“La storia che torna indietro e l’angoscia dell’umanità” di Angelino Tedde
Siamo portati a pensare che la storia sia un’avvenente signora che percorre le vie del tempo in questa terra, Quasi un pellegrinaggio verso Roma o verso i santuari come quello di Santiago di Compostela o verso la Palestina.Tutti siamo consapevoli che oggi, rispetto alla partenza dalla nostra infanzia, abbiamo fatto progressi notevoli. Case disadorne e fredde, prive di acqua corrente e con poca luce, costretti a cercare le toilette nei mondezzai delle grotte di tufo o lungo i sentieri popolati di mosche verdi giallie e rosse. Ci nutrivamo con latte appena munto e pane la mattina, il pranzo non esisteva se non con qualche mezzo pane arrotolato che consumavamo giocando. La sera la zuppa contadina al rientro del capo famiglia dai campi. Vestiti di una maglietta di lana e di un semplice paio di calzoni perché sarebbe stato inutile cercare maglie e mutande. Si nasceva numerosi e si veniva battezzati il giorno dopo la nascita con le campane che suonavano a festa. Se la levatrice c’era, bene, altrimenti provvedevano le nonne ad aiutare le partorienti.
Finita la seconda guerra mondiale è iniziato il progresso che ha accelerato via via i tempi. Acqua e gabinetti nelle case con relative fognature,pulizia più accurata, diminuzione delle malattie e delle morti infantili, diciamolo pure dopo i due anni, quando le mamme lasciavano scorrazzare i bimbi nelle strade dove finivano per beccarsi delle malattie che li portavano numerosi verso il Camposanto. Disponibilità di maggiori prodotti alimentari. Crescita culturale non solo con le scuole elementari, ma anche con le scuole medie. Aumento della popolazione scolastica delle superiori.
Nascita dell’industria chimica e di quella turistica. Scomparsa della malaria. Invenzione degli antibiotici che concorsero ad innalzare la quota delle persone da operare e se prima dopo l’ operazione chirurgica il 50% erano destinati a morire, ora le percentuali di vivi aumenta.
Nasce la classe operaia con gli stabilimenti industriali, si diffonde la motorizzazione e la mobilità. Finisce la separazione tra maschi e femmine e inizia la promiscuità. Gli spazi individuali aumentano e aumenta l’individualismo. Muore la vita contadina e nasce la comunità urbana.
Divorzio, aborto libero, libero amore, limitazione delle nascite e per concludere la rivoluzione culturale del 1969 che brucia per sempre i valori di un tempo per aprire la porta ad ogni efferatezza individualistica.
Si scopre la potenza del sistema binario dei calcolatori chiamati computer. Tacciono le armi. Come ciliegina nella torta crolla il muro di Berlino e l’Unione Sovietica di cui si mettono a nudo le nefandezze. Numero perfetto ormai 77 anni con l’Europa senza guerre. Nella cabala biblica il 7 è numero perfetto. Progredisca pure il mondo in pace anche se l’Africa passata da cento cinquanta mila abitanti raggiunge il miliardo e mezzo e le nuove nazioni, si può dire nate ieri, guerreggiano come un tempo si faceva in Europa. La terza guerra mondiale a segmenti ha inizio, ma ciò che più ci ha scioccati è l’invasione dell’Ucraina da parte di un Presidente democratico di miserabili origini, allevato dal KBG che si trasforma in uno zar, in un cesare, despota e brutale. Che studia freddamente a tavolino le mosse da fare e le risorse da cui attingere per annettessi prima la Crimea e poi la stessa Ucraina. Il risveglio delle popolazioni è tragico, siamo di nuovo tra il ferro e il fuoco, e non sappiamo nemmeno come andremo a finire. Il pericolo che come avvenne agli inizi della seconda guerra mondiali le nazioni prima cercarono la pace poi, di fronte alle sopperechiere nazifasciste, i popoli liberi si svegliarono e distrussero la Germania nazista, l’Italia fascista pere evitare una dittatura mondiale brutale. Oggi siamo punto e a capo. Questo Putin, ex ragazzo di strada, allevato dal KGB, incapace di risolvere sia pure con le immense potenziali ricchezze i problemi dei cento quarantaquattromilioni di russi, con un modesto PIL di un migliaio di miliardi e quattrocento milioni, poca cosa rispetto ai quasi venti migliaia di miliardi degli Stati Uniti, ai diciotto migliaia di miliardi della Cina, ha pensato bene di mangiarsi in qualche settimana la vasta e povera Ucraina, ricca di grano e di mais e di popolazione, ma con un modesto PIL di circa cinquecento milioni e costretta a spedire nel mondo le proprie donne per fare le assistenti familiari e inviare i guadagni in patria per aggiustare le fatiscenti case, per arredarle e cercare di condurre una vita modesta, ma appagante. Gli stessi parroci cattolici, sposati, ma di rito greco- ortodosso, senza alimenti sono costretti ad inviare all’estero le mogli per inviare a casa il tanto per poter vivere e mandare agli studi i figli. Questo improvvisato despota che ha sognato di essere Pietro II vorrebbe mangiarsi questa grande nazione, ma i suoi disegni sono in buona parte falliti. Il mondo resta col fiato sospeso perché da parte di questo castracani vi è sempre la minaccia di sganciare una bombetta calibrata atomica di qui e di là. Con queste minacce come di fronte ai panzer di Htler il mondo resta col fiato sospeso. Intimoriti come conigli stiamo cercando di evitare il peggio, ma se ci arrabbiamo sganciamo su Mosca anche noi le nostre bombette atomiche, sullo stesso Cremlino, e il despota dopo essersi castrato si impicca al primo lampadario che incontra,
Gli statunitensi e noi siamo brava gente, ma se ci arrabbiamo, per morire e per morire gli spacchiamo il cranio, nella speranza che i suoi più assennati collaboratori gli piazzino come fecero a Gheddafi un bel palo nel foro sottàno e lo spediscano direttamente all’inferno.
Non mi auguro tanto, ma chi cammina nel fuoco finisce per bruciarsi il didietro e non solo. Noi europei siamo buoni e cari, ma se con l’aiuto degli americani abbiamo accoppato Hitler e Mussolini, pensate forse che non siamo capaci di abbattere questo miserabile despota uscito fuori testa, mentre il terzo millennio procede.
Che il buon Dio ci liberi dal male senza il ricorso a tanto, ma se siamo costretti mors tua vita mea, siamo capaci di schiacciare questo despota come le mamme schiacciavano i pidocchi in testa ai loro figli al tempo dello spidocchiamento.