“Sono giorni così, profondamente autunnali.” di Sarah Savioli
Sono giorni così, profondamente autunnali.
Fatti di bianchi e di grigi nei quali le emozioni spiccano come le foglie gialle e rosse degli alberi, in modo così intenso quasi da fare male.
Viene naturale starsene ovattati e chiusi un po’ in sé, a curare le proprie solitudini mentre in sottofondo la mente va a riordinare la confusione dei pensieri.
Li risistema nei cassetti e negli armadi, li piega provvisoriamente come fossero calzini spaiati.
Si ripromette che da lì in poi sarà più metodica e disciplinata sapendo benissimo che non sarà così.
E poi cerca di richiudere in barattoli tutte le amarezze, di tentare di etichettarle nel modo giusto perché, visto che non ce ne si può liberare, almeno siano lì dove è possibile riconoscerle per quelle che sono e non continuare a sentirne il sapore anche là dove di fatto non c’entrano niente.
E mentre una parte di te cerca per istinto una strategia per vivere meglio da lì in poi, per non fare più che qualcuno o qualcosa entri a rovistarti dentro grettamente e senza alcuna cura, quel briciolo di saggezza che hai maturato negli anni ti ricorda che non hai altro modo di essere che quello che sei, con le tue porte aperte sul mondo e sulle persone.
E che questo non è una dichiarazione di resa o una irrimediabile fragilità che ti porterà alla rovina.
Al contrario, è forse il tuo unico punto di forza.