“Profumo di donna… e poi mio figlio” di Sarah Savioli
Mi guardo allo specchio.
I profondi segni scuri sotto gli occhi dovuti alla stanchezza.
I disegni del tempo che passa.
I capelli in disordine.
Una resa a una quotidianità troppo pesante e impietosa.
Guardo altrove. Come sempre.
Apro il mobiletto del bagno ed eccolo.
Quel regalo di Natale ancora chiuso.
Un profumo prezioso. Costoso.
Quando l’ho scartato, ricordo il senso di estraneità a quel qualcosa così dissonante con quella me sempre in maglione largo e jeans.
Il sorriso mentre dicevo “Grazie” imbarazzata e dispiaciuta per quella spesa importante e inadatta anche se fatta con il cuore e tutta per me.
Prendo la boccetta. La sento fra le dita: un’opera d’arte.
Appoggio delicatamente una goccia di quel liquido ambrato dietro l’orecchio e un profumo sensuale e avvolgente subito mi circonda come una nuvola morbida nella quale perdo i contorni e mi sciolgo.
E dietro a quell’immagine rigida che mi butta in faccia lo specchio, rivedo la donna che sono, sento il richiamo della mia femminilità a dispetto degli anni, del dolore, delle mie sbandate priorità…
E poi arriva mio figlio e mi dice “Pppfffuuuu, ma mimi! Perché di sei data addosso il detersivo del water?”