“L’Immacolata Concezione” di Pietro Meloni
La Sardegna ha abbracciato la fede nell’Immacolata Concezione di Maria fin dai primordi dell’evangelizzazione. Maria era venerata con il nome della “Purissima” nelle icone e nelle statue delle chiese. E nell’anno 1632 il Parlamento Sardo, costituito dagli “Stamenti” e dalle “Corti Generali”, presiedute dall’arcivescovo di Cagliari Ambrogio Machin, stabilirono che in tutta l’isola si professasse la fede in Maria “concepita senza la macchia del peccato originale”. Il Regno Sardo fu posto sotto la protezione de Maria Immacolata nel 1656 con una decisione del Parlamento di Sassari.
La dottrina cristiana afferma che Maria, fin dal concepimento nel grembo della madre Sant’Anna, sposa di San Gioacchino, fu preservata dal peccato che Adamo ed Eva avevano commesso nel Paradiso terrestre.
La Bibbia si apre mostrando la bellezza della creazione, la bellezza della natura, la bellezza dell’uomo “immagine di Dio”. Il Libro della Genesi, dopo il racconto della creazione, descrive la perdita della divina immagine per la disobbedienza dell’uomo e della donna. Nella condanna del serpente, immagine del demonio, che aveva indotto l’umanità al peccato, Dio annunzia la sua promessa: il seme che nascerà dalla discendente di Eva schiaccerà il capo del principe del male. La discendente è Maria e il seme è il Messia, che risanerà la macchia della colpa originale. È questa la promessa della “Immacolata Concezione” della madre del Salvatore. È l’assicurazione che Satana, seminatore di tutti i mali che verranno nel mondo, sarà sconfitto dal Figlio di Dio. È questa la “nuova creazione”, l’inaugurazione della nuova storia dell’umanità, l’inizio della storia della salvezza.
Nel giorno dell’Annunciazione, Dio bussa al cuore di Maria e il suo Arcangelo Gabriele bussa alla porta della casa di Nazaret. Una luce illumina il volto di Maria per illuminare il mondo: “Rallegrati! Tu sei piena di grazia, il Signore è con te!” (Luca 1,18). “Piena di grazia” è il linguaggio dell’angelo, che nella riflessione cristiana risuonerà nel termine “immacolata”: L’Immacolata Concezione di Maria, già proclamata dai Padri della Chiesa sulla base della Scrittura e della Tradizione, si iniziò a celebrare come festa liturgica in Palestina verso il secolo VIII. Presto si diffuse in tutto l’Oriente e giunse alla cristianità dell’Occidente, verso il secolo XII.
A seguito delle dispute medievali tra i teologi che accoglievano questa dottrina e i teologi che la negavano, il Papa Sisto IV, che personalmente la accoglieva, desiderando porre fine alle dispute, nell’anno 1473 introdusse a Roma la “Festa dell’Immacolata”.
Il Concilio di Trento, conclusosi nel 1565, scelse di non trattare della Vergine Maria nel decreto del “peccato originale”. Nel tempo successivo nella Spagna e nella Sicilia fu proclamata la fede nell’Immacolata e il Regno di Sardegna un secolo dopo la proclamò Patrona dell’Isola. Il Papa Alessandro VII, con la bolla Sollecitudo omnium Ecclesiarum, emanata l’ 8 dicembre 1661, rinnovò il decreto di Sisto IV sull’Immacolata Concezione, confermato anche da Paolo V e Gregorio XV, specificando che la festa celebrava la “pienezza di grazia” di Maria dal momento del suo concepimento. Questo documento fu riconosciuto anche da alcuni Patriarchi orientali. Il Papa Clemente XI nel 1708 estese la solennità liturgica a tutta la Chiesa.
Il Papa Pio IX, l’8 dicembre 1854, nella basilica Vaticana, davanti a una immensa assemblea di Padri di santa Romana Chiesa, con la Bolla della Costituzione Apostolica Ineffabilis Deus, dichiarò dogma di fede la Immacolata Concezione di Maria:
“Dopo aver offerto senza interruzione, nell’umiltà e nel digiuno, le Nostre private preghiere e quelle pubbliche della Chiesa a Dio Padre, per mezzo del suo Figlio, affinché si degnasse di dirigere e sostenere la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato il soccorso di tutta la corte celeste, e invocato con gemiti lo Spirito consolatore, per sua ispirazione, a onore della Santa e indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, a esaltazione della fede cattolica, e a incremento della religione cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei beati apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria, fin dal primo istante del suo concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli.
Quindi, se qualcuno (che Dio non voglia!) deliberatamente presumerà di pensare diversamente da quanto è stato da Noi definito, conosca e sappia di essere condannato dal suo proprio giudizio, di aver fatto naufragio nella fede, di essersi separato dall’unità della Chiesa, e di essere inoltre incorso da sé, per il fatto stesso, nelle pene stabilite dalle leggi contro colui che osa manifestare oralmente o per iscritto, o in qualsiasi altro modo esterno, gli errori che pensa nel suo cuore” (Ineffabilis Deus).
Quattro anni dopo la proclamazione Maria apparve a Bernardetta nella grotta di Lourdes le rivelò il suo nome: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Il parroco di Lourdes fu illuminato da questa risposta, data ad una piccola fanciulla analfabeta, che confermava la dottrina del Papa e della Chiesa.
Nel primo centenario della definizione dogmatica, il Papa Pio XII indisse un Anno Santo Mariano, da dicembre 1953 a dicembre 1954, e scrisse l’Enciclica “Fulgens corona” interpretando la rivelazione di Lourdes come una chiara conferma del dogma. Quattro anni prima il 1° novembre 1950 Pio XII aveva proclamato il dogma dell’Assunzione di Maria Santissima al cielo, ponendo in rapporto le due verità rivelate nella Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus”: “L’Immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
Nel 150° anniversario il Papa Giovanni Paolo II, nella sua omelia dell’8 dicembre 2014, ha commemorato Maria Immacolata, affermando che “ha beneficiato in modo singolare dell’opera di Cristo quale perfettissimo Mediatore e Redentore, che ha redento in modo specialissimo sua Madre, non permettendo al peccato di poterla toccare”.
In Sardegna molte chiese furono edificate in onore di Maria Immacolata. Tra esse la chiesa parrocchiale di Osilo, eretta prima del Millecinquecento.
Mons. Pietro Meloni