” Nulvi ” di Mons. Pietro Meloni già vescovo di Tempio Ampurias e di Nuoro
Nulvi !
Un arcano rintocco di campana
alla miracolosa Santa Tecla
risveglia la tua fede ardente e forte
e il popolo in ginocchio
corre a varcar l’antica Porta Santa
per ritrovare le sacre radici
dalle quali germogliano virgulti
che diventano “fiori giganteschi”
candelieri splendenti e fiammeggianti
agli occhi di Maria “Assunta in cielo”.
Il canto palpitante è una preghiera
riconoscente alla Madre di Dio
per la liberazione dalla peste.
Nulvi !
Terra feconda di spighe dorate
dono del pane alla fame dei figli,
“fior di frumento”
per il profumo del “pane di vita”,
la tua gente ospitale
accolse a schiere gli “uomini di Dio”
figli di Sant’Antonio del deserto
San Benedetto abate
e San Francesco
dolce cantor di “perfetta letizia”
di “coloriti fiori et erba”
di “Frate Sole” e di “Sorella Luna”.
Nulvi !
Cuor dell’Anglona miniera preziosa
di contadini docili alle zolle
madidi di sudore sulla fronte
per guadagnare il pane alla famiglia,
di pastori devoti a San Pasquale
che plasmano con arte il “pecorino”
dono di mansuete pecorelle,
di artigiani dalle mani callose
simili a San Giuseppe
accanto alle dilette spose e madri
che fanno della casa una chiesetta
pregando nel silenzio
e abbracciando i bambini con amore.
Nulvi !
Ecco lo stuolo dei tuoi confratelli
apostoli dipinti e incoronati
che accompagnano il Cristo sulla croce
e versan calde lacrime sincere
al suo “iscravamentu”
cantando con la voce e con il cuore.
La Madre
stringe il Figlio Gesù tra le sue braccia
e dal lucente “Monte Alma” sorride.