1 Aprile 2019
narrativa
Categoria : letteratura sarda
“Ma si…me li sento bene, sono proprio della mia misura” di Sarah Savioli
E sono 45…
Non sono mica pochi.
Sarà che ho sempre vissuto giorno per giorno con un’accettabile coerenza e senza incredibili programmi e aspettative, ma l’età per me non è mai stata un problema.
Alla fine è una convenzione di computo temporale che ti offre periodicamente l’opportunità di fare uno straccio di punto della situazione, prendere una pacca sulla spalla, farsi fare due coccole e sentirsi, se si vuole, al centro di qualcosa che di centro non ne ha. E dici poco...
Comunque sia, sono 45.
E sono stata ben più vecchia di così.
Ho passato compleanni nei quali il tempo passato aveva incrementato ben più il mio senso di invecchiamento che non quello di maturità, come per quelle olive che passano dall’acerbo al rinsecchito in soluzione di continuità e la decisa sensazione che in qualche momento imprecisato ci sia stata una fregatura .
Quest’anno invece no.
E’ un’età particolare e alla fine per molti aspetti presento la consunzione degli eventi che mi sono passati addosso senza alcun riguardo, ma per altri mi ritrovo a sentirmi appena nata e mi guardo attorno con occhi stupiti e curiosi.
E questo misturotto è una goduria perché la parte bambina trova il coraggio di emergere sapendo che ha alle spalle la parte cazzuta di donna vissuta e in perenne tenuta da guerriglia urbana.
A metterla così, pare una dissociazione della personalità per cui dovrei cercarmi uno bravo...
In realtà, è un modo per dire che le rughe dovute alla preoccupazione, al dolore e al pianto di tutta una vita non sempre clemente hanno ancora voglia di unirsi e fondersi a quelle dei sorrisi e delle risate, dei momenti che aprono il cuore e che fanno stare bene per la persona che si è.
Insomma sono 45, siori e siore.
Ma sì... me li sento bene, sono proprio della mia misura.