Scompare a 90 anni il grande storico Jaques Le Goff (1924-2014). La luce sul Medioevo e il metodo della “nuova storia”. Visto da vicino da un collega storico italiano.
Il rinnovamento del metodo e degli studi storici. Ha illustrato nella sua globalità il Medioevo cacciando sottoterra il pregiudizio del presunto oscurantismo. Senza il Medioevo la nostra civiltà non reggerebbe. Fu continuatore della lezione storiografica di Bloch e Le Febvre e llievo di Braudel.
Scrive in proposito Andrea de Nicola su Repubblica
“E’ morto a 90 anni lo storico francese Jacques Le Goff. Uno dei padri del medievismo europeo, dalle cattedre dell’Ecole des hautes etudes en sciences sociales di Parigi e dalla direzione della rivista gli“Annales” ha fortemente innovato la storiografia ma è riuscito, nello stesso tempo ad essere un grande divulgatore. Professore di grande impatto nel rapporto con i suoi studenti, sciorinava cultura senza far pesare il suo sapere. Aveva un motto: “La storia è memoria” e spiegava: “Una memoria che gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti, di rendere oggettiva, la più veritiera possibile: ma è pur sempre memoria. Non proporre ai giovani una conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato, e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire bene”. Per questo Le Goff, grande intellettuale, vuole e riesce ad essere anche un grande divulgatore.”
“La lunga produzione di Le Goff è inserita in quel filone culturale che nasce da Marc Bloch e Lucien Febvre e che trova in Fernand Braudel uno dei massimi rappresentanti: “Sono un suo discepolo – diceva ma indipendente, amo la sua teoria della lunga durata”. L’autore di “Gli intellettuali nel Medioevo” è dunque l’ultimo esponente di quella corrente di pensiero che ha di fatto rivoluzionato il modo di fare storiografia. L’innovazione consiste nell’inglobare nella ricerca storica altre scienze sociali e il tentativo di pervenire a una storia il più possibile ‘globale’, contrapponendo alla storia come racconto di avvenimenti (événementielle) una storia concepita essenzialmente come proposta di problemi.”
“Si deve proprio a Le Goff la fine del “mito” di un Medioevo età oscura, buco nero nell’avanzare progressivo della civiltà ed egli ci rimanda invece l’immagine di un’epoca che dura “dal II, II secolo fino alla rivoluzione industriale in campo economico e alla rivoluzione francese in campo politico”. Non a caso oggetto dei suoi studi, per quanto riferiti al Medioevo, sono figure ancora oggi importanti nella società contemporanea: l’intellettuale, il banchiere, il commerciante e soprattutto l’uomo nel suo vivere quotidiano. Non a caso alcuni dei suoi libri più importanti sono “gli intellettuali del Medioevo”, “L’uomo del Medioevo” e il più recente “Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo”.
Il “quotidiano”, l'”immaginario collettivo”, il “meraviglioso”, l'”altro Medioevo” o il “Medioevo lungo”, sono le formule predilette di Le Goff, quelle che portano gli studi storici all’attenzione del grande pubblico, della stampa, dei non specialisti.
Fu anche, a suo modo, uomo di cinema tanto da partecipare con tutta la sua curiosità per ogni espressione della cultura alla trasposizione cinematografica de “Il nome della Rosa” di Umberto Eco.
L’altra grande passione della sua vita fu la moglie Anka morta nel 2004 dopo oltre 40 anni di vita in comune e alla quale ha dedicato un libro di grande intensità “Con Anka” nel quale ricostruisce questo tratto di vita comune con la sua compagna e che il grande storico trasforma in un affresco sull’Europa contemporanea. Come ha scritto lo stesso Le Goff: “Vorrei mostrare come i sentimenti e la vita quotidiana di una famiglia si articolano con l’ambiente e la storia che hanno vissuto – vita privata e vita collettiva, in un momento in cui si profila un’Europa più unita”.
Lo storico, dunque, viene fuori dall’uomo Le Goff in ogni momento. Come scriveva Marc Bloch: “Il buon storico somiglia all’orco della fiaba. Là dove fiuta carne umana, là egli sa che si trova la sua preda”. E Le Goff sapeva sempre dove era la sua preda.”
Quando si parla di storia globale, di microstoria, di storia dalla lunga durata e si utilizzano le scienze umanistiche sorelle si tenta di ricostruire la memoria del passato che se obliato non ci induce a far capire la nostra identità europea, nazionale, regionale, familiare.
Possiamo ben riassumere nell’espressione “memoria e storia” il nostro lavoro di storici e finché resteremo lontani da questa categoria saremo lontani dalla storia. Non sono i pregiudizi umanistici a contarci frottole sull’oscurantismo medievale né la faziosità laicistica, ma il metodo e l’opera di uno storico della grandezza di Le Goff che ci lascia un retaggio prezioso. Possiamo ben dire che egli ha raccolto e divulgato il metodo della “nuova storia” e ha prodotto opere che nel tempo diverranno classiche di questa meravigliosa scienza umanistica.
