“Gli illuminati della Senna” di Cristina Manca scrittrice.
L’esibizione d’apertura delle Olimpiadi A.D. 2024 voleva essere uno spettacolo provocatorio?
Per me è stato come vedere un uomo barcollante per il troppo alcool, infradiciato dalla pioggia e dai propri “umori” corporei, mentre blatera parole blasfeme e si esalta in ridanciane oscenità.
C’era senza dubbio da offendersi, per un cristiano, poiché in quello spettacolo veniva dileggiato Cristo. Eppure, più di tutto, c’era d’avere pietà per quegli esseri umani ubriachi di blasfemia, traballanti nella propria provocazione.
Che cosa voleva dimostrare, la grande Francia, irridendo Cristo e i cristiani?
Di essere più forte di Cristo? Di essere più sapiente del cristianesimo e più capace d’amore della millenaria cristianità? Di aver trovato la via della gioia seguendo l’anticristo? Di aver scoperto, nella identità fluida, l’oro alchemico?
Ecco a voi la grande Francia in mondo visione: Baccanali dionisiaci. Parodie blasfeme. Orge di vecchio stampo pagano. Squallore. Obnubilamento.
Ecco a voi la grandezza francese in preda al delirio woke anticristico.
Complimenti per tanto splendore.
Un tempo eravate geniali costruttori. Conoscevate leggi geometriche, maneggiavate numeri sapienziali, accoglievate parole evangeliche capaci di scolpire il tempo e innalzare l’umanità e le cattedrali sino al Cielo.
Ed ora? La grande Francia, la colta Europa, il brillante Occidente si sono ridotti al solo pensiero dalla cintola in giù?
Tutti qui i nostri lumi? Tutto qui il nostro progresso? Tutta qui la nostra libertà?
Allora è ben poca cosa. Una banale libertà da bordello. Niente di nuovo sotto il cielo, quindi.
Straordinarie civiltà, mitiche culture auree, uomini eccelsi di ogni epoca si sono dissolti a causa di similari presunte pseudo vie di liberazione.
Di nuovo, oggi, c’è solo una ben studiata operazione di marketing in grado di manipolare le coscienze a qualsivoglia livello sociale attraverso potentissimi mezzi di comunicazione di massa e di intelligenza artificiale.
Non che noi cristiani possiamo dirci migliori nella maggior parte del nostro tempo, intendiamoci! Infatti, spesso, siamo ben lontani dalla bellezza cristiana, ovvero dalla santità, soprattutto quando ci arrocchiamo in un rigido farisaico perbenismo carico di crudele o ridicola alterigia tanto simile a quella del superbo per antonomasia: «O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano». (Lc 18,11); cioè nei momenti in cui (anche se non lo ammetteremo mai) questa diventa sostanzialmente la nostra preghiera preferita, magari inconscia ma ben visibile sui nostri volti e nei nostri comportamenti.
Sinché non sperimentiamo, a nostre spese, che «chi si esalta sarà umiliato» e che «i superbi, Dio li guarda da lontano».
Tuttavia non sto affermando che l’alternativa per noi cristiani sia stare in un angolino a non dire e fare niente, crogiolandoci nella tiepidezza, ignavia e pusillanimità.
Per carità, non sia mai! Un tale modus vivendi sarebbe un peccato altrettanto grave.
I cristiani conoscono le Parole di Gesù a proposito dei talenti sotterrati per paura o per pigrizia.Come sanno che la tiepidezza non produce mai niente di buono e che sulla tiepidezza il Signore è severissimo:
«Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca». (Ap 3, 15-16).
Per concludere: se gli ormai famosi Illuminati della Senna hanno emanato ben poca luce (diciamo pure che erano tenebre fitte), neppure tutti i cristiani possono essere definiti esempi di splendore, tranne alcuni (tuttavia spero molti) cristiani colmi di santità; tranne alcuni (spero molti) cristiani raggianti di somiglianza con Gesù, ovvero splendenti di bellezza profonda, di autenticità esistenziale, di umanità redenta, di amore risanante, di eroica letizia nonostante sia arduo il cammino verso il Cielo.
Ricordiamo ogni attimo al nostro cuore: «Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù». (Gal 5,1).
E questo vale per tutti.
Grazie dell’attenzione.
Maria Cristina Manca.
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