“Allora sparami. Però fallo mentre guardi fisso negli occhi.” di Sarah Savioli

Guardatele.
Ma guardatele queste sorelle nostre.

C’era una donna piccola, segaligna, con occhi neri come la pece.
Si chiamava Giuseppa, dirigeva una fabbrica di conserva anche se a farlo sarebbe dovuto essere suo marito che firmava, prendeva paga, ma che di fare quel lavoro non ne era proprio capace.
C’era la guerra e con la scusa del non sprecare gli avanzi sul fondo dei recipienti, a merenda tutti i figli degli operai venivano al tavolaccio della fabbrica e avevano una fetta di pane con olio e passata di pomodoro in estate, marmellata in inverno. Alle volte per loro l’unico pasto di una intera giornata, per il quale lei li ringraziava uno ad uno per averla aiutata a finire quella roba che avrebbe sennò dovuto smaltire…
In casa si era tirata due ragazzini trovati in strada come cagnetti randagi ai quali dispensava cibo, vestiti e sberle, molte sberle e anche qualche calcio nel culo, esattamente come ai tre figli suoi di pancia.
E i due maschi di pancia entrarono nella resistenza, uno per volere e credo, uno per puro caso.
Un giorno nel cortile della fabbrica entrarono i fascisti tronfi come galli cedroni e un gruppo di soldati tedeschi.
Lei mandò tutti gli operai dentro e andò loro incontro con le mani sui fianchi.
Le dissero di confessare dove fossero nascosti i figli. Lei rise.
L’ufficiale tedesco le puntò addosso la pistola dicendo che se non avesse parlato le avrebbe sparato lì, nel cortile della fabbrica.
Lei allora gli andò proprio di fronte, gli prese la mano che teneva l’arma, la sollevò e si appoggiò la canna contro la fronte.
Poi disse: “Allora sparami. Però fallo mentre mi guardi fisso negli occhi.”
L’ufficiale abbassò l’arma. Tedeschi e fascisti andarono via.

Giuseppa era la mia bisnonna, aveva un numero imprecisato di gatti e li chiamava tutti “Oh, Pansa grassa” e l’ultima volta in cui l’ho vista aveva 85 anni, erano i primi di gennaio e rideva perché stappando lo spumante a Capodanno, aveva lavato interamente il muro della cucina…

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