“Non al servizio della gente, ma per mortificare la gente il CUP della Sardegna” di Ange de Clermont
Ero quasi felice stamane perché dopo un quarto d’ora mi si rispoda al CUP . Una vocetta stizzita e autoritaria che mi richiede di leggere un numero dell’impegnativa. Aggiunge, poi:- Son passati tre minuiti!- Si sbrighi!- Di sicuro la tipa aveva litigato in casa, oppure doveva avere le cosiddette regole e non si sentiva bene.Una cafonaggine manifesta e plateale. Risultato di due visite disponibile solo una, in tutta la provincia non ci sono urologi disponibili fino al prossimo anno e io che ho 85 anni, il prossimo anno potrei essere sepolto senza aver bisogno di questa imbecille che dalle nostre tasche mangia e si permette di rispondere a pari e caffo.
Stessa musica tempo fa. Vado a fare una visita cardiologica. Mi metto a spiegare alla cardiologa tutta concentrata su se stessa l’infermiera fa: -Non chiacchieri come una donna!- Mi stendo sul lettino e fa partire il cardiogramma che consegna alla cardiologa che senza ascoltarmi procede a compilare il referto. Non mi ha chiesto nulla. Silenzio assoluto. Finalmente si alza e mi ausculta dicendomi di recarmi ad una visita pneumologica e finalmente en passant mi chiede quali medicine assumo. Resta meravigliata e si esprime in schietta pronuncia avellinese come del resto rivela il suo cognome. Muta la dottora, cafona l’infermiera.
Questi alcuni flash della sanità sarda. La schifezza della schifezza. Torno tempo dopo da una penumologa: una professionista gentile, cortese, mi visita e mi chiede di tutto. Una visita esemplare, fossero tutte così.
In questo vasto pabulum della sanità sarda ci sono tante persone che sanno di essere al servizio degli utenti, ma ce ne sono altre che credono di essere lì per bastonare gli utenti. Breve le prime e cretine le seconde.
Ormi penso che dovrò andare da qualche medico privato per le visite che invece dovrebbe farmi la sanità regionale sarda. Ed è inutile che ce la prendiamo con la nazione italiana perché abbiamo un governo regionale che non bada ai dettagli, delle impiegate a tutti i livelli che fanno i loro comodi che degli utenti se ne fregano: brutte, maleducate e ai limiti della denuncia alla magistratura. La magistratura? Quella di Palamara!