Pensieri e riflessioni in attesa della Pasqua di Ange de Clermont
Ieri sera la Via Crucis al Colosseo mi ha commosso commentata da una suora che ha passato passa le notti a confortare le prostitute e dar loro qualche conforto materiale e, se disposte, ad accoglierle, nelle case protette per rifarsi una vita.
Mi sono piaciuti i pensieri di quella suora che ha meditato sui migranti e su queste povere ragazze comprate per produrre soldi ai loro aguzzini.
Noi non ci pensiamo, ma il calvario ha una continuazione negli esseri umani. Cristo ha sofferto, è morto e risorto circa 2019 anni, ma il suo calvario continua. in questa povera umanità senza riposo.
Tutti gli uomini, al di là del loro professato credo, sono portati dal fatto stesso di esistere, volenti o nolonti, a percorrere il loro calvario con le flagellazioni, le fustigate, le cadute e, infine, con la morte la crocifissione non metaforica, ma reale sul proprio corpo. Non valgono stati sociali, ricchezze, benessere per evitare il calvario. Direi che è quasi una legge di natura. Cristo, tuttavia, con la risurrezione ci ha dato speranza sia per il vivere sia per il morire. Questo ci deve confortare nel ciclo del tempo e della vita. Questo ci deve consolare dalla nascita alla morte. Cristo con la risurrezione ci ha dato la speranza che va alimentata e accolta, solo chi muore come Giuda, disperato, è senza speranza né su questa terra né nella dimensione spirituale.
Come ci dai l’anima per respirare, Signore, donaci la speranza per percorrere i difficoltosi sentieri della nostra vita.
Come ci dai lo spettacolo incantevole dei paesaggi terrestri e marini, donaci un cuore che sappia sperare in una vita migliore per questa tormentata umanità.