Presentazione del libro “Chiaramonti: Chiese e Cimiteri” di Simone Unali e Francesco Dettori
Simone Unali, Francesco Dettori, Chiaramonti. Chiese e Cimiteri, Nuova Stampa Color, Muros 2017 pp. 160.
Intervengono Angelino Tedde, Carlo Patatu, Tiziana Sotgiu, Gian Luigi Marras, Vincenzo Falchi.
Modera il dibattito Carlo Patatu
Sala Consiglio Comunale di Chiaramonti 29 dicembre 2017 ore 18.
Alla fine della presentazione verrà distribuito dagli autori ai presenti in omaggio il libro.
Ecco finalmente concluso l’iter della ricerca e della stampa dello studio di Simone Unali e di Francesco Dettori da me molto seguiti. Si tratta di un excursus sulle chiese urbane e rurali e dei cimiteri del territorio di Chiaramonti. Una guida per chi anche in solitudine vuol visitare questi beni culturali del paese. Non si ha la pretesa del massimo, ma è una prima traccia per conoscere storia e arte di Chiaramonti.
La grande scoperta è che le tombe monumentali sono state realizzate da noti scultori sassaresi e continentali provenienti dalle botteghe di Cagliati Sassari e Roma che lo sfortunato Giuseppe Sartorio col suo estro da Michelangelo dei morti, tra neoclassico e liberty, ha realizzato oltre che nelle città della Sardegna anche a Chiaramonti e questo grazie alla nobiltàà e all’agiata borghesia del paese. Si tratta di storie tristi come quella di Nicolina Franchini Tedde, moglie del ricco possidente Nicola Madau (1864-1852), morta prematuramente lasciando Bachisio, Nicolino e Antonio Luigi ancora bambini oppure della tragica fine di Domenico Lezzeri Tedde, morto giovane, alcuni dicono ucciso, che la ricca sorella Anna ha voluto edificare per lui ad opera di Antonio Usai allievo del Sartorio e così proseguendo con le rimanenti tombe artisticamente realizzate. i giovani autori presenteranno il libro e ne faranno offerta ai partecipanti alla presentazione del lavoro che intendono sia come un ulteriore approfondimento sui temi trattati pià che una beatificazioe per il loro lavoro. Il libro tutto sommato è un invito ai giovani a rendersi conto dei beni culturali e paesaggistici che il borgo offre e a valorizzarlo adeguatamente con un’attenta manutenzione e custodia.