“Su Siddadu” di Nulvi illustra le ultime tesi di Laurea sul paese: Graduati all’Uniss (1766-1825) di Silvana Posadinu e”La collegiata” di Giovanna Sanna di Ange de Clermont
Presso l’ex-lavatoio pubblico fascista, architettoninicamente riqualificato, e alla presenza di una ventina di amatori della storia patria le professoresse Silvana Lucia Posadinu e Giovanna Sanna, entrambe di Nulvi, coordinate dallo scrivente, hanno illustrato le loro interessanti tesi di laurea. La Posadinu ha trattato del suo lavoro presso il Centro Interdisciplinare per la Storia dell’Universià di Sassari (CISUS) presso cui, alla guida illuminata del prof. Gian Paolo Brizzi, ha lavorato per mesi su registri del Settecento e del Primo Ottocente, per stilare le schede di coloro che si sono graduati in quella università in Teologia, Leggi, Medicina. In tutto 1482 schede contenenti i momenti nodali della carriera universitaria di religiosi e laici, colti nel momento in cui conseguirono il magistero delle arti (di due o tre anni), il bacellierato (di due anni), la licenza privata e pubblica, la laurea privata e pubblica. I risultati della tesi hanno arricchito il saggio dei Eugenia Tognotti sui graduati in Medicina della stessa Università di Sassari. Il coordinatore, a suo tempo secondo relatore della tesi, ha accennato al curriculum studi dei graduati, fissati dalla riforma Bogino: le sette classi che precedevano l’iscrizione all’Università e che avevano sostituito il trivio e il quadrivio e poi i 4 gradi universitari. La Posadinu ha evidenziato anche come Nulvi, grazie alla passione per gli studio dei suoi cittadini, conti un buon numero di graduati, specie religiosi, data la presenza nel paese di una collegiata fondata dalla nobildonna Marietta Delitala e da altri donatori. In effetti, lo stesso discorso che si può fare per Castelsardo che, nell’Anglona, in graduatoria, si colloca dopo Nulvi, mentre al III posto va a collocarsi ChiaramontiLa tesi già puybblicata nella parte riguardanti i laureati sarebbe ancora sfruttabile sia per le schede dei maestri d’arte, dei bacellieri e dei licenziati.
Ha preso poi la parola la prof. Giovanna Sanna che ha illustrato l’escursus della lite intercorsa tra la collegiata e il demanio dello Stato dopo l’emanazione della legge Siccardi prima (1856) e Rattazzi successivamente(18676). La causa fu vinta dai canonici e beneficiati, circa dieci sacerdoti, ma la durata di ventun anni, la qualificò come una vittoria di Pirro dal momento che i canonici e i beneficiati man mano passarono a miglior vita e il modesto patrimonio rimasto fu incamerato dai fondi statali del culto. Uno stato liberal-massonico, che arraffò senza ritegno sul patrimonio ecclesiastico e senza alcuna parsimonia disperse con scarso beneficio per le finanze dello stato sabaudo prima e italiano dopo. Prima della presentazione di questi due lavori il relatore prof. Angelino Tedde ha fatto proiettare il cortometraggio da lui realizzato nel 2001, al momento del congedo dall’Università. Il titolo: I luoghi dell’afabetizzazione (1823-1848): in esso si visitano gli oratori di Bonnannaro, Borutta, Cargeghe, Chiaramonti, Florinas, Muros,Nulvi, Olbia, L’Istituto degli Scolopi e l’ex collegio nuovo dei Gesuiti(1627), oggi Univesità degli studi di Sassari. Mezz’ora di immersione di oratori, sede delle scuole normali, di case, comunali scuole e di scuole primo novecentesche (San Donato di Sassari, Scuole di Nulvi e infine la scuola in stile razionalista di San Giuseppe di Sassari). Il presidente de Su Siddadu , l’avv. Damiano NIeddu, ha anche annunciato la prossima pubblicazione di un libro antologico delle tesi di laurea presentate perché resti scolpita nel ricordo la storia identitaria di Nulvi ricostruitada queste ricerche accademiche, dalla briosa penna del prof. Manlio Brigaglia, non solo docente emerito dell’università di Sassari, ma pubblicista di chiara fama sarda e non solo.