4 Novembre 2022
“Giuliana Solinas [Chiaramonti 1959-2022] la pastora coi guanti ci ha lasciati all’improvviso e prematuramente” di Angelino Tedde
Il 23 novembre 2013, esattamente sette anni fa, abbiamo scritto in questo blog dell’attività pastorale di Giuliana e di altre donne che svolgono l’attività di allevatrici di bestiame, tanto di pecore quanto di mucche. Non imaginavamo di certo che Giuliana, si sarebbe addormentata nel suo letto per risvegliarsi alla vita eterna.
E’ quanto è capitato quest’oggi a Chiaramonti.
Al tocco mesto delle campane si è diffusa la triste notizia.
Era ancora giovane Giuliana e continuava a lavorare nei suoi poderi come allevatrice di ovini.
Questo non le impediva di lavorare con una certa eleganza indossando dei guanti durante la mungitura meccanica, Per questo l’avevo soprannominata “La pastora coi guanti.”
Tutto il paese è commosso per questa sua pastora che se n’è andata nel sonno dopo una giornata di fatiche ad appena 63 anni.
Giuliana vive e alleva le sue pecore in quelle terre che un tempo appartenevano ai Falchi, ai Brau e ad altri proprietari terrieri. La mattina si leva con comodo, mettendo in funzione le mungitrici industriali, che mandano direttamente il latte al refrigeratore in attesa che passi la ditta lattiero-casearia a ritirarlo e a trasformarlo. Non produce direttamente né formaggio né ricotta le basta acquistare questi prodotti presso la bottega della Cooperativa a cui vende il latte.
Dopo la mungitura con l’ausilio dei cani pastori conduce le pecore nelle tanche dove ancora possono brucare l’erba oppure serve il fieno nei contenitori da cui il gregge mangia. A volte accompagna le pecore in qualche tancato lontano un chilometro dalla casa colonica dove abita tra Santa Giusta e su Crastu Biancu e poi va a riprenderle per la mungitura del secondo pomeriggio. Usa anche lei le macchine per la cultura del mangime, ma i lavori più gravosi glielo svolgono giornalieri a pagamento. Quasi sempre il mangime occorre comprarlo, in genere a Erula, dove c’è un produttore di mangimi, prodotti in loco o in altre tanche lontane.
L’azienda l’ha ereditata dal padre che precedentemente lei aiutava nella gestione del gregge, ma non ha mai munto a mano. Quando nascono gli agnelli occorre separli dalle agnelle che per lo svezzamento debbono essere tenute lontane dalle madri, prima d’essere immesse nel gregge.
Giuliana è coetanea di Giovanna,’altra pastora di bovini e va sempre più avvicinandosi alla pensione. Il suo cahier de doléances e che bisogna far fronte ai costi delle cure veterinarie, che il latte non è sufficientemente pagato e se non si sta attenti si finisce per lavorare in perdita o con un modesto guadagno.
La zona in cui Giuliana ha i pascoli è abbastanza fertile e sicuramente fin dal tardomedievo è stata bonificata dai monaci Camaldolesi ai quali donna Maria Dettori, o de Tzori, donò nel XIII secolo servi, serve, bestiame e ville dove risiedevano i servi e le serve dei monasteri. Una di queste ville fu Orria Pitzinna il cui sito gli archeologi hanno identificato nell’attuale tanca di tre ettari nei pressi dell’attuale azienda agrituristica delle sorelle Truddaju. Subito dopo il rio Iscanneddu.
Le costruzioni della villa debbono ancora essere portate alla luce attraverso un lavoro stratigrafico e cercando di risolvere il problema con gli attuali proprietari dei terreni che sono gli eredi dei Falchi.
Queste località oltre che ricche di pascoli conservano memorie storiche e beni culturali che potrebbero essere utilizzati per richiamare nel corso dell’anno visitatori alla ricerca di vicende storiche che hanno attraversato questi luoghi. Non possiamo che fare tanti auguri alla signorina allevatrice, visto che lei come Giovanna, ha preferito restare nubile e vivere direttamente tra i pascoli erbosi della sua terra. In paese sale per le solite incombenze burocratiche. La sua vita, insieme con la madre, si svolge nei campi dove ama vivere nella serenità che offre la campagna, guardata a vista da Su Torrione di Monte Ledda e dalla benedizione di Santa Giusta.
Giorno di mestizia.
La cara amica
pastora
coi guanti bianchi
stamane
si è addormentata
nel suo letto
per sempre.
Dormi Giuliana
e ora conduci
al pascolo
le nuvole bianche
del cielo.
Santa Giusta
ti sia compagna.
Oggi le tue pecore
a Pedru Canu
belano invano.
Pecorelle
intonate un canto
per Giuliana
che vi conduceva
a pascoli erbosi
ad acque limpide.
“Addio Giuliana
inxano stamane
coi nostri belati
ti abbiamo chiamata.
Invano
ti abbiamo attesa
per donarti
il nostro caldo latte.
Sei volata in cielo
e non ci chiamerai più
dal balzo
per la mungitura
all’alba
e al tramonto.
Riposerai
sul monte Carmelo
ma di tanto in tanto
nel vento
vogliamo
udir la tua voce
che scende
dal Monte
più santo
di questa
terra
ricca
di erbe
succose.”
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