Ingegneri, architetti, geometri, artigiani del ferro e del legno, muratori e imbianchini: un esercito famelico dà l’assalto ai condominii! di Ange de Clermont
La fame è una brutta cosa specie quando è provocata da una serie di concause imperscrutabili su cui gli studiosi, a lume di candela, vanno a far ricerca. Lasciamoli ricercare, l’importante che restino a pancia vuota. La fame è una pessima cosa e quando l’industria del mattone si ferma tutto il corteo, anzi l’esercito che sta ai loro piedi va a cercare chi divorare. Mai visti ingegneri, architetti, geometri, muratori, imbianchini, idraulici affrontare una crisi così feroce. Sono alla fame e vanno a caccia. Alzano gli occhi al cielo e che cosa vedono? Tutti penseranno che vedono le stelle, il sole e la luna, macché, vedono i palazzi e le palazzine dove ancora si annidano con i loro piccoli risparmi le famiglie dei condomini. Vanno alla ricerca disperata dei capicondomino, più pomposamente detti amministratori, e li eccitano con promesse tangentiste ad osservare parti precarie da “mettere in sicurezza” ecco la parola magica, “mettere in sicurezza” il tetto, le facciate, i passi carrai, i portoni e centomila altre insicurezze.
I capicondomi, pomposamete detti amministratori, viso emaciato, questi nuovi vampiri, convocano le assemblee e lamentano che ci sono troppo cose da fare, che bisogna “mettere in sicurezza” eseguire i lavori. Guai quando all’interno di questi condominii ci sono dei condomini affetti da mania di insicurezza e con qualche euro in banca. Il miele per le loro bocche. Delibere a destra e delibere a manca, progettini, capitolati d’appalto, abbellimenti da realizzare per asserragliarsi in casa. Mai più avvicinare gli estranei ai portoni, occorre costruire archi e archetti o pensiline ferrovirie e proprio lì collocare videocitofoni, cassette delle poste, portoni scorrevoli e lampade a luce intermittente. A questo punto comincia la festa e i nostri affamati ingegneri, ridotti alla fame, quasi boccheggianti, finalmente respirano. Forse chiunque mi legga penserà che sto scherzando. No, dico il vero, perché questi episodi come condomino li sto vivendo sulla mia pelle. Nel mio condominio, che per la privatezza, collocherò a Rebeccu (paese morto da quasi un secolo) ad un certo punto si nota che i piantoni delle ringhiere sono arrugginiti e quindi bisogna rifare tutto da capo, siccome le ringhiere poggiano su muretti in cemento, ci vuole per forza un capitolato speciale d’appalto e allora il solito apparentemente disinteressato geometra lo predispone, a leggerlo ce da farsi la pipì addosso per le risate, dite risate? No 1800 euro che vogliate e non vogliate. Ma non gli avete dato l’incarico, ebbene lui darà inizio ad una causa con l’aiuto dell’ordine dei geometri (dice quel furbone dell’ammnistratore dalla berretta contadina con cui si nasconde gli occhi) dovete pagare lo stesso. Si tratta di restaurare anche il muretto di supporto che sorregge le ringhiere che sono state tolte per la “messa in sicurezza”, parolina magica e tremenda: se qualche ragazzo si appoggia alla ringhiera e questa cade sul poveretto sono dolori penali, quindi non si discute occorre invitare le imprese a fare l’offerta. Arrivano le offerte, tutte esorbitanti, ma ecco la mossa vincente, ne arriva una, un pò in ritardo, con prezzi ragionevoli, non perché lo siano, ma il colpo avuto da offerte esorbitanti è stato tale che i condomini ormai in via di rimbambimento danno un sospiro di sollievo. Il momento di nominare il direttore dei lavori è venuto. Non sarà il geometra fellone, ma un ingegnere, socio di studio di un condomino, il vero cavallo di Troia della situazione. Butta fuori 3800 euro per la direzione lavori. Ma il restauro di un muretto non più alto di un metro e in alcuni tratti di mezzo metro e anche meno richiedeva proprio la direzione di un ingegnere? No, ma l’assemblea ormai ubriaca approva la proposta che è la più modesta rispetto ad altre, presumibilmente predisposte ad arte da fantomatiche imprese che si riveleranno inesistenti. I condomini approvano eccitati dallo gnomo dalla laurea triennale che si era spacciato per laureato quinquennale, gran bugiardo! Dopo tante peripezie si dà nizio ai lavori con un’impresa paesana che arriva anch’essa con un geometra. Il compito di detto geometra è quello di soffiare la bolla dei lavori, accrescerli, aumentare il prezzo! Siamo già a due geometri e un ingegnere (forse due). Cammin facendo a qualcuno viene in mente di fare un bell’archetto trionfale d’ingresso, perbacco, altrimenti dove vanno a lucidarsi le corna i condomini? o una pensilina ferroviaria, si scarta l’archetto e si farà in cemento armato la pensilina, tuth, parte il treno! Avanti si approva la pensilina per allontanare da casa i ladri, visto che da poco è sbucato uno scassinatore che ha aperto con un “piede di porco” un appartamento vuoto. Da dove è sbucato? Forse da qualche appartamento, è venuto dal nulla e quindi pensilina ferroviaria dove collocare videocitofono (che in genere si guasta dopo un mese) e cassette delle lettere al riparo dalla pioggia torrenziale quando verranno i nubifragi. Solo il progetto della pensilina, predisposta dal solito ingegnere, 1500 euro più IVA e Cassa Ingegneri! Sommati ai 3800 euro fanno 5300 euro. Nel frattempo il condominio è diventato una porcilaia, l’impresa ha evacuato cemento e sabbia ovunque, nei passi carrai, nel verde, davanti alle rimesse auto si tratta di grandi lavori: dovranno sorgere le due torri gemelle due capi condomini delle due palazzine gongolano, incasseranno il 3% del fatturato dei lavori condominiali e chissà forse qualche semplice regalino di Natale dall’Impresa artigiano-contadina. I costi sono discretamente aumentati e i lavori procedono, ma sicuramente ci saranno gl’imprevisti. Una pensilina al posto dell’arco di trionfo tra poco passerà il treno e con esso se ne andranno gli ultimi scampoli dei risparmi familiari, mentre si prepara il mensis terribilis, a dicembre, questi governanti d’Europa e d’Italia ci spremeranno anche le parti nobili, anzi si paventa un prelievo forzoso dai conti correnti, si salvi chi può e prepariamoci all’economi del porco, perché torna quella povertà che abbiamo cacciato via negli anni sessanta del boom economico. Mi telefona mio nipote: -Zio, l’impresa e i tecnici non andranno via presto! Qui è iniziata la fabbrica di san Pietro.-
Condomini d’Italia, un esercito famelico di tecnici e artigiani di varia specie bussa ai vostri portafogli! Emigrate in Thailandia: un euro vale 85 bhat!