“Giorgio Falchi (1843-1922): un cittadino esemplare in difesa delle istituzioni laiche e religiose” di Angelino Tedde
Quest’anno cadono vari centenari: in primo luogo i cento anni dalla morte del giovane medico ploaghese, promotore dell’Azione Cattolica in tutta l’Isola, ben illustrato nella sua tesi di laurea da una mia laureata Angela Farris della quale l’Associazione Culturale Alcide De Gasperi nel 2000 ha curato la pubblicazione per i tipi di Gallizzi Antonino Biddau (1897-1922) Formazione e Azione di un protagonista della gioventù cattolica italiana della Sardegna. Non spenderò molte parole perché mi auguro che l’arcidiocesi turritana metropolitana gli dedichi lo spazio dovuto con qualche convegno.
Ma non voglio togliere agli studiosi più giovani l’opportunità di parlare più di quanto possa fare io su questi campioni impegnati in altri campi rispetto ai rampolli di coloro che a Sassari detenevano il potere.
Se Ploaghe ha dato nascita e giovinezza ad Antonino Biddau il cui padre svolgeva il ruolo di medico condotto nel paese del Logudoro, ma che era di chiara origine sassarese,
Chiaramonti non è stato da meno per svariati motivi e per aver dato i natali sia al ploaghese Teologo Rettore Salvatore Cossu 1799-1868 sul quale ugualmente con la laureata Caterina Satta abbiamo pubblicato un breve saggio con vari documenti del colto e pastoralmente encomiabile Rettore nella stessa collana della De Gasperi sia per aver dato i natali e per aver beneficiato della encomiabile figura di Giorgio Falchi, apparso alla memoria storica nel corso dei festeggiamenti del centenario della Chiesa Parrocchiale di San Matteo a valle, sull’aria di sedime del preesistente oratoria della Santa Croce. Tra le tante relazioni della memoria storica Carlo Patatu fece conoscere i famosi quaderni da cui, fortemente incoraggiato da me, diede vita al libro delle Cronache di Giorgio Falchi di cui non ho nemmeno l’ebook e quindi data la mia scarsa vista non posso nemmeno ricordare quanto scrissi sul Falchi nella lunga prefazione al libro.
Da ulteriore studio, in questo caso di un’altra laureanda e laureata Cristina Urgias,sull’educazione cattolica a Chiaramonti, pubblicato dalla De Gasperi nel 2004, emerse ugualmente l’impegno di Giorgio Falchi alla cura delle istituzioni educative. Il nostro visse 79 anni e tolti gli anni della formazione, una ventina d’anni, dal 1873 al 1922, per quasi mezzo secolo, fu in paese un punto di riferimento per l’educazione dei cittadini col culto delle istituzioni civili, ma anche la coscienza critica sia degli amministratori laici sia del clero. Lui, cattolico, non si esimeva quando lo riteneva necessario di richiamare al dovere anche i sacerdoti che trascuravano i loro sacrosanti impegni dovuti alla loro funzione ministeriale e pastorale.
E non mi sento di dire altro dal momento che scrivo a memoria e sono stato sollecitato da varie persone che hanno scritto di lui su Facebook, risvegliando un pò la mia memoria ormai non del tutto lucida.