Massimo Pittau e Castelsardo di Giuseppe Tirotto
Due giorni fa è venuto a mancare il professor Massimo Pittau, figura importantissima della cultura sarda e non solo. Professore emerito della Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari (della quale è stato anche uno dei fondatori), è stato un intellettuale poliedrico, spaziando dalla linguistica alla filosofia, dall’archeologia all’epigrafia, dalla glottologia alla poesia e molto altro ancora. Io ho avuto la fortuna di frequentarlo in più occasioni: indirettamente come docente, più dappresso facendo parte con lui di alcune giurie di premi letterari e con la partecipazione a diversi convegni.
Sento il dovere di ringraziarlo dei suoi insegnamenti come operatore di cultura ma soprattutto come castellanese per i suoi studi sul mio paese. Sì, su Castelsardo perché sul nostro territorio ha fatto coincidere la mitica e misteriosa città romana di Tibula, una sorta di Atlantide sarda, centro nevralgico da cui si dipartivano le principali strade dell’isola antica (due verso Olbia, una litoranea e una terrestre; una verso Turris Lybissonis, Portotorres: una verso Kalaris (Cagliari) via Forum Traiani (Fordongianus).
Non una sua ipotesi estemporanea o avventata, ma suffragata da dati attendibili quali la coincidenza delle coordinate geografiche elaborate da Tolomeo nel II° sec. d.C., non uno qualunque, ma astronomo, filosofo e geografo teorico, nientemeno, del “Sistema geocentrico” che ha condizionato l’evoluzione dell’umanità sino all’ Età Moderna. Insomma, grazie al Professor Massimo Pittau l’importanza del ruolo di Castelsardo e del suo territorio può essere anteceduta di un migliaio di anni, e non mi sembra un aspetto trascurabile!
Grazie ancora Professore!
Per chi volesse documentarsi oltre (soprattutto i castellanesi) basta digitare su Google: Pittau, Tibula, Castelsardo. Il primo documento è quello buono.
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