“Presentato a Erula un libro di Mauro Maxia” di Giuseppe Pulina
L’estate culturale erulese ha avuto inizio con la presentazione del volume di Mauro Maxia sulla fonetica storica del gallurese, del sassarese e delle altre varietà sarde di origine corsa. All’incontro, organizzato dall’Associazione ArtErula, era presente un pubblico numeroso. La serata è stata aperta dai saluti del sindaco Antonello Pileri e dalla introduzione di Alessandro Piga. Nel suo intervento il professore Massimo Pittau, che con i suoi 95 anni è il decano dei linguisti sardi, ha evidenziato il fondamentale contributo dato da Maxia alla conoscenza della linguistica della Sardegna settentrionale, di cui è lo specialista di riferimento. L’autore ha spiegato le origini della parlata di Erula (toponimo che Pittau ha rapportato all’edera) e del gallurese. Proprio vicino a Erula si trova la più antica documentazione della lingua corsa in Sardegna, un’epigrafe incisa nel ’400 all’esterno della chiesa di Santa Vittoria del Sassu. Prima degli studi di Maxia, il tedesco Max Leopold Wagner (considerato il maestro della linguistica sarda) sosteneva che il gallurese si fosse formato tra la fine del Seicento e il Settecento. Ora, grazie a Maxia, si ha la certezza che il gallurese era parlato in Anglona già tre secoli prima.