Le vie dello Spirito di Dio non sono le vie degli uomini di Angelino Tedde
( 1. Samuele 16′);,1b.4.6-7.10-13a
“In quei giorni, il Signore disse a Samuele: “Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da lesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto un re”. Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato. Quando Iesse e i suoi figli gli furono davanti, egli osservò Eliàb e chiese: “È forse davanti al Signore il suo consacrato?”.
Il Signore rispose a Samuele: “Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura. Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore”. Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: “Il Signore non ha scelto nessuno di questi”.
Samuele chiese a lesse: “Sono qui tutti i giovani?”. Rispose Iesse: “Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge”. Samuele ordinò a lesse: “Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui”. Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto.
Disse il Signore: “Alzati e ungilo: è lui!”. Samuele prese il corno dell’olio e lo consacrò con l’unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo Spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi.”
A partire da martedì pomeriggio, i 115 cardinali elettori cominceranno a votare per la scelta del successore di Benedetto XVI. Potenzialmente sono tutti papabili, ma i giornalisti hanno già indicato quelli piùi probabili. A volte è successo che siano riusciti a indovinare, ma più spesso hanno fallito le previsioni. Perché? Perché le vie del Signore come si può notare nella scelta dl successore del re Saul non sono le vie degli uomini. I criteri dello Spirito Santo non sono quelli dei giornalisti più o meno esperti di eventi ecclesiastici per cui senza stare a scevellarsi un buon cattolico non ha che da pregare perché il discernimento dei cardinali sia conforme alla volontà di Dio e non a quello degli uomini. Si prega e poi il Papa che verrà eletto dobbiamo accoglierlo con serenità senza stare a commentare sulle sue buone o mediocri capacità come usano fare spesso laici e laicisti e tanti cattolici autosufficienti che starebbero volentieri vicini al Papa per dargli dei suggerimenti come voleva fare con Benedetto XVI, ma ancor prima con Giovanni Paolo II, il famoso teologo svizzero che, purtroppo per lui, lo Spirito Santo non lo ha scelto mai né come vescovo né tanto meno come vescovo di Roma. Il nostro povero teologo, ad ogni nomina di Papa, ne legge subito la vita (in senso sardesco) e ne prevede l’azione; alla sua morte o alla sua rinuncia su un intero foglio del Corriere della Sera emette il suo giudizio che vuol far passare per universale. Non c’è solo lui però che emette giudizi sui papi, ma anche modesti intellettuali che la sanno più lunga dello Spirito Santo.
Penso che un credente corretto, lasciando perdere laici e laicisti, edotto anche dalla storia della Chiesa e praticando quella virtù oggi così rara, l’umiltà, non debba fare altro che pregare prima dell’elezione del Papa e successivamente continuare a pregare per il suo gravoso e diffcile ministero tra i credenti e i non credenti. Penso che questo debba essere l’atteggiamento più corretto da seguire e il miglior modo possibile per fare da Cireneo al futuro Papa che come Cristo sulla salita del Calvario porta su di sé una Croce eccezionalmente pesante, chiunque venga scelto sia che rassomigli ad uno dei più splendidi figli di Iesse sia che venga scelte un cardinale dalla corporatura modesta, magari dai cappelli fulvi e dai begli occhi come quelli del giovane Davide. L’importante è che Samuele, in questo caso i cardinali, ascoltino la voce dello Spirito più che i suggerimenti di Iesse cioè degli uomini.
Roma, Mercoledì 13 marzo 2013
Come scritto alcuni giorni fa lo Spirito Santo si è mosso diversamente dalle aspettative degli uomini: il Papa eletto è il Cardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, gesuita, argentino, nonni di origine piemontese, che si è dato il nome di Francesco, l’umile frate d’Assisi. Da nessuno preconizzato, quasi del tutto ignorato. Le vie dello Spirito non sono le vie degli uomini!
L’argentino Jose Mario Bergoglio è il nuovo Papa. Si chiamerà Francesco I. Ha 76 anni, è l’arcivescovo di Buenos Aires ed è il primo Pontefice sudamericano, fa parte della Compagnia di Gesù e arrivò secondo dietro Ratzinger allo scorso conclave. E’ diventato prete a 33 anni nel 1969 , secondo le consuetudini dei gesuiti che prima conseguono titoli accademici di vario gneere prima di essere ordinati sacerdoti. Ha studiato da chimico. Quando fu nominato cardinale nel 2001 ordinò ai suoi di non andare a Roma, ma di dare i soldi per il viaggio in Italia ai poveri. Oppositore del lusso e degli sprechi, è di origini piemontesi. Viveva da sempre in umiltà. Da quando divenne arcivescovo di Buenos Aires ha scelto un piccolo appartamento al posto di quello lussuoso adiacente alla cattedrale. E’ diventato molto popolare quando c’è stata la crisi economica in Argentina: un punto di orientamento rispetto alla reputazione di politici e burocrati del Paese. Nel 2000 ha chiesto alla Chiesa argentina un atto di pubblica penitenza per le colpe commesse durante gli anni della dittatura. E quando all’ultimo sinodo dei vescovi, nel 2001, gli chiesero di avere un ruolo di peso, lui rispose: “Per carità, in curia muoio”. (A. T.)