Se voglio saper chi sono debbo guardare al passato, ricostruirne la memoria e regolarmi per il presente e per le prospettive del futuro. Un’umanità, singola o collettiva che si astenga da questa eleborazione è destinata a brancolare nel buio del passato, nella confusione del presente e nei madornali errori del futuro.
Ho questo di lui ad un amico fraterno che lo ha frequentato a Parigi e a Bologna ed ecco la suarisposta:
“Caro Angelino
come forse ti ho già detto in anni oramai lontani avevo dimestichezza con Le Goff: mi fece la prefazione alla Storia delle università europee e insieme facemmo la sceneggiatura di un film-documentario e io poi lo ospitai a casa a Bologna e (…) giovane liceale si fece autografare il manuale di Storia del liceo poiché qualla mattina prevedeva un’interrogazione in Storia. Ebbi poi l’occasione di pranzare un paio di volte a casa sua e quindi fui testimone della sua vocazione da gran gourmet. Una volta la moglie (una gentile signora polacca che aveva conosciuto da giovane durante i suoi studi in Polonia, essa stessa studiosa, scomparsa già da almeno dieci anni) servì come dessert fragole con crema alla panna e lui andò in cucina e mi preparò fragole annegate nel Bourgogne Corton Charlemagne: un delirio di bontà.
Quello che mi stupì quando per la prima volta lo incontrai in casa sua fu il suo studio: oramai era un mito per me e mi figuravo che vivesse dentro una sorta di transatlantico con librerie palchetti, pensili, soppalchi. Il suo studio aveva invece le dimensioni dello studiolo di Guidobaldo da Montefeltro con pile di libri per terra ammucchiati ovunque alla rinfusa. Insomma aveva tutto nella testa, non gli servivano tanti libri.
Un abbraccio (…)”
Un grand’uomo che lavorava in uno spazio ridotto e in una semplicità disarmante, ma dalla testa ricca di un vasto sapere come un genio del medioevo in cui s’immerse per tutta la sua vita da studios0.
Angelino Tedde
Pubblicazioni
- Marchands et banquiers au Moyen Âge, Paris, Presses Universitaires de France, 1956.
- Mercanti e banchieri nel Medioevo, Messina-Firenze, D’Anna, 1976.
- Les Intellectuels au Moyen Âge, Paris, Seuil, 1957.
- Genio del Medioevo, Milano, A. Mondadori, 1959; come Gli intellettuali nel Medioevo dal 1979.
- La civilisation de l’Occident médiéval, Paris, Arthaud, 1964.
- La civiltà dell’Occidente medievale, Firenze, Sansoni, 1969.
- Das Hochmittelalter, Frankfurt am Main, Fischer Bucherei KG, 1965.
- Storia universale Feltrinelli, XI, Il basso Medioevo, Milano, Feltrinelli, 1967.
- Hérésie et sociétés dans l’Europe pré-industrielle. XI-XVIII siècle: Actes du colloque de Royaumont, Paris-La Haye, Mouton, 1968.
- Faire de l’histoire, sous la direction de et avec Pierre Nora, 3 voll., Paris, Gallimard, 1974.
- Fare storia, a cura di e con Pierre Nora, Torino, Einaudi, 1981.
- Prefazione a David O’Connell, Les Propos de Saint Louis, Paris, Gallimard, 1974.
- Storia delle religioni, X, Il cristianesimo medievale, con Jules Leroy e Olivier Clément, Roma-Bari, Laterza, 1977.
- Famiglia e parentela nell’Italia Medievale, a cura di e con Georges Duby, Bologna, Il Mulino, 1977.
- Tempo della Chiesa e tempo del mercante, e altri saggi sul lavoro e la cultura nel Medioevo, Torino, Einaudi, 1977.
- Pour un autre Moyen Âge. Temps, travail et culture en Occident. 18 essais, Paris, Gallimard, 1977.
- La Nouvelle Histoire, sous la direction de et avec Roger Chartier et Jacques Revel, Paris, CEPL, 1978.
- La nuova storia, a cura di, Milano, A. Mondadori, 1980.
- La Naissance du purgatoire, Paris, Gallimard, 1981.
- La nascita del purgatorio, Torino, Einaudi, 1982.
- L’apogée de la chrétienté. v.1180-v.1330, Paris, Bordas, 1982.
- Intervista sulla storia, Roma-Bari, Laterza, 1982.
- Il meraviglioso e il quotidiano nell’occidente medievale, Roma-Bari, Laterza, 1983. ISBN 88-420-2225-X.
