Ricordando Pallino (2005-2015) nel I anniversario della sua partenza per l’Eden
Nel primo, maliconico, anniversario di Pallino, nobile e altero gatto nero.
“Caro Pallino, amato e viziato gatto nero, esigente nel mangiare e negli spazi, solitario nelle imprese, difensore del tuo spazio accanto al caminetto, da circa dieci anni membro con tutti i diritti della nostra famiglia, padrone del cuore dei tuoi cari; un anno fa, esattamente all’una del mattino, presso la clinica universitaria di Sassari, dov’eri ricoverato da 10 giorni tra la vita e la morte, hai ceduto alla morte e te ne sei andato nell’Eden riservato dal buon Dio alle sue creature. Il tuo corpo, sepolto a pochi metri da questo studiolo, giace sotto il corbezzolo, senza la lapide che un’artista della trachite, poi, infortunatosi, non ha portato a termine. A te povero e nobile gatto nero poco importa, ma importa al nostro cuore che di tanto in tanto si commuove al tuo ricordo. Parte dei tuoi nerissimi e lisci peli giacciono alle mie spalle, decorosamente conservati in una teca.
Dirti che ci manchi, ad un anno dalla tua partenza nel mistero, è poco. Come vedi non ti abbiamo dimenticato e tutti, da Emma, la tua tenera madre, ad Alice, la tua gioia, a Domitilla, la tua generosa dispensatrice di coccole e di cibo, a me, burbero, ma sempre alla difesa dei tuoi diritti, specie quando volevi passare la notte all’addiaccio in contemplazione della luna. Era bello accoglierti la mattina presto, quando chiedevi di rientrare a casa pe cibarti e passare la giornata sotto il letto, in un tuo regale tapetto, per immergerti nei sogni. Oh, sospirato Pallino, quanto ci manchi! Con te se ne sono andati i miei settant’anni, i sessanta di tua nonna, i cinquanta della tua padrona e i dieci della tua padroncina. Ora ci sentiamo più anziani e su di me, specialmente incombono gli ottant’anni, che domani alle 2,30 del mattino entreranno a far parte della mia vita giorno dopo giorno. Dovrò anch’io prepararmi alla partenza? Dimmi, camperò per intero i dieci anni che mi porteranno ai novanta? E poi, mi sarà concesso di camparne altri dieci per raggiungere lucidissimo i cento anni?. Dimmi, tu che ormai conosci il mistero oltre il cielo, camperò altri dieci anni dopo i cento? Pare che tu mi risponda di sì ed io li accetto. Ogni giorno continuerò a vigilare sulla tua tomba sotto il corbezzolo, narrerò agli amici le tue imprese, e tu dolce amato nobile gatto sarai conosciuto per generazioni di familiari. Tutti diranno, ah, quel nobile gatto nero, che solcava i muri libero e fiero, visse dieci anni con dignità e decoro. Pallino, terrore dei topini di campagna e amore dei suoi cari!”
Amici, non siate insensibili, lasciate al posto dell’obolo, almeno un pensiero gentile in occasione dell’anniversario della scomparsa del nostro amato micio, Paolo, Maria Teresa, Antonietta, Simonetta e tutti gli altri amici e amiche, lasciate un’espressione, una parola per il nostro amato nobil gatto ad un anno dalla scomparsa! Ah, ah che dolore, amato e stimato gatto nero!