“Brezza profumata di sale” di Sarah Savioli
Oggi ho ricevuto un grande dono.
Nel mio ultimo giorno di mare, con previsioni nefaste di vento violento e grandi onde di tempesta, invece c’è stata una brezza profumata di sale e qualche increspatura frizzante.
Ho fatto l’ultimo bagno, giocato sul bagnasciuga a saltare sulla spuma fino a sera mentre il blu del mare si confondeva sempre di più con quello del cielo e ogni colore prendeva le tinte dolci dell’inizio del tramonto.
La mia terra che mi piace sognare mi saluti con il suo grande abbraccio, con una carezza sulla testa prima che io vada via per l’ennesima volta. Ormai da ventitrè anni.
Quella terra che, quando da giovani si va via, si lascia con rabbia come se andasse troppo stretta.
Poi con il tempo si torna e pian piano si scopre che è l’unico abito che ti calzi davvero a pennello.
E con gli anni ancora ti accorgi che invece è immensa e sconfinata e vorresti, tu essere minuscolo e fragile, solo lasciarti andare e disciogliertici dentro.
Così domani, sull’aereo che decolla, le lacrime emozionate dell’arrivo lasceranno il posto a quelle amare dell’addio.
E di nuovo spererò con tutta l’anima che finalmente la saggezza dell’età porti quella consapevolezza che non arriva mai che lasciando la mia terra io non ho perso la mia casa, ma ho solo aggiunto ad essa altri posti di vita e del cuore.