“La solita burocrazia impedisce la risoluzione della mancanza del medico di base ad una parte degli abitanti di Chiaramonti e di Martis” di Angelino Tedde
Pare quasi che con la sua partenza il bravissimo medico dr. Sandro Piras abbia lanciato la fatwa contro questo paese che durante tutta la pandemia del 2021 ha servito con diligenza e bravura. Ad un certo punto non si capisce perché e da quali forze sospinti a 200 a 200 fino a raggiungere i settecento i suoi pazienti l’hanno mollato per passare ad altri medici. Il medico, giustamente, vistosi abbandonato da un numero consistente di pazienti, ha preferito cercare altrove ed emigrare da Chiaramonti. Siamo rimasti allora dal 27 agosto 2021 senza medico fino a che dopo essere finiti nella rete nazionale del TG3 l’Assl ci ha dotati di una brava dottoressa provvisoria che, tuttavia, dopo tre mesi ci ha dovuto lasciare.
Ora parecchi pazienti, appena arrivata, l’hanno scelta come medico di base ricevendo e dando fiducia ed è quindi naturale che pur spostando il proprio ambulatorio a Sassari e non avendo rotto bruscamente come il medico precedente molti abbiano chiesto di continuare ad averla come proprio medico di famiglia.
Da rilevare che l’attuale medico di stanza a Chiaramonti in parte e in parte a Perfugas avendo raggiunto il massimale non possa far fronte a coloro che sono rimasti improvvisamente senza medico per effetto dello squilibrio creato dalla precedente fuga dal dr. Sandro Piras.
Resta a disposizione nell’ambito il dr. Salvatore Serra, molti anni fa presente parzialmente a Chiaramonti, ma oggi col maggior numero di pazienti a Sedini.
Resterebbero come posti disponibili circa un centinaio presso di lui che opera nel cosiddetto ambito Chiaramonti, Martis, Laerru, Perfugas, Erula, Sedini.
Avendo i dottori presenti nell’ambito il massimo dei pazienti [il dr.Cucca presso Perfugas ed Erula; il. dr. Moro presso Laerru e Martis; la dr. Scanu presso Chiaramonti e Perfugas] una quota dei pazienti di Chiaramonti e di Martis restano senza medico. Che cosa possa importare ai burocrati della ASSL di Sassari della grave situazione di Chiaramonti e di Martis lo si può notare dai fatti, dal momento che raggiungere e coprire i pochi pazienti disponibili a Sedini per i vecchi senza mezzi pubblici e senza mezzi informatici
non è agevole. Ora che sia ancora la burocrazia senza mente e senza cuore ad impedire a questi cittadini il diritto alla salute, impedendo le scelte fuori ambito come Sassari, agevolmente raggiungibile coi mezzi pubblici ,è assurdo.
Il richiamo alla legge degli ambiti è un modo insipiente di risolvere il problema, se i pazienti vecchi, ammalati, con varie patologie rischiano di prendere il volo prematuramente. Senza il medico, e quindi senza ricette. non si possono chiedere in farmacia le medicine necessarie per le varie patologie.
Credo che ci sia il tanto di una denuncia alla magistratura perché quando per rispettare una legge burocratica si lascia morire la gente senza curarla si compie un reato.
Chiaramontesi e Martesi è bene che si uniscano per dare mandato ad un legale per far condannare coloro che negano il diritto alla salute che è il bene primario di un cittadino di questa sia pure sgangherata Repubblica.
Ci avviciniamo ai giorni della merla, 29,30 e 31 gennaio e osserviamo schifati il gioco dei partiti, che in parlamento perdono tempo votando schede bianche o improbabili presidenti della Repubblica, ma più inorriditi constatiamo come dei cittadini fragili, anziani, grandi vecchi siano costretti a trascorrere in un disagio così grave i loro ultimi anni di vita.
Anche gli amministratori comunali debbono darsi da fare senza remore e pretendere quello che è un sacrosanto diritto dei propri cittadini. Debbo riconoscere che nell’impedimento del sindaco e del vicesindaco, entrambi forzatamente fuori sede, l’assessora alla cultura Tina Urgias da parte sua si sta dando da fare.