1 Marzo 2019
“Paulilatino” di Massimo Pittau
Paulilatino (Paulilàtino, pronunzia locale Paùli Làttinu) (villaggio dell’Altipiano di Abbasanta in prov. di Oristano) – L’etimologia del toponimo è possibile solamente col richiamo alla sua esatta forma sarda, che è da intendersi come «Palude lattiginosa», cioè “del colore del latte”, “biancastra” (log.
làttinu-a da
latte/
i, a sua volta dal lat.
lac, lactis) (
VSG, NLS XXXII).- Però la grande palude di Paulilatino risulta ormai prosciugata.- In epoca nuragica la zona di Paulilatino sarà stata molto importante dal punto di vista antropico e sociale, come dimostrano l’elevato numero di nuraghi (91), fra cui il nuraghe
Lugherras = «lucerne» (dove sono state trovate centinaia di lucerne nuragiche, puniche, romane e anche cristiane; chiara prova della destinazione religiosa dei nuraghi).
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Ed è molto importante anche il nuraghe
Óschine, da confrontare col lat.
oscen,-ĭnis «uccello augurale», finora di origine ignota (
DELL), ma molto probabilmente etrusca; ha il valore collettivo di «uccelli augurali» e costituisce un’ottima prova del fatto che nel nuraghe si effettuava anche il rito della profezia fondata sul volo degli uccelli.- Il villaggio, appartenente alla diocesi di Santa Giusta, è citato fra le parrocchie che nella metà del sec. XIV versavano le decime alla curia romana (
RDS396, 1366, 1626, 1832).
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