“Inaffidabili gl’interlocutori russi sulla pace” di Ange de Clermont
Lasciamo perdere un volta per tutte il cosiddetto zar russo, a quanto pare arroccato nel Cremlino a guardarsi allo specchio per vedere se i suoi 1,68 cm. diventeranno 1,78. Secondo me, tolto dal fascio delle relazioni fisiche, il suo cervello vaga nei fumi della sua follia.
Mi chiedo perciò, ma lo staff che governa la guerra all’inerme Ucraina, in quale soffitta abita e quali strumento ha a disposizione per decidere qualcosa?
O attendono che gli eventi procedano da sé e nel frattempo la bassa gendarmeria, mezzo ubriaca di vodka, dà soltanto l’ordine di sparare su missili supersonici bombe a grappolo tanto per far strage? Ho la sensazione che questa guerra, oltre ad essere di per sé senza capo e né coda, sia sfuggita di mano a generali e a graduati sottoposti.
Secondo le nostre alte menti geopolitiche i generali giocherebbero a scacchi. La mia massima infelicità è che, a parte qualche nozione di dama, non ho mai capito il gioco degli scacchi, a parte la noia mortale che mi fanno venire questi giocatori che per giorni e giorni si affrontano sonnecchiando.
Escludo dunque il pensiero che questi uomini del vapore giochino a scacchi. Non per altro, ma perché secondo me, dopo una mossa e l’altra schiacciano pure qualche pisolino.
Questi cialtroni che hanno fatto a pezzi coi bombardamenti la Siria, che sono stati battuti bellamente dalle tribù troglodite afgane a che cos’altro pensano?
Questi cultori della macelleria umana avranno pure un briciolo di coscienza o quanto meno una stearica nel cervello?
Su favoleggia che un certo numero di soldati russi si sarebbe arreso agli ucraini: giovani più esperti di ballo che di carri armati.
Le nuove generazioni di oggi non sono come le nostre: donna taverna e dado, ma piuttosto coca taverna e sesso.
Penso che i giovani russi, vestiti da soldati, privi di ideali imperiali, non siano diversi dai nostri.
Ci vorranno le donne di sana e robusta costituzione a governare questi bamboccioni come avviene da noi.
Conosco tre sorelle che, prese in mano le redini delle rispettive famiglie, fanno marciare dritti anche gli uomini oltre che i numerosi figli.
Ci sono poi di quelle che, legate alla concezione delle donne Jé Jé, passano da un uomo all’altro, creandosi intorno il disordine fisico e psichico possibile e poi vanno in cura dallo psicoterapeuta,
Questi miseri fantaccini o artiglierini russi, dalla più variegata etnia finiranno, prima o poi, per sparare ai loro capetti senza ideali imperiali, ma soltanto smaniosi di vivere?
Ecco l’imponderabile che manderà alle clubhouse di recupero psichiatrico i generaletti russi.
La mummia di Lenin, [pare in fase di decomposizione irreversibile], farà coppia con quell’innominato che tra la sorsata di una femme e l’altra; tra tanti pesci puzzolenti che gli portano dal Mar Nero, troverà prima o poi uno psichiatra per farlo rinsavire oppure come Mussolini, appiccicato alla carta geografica dell’impero romano, in questo caso a quello di Pietro il Grande [alto 2,15 cm] si schiaccerà il cranio?
I misteri della storia!
Dice Papa Francesco di abolire la guerra e ha ragione, perché chi di spada ferisce, di spada perisce.
Il guaio è che se un nemico mi spacca la porta, mi deruba, abusa delle donne di casa e poi ammazza tutti, io che faccio?
Come reazione istintiva tendo a spaccargli il cranio come una melagrana. Si tratta di una legge di natura. Se il buon Dio dal cuore materno, ha cacciato Lucifero dal suo bel Giardino e lo ha fatto inforcare da San Michele Arcangelo, io uomo intelligente, se qualcuno mi assale, mi difendo.
Se ci scambiamo la pace, mi va bene, ma se io ti dò la pace e tu mi dai una stoccata, istintivamente te la restituisco pari pari.
Fa bene, dunque il popolo ucraino a difendersi, dal momento che il nemico, mentendo spudoratamente al mondo fino all’ultimo minuto, ha fatto marciare centinaia e forse migliaia di carri armati invadendo il suo territorio, traumatizzando le famiglie, piccoli e grandi, per realizzare il suo folle sogno imperiale.
La Federazione Russa è la più estesa nazione del mondo coi suoi 17 milioni e centomila Kmq; ha una popolazione di oltre 144 milioni di abitanti; è la più grande esportatrice di grano, e uno dei maggiori produttori di metalli: ferro, acciaio, alluminio,nichel e palladio, per non parlare di petrolio e gas e ogni tipo di metalli preziosi nel proprio sottosuolo. Non parliamo di boschi di legna di ogni genere. Adeguatamente sfruttato il territorio dovrebbe assicurare ai suoi abitanti il maggior benessere del mondo. La storia degli uomini, invece, governata da utopisti o da dittatori senza capo né coda, la porta ad essere un nano economico mondiale. Basti confrontare il Pil italiano con quello russo: il primo 1,886 migliaia di miliardi, il secondo 1,483 migliaia di miliardi nel 2020. L’Italia con appena 300 mila chilometri quadrati e una popolazione di circa 59 milioni di abitanti.
L’incapacità dell’Unione Sovietica prima e della Federazione Russa poi ha reso i russi incapaci di produrre secondo le loro potenzialità. In conclusione, veri e propri nani economici.
Di qui la smania imperiale.
In Italia lo scorso anno abbiamo risparmiato la bellezza di 126 miliardi di euro dollari di quelli russi poco si sa. Anzi la Federazione Russa è ai limiti del fallimento.
E per tutti questi motivi ti dai alla guerra? Classe dirigente insensata!