L’anno che muore e il dinamismo economico a Chiaramonti di Ange de Clermont
Un anno che se ne va e si scioglie come la neve al sole. Per noi anziani si avvicina l’eternità che secondo la nostra fede potrà essere un’eternità beata oppure dannata. Quanti claramontani saranno beati e quanti dannati? Io mi auguro di tutto cuore d’essere tra i beati, certamente ho peccato come tutti i claramontani che sono peccatori specializzati: chi in furti, chi in mendacia, chi in blasfemia, chi in accidia e chi in donne. Però per salvarsi l’anima basta pentirsi, avvicinarsi spesso alla confessione, (tra l’altro abbiamo un parroco santo confessore), e almeno la domenica alla Santa Comunione onde avere un forte aiuto durante la settimana. L’altro suggerimento è quello di uscire il meno possibile da casa e non scendere a S’Istradone dove le varie ciarre sul prossimo fanno peccare e quindi ti fanno rischiare la dannazione. A casa basta moderarsi e non rimproverare mai la moglie perché anche in questo caso il rischio della dannazione è vicino.
Tornando all’anno che muore possiamo dire che è stato un anno davvero sfortunato per il paese quando pensate che in tre mesi, tra gennaio e marzo sono morte ben 15 persone tra uomini e donne, durante l’anno qualche altro per non dimenticare, suppongo a occhio e croce che siano morte oltre una ventina di persone. I nati minimo quattro e massimo cinque, uno squilibrio tremendo per non contare che sotto i miei occhi sono partite di botto otto persone. Quante ne sono arrivate? Sicuramente la moglie del sindaco e per il resto non so dirvi altro, ritorneremo sul tema.
Per il resto la solita solfa: il tribunale della pubblica ciarra sezione penale e civile, i bar zeppi, gli sfaccendati un buon numero, i ladri, con la patente fresca, rilasciata dal ministero, forse tre o quattro, tutti innocenti, semplicemente sfortunati, d’altra parte pure le forze dell’ordine debbono guadagnarsi il pane che mangiano.
Circa il fatturato, sicuramente positivo e incrementato quello delle due agenzie mortuarie, che si sono perse l’unico morto a Sassari, veicolato dal raffinato portamento degli agenti di Rossana Poddighe: 1590 euro, bara compresa, si eccettuano i fiori e i necrologi. Qui, per gli sfaccendati, potrebbe esserci spazio per una terza agenzia funebre, visto che i claramontani adesso si stanno prendendo l’abitudine di morire in gran numero. Si calcola che il fatturato complessivo delle agenzie che hanno operato in questo territorio abbiano raggiunto l’invidiabile somma di almeno centomila euro, possiamo ben dire che ci mangiano lautamente due famiglie senza contare l’indotto. Quante tombe sono state portate a termine? Si parla di un fatturato di oltre altre centomila euro. Se poi passiamo ai fiori, ai loculi venduti dal Comune, grattiamo altre centomila euro. Insomma le Pompe Funebri, non contiamo quelle di benzina, hanno raggiunto in totale un fatturato di almeno 300.ooo euro. E poi si dice che in paese non ci sono industrie. Finché ci saranno copiosi defunti, il mercato pare che tiri, il paese può andare orgoglioso di questa sua bella industria naturalmente senza toccare l’indotto. Ora il lettore può capire perché l’anno che muore tutto sommato ci ha portato un certo dinamismo economico, e dimmeli fessi i claramontani, tu!