attestata in San Giovanni Crisostomo, assume la valenza di “Natività di Cristo“. |
Benedetto XVI
Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene.
Leggi tuttoNàschidu ses Gesus in sa conchedda
Ue su ‘oe e s’ainu b’istaiant
Chen’àere peruna campanedda
Sa paza solu si mandigaiant.
Tue fizu ‘e Deus e de Maria
Non pianghias mancu pro su fritu
Subra sa paza e subra sa ‘iddia
Sos pastores sas peddes ant gitu.
Giambattista Murgia era nato nel 1806 a Teti, facente parte della signoria di Austis [1]. La carriera che intraprese nell’amministrazione dell’Interno si svolse inizialmente nell’isola [2], ma i contemporanei lo conobbero soprattutto come verseggiatore. La passione per la poesia lo portò a pubblicare negli anni diverse composizioni non solo d’occasione [3]. Lo elogiò il conterraneo e amico Giovanni Siotto-Pintor: