“Nascite eccezionali a Chiaramonti nel 2022” di Angelino Tedde
La pandemia ha prodotto nascite a Chiaramonti che attutiscono in parte i decessi. Erano previsti 18 fiochi tra rosa e azzurri, ma non essendo compiuto il mese di dicembre si spera che i sei che mancano all’appello si presentino prima e dopo le feste di Natale. Se come era venuto fuori il numero 18 da un’indagine per forza di cose sulla parola non potendo spingere le giovani spose o conviventi ad una visita ginecologica. Mi chiedo che interessa avrebbero avuto a mentire dicendo di essere incinte.
Fatto sta che da una verifica demografica risultano a tutt’oggi 12 nascite che tenendo conto delle nascite di Martis garantiscono certamente una classe di alunni/e presso le scuole elementari di questo paese fra sei anni.
La maggior parte dei decessi corrisponde alla naturale speranza di vita degli anziani sebbene non siano mancati decessi prematuri tra uomini e donne.
Ancora non si possono tirare le somme degl’immigrati e degli emigrati ad altri centri dell’Isola. C’é giustamente da sottolineare che l’addetta all’anagrafe ha dato alla luce un bel maschietto. Peccato che sia residente a Sassari, quindi il pupo è andato in carico alla città più seccagna come da tempo è anche la più abortiva. Basti pensare che ormai la gente per sentirsi vicina bazzica più in piazza Tola che in Piazza d’Italia, divenuta il simbolo dell’inverno demografico di questo costoso e poco accogliente centro del Nord Sardegna. Alla fine del millennio sarà sicuramente Olbia ad essere la città “metropolitana” del Nord Sardegna.
Sassari, infatti, nonostante la presenza dell’Università e di svariati ospedali ha perso tanti primati ed è inutile lamentarsene. Città di vecchi e di istituzioni cadenti nonostante la buona volontà dei governanti la città nei vari settori: prefetto, sindaco, arcivescovo e sede ASL.
Tutto questo non toglie nulla alla crescita demografica delle nascite di Chiaramonti, paese incantevole, soggiorno festoso dei vecchi residenti che con molta lentezza si avviano alla conoscenza dell’aldilà. Su 1539 abitanti al 31 dicembre 2021 si conta un buon numero di ultranovantenni, abbondano gli ultraottantenni e i giovani, sempre chiassosi fino alle prime luci dell’alba,non sono tanti ma di buona qualità. I bar e i circoli beverecci sono più di cinque e sempre affollati. La birra sembra farla da padrona anche negli adolescenti che preferiscono consumare all’ombra degli alberi del giardino. Gli orari dei pasti sono quelli ospedalieri fatte alcune eccezioni e la devozione per i defunti è sempre molto sentita nonostante l’aria fredda che si respira nella parrocchiale, riscaldata dal canto e dalle preghiere e celebrazioni del giovanissimo don Angelo.
Bisogna dire che quest’anno con tante nascite finisce bene anche se non mancano le preoccupazioni per la guerra come spesso ricordano i bombardieri che attraversano di primo mattino il cielo del paese.
Speriamo di avere altre occasioni per rallegrarci di questo nostro borgo diventato paese.