La superficialità della comunicazione sul divorzio-lampo di Ange de Clermont
Giornali e telegiornali e programmi confezionati ad hoc vanno diffondendo la nuova felicità: separazioni e divorzi lampo. I fatti stanno ben diversamente da come vengono presentati. Premesso che la separazione personale tra coniugi si ottiene anche oggi entro 4 mesi, occorre dire che non è affatto così per le separazioni e i divorzi giudiziari. Del resto anche oggi se i due separandi o divorziandi sono concordi la prassi è più veloce. Avevano cantato così tutti i giornali per il premier e la moglie bolognese, ma non essendosi messi d’accordo potranno andare avanti per dieci anni per ottenere la separazione legale (adesso la separazione è soltanto personale ) e un’altra decina per ottenere il divorzio. In parole povere il nostro ex premier e la spigolosa consorte potranno menare la separazione fino agli 82 anni e il divorzio fino a 92 primavere.
Si procederà con due udienze l’anno come per tutti gli altri processi (a meno che non vada in maternità la giudice) o addirittura con nessuna udienza per uno o due anni, legati alle vicende del giudice che dirige il processo di separazione e divorzio. Nel frattempo da una parte e dall’altra ci sarà un buon esborso di parcelle agli avvocati che spesso incassano e non rilasciano fatture (ci vorrebbe un impiegato del fisco accanto ad ogni studio associato di avvocati, per impedire che questi prendano acconti e non rilascino fatture). Visti i tempi e i costi ai comuni mortali di basso e medio reddito non conviene né la separazione né il divorzio in quanto i due istituti sono dirompenti dal punto di vista economico e degli affetti. La madre in genere cerca di avere tutto il patrimonio insieme a tutti gli arredi di casa (ne ho conosciuta una, con un padre ricco evasore che non aveva bisogno di niente eppure con ferocia si è appropriata dei regali fatti all’ex marito) e i figli, e i nostri giudici fermi alla vecchia legislazione ritengono ancora più proficuo per la prole l’affidamento ad un solo genitore, per evitare traumi, se il trauma viene da una madre tiranna e scostumata, i figli o le figlie ne vedono di tutti i colori dopo la separazione: uomini di passaggio in gran numero sul letto materno e assoluta impossibilità di vedere il padre. Il fatto diventa più tragico se ci troviamo di fronte ad una madre figlia di un parvenu ricco e rozzo il cui clan corrompe col danaro esperti e magistrati e compra con uno smodato benessere anche la figlia o nipote che di fatto diventa oggetto di costoso acquisto.
Ho seguito dei casi di figlie del tutto sottratte al padre grazie all’astuzia, alla cattiveria e alla disponibilità di soldi della madre. Le bambine o i bambini crescono del tutto isolati dal padre, quasi schiavizzate. Un padre del genere viene trattato come una ciabatta vecchia da buttar via, spesso con minacce e con l’assoluto impedimento di vedere la figlia. Non parliamo poi della quota che il povero padre deve passare alla figlia, spesso un terzo o un quarto dello stipendio e se non paga per tre mesi consecutivi viene spedito a riflettere per un mese in galera, quando invece è la madre a non obbedire alle disposizioni del giudice a fine processo, in tal caso la malavitosa non subisce che lievi ammonimenti e qualche lieve multa e con la peggior condotta di un essere umano continua a menare per il naso il coniuge separato o divorziato senza subire alcuna sanzione efficace per la rieducazione.
Il danno psicologico che questi coniugi fanno ai figli è incommensurabile e il danno alla società è ancora più grave. Basti osservare i padri separati alla ricerca della mensa della Caritas o all’ottenimento di una stanzetta per passare la notte. Il danno incalcolabile fatto ai nonni non vale la pena di discuterne la legge lascia intendere, ma di fatto è assente.
La donna in Italia continua ad ottenere tutti i diritti degli uomini e in più trattamenti di ulteriore favore. Altro che povera donna, dovremmo dire poveri uomini! Su questi fatti incresciosi perché si deve discutere, credo per capire che prima del matrimonio bisogna frequentare dei corsi seri per capire che cosa questo comporta, ma soprattutto non deve mancare l’assistenza ai coniugi in crisi per evitare l’irreparabile con i conseguenti danni personali dei coniugi, dei figli e soprattutto della società che dallo straordinario numero delle separazioni e dei divorzi ha soltanto da perdere con costi umani e sociali incalcolabili. Altro che separazioni e divorzi lampo! Ingrassiamo gli avvocati e ci affidiamo a giudici che non hanno aperto mai un libro di psicologia e spesso non conoscono la legge o se la conoscono, vista l’intoccabilità di cui godono, agiscono dietro suggerimenti o impulsi di corruzione che non è agevole mettere in luce. Non c’è dubbio che con lo sfaldamento dei matrimoni le nazioni vanno a catafascio, avviandosi verso la decadenza.