“La scomparsa mesta di Massimo Pittau, accademico linguista” di Mauro Maxia
Oggi ci ha lasciato, purtroppo in circostanze tragiche, il prof. Massimo Pittau. Era il decano dei linguisti sardi tra i quali era pure il più noto fuori dall’Isola per via dei suoi studi che, oltre alla lingua sarda, avevano riguardato anche la lingua etrusca e altre questioni di linguistica. Il prossimo 6 febbraio avrebbe compiuto 99 anni. E’ stato il nostro linguista più prolifico avendo pubblicato circa 50 volumi e oltre 400 studi di linguistica, filologia e filosofia del linguaggio.
Conobbi Massimo Pittau 44 anni fa quando, oltre che docente ordinario di linguistica sarda, era anche preside della facoltà di magistero all’università di Sassari. Tra il 1975 e il 1978 sostenni con lui ben quattro esami di linguistica sarda e generale. Oltre che un’ottimo docente, sempre attento alla didattica, era una persona straordinaria animata da una incrollabile rettitudine morale. La sua franchezza e l’onestà intellettuale talvolta furono fraintese. In realtà i suoi interventi, anche quelli polemici, erano sempre rivolti alla ricerca del vero e furono di stimolo a chi volle approfondire gli studi in direzione delle criticità metodologiche da lui segnalate. In particolare un suo libro pubblicato nel 1973 (Sardegna al bivio), oggi quasi dimenticato, è stato fondamentale per la mia formazione. Mi stimava molto e mi incoraggiò sempre ad andare avanti nei miei studi e ricerche.
Ci siamo sentiti per l’ultima volta appena qualche giorno fa. Mi disse che la sua salute stava peggiorando molto ma che non poteva essere altrimenti. Il suo affettuoso saluto mi ha commosso, facendomi presagire che forse sarebbe stato l’ultimo. Con lui scompare uno dei più grandi studiosi e una delle maggiori personalità espressi dalla nostra isola durante l’ultimo secolo. Addio caro amico e maestro di studi e di vita.
Mauro Maxia