“Suor Tambelli in cammino verso la beatificazione” intervista a Suor Bua F. d. C.
A distanza di 54 anni dalla morte, avvenuta il 23 febbraio 1964, Cagliari non ha dimenticato questa suora che per oltre mezzo secolo è stata uno dei “motori della carità” cittadina, inizialmente a fianco di suor Giuseppina Nicoli, beatificata dieci anni fa, poi assumendo le redini di tutte le iniziative di solidarietà che partivano dall’asilo della Marina e che gradatamente si estendevano fino alle zone lontane dal centro storico: Sant’Elia, Piazza d’Armi-Tuvixeddu, Palabanda, San Bartolomeo. Un ruolo da protagonista riconosciuto anche dalla chiesa cagliaritana, che un anno e mezzo fa ha aperto il processo diocesano per la causa di beatificazione.
«Il Tribunale diocesano, istituito da monsignor Arrigo Miglio, e presieduto da don Luca Venturelli, ha cominciato ad ascoltare», dice suor Rina Bua, Visitatrice per la Sardegna delle Figlie della Carità, Congregazione alla quale apparteneva la religiosa nata in provincia di Mantova, ma sarda d’adozione – «le testimonianze di persone che hanno conosciuto di persona suor Tambelli. La nostra congregazione continua la fase di raccolta di tutte le testimonianze, orali e scritte, sulla vita di una nostra consorella che ha accompagnato la storia cagliaritana, soprattutto della povera gente, negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, tempi che sappiamo non facili per Cagliari, quando l’asilo della Marina è stato una vera e propria “centrale della carità”. Un’altra frontiera curata da suor Tambelli è stata la scuola, soprattutto per le ragazze. Dal gennaio 1925, quando i superiori la mettono alla guida dell’Asilo della Marina, la religiosa mette a norma scuola elementare, asilo e laboratori. Nel 1935 viene autorizzato l’Istituto magistrale col riconoscimento legale nel 1947-1950; nel 1941 l’apertura della scuola media parificata. Un ispettore ministeriale, che nel 1934 monitora per più giorni con attenzione l’istituto, scrive nella sua relazione: “Le alunne si avvantaggiano dell’assistenza
morale dell’Asilo della Marina, grande complesso di istituzioni scolastiche e religiose , frequentatissimo e assai apprezzato, che gestisce anche una scuola materna assai affollata, le elementari, laboratori di cucito e pittura, corsi di lingue straniere, musica, canto e svolge una commovente attività benefica a vantaggio degli umili e dei diseredati. Animatrice di tanta promettente e nobile attività è la superiora suor Tambelli, che al fervore apostolico unisce mano ferma e sicura nella direzione di una istituzione che accoglie oltre 1500 alunni, altamente ammirata e apprezzata da autorità e da tutto il popolo, assecondata e favorita dalla fiducia incondizionata dell’amministrazione dell’ente, tanto che l’asilo della Marina si è affermato nella estimazione universale per l’istruzione e per l’educazione morale promossa con impegno e vigile interessamento».
Negli anni della guerra l’asilo si apre agli sfollati. Nel 1943 quando Cagliari è devastata dai bombardamenti, la religiosa resta in città finché può per assicurare un pasto ai pochi rimasti in città. A Uras, dove ha trasferito la comunità, allestisce in poco tempo una cucina popolare, avvia la scuola media e insegna in alcune classi delle elementari per l’intero anno scolastico.