” Giovannino Scanu (1933-2023) , ci ha lasciati” a cura di Angelino Tedde e Giovanni Soro
Di Giovannino Scanu,fratello del caro amico Sergio Scanu, abbiamo un’intervista rilasciata ad Angelino anni fa, durante la sua ultima visita a Chiaramonti. Ieri a 90 anni è volato in Cielo nella sua amata città di Melborne.
Nell’intervista diretta da lui rilasciata narrava:
“Avevo 23 anni e volevo vedere il mondo in quanto non ero uscito mai da Chiaramonti non avendo fatto il servizio militare essendo quartogenito esente e allora, vista la grande richiesta di manodopera specializzata dall’Australia (ero un esperto muratore figlio d’arte da generazioni) decisi di partire per l’Australia. Eravamo nel 1956, l’anno della grande nevicata, m’imbarcai per Genova dove passai tutta la trafila delle visite mediche e attitudinali e successivamente m’imbarcai il 29 luglio 1956 da Brindisi con la Flaminia diretta in Australia. Giunsi al porto di Melborne il 3 settembre dello stesso anno, mentre m’aspettavo campi dissodati e deserto, rimasi sorpreso a vedere una metropoli mai vista. La mia conoscenza delle città si limitava a Sassari, allora con circa 40 mila abitanti e Cagliari un pò di più.
Dopo lo sbarco fummo accolti in un campo di attesa chiamato Bonegilla, nello stato di Victoria, rinchiuso in quell’ambito per 28 giorni in attesa della chiamata al lavoro che avvenne dopo 28 giorni, con l’assunzione da parte dell’impresa italo-australiana AZ ,per essere inserito nelle squadre che stavano costruendo un fabbricato enorme, per la mostra delle autovetture . Seguirono altri lavori.
Il salario rispetto alla Sardegna era notevole e il costo della vita abbastanza basso. Sentivo fortissima la nostalgia della mia torre: la maggior parte dei miei compagni di lavoro erano delle regioni del nord Italia soprattutto Friulani e Veneti. Molto interessante e suggestiva fu la visione della Olimpidi di Melborne e quindi la conseguente socializzazione col mondo australiano. Abitavo nel quartiere detto Carlotown, dopo tre anni di lavoro, esattamente nel 1959 arrivò dalla Sicilia una ragazza molto bella, che sarebbe diventata mia moglie. Prese residenza presso la sorella che faceva la negoziante di latticini, gelati e altri generi alimentari e non. In quel contesto ebbi modo di conoscerla, corteggiarla e sposarmela. Dal nostro felice incontro nacquero rispettivamente nel ’64 Ezio Giovanni, nel ’72 Davide Alfredo, nel ’78 Lidia Maria che, grazie a Dio, sono cresciuti sani e capaci, il primo fa l’Agente immobiliare, il secondo fa l’impresario edile, la terza è laureata in economia e commercio lavora con la General Electric. Tutti si sono sposati: il primo con un’australiana della III generazione,di nome Lisa, e mi ha dato 4 nipoti Achely, Jessica, Emily. Mia, il secondo è sposato con una greca, di nome Louella, la terza, Lidia Maria, è sposata con un inglese di nome Geremia che si dedica all’attività di carrozziere. Dopo la nascita del primo figlio, 12 anni dalla partenza per l’Australia, nel 1968. sono tornato a Chiaramonti, con mia moglie e mio figlio Ezio, per rivedere mio padre novantunenne, mia madre e i miei fratelli, parenti e compaesani. Tutti si sono complimentati con me per la posizione familiare e sociale raggiunta e per mia moglie e il mio primogenito. Ripartito, ho ripreso il mio consueto lavoro fino al ’73, quando sono ritornato per rivedere mia madre, essendo mio padre passato a miglior vita, dato che era in condizioni precarie di salute. Così ho potuto salutarla per l’ultima volta come del resto lo era stato per mio padre nel ’68. Dopo il pensionamento nel 2005 sono ritornato in paese da solo per respirare un pò d’aria natia nella famiglia di mio fratello minore Sergio, dove ad appena 6 anni dal secondo ritorno sono ritornato. Nei ritorni a Chiaramonti ho potuto notare che anche qui il progresso sia pure lentamente è andato avanti e il tenore della vita dei compaesani è notevolmente migliorato. In Australia gl’italiani sono stimati come persone impegnate nel lavoro seriamente e, in particolare i sardi, per quanto io conosca sono molto stimati. La mia emigrazione è stata positiva e penso che un chiaramontese possa convivere in qualunque parte del mondo facendosi onore, perché come dicevano i romani “la patria è lì dove si sta bene”, sebbene il ricordo della tua terra ti rimane nel cuore come la pelle. Quest’anno (2011) siamo tornati io a Chiaramonti e mia moglie in Sicilia. Prossimamente ci ricongiungeremo per riprendere il volo per l’Australia dove ormai risiedono i nostri figli, nuore e nipoti “australiani” di prima generazione.”
Questa l’interessante intervista del caro Giovannino che data l’età non è tornato più in paese. Ora ci dicono che ieri è volato lassù.
Come emerge dal suo racconto, pur sentendo una forte nostalgia del paese, ha trovato la sua patria di adozione dove ha preso moglie, ha procreato dei figli e ha conosciuto dei nipoti che ora a loro volta si sono sposati e hanno messo radici australiane.
Angelino lo ha conosciuto quando lo ha intervistato e io l’ho frequentato quando era a Chiaramonti in occasione della ristrutturazione della mia casa po in occasione dei suoi ritorni.
l’Ultima volta che venne a Chiaramonti volle essere accompagnato da me a Sennori a trovare un chiaramontese australiano che si era sposato con una sennorese e non riparti per l’Australia. Volle pure visitare altre amicizie chiaramontesi tanto si sentiva legato alle sue radici.
Questa sua scomparsa, ci rattrista molto. Formuliamo le più sentite condoglianze alla moglie ai figli e ai nipoti australiani e al fratello Sergio e ai suoi familiari e lo ricordiamo con grande stima e affetto. Assicuriamo preghiere per il suffragio della sua anima eletta.
NOTA.
I funerali di Giovannino sono stati celebrati lunedì scorso 4 settembre 2023 nella sala del Regno dei testimoni di Geova di cui fa parte la consorte. Una cerimonia spoglia in una grande sala coi banchi per sedersi. L’oratore, italo-australiano, ha commemorato il defunto ricordando la sua vita e servendosi di quanto i suoi compaesani Carlo Patatu Angelino Tedde e Giovanni Soro avevano avuto modo di ricordare nei due blog patatu.it e accademiasarda,it. Alla fine del discorso hanno proiettato la su biografia per immagini. Le canzoni sono state commoventi, una colonna sonora del famoso film Atlantic e altre due canzony struggenti. Si è notato che l’oratore ha ricordato la consuetudine sarda di portare i pasti ai parenti in lutto. La sala era gremita di parenti, moglie, figli e nipoti con affini e di tanti amici.
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