“Poco importa al mondo” di Sarah Savioli
Sette del mattino.
La nebbia copre i campi, accarezza i tronchi dei pioppi, i cespugli sulle rive dei fossi.
Ma no, il vecchietto a quaranta in macchina no….devo andare, ma sta a casa a letto, a quest’ora. Ma devi romper l’anima a me che devo andare a lavorare?
…
Poco importa al mondo che è una vita che al mercato del paese vicino ci vai presto, come quando entravi in fabbrica alle 7, e compravi la verdura presto “che poi restano solo gli scarti, se vai tardi”.
Poco importa al mondo che man mano che va avanti, la vita si riempie di buchi, di assenze. E ognuna è più difficile dell’altra, le ali per affrontare il volo sempre più stanche.
Poco importa al mondo se il tuo amore se n’è andato via, fra le tue braccia e tu sei ancora lì, nella cucina silenziosa e fredda al mattino, a tirar fuori ancora due tazze da appoggiare sul tavolo, due cucchiaini.
Poco importa al mondo se è stata inutile tanta fatica per proteggere i tuoi figli,per dargli un mondo migliore del tuo… hai fallito dove non lo sai. Forse non hai fallito tu, ma cosa conta poi se devi vedere i tuoi figli soffrire, faticare…e vedere loro è molto più duro e difficile di quando a soffrire e faticare c’eri tu.
Poco importa al mondo di te e della tua storia, a questo mondo che va veloce e ti soffia in faccia come un maestrale freddo e crudele, che non ti vuole più.
La vita è così breve, e le giornate interminabili…
…
Ma ecco dietro di me il ragazzotto con il motore ruggente
Via dai piedi, pure la fila vecchio-tardona.
Tardonaaaaa, e sorpassa, oh!
Ho da andare, aria, spazio, ‘azzo fate in giro a quest’ora. Ho da fare, ho da vivere, ho da andare.
Ma questi qua…la patente via a quarant’anni!!!Via a quarant’anni!!!
Prendi il bus o il treno, oh.
E la vita è eterna e le giornate brevissime.
….
La nebbia sale piano e vola via.
Domani forse tornerà.
E sarà uguale a sè stessa. E sarà sempre diversa