Il Condaghe di fondazione dell’Abbazia di Saccargia di Mauro Maxia
Lo scorso 14 novembre a Codrongianos si è tenuto un interessante convegno di studi dal titolo Il Condaghe di Fondazione dell’Abbazia di Saccargia. L’incontro arriva quasi due anni dopo l’altro convegno tenutosi, sempre a Codrongianos, per i 900 anni della fondazione dell’abbazia. L’organizzazione è stata curata da mons. Giancarlo Zichi, direttore dell’Archivio Diocesano dell’arcidiocesi sassarese, che si è avvalso della collaborazione dell’assessore alla cultura Antonella Pinna e del giovane consigliere Andrea Zucca.
Il convegno si è tenuto nella suggestiva sala conferenze del Ce.Do.C. che, oltre ad avere già accolto importanti eventi culturali, ospita il retablo della SS. Trinità di Saccargia. La sala non è riuscita a contenere tutto il pubblico che in parte ha dovuto seguire i lavori in piedi.
Hanno partecipato all’incontro importanti personalità tra cui l’arcivesco di Sassari mons. Paolo Atzei; mons. Pietro Meloni, vescovo emerito della diocesi di Nuoro; il rettore uscente dell’università di Sassari Attilio Mastino; Angelo Ammirati, ex direttore dell’Archivio di Stato di Sassari; lo storico gesuita Raimondo Turtas; Maria Porcu Gaias, nota storica dell’arte. Il convegno si è aperto con i saluti dell’arcivescovo Atzei e del sindaco Luciano Betza nelle rispettive vesti istituzionali.
La tre relazioni in programma sono state svolte, nell’ordine, da Alessandro Soddu, Graziano Fois e Mauro Maxia. La scelta dei relatori si è rivelata coerente col fatto che i tre studiosi hanno curato le più recenti edizioni di condaghi (Il Condaghe di San Pietro di Silki edito da Soddu e G. Strinna nel 2014; Il Condaghe di Luogosanto edito da Fois e Maxia nel 2009; Il Condaghe di San Michele di Salvennor edito da Maxia nel 2012).
Alessandro Soddu ha relazionato su “Saccargia nelle fonti narrative medievali e moderne” esibendo un minuzioso resoconto delle fonti scritte che attestano l’esistenza e il ruolo dell’abbazia di Saccargia dal 1112 fino al recente passato. Lo storico medievista ha ricostruito la serie degli abati che hanno governato l’abbazia sia nel periodo di massimo splendore (secoli XII – metà XIV) sia dopo l’abbandono del monastero quando alla sua guida furono chiamati degli abati commendatari. Soddu ha approfondito i concetti di fundaghe e condaghe, soffermandosi sul testo secentesco che racconta la fondazione dell’abbazia analogamente ad altri testi dello stesso periodo come i condaghi di San Gavino di Torres, e Santa Maria di Luogosanto e Santa Maria di Tergu.
Graziano Fois ha relazionato su “La memoria della fondazione di Saccargia come racconto. I rapporti con la cronaca dei giudici di Torres”, evidenziando alcune questioni legate al Libellus Iudicum Turritanorum, già edito da Enrico Besta (1906) e Antonio Sanna (1957). Fois poi si è soffermato su due questioni riguardanti la maternità del giudice-re Gonnario di Torres e l’importantissimo ruolo di Saccargia nell’ambito della viabilità del regno logudorese e, in particolare, dell’itinerario che connetteva le antiche capitali di Torres e Ardara.
Lo scrivente ha presentato il contributo “Riverberi del perduto Condaghe di Saccargia nelle fonti coeve”. Attraverso l’analisi di tutta la documentazione medievale relativa a Saccargia disponibile soprattutto nei superstiti condaghi (soprattutto in quelli di Silki, Salvennor e Trullas), sono stati isolati poco più di trenta atti che permettono di ricostituire una serie di documenti che, nel contempo, dovevano far parte dell’antico condaghe dell’abbazia in questione. Ne emerge che anche l’abbazia di Saccargia, come gli antichi monasteri di Silki, Trullas, Salvennor, Bonarcado e Bosove, aveva certamente un proprio condaghe che è andato perduto.
Questa conclusione è ora confermata dalla recente scoperta fatta dallo storico ogliastrino Francesco Carboni di un carteggio cinquecentesco in cui non solo si cita il condaghe in questione ma se ne descrivono perfino le caratteristiche e, in particolare, il fatto che fosse costituito da oltre un centinaio di fogli.
L’interessante e assai partecipato dibattito che è seguito alle relazioni ha coinvolto, tra gli altri, la storica Marisa Porcu Gaias, l’ex direttore dell’Archivio di Stato Angelo Ammirati e l’archeologo Franco Campus. Chiudendo il convegno Giancarlo Zichi, preannunciando la prossima uscita degli atti del convegno celebratosi nel 2012, ha comunicato l’intenzione di dare alle stampe non appena possibile anche i nuovi contributi emersi nel convegno della settimana scorsa.
Mauro Maxia