La necropoli delle domus de Janas de su Murrone di Chiaramonti (SS) a cura Regione Sarda
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Chiaramonti, Necropoli di Su Murrone
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Arte e religione della Sardegna prenuragicaScoprilo con Sardegna 3D Come arrivare
Da Sassari in direzione Olbia, prendere la SS 594 per Tempio fino allo svincolo per la frazione di Su Murrone; continuare per circa 2 km: la tombe sorgono sul lato destro della stradina.
Il contesto ambientale
Le sepolture sono scavate in un affioramento roccioso in località Sa Ide, area ricca di valli e percorsa dal Rio Giunturas e dal Rio de Maniga, nell’Anglona, regione della Sardegna settentrionale.
Descrizione
La necropoli, allo stato attuale, è costituita da tre ipogei, caratterizzati dalla presenza di un lungo dromos, un ampio atrio – orientato ad E/SE – e diversi vani disposti secondo uno schema planimetrico a “T”.
La tomba I, gravemente danneggiata, ha uno sviluppo planimetrico centripeto.
L’atrio, di grandi dimensioni, con l’ingresso orientato ad E, presenta nelle pareti tracce di intonaco rosso su fondo bianco, una piccola nicchia e una coppella.
Dall’anticella a pianta rettangolare (largh. m 1,75; lungh. m 1,10) si accede alla cella centrale a pianta quadrangolare irregolare (diam. m 4; prof. m 3,20); questa immette in sei celle secondarie sopraelevate e disposte a raggiera. In alcune di esse si conservano tracce di colore rosso alle pareti.
Il soffitto presenta – scolpita in rilievo – la rappresentazione di un tetto a doppio spiovente, con trave centrale da cui si dipartono 14 travetti per lato.
La parete dell’ingresso e quella opposta sono decorate da una composizione di duplici corna sormontanti il portello.
Altri motivi ornamentali decorano la parte inferiore delle pareti: cornici, lesene, due riquadri rettangolari bordati da cornici, una sorta di sedile con schienale di forma semicircolare.
La tomba II, a sviluppo planimetrico centripeto, consta di un lungo “dromos” dal quale si accede all’anticella quadrangolare e successivamente al vano centrale, dove si affacciano cinque vani sussidiari disposti a raggiera.
Nella parete s. del “dromos” erano scavate quattro cellette in senso longitudinale.
Sempre sul lato s. del “dromos”, in prossimità dell’ingresso all’anticella, si apre un secondo accesso ad un gruppo di tre vani coassiali a pianta quadrangolare.
La tomba III, a sviluppo planimetrico cruciforme, presenta anch’essa un lungo corridoio con un setto divisorio in corrispondenza dell’ingresso. Dall’ingresso si accede ad una camera centrale a pianta rettangolare e successivamente ad una cella coassiale a pianta ovoidale; sul lato s. si apre un vano secondario a pianta ellittica, mentre sul lato d. si osserva una serie di piccoli ambienti sussidiari che con andamento circolare vanno a congiungersi con il lato d. del “dromos”.
Le indagini di scavo hanno potuto ascrivere il primo impianto della necropoli al Neolitico finale (Cultura di San Michele), con successivo riutilizzo degli ipogei durante l’età del Rame (cultura del Vaso Campaniforme), nel Bronzo antico (cultura di Bonnanaro) e in epoca romana.
Storia degli scavi
Il complesso fu scavato nel 1998-99 da Giuseppe Pitzalis.
Bibliografia
E. Contu, “Notiziario-Sardegna”, in Rivista di Scienze Preistoriche, XXIII, 1968, p. 427;
G. Tanda, Arte Preistorica in Sardegna. Le figurazioni taurine scolpite dell’Algherese nel quadro delle rappresentazioni figurate degli ipogei sardi a «domu de janas», collana “Quaderni della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro”, 5, Sassari, Dessì, 1977, p. 45, sch. 26, 28;
G. Tanda, L’Arte delle domus de janas nelle immagini di Jngeborg Mangold, Sassari, Chiarella, 1985, pp. 138-141;
G. Pitzalis, “La necropoli di Su Murrone a Chiaramonti”, in Almanacco Gallurese, 8, 2000-01, pp. 94-102.
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