“Pietro Soddu, noto Pietrino. (Chiaramonto,1934-Alghero 2022) Un poliziotto atleta:un uomo dal cuore buono” di Angelino Tedde
Mentre scrivo, ad Alghero, si stanno svolgendo i funerali di Pietro Soddu; padre di tre figli GIampietro Massimiliano Angela,rimaasto vedovo 15 anni fa della moglie Teresa, donna amabile e paziente, tutta casa e famiglia e chiesa che seppe accudire con grande amorevolezza.
Pietro era rimasto vedovo ad Alghero dove con la moglie si erano ritirati dopo il tour di Nettuno, Oristano, Marrubbiu, Nuoro e infine Alghero.
Viveva col figlio Giampietro, mentre Massimilino e Angela erano convolati a nozze rispettivamente ad Alghero e a Peergufas. Passava il tempo leggendo e componendo versi nonché frequentando la parrocchia vicina e dedicandosi alla campagnetta che si era comprata.
La sua è stata una vita da militare-atleta nel campo del Karate dove aveva raggiunto l’alto grado di cintura nera. Nell’ambito della sua professionalità era stata efficientisimo specie nel periodo turbinoso della Brigate Rosse. Ma la sua attività non si fermava qui. Vigilava la sicurezza delle spiagge di Nettuno dove per ben due volte aveva portando in salvo due bagnati che stavano affogando, Questi salvataggi gli meritarono l’encomio e appositi titoli del Presidente della Repubblica. Non si fermò nemmeno durante la pensione aprendo palestre e svolgendo il suo ruolo fi organizzatore e di maestro di Karate.
Quando capitava in paese non si dava arie, ma partecipava con noi coetanei alle scorribande notturne a mangiare sugli alberi ciliegie e alle feste che tra coetanei si oganizzavano.
A me era due volte cugino e quando scherzava avevo sempre paura che mi stritolasse, visto che lui era fortissimo e io un fuscello magrolino.
Ci siamo sentiti tempo fa, ripromettendoci una reciproca visita, poi il Covid ha mandato tutto all’aria.
Ho conservato due sue poesie: una per la moglie Teresa e una per Santa Giusta, pubblico quella peer Teresa, ripromettendomi di pubblicare l’altra in altra occasione.
A Teresa, amore meu!
Non apo mai paghe nen cunfortu
coro e mente apo in tribulia
umpare cun tegus deo so mortu
ca tue fisi e ses sa vida mia.
Sa sorte dadi m’ at dadu afficu tortu
e leadu m’ada gosu e allegria
pro sempre m’at leadu su sorriso tou
ma mi cunforto de t’ischire in paradisu
Sa vida sighit pro chie biu est restadu.
In domo mia regnaiat s’allegria
sa morte crudele nos at separadu
daepoi de una grave maladia.
Pro chimbant’annos t’apo adoradu
de amore pius tanto non podia
come chi m’asa lassadu a pianghere a su solu
non cherzo nen cunfortu nen cunsolu.
Grazie pro gantu in vida asa dadu
a nois familiares parentes e anzenos
pronta disponibile a su volontariadu
bontade generosidade sun pienos
totu t’an cherfidu bene e istimadu
cordiale e discreta chena frenos
amada e istimada meda dae totu
ca fis sa mezus persone ch’han connotu.
A mama a noe annos apo perdidu
e cun mala idriga capidatu
cunvintu d’essere istortunadu
apo meda suffridu e patidu
ma poi sa fortuna in bene at giradu
e de de mi lamentare apo finidu.
Chimbant’annos umpare gosende passados
cun tre fizos chi amo istimo e adoro
ma a tie fortemente tenzo in coro.
Grazie ancora cun tanta riconnoschzia
pro sa vida cun amore chi m’asa dedicadu
sos difettos mios asa supportadu
cun sa grande tua santa passenzia
nisciunu pius de a mie asa amadu.
custa mia est sa manna isperienzia
su chelu de seguru as meritadu
pro sa bontade chi as in vida donadu
grazie pro totu su chi asa dadu a mie
preparami su logu in chelu affac’a tie.
Tou pro sempre Pietrinu
Ricordando Teresa Soddu di Angelino Tedde
Le persone buone se ne vanno prima: muore giovane chi è caro al cielo, ma a noi, la cugina dolce e amabile ci sarebbe piaciuta viva. Come la maggior parte delle donne che hanno amato e servito con dolcezza, quando se ne vanno, lasciano un profondo vuoto nel cuore e non riusciamo a darci pace. Teresa è stata una madre e una sposa dolcissima, una parente affettuoso e un’amica sincera per tutta la vita sia che vivesse con i suoi genitori a Pattada, a Laerru, a Chiaramonti in casa dei suoi genitori con i fratelli e con le sorelle sia che, una volta sposata vivesse a Nettuno, a Nuoro ad Alghero. Sempre in movimento la vita di chi ha un genitore e uno sposo al servizio dello Stato. Sempre pronti a partire appena arrivato l’ordine. Un sacrificio non leggero per una donna che prepara il nido per il marito e per i figli: il padre cantoniere, il marito della polizia di Stato sono stati sempre pronti ad obbedire agli ordini finché si era in servizio, poi, finalmnte, con il pensionamento del marito aveva contribuito a scegliere di vivere ad Alghero dov’era stimata nella comunità ecclesiale e nella rete parentelare e amicale che i coniugi hanno sempre curato. Non sono mancati periodi di rtorno a Chiaramonti da dove era partita sposa, legandosi a Pietrino, un ragazzone forte e simpatico, campione di judo, ma che si calmava al dolcissimo sorriso di Teresa.
