“Ottantaquattro anni dell’Asilo Infantile di Chiaramonti “di Claudio Coda
Travagliata cronistoria per l’edificazione.
Nell’ottobre del 1938 venne inaugurato il nuovo Asilo posto all’estremo abitato di paese, attiguo ai Giardini Pubblici e al Monumento ai Caduti, nell’allora via Marconi. Già dagli anni successivi alla 1^ Guerra Mondiale i chiaramontesi ritenevano si dovesse erigere un edificio consono all’esigenza infantile e che veniva svolta in locali poco idonei -nell’edificio del vecchio Municipio- perciò si creò un Comitato Pro-erigendo Asilo e l’incarico di segretaria fu affidato alla maestra Giuseppina Tola che, per trentacinque anni, insegnò nella locale Scuola Elementare. Da notizie, salvo ulteriori integrazioni e correzioni, posso fornire quanto letto nelle diverse fasi di consultazione da me svolte presso archivi. Alla stessa maniera, immagino, che altri possano avere più dettagliati riscontri e ulteriori notizie.
Prospetto dei tempi:
1928 gennaio:
il 20 novembre del 1927 muore il possidente Nicolò Ferralis che lascia, per l’ erigendo Asilo, alcuni beni:“sa tanca de Santu Matèu”, “sa tanca de s’Istràmpu”, “sa tanca de sa figu” e quella “de Funtàna Ùlumu”; in contanti, 2.500 £. Un patrimonio allora stimato intorno ai 40/50mila £ (riv. storica 47.000 € ~ ). Nel lascito anche 1.000 £ alla Congregazione della Carità. [CHIARAMONTI: Nicolò Ferralis -a sx- in un busto dello scultore G. Sartorio].(img c.c.)
La famiglia dei Grixoni aveva offerto l’area per costruire l’edificio: nel terreno denominato “terra ruja”, ovvero dov’è l’attuale palazzo delle Scuole Elementari.
Marzo 1928:
Si costituisce il Consiglio di Amministrazione pro Asilo Infantile: presidente il Canonico Cristoforo Grixoni; membri deliberativi i sigg: Bachisio Madau, Gavino Grixoni, Pasquale Brau, Nicolino Madau e Giuseppina Tola; membri consultivi le signore Fanny Brandano, Solinas e Dau.
Nella prima riunione deliberano di dare inizio alla costruzione nell’area donata dalla fam. Grixoni.
Nel contempo, arriva altro sostanzioso contributo: la sig.ra Giorgina Cossiga Falchi, vedova Quadu: dona 10.000£ (riv. storica =9.231,76 €)
Novembre 1933:
Si elevano proteste pubbliche, nei confronti del Consiglio di amministrazione, per il mancato avvio della costruzione. Dalle colonne del quotidiano l’Isola, traggo un breve passaggio redatto da un articolista che non firma il pezzo: […sappiamo che già da parecchio qualcuno si prefigge, raccogliendo fondi nel nostro paese, poiché ancora non si è visto nulla, e molta acqua passerà sotto i ponti, prima che qualcosa di concreto venga conchiuso, chiediamo, da queste colonne, quali siano le intenzioni e i motivi per cui ancora si debba procrastinare…].
A stretto giro arrivano dichiarazione del Presidente (immagino sia sempre il canonico Cristoforo Grixoni) e dice la sua: […per essere precisi bisogna sapere che da circa 10 anni non si stanno raccogliendo somme per tale scopo, e ciò in primo tempo perché sembrava conveniente non intralciare l’opera magnanima del contributo che raccoglieva offerte per condurre a termine il monumento di valorosi chiaramontesi caduti sul campo dell’onore, opera che venne a costare circa 30.000 £ ed in secondo luogo, perché data la crisi economica, che imperversa inesorabile ovunque, si presenta e tutt’ora si presenta inopportuna, anzi inumano chiedere anche il contributo cittadino per la costruzione dell’asilo quando tanta gente manca del pane quotidiano….]”
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Per di più: il prefetto De Nurra aveva fatto mettere, a bilancio del Comune, la somma di 5.000lire, per anno, per sopperire alle spese della Scuola Elementare ed Asilo, ma poiché l’Ente comunale non contribuì al suo sostentamento, intervenne il Comitato pro Asilo, sottraendo così fondi. Così, in altro passaggio, giustificò il Presidente:
[… spese per sopperire alle spese dell’arredamento della Scuola, per lo stipendio dell’insegnante e della bidella. Il locale arredato con criteri moderni, prendendo a modello il mobilio esistente nel locale scolastico di San Donato in Sassari; la scuola funzionò regolarmente, anzi con plauso dell’Ispettore scolastico durante gli anni 1927/28, 1928/29 e 1929/30, ma l’Amministrazione (comunale – n.d.a.) non volle contribuire, per niente, nelle spese adducendo l’impossibilità a pagare, date le ristrettezze del bilancio. Quindi la somma spesa si dovette detrarre dal non vistoso capitale raccolto con tanta fatica e sacrificio...]
Nel contempo poiché il tracciato dell’edificio Scuole Elementari non era stato ancora definito, si ritenne che l’area predestinata in “terra ruja”, quella donata dai Grixoni, andasse bene solamente per questo e non anche per l’Asilo, in quanto troppo limitato per due edifici e non potendo realizzarsi locali sufficienti ad accogliere suore e le abitazioni per esse; anche un salone di ricreazione ed un giardinetto in cui stare all’aria aperta. Così si decise di trovare altra area pertinente.
La famiglia dei Grixoni, che aveva offerto primariamente l’area “terra ruja”, si rese disponibile a donare all’Ente pro Asilo, la somma ricevuta dal Municipio -per l’esproprio- così da poter acquistare altra area.
2 Luglio 1935:
il 2 luglio, l’appalto ai lavori. Cinque le ditte partecipanti: Pischedda che propose il 10,25% di sconto; Masia Pietro con il 5,80%; Coda Giacomo&Scanu con il 6,13 %; Tavera Luca con il 5,97%; Cosso Emilio con l’11%, che si aggiudicò i lavori. L’area definita era quella attuale che da informazione raccolte era di proprietà della fam. Falchi, ma non è dato sapere se l’abbiano donata o ricevuto il valore dell’esproprio ottenuto dalla fam. Grixoni dal Comune come indicato da disponibilità offerta nel nov. 1933.
Ottobre 1938: la solenne inaugurazione.