Gigina Campus, una donna imponente e burbera, ma dal cuore d’oro di madre e di credente di Ange de Clermont
Da tempo mi sono proposto di tracciare dei profili di donne comuni di paese che vissute nel silenzio del lavoro di casa o di esercizi commerciali e che se ne sono andate ugualmente in silenzio, ma la cui mancanza si avverte, perché quando nei nostri modesti rioni qualcuno se ne va, s’inaridiscono le relazioni, si accorciano i discorsi e il silenzio prevale. Da questo rione negli ultimi anni se ne sono andate Marianna Soma, i coniugi Piriottu,Mauro Savioli, i coniugi Giuliano ed Enedina Truddaiu, Mario Piras, Giovanna Patatu e Massimo e Giulio Schintu e numerosi altri. Tutte persone comuni, ma non comuni negli affetti e nella simpatia dei familiari e del vicinato.
Esattamente due anni fa è scomparsa Gigina (all’anagrafe Giorgina) Campus. Chi non poteva notarla per la sua imponenza e la sua sobrietà nel parlare? Spesso si sedeva a sferruzzare nel gradino di casa sua accanto ai suoi fiori. Chi non poteva notarla nella varietà e ricchezza di fiori che curava nella vicina chiesa di San Giovanni? Chi non poteva notarla nella sua assidua frequenza alla messa domenicale, al Rosario presso la Vergine di Lourdes piazzata nella curva per Martis? E chi non poteva notarla scendere silenziosa in questa strada dalla pendenza faticosa per visitare la stessa Vergine? Non parlava molto Gigina ed era molto ritirata da che i mali avevano colpito la sua casa. Prima il marito e poi il figlio prediletto di cui si prendeva amorosa cura. Non trascurava però anche il figlio Gianpaolo, sostegno sicuro della famiglia. Il vicinato le attribuiva, data la sua imponenza, una lunga vita, ma il suo cuore aveva dato segni di stanchezza. Del resto Gigina non h condotto certo una vita quieta, ma si è data sempre da fare per il sostentamento della famiglia. Per anni si è dedicata al commercio accanto al marito e per anni ha poi gestito una mescita pubblica, luogo dove si esercita la pazienza in massimo grado non dimenticandosi di accudire .anche alla famiglia.
Gigina era nata nata a Fonni nel 1938 dal padre chiaramontese, che era brigadiere di quelle stazione dell’Arma benemerita e da madre bonorvese. La famiglia successivamente si era spostata alla stazione di Bonarcado, dove era nata u’altra figlia, Lina. Andato in pensione il padre non visse molto, lasciando la moglie in attesa dell’ultima figlia, Giovanna.
Con la vedovanza della madre, essendo la più grandicella, dovette diventarne il braccio destro nell’educazione e crescita delle due sorelline. Tutte queste occupazioni non le impedirono di frequentare le scuole elementari e dalle 16 alle 20 l’educandato delle suore che gestivano l’asilo sia per la formazione cristiana sia per l’apprendimento delle arti femminili quali il disegno, il cucito, il ricamo, la maglia,il lavoro all’ dell’uncinetto. Più in là frequentò per tre anni la ricamatrice Maria Teresa Satta, perfezionando l’arte del ricamo.
Nel 1964 si sposò col giovane Domenico Budroni, gestore di un esercizio commerciale di Frutta e Verdura al centro del paese.
L’anno successivo nacque il figlio primogenito Gianpaolo, mentre il secondo figlio Davide venne alla luce nel 1968.
Le aumentate esigenze familiari spinstro i coniugi all’acquisto di un bar, svolgendo con perizia e abilità uno delle più delicate e difficili gestioni sul mercato a contatto con un pubblico variegato.
Giunta l’età pensionabile si ritirò in casa affrontando sia le difficoltà della fragile salute del coniuge sia quella successiva del figlio minore.
Di lei nel vicinato ricordano il buon cuore, la cura della vicina Chiesa di San Giovanni, la grande devozione alla Vergine di Lourdes. Raramente mancava alla S. Messa domenicale, per il resto visse presa dagl’impegni familiari, e quasi nascostamente, dalle sofferenze fisiche e morali che le causavano i disturbi al cuore e le preoccupazioni familiari.
Nel 2013, dopo un breve ricovero in ospedale, resa la sua anima di cristiana devota al Signore, lasciando nell’angoscia i figli e il marito che vivono nel ricordo di una madre esemplare e affettuosa. Il vicinato avverte la sua mancanza e la piazzetta sembra più deserta da quando prematuramente, ad appena 75 anni, ci ha lasciato Gigina.
Le doni il Signore la beatitudine eterna!