“Ricordando Paolo Pillonca” di Antonio Canalis, segretario Premio Ozieri
Nato a Osilo nel 1942, cresciuto tra Seui e Arzana, luoghi della sua anima e della sua ispirazione artistica, si laureò in Lettere Classiche, dopo una rigorosa formazione salesiana. Fu prima insegnante, poi giornalista. Voce potente della cultura sarda di cui è stato profondo e appassionato cultore. E’ stato anche scrittore e poeta cioè un intellettuale a tutto tondo.
È stato responsabile della redazione nuorese de L’Unione Sarda negli anni ’70, cronista lucido e puntuale degli anni del banditismo e dei grandi processi. Gli piaceva rimarcare di aver sempre dato uguale rilievo sia alle condanne che alle assoluzioni. In seguito ha collaborato anche con
La Nuova Sardegna.
Fu il presidente della Giunta Regionale Sarda, Mario Melis, che lo convinse a lasciare il giornale e svolgere per lunghi anni il ruolo di Capo Ufficio Stampa della Regione.
Paolo, instancabile ricercatore e cultore della poesia sarda, si può considerare il più profondo conoscitore dei poeti estemporanei e a penna degli ultimi centovent’anni. Fin da bambino, era attratto a scoprire il mistero della poesia che fiorisce nelle labbra “de sos cantadores”.
Biografo e amico strettissimo di un grande improvvisatore, Remundu Piras di Villanova Monteleone, Pillonca è stato a sua volta poeta e scrittore in “limba sarda” e in italiano, nonché autore di numerosi saggi e protagonista di un sodalizio artistico con Piero Marras, con cui scrisse canzoni profonde e dolcissime.
Ha intrattenuto relazioni intense, fertili di arte e pensiero, con i più grandi intellettuali sardi del Dopoguerra: dal già citato Mario Melis a Cicitu Masala, Eliseo Spiga, Nereide Rudas, Bachisio Bandinu e tanti altri.
Lo si ricorda anche come presidente di Giuria e componente di importanti premi di poesia e letteratura in “limba sarda”, a cominciare da quello più antico, fondato nel 1956 da Tonino Ledda: il Premio Città di Ozieri, capostipite tuttora attivo e padre-padrino di centinaia di iniziative analoghe.
Appassionato di poesia improvvisata e curatore di varie pubblicazioni, è di alto pregio anche la sua produzione letteraria, tra cui Remundu Piras, Antonandria, Laras, Cantones de lunas antigas e Il bandito senza colpa. Pillonca è stato il fondatore della rivista “Làcanas”, un ricco bimestrale che racconta la Sardegna in tutte le sue varianti di linguaggio, comprese le eterodossie interne.
Pillonca è stato autore di diverse opere sulla cultura tradizionale della Sardegna, in particolare sulla poesia improvvisata in gara da palco.
Con Paolo Pillonca scompare prematuramente un maestro ed un amico del Premio Ozieri di Letteratura Sarda. Giornalista, scrittore, poeta, animatore ed uno dei maggiori esperti delle gare di poesia sarda “a bolu”, nate a Ozieri nel lontanissimo 1896 per iniziativa del Poeta estemporaneo Antoni Cubeddu.
Una disciplina tutt’ora in auge, che costituisce uno dei cardini fondamentali della cultura “in limba”. L’ingresso di Paolo Pillonca nella giuria del Premio Ozieri aveva fin da subito consentito, in parallelo con l’andamento delle gare poetiche estemporanee e dei modelli che ne sono nati al contorno, un opportuno rilancio dell’arte de “Sa poesia a bolu”.
Fu proprio Paolo Pillonca a ideare e promuovere, attraverso l’”Ozieri”, una sorta di “festival” della durata di tre giorni, cui parteciparono una ventina di poeti estemporanei con eliminatorie, semifinale e finali. La serata conclusiva, condotta da Paolo con la presenza dei più quotati “aedi” della Sardegna dell’epoca e un vasto pubblico di appassionati e cultori della materia, fece capire anche agli studiosi degli atenei l’importanza e il valore della rinascita e della continuità di questa antica tradizione.
In conseguenza del successo dell’iniziativa, si intese poi costituire una specifica sezione nel “Premio Ozieri” intitolata a “Tra poesia e cantigu Antoni Cubeddu” che ha consentito un vero rilancio e una promozione dei “modelli” secondo i canoni consolidati e con il rigore della disciplina. Un esperimento che ha costituito un autentico trait d’union per il convivere di antico e nuovo con pari dignità e con apertura dell’idioma sardo di ogni parlata e modello.
Il mondo della poesia e del racconto di Sardegna è consapevole della grandezza di un personaggio che ha contribuito in modo determinante alla continuità della cultura sarda “in limba” e del successo che essa ancora riscuote.
Paolo Pillonca non c’è più, ma lascia alla nostra Isola un’eredità di studi preziosa e immortale, l’eco instancabile e inesausta dell’amore per la terra natale che guidò la sua professione, la sua arte e la sua vita.
Pubblicazioni:
Fascismo e clero nel divieto delle gare poetiche, Cagliari, 1977); Sardegna segreta, cronache del villaggio, Roma 1986; Narat su diciu. Proverbi del popolo sardo (Cagliari 1987); Funtanafrisca (testi di tutte le canzoni in lingua sarda dell’omonimo disco di Piero Marras, Sassari, 1987; Caddos, tradizioni e miti equestri in Sardegna (foto di Salvatore Ligios, introduzione di Giovanni Lilliu, Sassari, 1995; Tumbu (testi di alcune canzoni in lingua sarda dell’omonimo disco di Piero Marras, Sassari, 1995; Chent’annos, cantadores a lughe ‘e luna, Sassari, 1996; Laras, cantones de lunas antigas, Cagliari 2001; Remundu Piras, Il poeta della gente, Cagliari, 2003; Il silenzio e la parola, Cagliari 2003; Peppe Sozu Cagliari 2003; Remundu Piras, Cagliari 2003; Frantziscu Sale, nel solco degli aèdi (Cagliari 2004); Juanninu Fadda Cagliari 2004; L’Isola del cuore, Cagliari 2005; Bore Poddighe, Cagliari 2005; Antonandria, romanzo in lingua sarda (Cagliari 2006); Màncarias, dizionario della parlata di Seui, Cagliari 2006; Sedas lizeras, Cagliari 2006; Abbas de terra, testi inediti dei poeti villanovesi, Cagliari 2006); Madre Terra, Nonna Luna, Cagliari 2007; Collana Subra su palcu (undici volumetti), Cagliari 2007; Il bandito senza colpa, Cagliari 2008; Remundu Piras Opera Omnia, Cagliari 2009; Vita di Samuele Stochino, Sassari 2009; Barore Sassu, Cagliari 2010; Antigone (traduzione dal greco in sardo dell’omonima tragedia di Sofocle, Cagliari 2010; Salvatore “Boicu” Pianu de Cabuterra, Cagliari 2010; Libertade, diario italiano e versi sardi del poeta antifascista desulese Salvatore Fais Fadda, Cagliari 2011; Aiace (traduzione dal greco in sardo dell’omonima tragedia di Sofocle), Cagliari, 2011; Beberè, la mufla dalle due vite, Cagliari, 2013.