Io conobbi questa cugina nel ’59-’60 quando fui ospite a casa di zio Giommaria e di zia Pietrina in un periodo critico della mia esistenza. Uscivo dal seminario e non avevo fissa dimora e accettavo ben volentieri l’accoglienza affettuosa dei parenti. Passai a contatto con gli zii con Teresa e la quasi coetanea sorella Mariangela una settimana splendida: la mattina presto si andava alla s. messa e fatta una passeggiatina si ritornava a casa dove si aveva modo di parlare del più e del meno guardando con speranza al futuro. Non dimenticai mai quella settimana e spesso, in paese, in occasione delle feste ci s’incontrava e si dialogava sempre di ricordi importanti per chi in paese non aveva più la residenza. Teresa sapeva scherzare e sorridere, sapeva essere briosa ma anche irremovibile sui principi cristiani. Qualche volta con mia moglie Domitilla fummo ospiti graditi a casa loro e tra i parenti Soddu nella nostra famiglia furono i prediletti. Ho saputo tardi della scomparsa di Teresa e me ne rattristai con mia moglie moltissimo e non la dimentichiamo nelle preghiere, mentre attendiamo d’incontrare Pietrino. Coi figli ci siamo sentiti per email o per telefono ed è bello constatare quanto collimasse l’idea che ci siamo fatti di Teresa con quella rimasta nel cuore dei figli e dei fratelli.
Mi scrive la figlia Angela da Perfugas dove lavora e ha messo su famiglia:
-Grazie per le belle parole su mia madre, è trascorso poco più di un mese e sono ancora sconvolta e incredula per aver perso la persona più importante della mia vita nonché la persona migliore che abbia mai conosciuto. Non è facile riprendersi da una perdita tanto grave ma quello che mi da la forza di reagire è la consapevolezza che aver conosciuto una persona cosi straordinaria ed essere tanto amata da lei è stata una grande fortuna e una ricchezza che mi porterò sempre nel cuore. Un abbraccio a te e a Domitilla-
Non meno affettuoso è il ricordo del fratello Salvatore, noto Faricu:
-Ti ringrazio di cuore per la condivisione del nostro dolore per la scomparsa di mia sorella Teresa. Tutti siamo rimasti addolorati, sebbene le condizioni in cui si trovava non davano buone speranze di ripresa, i danni provocati dall’ictus erano devastanti e anche rimanendo in vita non so che vita sarebbe stata. Sapevo dei buoni rapporti di amicizia che intercorreva tra voi, d’altronde una amicizia vera da sempre con tutti voi l’abbiamo avuta. Abbiamo trascorso una settimana a Sassari, per stare vicino a lei e ai familiari, lei era in coma, ma ho avuto la netta sensazione che ci abbia riconosciuto, in particolare quando l’ho salutata, chiedendo alla Madonna il miracolo della sua guarigione, come segno ho visto le sue palpebre inumidirsi. Un addio, o un arrivederci secondo il disegno di Dio. Mi mancherà tanto, la Sardegna, Alghero non è più come prima senza lei.
Ma la vita continua, e il compito più difficile è quello di Pietrino e Gian Piero. Teresa in quella casa era tutto, come si usava una volta quando il compito del marito era quello di provvedere a portare a casa lo stipendio e la donna, sarda in particolare, teneva il bilancio familiare in tutti i sensi. Si dovrà abituare alle nuove esigenze, i nipotini e il volontariato che con Teresa faceva saranno la sua salvezza, anzi mi raccontava,( lo sento spesso), che non ha fatto cancellare il nome di Teresa, e lui farà la sua parte e anche quella di Teresa nel dare una mano nella Caritas.-
Non meno affettuoso è il ricordo del fratellino, cioè del minore dei sette fratelli, Tonino, che alle mie condoglianze risponde:
-Ti ringrazio della vicinanza,è stato un brutto colpo,perche’ è capitato tutto cosi’ in fretta.Poi per me,in modo particolare,essendo il piu’ piccolo,a lei ero molto legato.Era una persona stupenda, bella, solare, incoraggiava sempre tutti, nonostante avesse i suoi problemi,che nascondeva molto bene….Ora è in cielo, perché lei era una santa del quotidiano! Un abbraccio grande.-
Non diverso da questi fratelli il pensiero di Peppino, il maggiore dei fratelli, che pure l’aveva lasciata ancora ragazza in casa essendosi allontanato per lavorare altrove da giovanissimo.
Del resto, la famiglia di zio Giommaria Soddu e di zia Pietrina Tolis era un’autentica famiglia cristiana dove si badava molto alla preghiera, al lavoro serio e onesto e alla famiglia. Confessavano candidamente che il loro era stato un matrimonio combinato dai grandi, ma ciononostante nel tempo era diventato un grande nido d’amore da cui presero il volo i sette figli e figlie che certamente hanno onorato l’educazione cristiana ricevuta dai genitori.
A cari immanueros e consorti porgo da questo mio blog il mio cordoglio e quello di mia moglie e dei miei famigliari, certi che Teresa nella comunione dei santi è con noi e implora grazie per tutti. A noi l’amabile dovere di ricordarla nella preghiera e di confortare Pietrino a cui Teresa manca moltissimo essendo fortemente legati sia in famiglie sia nella cerchia famigliare sia in quella ecclesiale e degli amici.
Teresa sarà certamente nella nostra memoria e nel nostro cuore. Teresa la piccola eroica donna che ha operato nel silenzio degl’impegni familiari e nel volontariato a favore degli ultimi. Che Iddio le conceda la beatitudine eterna!