Jack Frusciante, camminatore, fantascrittore precoce, per rendere felici mamma e papà, dopo 7300 giorni dall’iscrizione, ha conseguito la laurea accompagnato dalla giovanissima prole di Ange de Clermont
Enrico, anzi dott. Enrico finalmente, (comare mia, sua madre, per poco non ne fa una malattia), per far felici i bravissimi genitori, (enfants prodiges entrambi), ha terminato la sua ventennale fatica di studi universitari. Che cosa volete, nel frattempo ha scritto 8 romanzi e altri libercoli, ha suonato in varie piazze italiane (ha pure una band di matti e lui stesso non è del tutto a posto di testa), fa il camminatore di professione (con una mamma che si fa almeno cento chilometri in montagna all’anno), ha percorso la via francigena, la Roma Jerusalem (il tratto di mare l’ha percorso a cavallo ad un delfino che fa il servizio giornaliere Brindisi-Acri, la via italiana (dalle alpi alle calabrie), da Rimini ad Ancona (due tappe del suo cuore forsennato), ha messo al mondo quattro bimbe, ( si tratta di un proletario), la Roma-Jerusalem; ha scritto al tempo di Vasco Rossi, al tempo di Berlusconi, ora sta preparando al tempo di Renzi, insomma dai 19 anni questo fresco dottore ne ha combinato di cotte e di crude, finalmente ne ha fatta una buona: si è laureato e quindi adesso è disoccupato. Chi se lo carica a 40 anni un esperto in comunicazione? In Italia, poi, è uno spasso. A lui piace camminare, camminare: non va a letto se non ha percorso l’intera riviera riminese spiaggia spiaggia. Prima viveva sulle colline del Bolognose e alle 23, prima di recarsi a letto, doveva salire la cima e poi risalire tre volte la collina dove era ubicata la casa. Forse, se troverà un lavoro, si comprerà una casa-tunnel di cento chilometri, per ricrearsi prima di andare a letto. Ci troviamo di fronte ad un cervello dinamico, a dei piedi trenitalia, ad un cuore che si cuoce ad ogni primavera! Si è recato alla discussione della tesi con iuna pagliett dei Caribi, e ha regalato le pagliette napoletane ai proffi che lo hanno fatto discutere. Visto che non la finiva più di parlare hanno fatto suonare la sirena. A malapena, trattenuto dalle tre figliole. (una era assente perché assonnata), ha ascoltato il voto di laurea: 110/110, non gli hanno dato la lode perché si è laureato in tempi strettissimi, dopo vent’anni, esattamente 7300 giorni dall’iscrizione e poi perché ha già uno scaffale di libri scritti e non so quanti DVD.
L’Italia è fatta di questi genietti di cervello precoci, di piede e di cuore. Se prima senza laurea pare abbia fatto qualche spicciolo, ora con la laurea è disoccupato. Poveraccio, l’ha fatto per accontentare la mamma e il babbo che erano preoccupatissimi, vent’anni di ansia quel birbante ha fatto passare a questi genitori ancora giovanissimi (mia comare non conta gli anni, frequenta almeno tre palestre la settimana, balla lo zumba, un misto ballo e ginnastica), mio compare se ne infischia, col suo Copernichino tasta manoscritti per stabilirne automaticamente l’età degli acari da cui ricava con una contabilità complicatissima l’età dei manoscritti. Non è andato alla laurea di questo cowboy, ma è partito in missione scientifica in Messico, la madre dalla gioia, tenendo il cellulare all’orecchio, è partita da Bo’ a piedi ed è diretta a Sant’Jago di Compostela, per sciogliere il voto, per grazia ricevuta. Questo povero dottore in Scienze della Comuncazione, appena laureato è fermo a casa in attesa che qualcuno gli offra un posto di lavoro anche sottosviluppato, purchè lavori. Adesso lo segnalerò a Renzi chissà che gli offra un posticino di sottosegretario, d’altra parte si tratta di un compaesano, i Brizzi, infatti, sono originari della Toscana. Caro Renzi, lascia parlare lui, almeno non farà il cacciapalle come da tempo stai facendo tu. Enrico sa parlare, leggere scrivere (far di conto) e suonare. Mettilo alle Comuncazioni almeno potrà trasmettere i tuoi ruggiti toscaneggianti con la sua band!