Il romanzo “Porta di speranza” di Maria Cristina Manca a cura di Angelino Tedde
Maria Cristina Manca, Porta di speranza, Grafica del Parteolla, Dolianova (Ca), 2012 pp. 116 €.12
Ben poco sappiamo dell’autrice Maria Cristina Manca al di fuori di quanto è scritto nella retrocopertina del libro.
Ideatrice e fondatrice della Casa Editrice Abbà in cui ha pubblicato man mano i suoi lavori: I.La via stretta che conduce al Cielo,II. Alzati e rivestiti di luce, III. Santi e preghiere, breve raccolta (di profili) di santi beati e servi di Dio,IV. Possa tu avere molta gioia, ricerca di versetti biblici e spirituali sulla gioia.
Da quest’esperienza emerge chiaramente una delle tante storie di Sardegna che contava numerosi piccoli editori, spinti più dalla passione per le opere da pubblicare che per far denaro. Ci voleva l’insipienza politica di qualche presidente della Regione Sarda, per farli fuori tutti, negando i contributi e favorendo i grossi editori che se indubbiamente diffondono i libri, per tanti versi si dimenticano degli autori non remunerandoli, spesso facendo pagare loro le pubblicazioni e incassando i guadagni per crescere.
A Cristina Manca va indubbiamente il plauso per questa iniziativa che per tanti versi ci accomuna. Siamo stati anche noi piccoli ideatori e piccoli editori a favore di parecchi colleghi universitari e non e possiamo capire le ansie e le fatiche della scrittrice.
Del resto noi come tantissimi altri, attraverso il blog, continuiamo a mandare avanti libri, studi e contributi vari di numerosissimi autori. I libri come i blog ti danno delle evidenti soddisfazioni. Quale ad esempio il numero dei lettori, ma anche il consistente numero dei visitatori quotidiani
Dal contenuto dei titoli delle opere pubblicate dalla scrittrice emerge subito la tematica trattata che è quella dello spiritualismo cristiano che non solo abbraccia la conoscenza dei principi e della pratica della fede, ma quell’itinerario dell’anima verso Dio che è la mistica.
L’ambizione di Maria Cristina Manca è proprio quella di scavare nelle forti contraddizioni che agitano l’anima umana contemporanea, la stessa vita umana, la quotidianità del vivere e condurre tutto verso la porta della speranza umana e trascendente.
L’autrice non ha scritto un trattato mistico, né un saggio spirituale o la biografia di santi, ma un breve romanzo la cui lettura è avvincente, la cui scrittura è gradevole e la cui trama è quel filo d’oro che conduce i protagonisti ad affrontare la vita e nelle piccole e grandi tragedie dell’anima a varcare una soglia, che è la soglia della porta della speranza.
Non ci si trova di fronte ad uno strumentale movimentato romanzo giallo come si usa di frequente fare dagli scrittori di gialli più o meno improvvisati o alla ricerca di descrivere la fenomenologia degli eventi personali o delle saghe familiari, ma di fronte ad una delicatissima scrittrice che percorre le vie dell’anima, quasi chiedendo il permesso di entrare negli eventi lieti o tristi di una famiglia e dei singoli protagonisti. Le soluzioni alle difficoltà del vivere, con gli eventi favorevoli o contrari, le si trovano in fondo all’anima: la saggezza umana e quella cristiana.
L’autrice, dotata di particolare perspicacia introspettiva, sicuramente attinta alle fonti di qualche grande maestra spirituale, scava con maestria nei misteri dell’anima dei protagonisti che finiscono per risolvere nella speranza cristiana i loro conflitti e problemi.
In questa breve recensione sarebbe fuori luogo riassumere le peripezie dei protagonisti dello “speciale” romanzo, occorre leggerlo per intero.