Il sindaco, i compaesani, gli amici ed estimatori laureano la poetessa Maria Sale di Chiaramonti di Ange de Clermont
Per oltre tre ore nella sala del Consiglio Comunale di Chiaramonti sia il primo cittadino Marco Pischedda con la Giunta sia i relatori Tonino Rubattu e Bachisio Solinas hanno “laureato” con la presentazione della raccolta di poesie (Carignos de ‘entu, Edes, Sassari 2015 pp. 200 €.15) la poetessa Maria Sale. Tra i convenuti erano presenti i fratelli ex sindaci Carlo e Salvatore Patatu e Giovanni Soro. Ottima anche la rappresentanza di scrittori e poeti sardi e cultori della lingua sarda venuti da fuori paese menzioniamo a memoria Mauro Maxia, Giuseppe Tirotto, Stefano Flore. Discreta anche la presenza di compaesani che hanno voluto onorare la loro poetessa. Si aggiunga il Coro Tzaramonte di Chiaramonti che con tre poesie di Maria eseguite in polifonia hanno fatto da lieto contorno alla manifestazione. Brava anche la lettrice di varie poesie l’artista teatrale di Ozieri Carmela Arghittu. La sala, compresa la galleria, erano al completo.
Tutti i relatori hanno messo in chiara luce l’importanza della nostra lingua madre e la necessità che i politici una volta tanto si rendano conto della necessità d’introdurre nelle scuole la nostra parlata. In merito alle poetesse sarde Tonino Rubattu, un gigante nel culto della lingua, (ha a suo attivo un vocabolario, grammatiche, opere varie compresa la traduzione in sardo dell’Iliade e dell’Odissea e una storia della letteratura in lingua sarda), ha dichiarato che sono circa 132 e che Maria ben figura nell’onorata schiera. Ha quindi accennato a quanto Giovanni Fiori ha già scritto su Maria nella prefazione della raccolta che pubblicheremo nei prossimi giorni.
Il secondo relatore si è quasi divertito a fare delle domande alla poetessa sia sui contenuti sia sulla forma delle sue liriche ispirate all’infanzia e alla giovinezza, trascorsa in simbiosi con la natura, a contatto con la vita dei campi, dei familiari che ivi faticavano, dei fenomeni atmosferici quali la pioggia, il vento, il caldo e il freddo, insomma delle opere e i giorni del mondo pastorale e contadino. La poetessa con le sue recuidas e ammentos ha saputo tradurre i suoi sentimenti profondi in un sentidu universale.
E’ indubbio, aggiungiamo noi, che Maria Sale nelle 52 poesie della raccolta ha saputo con una ricchezza di linguaggio e con una vasta gamma di sentimenti, ricorrendo alle più svariate figure retoriche, esprimere note inconfondibili del suo speciale lirismo. Il verso libero risulta musicale e immaginifico. La poetessa, senza remore, ha forgiato versi che scorrono in un vivace e canterino ruscello che penetra nel cuore del lettore suscitando emozioni e profondi sentimenti.
La serata si è conclusa convivialmente e l’incontro letterario è ottimamente riuscito. Prima di concludere non posso non citare le lusinghiere parole verso Maria e la sua opera del noto pubblicista e blogger chiaramontese Carlo Patatu e del letterato Stefano Flore che ha regalato a Maria un bel ramo di alloro. Forse però sarebbe stata meglio una bella corona di alloro come si usava fare con i grandi poeti.