Lo splendido paesaggio della Sardegna deturpato da troppe pale eoliche realizzate per pochi denari di Angelino Tedde
Vedo con tristezza la fine del paesaggio incontaminato offerto dalla nostra bella regione . Coloro che dovrebbero tutelare il paesaggio sono soprattutto i rappresentanti eletti nei consigli comunali, che dovrebbero amare il loro territorio alla stessa maniera con cui amano i loro figli e parenti, invece l’esecrabile fame del denaro, come canta Virgilio, acceca uomini e cose. Avviene così che in ogni paese stia avanzando, inesorabile e visibile, una foresta di alte ferrigne torri, dotate di pale che, a detta di una parte di studiosi, dovrebbero offrirci energia pulita. Con i soliti trenta denari, ma questa volta, per i giuda che hanno venduto e stanno svendendo il nostro meraviglioso paesaggio. Le popolazioni da tutto questo mercimonio non ricavano alcun profitto. Stranamente, queste operazioni sono affidate a imprese avellinesi e casertane.
Ho visto lo sfacelo combinato a Punta Tinnari,Isola Rossa, dove i famosi prigionieri del sole, come i famosi prigionieri di Circe, non possono oltrepassare i confini della colonia estiva che si sviluppa tra picchi rossastri ormai inquinati. In Inghilterra e in Olanda, ma anche in Spagna, dove si è compiuto per lo sviluppo turistico il più efferato disastro paesaggistico non solo nella Costa Brava, queste torri di ferro, queste pale che zufolano senza mai posare, (quando non c’è il vento sfruttano l’energia auto prodotta); turbano i fragili cervelli delle pecore al pascolo, allontanano la selvaggina, costringendola a emigrare in altri lidi è, addirittura, secondo uno studio inglese, provocherebbero malanni fisici ai pastori stanziali, insomma tanto scempio per trenta denari. I paesi dell’Anglona non ricavano se non esigui benefici, le bollette dell’energia aumentano di mese in mese con l’aumento del petrolio. Il nostro illustre scienziato Rubbia ha detto no da tempo alle pale eoliche, insistendo sullo sfruttamento dell’energia solare con ricerche mirate; non per niente l’ha reclutato la Spagna. Si era levato invano la voce di Soru. Allo scempio di certe coste ora si deve aggiungere anche lo scempio dei paesaggi incontaminati dell’ interno. In tutta l’anglona sorgeranno pale eoliche, dando l’impressione che ormai anche il cielo dell’Anglona sia imprigionato.
Lettere alla Nuova Sardegna del 24 maggio 2009 di Angelino Tedde – Chiaramonti-