Perfugas e la sua comunità di Mauro Maxia
Mauro Maxia, Perfugas e la sua comunità. Profilo onomastico storico descrittivo, Taphros, Olbia 2010, pp. 450, € 20.
Nel suggestivo patio della piazzetta adiacente alla parrocchiale di Santa Maria degli Angeli di Perfugas è stato presentato a numeroso pubblico l’ultimo lavoro dello studioso prof. Mauro Maxia, professore a contratto presso l’Università di Sassari, ma che per lo spessore degli studi e per il numero di qualificate pubblicazioni meriterebbe di essere accolto tra i professori ordinari di qualunque università italiana ed europea. Da anni, sulla scia degli storici della nuova storia, lo studioso perfughese si è misurato nella ricerca toponomastica dei villaggi abbandonati dell’Anglona, circa 500 chilometri quadrati di territorio che lo studioso ha visitato più volte alla ricerca delle antiche vestigia medievali. A queste rilevazioni sono seguiti gli studi sulla letteratura esistentee, ma soprattutto su una grande varietà di fonti documentali di archivi pubblici ed ecclesiastici.
Il libro à stato presentato da prof. Ammirati, anche lui professore a contratto presso l’Università di Sassari e direttore del’omonimo archivio di Stato. Il docente, dopo aver messo in rilievo la vasta doumentazione esistente nell’archivio su Perfugas e sui paesi della provincia di Sassari, ha elogiato Mauro Mazia per il buon utilizzo fatto di queste fonti. In effetti lo studioso ha utilizzato atti notarili e documenti catastali sia per rilevare i toponimi del territorio agrario e urbano sia per il ricupero dei nomi delle famiglie perfughesi dal Seicento ad oggi. Ha integrato questo lavoro di ricerca con la consultazione dei quinque libri parrocchiali dai quali ha attinto i nomi e i cognomi degli abitanti che si sono succeduti a Perfugas nel corso dei tre secoli trascorsi, cimentandosi a rimarcare le famiglie che a Perfugas ancora sussistono, quelle che sono scomparse e quelle che sono emigrate. La risurrezione ai fini della memoria storica delle dinamiche demografiche avvenute nel borgo, dinamiche demografiche segnalate dai nomi e dai cognomi. La stessa operazione è stata fatta per i toponimi e soprattutto per le dinamiche urbanistiche del paese. Oltre al recupero delle vie sono stati segnalati nella loro ubicazione le case, i palazzetti e gli stabili utilizzati per loo svolgimento di funzioni amministrative e politiche con l’indicazione dei nomi delle vie dei numerosi rioni. Siccome alcune parti importanti del centro storico sono state escluse dal piano di fabbricazione ci si auspica che quesi rioni vengano recuperati al centro storico. Seguoni varie appendici che ben completano questo primo lavoro a cui farà presto seguito un altro lavoro che in un certo senso completa quello presentato. Dopo la presentazione di prof. Ammirati l’autore è stato intervista sul libro dal giornalista Giuseppe Pulina che ha dato l’opportunità all’autore di tratteggiare i contenuti del volume presentato. Sono interventi inoltre Don Paolo Pala, parroco e operatore culturale della memoria storica di Perfugas, (si è al III volume della collana Ericium di cui la Parrocchiale è proprietaria con i vari autori ). Incoraggiante anche l’intervento del neoeletto sindaco che ha garantito l’impegno del Comune per la diffusione del volume.
La serata si è conclusa con un buffet offerto dall’autore e con la vendita del volume agl’intervenuti.
Inutile sottolineare che con questi lavori Perfugas si colloca tra i centri che, negli ultimi anni, sono andati alla ricerca della memoria storixa con metodologie che ninte hanno da invidiare a quelle portate avanti in altri paesi europei.
In questo caso poi Mauro Maxia, con le sue numerose pubblicazioni, si pone al primo posto tra gli studiosi dell’Anglona per impostazione metodologica e per ricchezza di conteuti di tutti i suoi numerosi lavori.