- L’imaginaire médiéval, Paris, Gallimard, 1985.
- L’immaginario medievale, Roma-Bari, Laterza, 1998. ISBN 88-420-3004-X.
- Storia e memoria, Torino, Einaudi, 1986.
- Crise de l’urbain, futur de la ville: actes, Paris, Economica, 1986.
- La bourse et la vie. Economie et religion au Moyen Age, Evreux, Hachette, 1986.
- La borsa e la vita. Dall’usuraio al banchiere, Roma-Bari, Laterza, 1987. ISBN 88-420-2882-7.
- Per una storia delle malattie, a cura di e con Jean-Charles Sournia, Bari, Dedalo, 1986. ISBN 88-220-0518-X.
- La cucina e la tavola, presentazione di e con Jean Ferniot, Bari, Dedalo, 1987. ISBN 88-220-0520-1.
- Histoire de la France religieuse (dir., avec René Rémond), 4 volumes, Seuil, 1988-1992
- Histoire et mémoire, Gallimard, 1988
- Du silence à la parole: droit du travail-société-État, 1830-1989, Calligrammes, 1989
- L’État et les pouvoirs, (dir.), Seuil, 1989
- Le XIII siècle: l’apogée de la chrétienté, Bordas, 1992
- La Vieille Europe et la nôtre, Seuil, 1994
- L’Homme médiéval (dir.), Seuil, 1994
- L’uomo del medioevo, Laterza, Bari-Roma
- Saint Louis, Gallimard, 1995
- San Luigi, Einaudi, Torino 1996
- L’Europe racontée aux jeunes, Seuil, 1996
- Pour l’amour des villes (en collaboration avec Jean Lebrun), Textuel, 1997
- Le Moyen Âge aujourd’hui, Léopard d’Or, 1998
- Un autre Moyen Âge, Gallimard, 1999
- Dictionnaire raisonné de l’Occident médiéval (en collaboration avec Jean-Claude Schmidt), Fayard, 1999. ISBN 978-2-213-60264-6
- Saint François d’Assise, Gallimard, 1999
- San Francesco d’Assisi; con una postfazione di Jacques Dalarun. Laterza, Roma-Bari 2000. ISBN 884206114X
- Un Moyen Âge en images, Hazan, 2000
- Le Sacre royal à l’époque de Saint-Louis, Gallimard, 2001
- À la recherche du Moyen Âge, Louis Audibert, 2003
- Alla ricerca del Medioevo; con la collaborazione di Jean-Maurice de Montremy, Laterza, Roma 2003. ISBN 8842070416
- Une histoire du corps au Moyen Âge (avec Nicolas Truong), Liana Lévi, 2003
- Il corpo nel Medioevo; in collaborazione con Nicolas Truong; Laterza, Roma – Bari 2005. ISBN 8842072745
- Le Dieu du Moyen Âge, Bayard, 2003
- Il Dio del Medioevo: conversazioni con Jean-Luc Pouthier, Laterza, Roma 2006. ISBN 8842073970
- L’Europe est-elle née au Moyen Âge ?, Seuil, 2003
- Il Medioevo, alle origini dell’identità europea, Laterza, Roma-Bari 1996 9788842048145
- Un long Moyen Âge, Paris, Tallandier, 2004, ISBN 2-84734-179-X
- Un lungo Medioevo, Dedalo, Bari 2006. ISBN 9788822005649
- Héros du Moyen Âge, Le roi, le saint, au Moyen Âge, Gallimard Quarto, 2004
- Héros et merveilles du Moyen Âge, Seuil, 2005
- Eroi & meraviglie del Medioevo, Laterza, Roma – Bari 2005. ISBN 8842077682
- Avec Hanka, Gallimard, 2008
- Con Hanka, Laterza, Roma – Bari 2010. ISBN 9788842092049
- Le Moyen Âge et l’argent, Perrin, 2010, ISBN 978-2-262-03260-9
- Lo sterco del diavolo: il denaro nel Medioevo, Laterza, Roma – Bari 2010. ISBN 9788842093640
- À la recherche du temps sacré, Jacques de Voragine et la Légende dorée, Paris, Perrin, coll. Pour l’histoire, 2011. ISBN 9782262033927
- Il tempo sacro dell’uomo, Laterza, 2012. ISBN 978-8842099949
- Hommes et femmes du Moyen Âge (dir., avec Martin Aurell, John W. Baldwin et Michel Banniard), Paris, Flammarion, coll. Histoire de l’art, 2012. ISBN 978-2-081-28558-3
- Uomini e donne del Medioevo, Laterza, Roma – Bari 2013. ISBN 978-8858108703
- Vedi “La Repubblica” e Wikipedia su google.