Accademia sarda di storia di cultura e di lingua

Per un Centro di Storia della Scuola e delle istituzioni educative in Sardegna

Nel corso del decennio 1992 – 2002 tenni presso la Facoltà di Magistero Lettere l’insegnamento di storia della scuola e delle istiuzioni educative per smetterla di fare la storia dell’educazione dei sardi con le solite e bolse affermazioni prive di fondamento.  Si trattava di portare avanti oltre alle lezioni anche un’approfondita ricerca sugli archivi di Stato, su quelli dei Comuni e delle Scuole Elementari sulla storia della scuola. La frequenza delle studentesse (gli studenti nella facoltà erano come le mosche bianche) fu notevole e assidua. Gli esami si aggirarono sui 300/400 l’anno. Molte furono le tesi che mi furono richieste, intenso fu il lavoro delle laureande che non solo visitarono per la consultazione gli archivi, ma dietro mio suggerimento trascrissero centinaia di documenti che costituirono la prima sezione delle appendici documentarie, la seconda sezione fu dedicata alla riproduzione di numerose foto di maestri e scolaresche, la terza ai progetti delle scuole.

Premessa a queste ricerche fu la mappatura dei registri scolastici dal 1861 al 1911 e dal 1912 al 1943. L’apertura della maggior parte dei direttori didattici fu davvero eccezionale. Solo pochi impedirono l’accesso all’inventariazione dei registri: la pur nota direttrice didattica di Ossi e il giovane direttore didattico di San Giuseppe. Le mappature furono fatte per le scuole di Sassari e provincia, meno nelle province di Nuoro, Oristano e  Cagliari, dato il minor numero di studentesse. Il lavoro d’inventariazione si svolse in due momenti: la prima fatica la svolsero le studentesse prima di dar l’esame, la seconda fatica fu delle laureande che inserirono in un data basic i dati procedendo alle statisitche consigliate e alla presentazione analitica dei registri. Aperti anche i sindaci presso i cui comuni giacevano ancora i registri scolastici riguardanti gli anni 1860-1911. All’epoca erano i comuni che nominavano e stipendiavano i maestri, successivamente sia pure gradualmente la nomina e lo stipendio dei maestri fu erogato dallo Stato e da queell’anno (1912) i registri vennero depositati nelle scuole. Molti registri del periodo della scuola “comunale” mancano: a Ploaghe il dr Betza di Codrongianos  riuscì a scovarne un buon numero in casse dimenticate. il sindaco li trasmise all’allora direttore didattico Carlo Patatu.

L’elenco che qui si presenta fu compilato dalla dr. ssa Paola Deriu di Bosa a semplice uso della mia personale biblioteca, provvederemo nel corso della presentazione di questi lavori a indicare anche le generalità delle brave e “secchione” laureande. A volte avevo la sensazione che qualche studentessa venisse all’esame dopo aver appena sfogliato i libri  di testo, ma per le laureande, salvo un unico caso, debbo dire che nella trascrizione dei documenti furono davvero esemplari. In ogni tesi si rilevano 200, 300 e più documenti, numerati e regestati correttamente e quindi pronti per la consultazione degli studiosi. In un certo senso precedemmo il sistema ministeriale di dare l’avvio alla pubblicazione dei documenti giacenti presso gli archivi del Ministero della Pubblica Istruzione. Avevo presente l’esempio degli esemplari studi di Raimondo Turtas sulla scuola e le università sarde dal ‘500 al ‘600. Dopo tante imprecisioni e fantasie sulla storia dell’Università di Sassari, il dotto gesuita e professore dell’università di Sassari, ha trascritto centinaia di documenti e li ha allegati ai suoi saggi così che chi lo desidera li può utilizzare per ricostruire da altre angolazioni la storia delle vicende scolastiche e universitarie del Cinquecento e Seicnto.

E’ evidente che queste ricerche meriterebbero d’essere riprese e predisposte per la pubblicazione, ma i comuni interessati poco si curano della storia pensando più alla fruttuosa e a volte lucrosa contemporaneità. E’ sempre comodo portare avanti i lavori con il volontariato delle studentesse. Certo sarebbe gratificante per le stesse se il comune finanziasse le pubblicazioni di questi lavori al fine di conoscere la storia locale e rafforzare l’identità educativa e formativa dei propri concittadini, questa sensibilità, salvo poche eccezioni manca, per cui…campa cavallo che l’erba cresce. Che cosa pretendiamo da comuni i cui sindaci e amministratori, spesso culturalmente rozzi, vengono eletti da interessi di piccolo cabotaggio di “piccole famiglie” elettoralistiche . Questa però sembrerebbe essere la democrazia. (A. T.)

Pubblichiamo quest’elenco allo scopo di favorirne la consultazione e pensando ad un futuro Centro interdisciplinare per la storia dell’educazione e della formazione dei sardi. Chi fosse interessato alla consultazione potrà chimare il 3492878479.

Tesi sulle “Scuola elementare”.

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