Il ballo in maschera dei cosiddetti “diritti civili” di Ange de Clermont
Non si fa che blaterare per ogni fesseria di diritti civili, basta usare questa pacca e tutto dovrebbe filare liscio.
Ormai in Italia chiunque voglia farsi riconoscere una minorità, una disabilità, una tendenza eterodossa si riempie la bocca della parola “diritti civili”. A fare uso e abuso di questi termini sono quasi sempre i radicali che, essendo fondamentalmente individualisti, ravvisano nell’elenco succitato i “diritti civili”. Con questa nenia si è proceduto alla legge sul divorzio, sull’aborto, adesso sulle unioni omosessuali e tra qualche mese sull’eutanasia e altre quisquilie del genere. Pare che gli omosessuali in Italia siano da uno a due milioni e lo scopo che perseguono sulle unioni cvili è nei fatti il matrimonio, vale a dire il riconoscimento di coppia con tutti i vantaggi delle coppie naturali qual è la famiglia. Mi chiedo se allora una figlia che assiste la madre pensionata o il padre pensionato che non abbia di suo alcuna pensione perché non deve avere il diritto civile di continuare a stare nella casa locata dal genitore defunto? Perché non dovrebbe usufruire della pensione di reversibilità? Non è forse quello un diritto civile pari a quello degli omosessuali? E quella disastrata signorina di 28 anni che si accoppia col suo dalmata o quell’infelice allevatore che si accoppia con la sua asinella o con la sua pecora perché non dovrebbe avcre il riconoscimento del diritto civile? Insomma, grazie allo scandaloso bisessuale guru radicale dallo Stato etico, si, perché a questo punto davvero lo stato finisce per avere una sua larghissima visione morale, ogni minoranza traviata o per natura o per disabilità o per scelta ad un certo punto vuole il patentino dello stato con relativi vantaggi. E per ora siamo fermi alla sessualità. Cominciamo con le malattie: aids, virus epatite C, prolasso dell’utero e cento altri malanni, anche a costoro diamo il diritto civile di essere curati senza pagare, anzi, diamo loro la pacca del diritto civile di campare cento anni.
Stiamo perdendo l cose migliori della nostra civiltà giuridica, di quella morale e chi più ne ha più ne metta.
Atro argomento è che questi diritti hanno in Olanda e in tutto il nord civilissimo e perché non dobbiamo averli noi? Se quelle popolazioni già barbariche sono state civilizzate da noi e sono tornate alla barbarie, adesso noi dobbiamo imitarle?
Non se ne capisce niente. si osserva che la società si frantuma, perde qualsiasi moralità proveniente dalla nostra tradizione civile.
Parecchi giovani sono stati a Copenaghen e hanno notato che nei bar si scorreggia allegramente da parte di uomini e di donne che bevono birra, nelle discoteche le giovani e le donne non ci pensano due volte ad aprire la patta degli uomini e a fare sesso. Insomma c’è l’assalto al maschio. Ora secondo il mio unico lettore c’è da credere che questa sia civiltà? La verità, a mio parere, è che stiamo andando verso la massima corruzione e che la nostra civiltà è al capolinea.