” Lasciandosi andare alla malinconia” di Sarah Savioli
Non mi abituo mai agli abbandoni.
C’è chi mi ha fatto sentire come un elettrodomestico rotto.
Ho cercato per anni il mio guasto, tentando di trovarlo per porvi un rimedio.
Anni per capire che in realtà la questione è che non sono un elettrodomestico. Che dovrei cercare il mio valore al di là della mia utilità.
C’è invece chi si è allontanato perché ha preso un’altra strada così come si gira ad uno svincolo e io semplicemente non facevo più parte del suo panorama.
Anni a sentirmi messa al palo e incatenata dal mio peso in un mondo più leggero, agile ed in continuo movimento cercando di farmi una ragione che con il tempo si cambia e casomai si sparisce dalla vita delle persone perché è così che deve andare.
Anni per capire che se si cambia e si cresce non si prende uno svincolo, ma si va solo un po’ più in alto. E da più in alto il paesaggio non cambia, diventa solo più ampio.
No, non mi abituo e temo che non mi abituerò mai agli abbandoni.
Non riesco a dare una scadenza agli affetti.
Così soffro e ne resto ferita.
L’unico cenno di maturità dovuta alla ormai troppa esperienza su questo, è il fatto di accettare sempre di più la cosa un po’ come si accettano queste giornate grigie d’autunno.
Lasciandosi andare senza remore alla malinconia, tenendo viva la speranza che nonostante tutto torneranno anche le giornate di sole.