“Surrisu di mari” di Maria Teresa Inzaina
Maria Teresa Inzaina, nativa di Calangianus, ma olbiese di adozione, già professoressa di Lettere Moderne, ha sempre coltivato la poesia della sua lingua materna, il Gallurese senza trascurare l’Italiano e il sardo Logudorese. In IIaliano ha scritto anche vari racconti. Ha vinto tanti premi con le pubblicazioni conseguenti. Queste poesia, ispirata dal mare, fa parte di una raccolta dove i temi sono svariati e trattati poeticamente in musicalità e in significati poeticamente ispirati. Sia il gallurese sia la sua traduzione in italiano non perde i sapore poetico. Potrei dir che il luogo privilegiato per la vista del mare non è solo Olbia, ma Agrustos, quest’osservazione tuttavia sarebbe come limitare la sua poesia che appartiene al suo “laboratorio” poetico intimo ed esistenziale. La poesia, benché a volte ispirata da un’immagine o da una visione naturalistica, fa parte sempre di un luogo non luogo che che nasce dall’ispirazione.
Illa séra
paci densa
di folmi sculpiti
trasparenzi di celi
umbri longhi culcati
la prua ‘ultata
illu finitu infinitu
di l’occhj
sultéra
una balca
abbri l’ea
chi
dozzili ninfa
s’offéri.
E ill’ ultima luci
chi lampizendi
supr’a la sciuma
ghjóca
si dissigna
fugghjendi
la scia
d’un biancóri
chi pari
la sghinta
d’un sorrisu
di mari.
Sorriso di mare
Nella sera
spessa quiete
di forme sbalzate
trasparenze di cielo
ombre lunghe adagiate
la prua volta
nel finito infinito
degli occhi
solitaria
una barca
fende l’acqua
che
docile ninfa
s’offre.
E nell’ultima luce
che saettando
sopra la schiuma
gioca
si disegna
fuggendo
la scia
d’un biancore
che pare
la schiusa
di un sorriso
del mare.