L’asilo infantile di Chiaramonti (1931-1970) di Cristina Urgias

I

DOCUMENTI DELL’ARCHIVIO (1862-1983):

A)  DEL COMUNE DI CHIARAMONTI

B)   DELLA DIREZIONE DIDATTICA DI PLOAGHE

C)  DELL’ARCHIVIO DELLE POVERE SUORE SCOLASTICHE DI NOSTRA SIGNORA DI GORIZIA

1862 settembre 28, Sassari

 

Lettera del Regio Ispettore delle Scuole Primarie e Magistrali di Sassari indirizzata al Sindaco del Comune di Chiaramonti, nella quale lo si invita ad istituire un asilo infantile concepito come struttura assistenziale e preparatoria alla scuola primaria.

A Co Ch, Fald. 215

“L’esperienza di parecchi anni ha dimostrato al sottoscritto che la maggior parte dei genitori obbligati a valersi dell’opera dei loro figlioli, appena questi sono atti a qualche fatica, li tolgono troppo per tempo dalle scuole elementari  e li privano così di quella istruzione che deve essere il patrimonio di tutti.

A rimediare a siffatto inconveniente e a rendere di vero vantaggio e ad un tempo più brevi i corsi elementari, giovano gli asili o le semplici scuole infantili.

L’utilità di queste scuole, ove essi accolgono i bambini di ambo i sessi da 4 a 6 anni, è così universalmente riconosciuta che il sottoscritto ritiene inutile ogni parola in proposito.

Egli si limita perciò a far presente alla Signoria Vostra e per di lei mezzo al Consiglio Comunale che il Ministro della Pubblica Istruzione si è riservato un fondo particolare da distribuirsi in premio a quei comuni che nel prossimo anno scolastico si mostreranno più solleciti o zelanti nello stabilire di tali scuole. Tali premi consisteranno in una somma proporzionata alla spese fatte, che sarà pagata a titolo di sussidio e per rimborso del governo nelle spese di prima istituzione.

Oltre le spese di primo impianto, questo Consiglio Provinciale Scolastico è anche disposto a concorrere per una somma annuale non inferiore al quarto, nello stipendio che secondo la classificazione delle scuole, spetterebbe alla maestra.

Il sottoscritto, che conosce la illuminata filantropia che anima codesta amministrazione, confida che anche questa volta vorrà rispondere sollecita alle calde raccomandazioni del Ministero della Pubblica amministrazione colla istituzione per il nuovo anno scolastico, se non un asilo, e una scuola per i bambini di ambo i sessi. Così sperando codesto Comune si renderebbe benemerito della patria e non tarderebbe a trovare per se stesso i benefici della sua intelligente carità.

La Signoria Vostra è pertanto pregata di trasmettere a questo ufficio la deliberazione che verrà presa in proposito prima del giorno 10 del p.v. Ottobre, e ciò per norma del sottoscritto nella proposta che Egli sta per fare del riparto del sussidio che la Provincia e il Governo vogliono annualmente accordare a favore delle scuole elementari.

                                                   Firma illeggibile

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1906 luglio 04, Chiaramonti

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Lettera di Giorgio Falchi, Presidente della Società di Beneficenza di Chiaramonti, indirizzata al Consiglio di amministrazione del Comune di Chiaramonti nella quale si richiede l’istituzione di un asilo infantile indicando anche le risorse finanziarie, i locali, le risorse umane.

A Co Ch, Fald. 215

L’idea di dotare questo Comune di un asilo infantile dovrebbe esser accolta con giubilo da quanti hanno a cuore la sorte degli adolescenti soliti di vagare per le vie dell’abitato, abbandonati dai loro genitori e privi del tutto di salutare ammaestramenti.

Ne l’attuazione di esso sarebbe insormontabile in un villaggio come lo è il nostro, ove impari tempo sorsero le società di assicurazione del bestiame e di beneficenza che la Cooperativa in grano in favore dei suoi bisogni, le quali tutte se non traggono vita rigogliosa, nondimeno apportano segnalati benefizi agli associati.

Invero il comune possiede un convento che in tempo non lontano cadrà in rovina, sia perché disabitato che perché mancante delle necessarie riparazioni.

Ora in tale edifizio avrebbe a sorgere l’asilo con profitto degli interessi del comune perché più obbligato dall’            con vantaggio rilevante degli adolescenti che in tal luogo verrebbero avviati nel sentiero della virtù e del sapere.

A provvedere perciò ai bisogni dell’asilo si potrebbe in oltre accorrere come appresso:

1) Col destinarsi tanto la rendita che il Comune ritrae dell’affittamento dei terreni annessi, quanto quella che tutti gli anni esso percepisce dell’amministrazione del Fondo per il Culto. Perché tanto l’una che l’altra, sia per dispositura contrattuale, che per volere di legge debbono essere unicamente rivolte alla manutenzione del convento e della chiesa annessa.

Laonde il Comune con la razione di tali rendite fatte all’asilo, costituito dopo anni in ente morale, altro non farebbe che dare allo stesso la dovuta destinazione ed in pari tempo occorrere ad un pubblico e sentito bisogno.

2) Similmente onde provvedere all’adattamento del convento ad uso di asilo, dovrebbe restituire quanto in sino al presente ebbe a riscuotere dalla predetta amministrazione del Fondo per il Culto. Tenendosi più che pago di quanto in sino al presente ebbe ad incassare dall’affittamento dei terreni e dalla pigione dei magazzeni, in rimborso delle spese incontrate nei restauri eseguiti nel convento.

3) siccome poi il legato lasciato dal benefico fu Pancrazio Spanu è destinato a beneficio dei poveri di questo Comune perciò anche tale rendita dovrebbe destinarsi all’asilo; si anche lascerebbe di avere la sua legittima destinazione, perché rivolta a benefizio degli adolescenti poveri, e quindi alla gente povera.

4) Ne infine a tal pio e filantropico istituto avrebbe a mancare annua sovvenzione da parte della Società di beneficenza e della Cooperativa in grano, nonché da questi abitanti, sia in mezzo di questue da farsi che merce privata offerta. Per cui ne seguirebbe che ai suoi urgenti bisogni sarebbe provveduto, indipendentemente dai sussidi che la provincia e lo Stato elargissero in favore di tali benefiche spese.

5) L’amministrazione dell’asilo dovrebbe poscia esser affidata ad una speciale commissione, della quale dovrebbero altresì far parte taluni membri della Congregazione di Carità e di questa Società privata di beneficenza. Ciò perché in breve tempo si avesse ad operare per la fondazione del nuovo istituto, e perché all’infuori degli inciampi burocratici la sua azione avesse a funzionare spedita.

5) Siccome infine le suore Domenicane residenti in Sassari sono disposte di assumersi la gestione dell’asilo nonché di impartire l’istruzione e l’educazione degli adolescenti; perciò alle stesse dovrebbe essere affidata tale nobile missione.           sulla considerazione che, oltre di occuparsi di istruzione, rivolgono in special modo la loro sollecitudine ad avviare le fanciulle povere nei lavori domestici, con notevole giovamento di quante dovrebbero diventare un giorno le sagaci ed operose massaie. Trattandosi di un’opera filantropica d’attuare nella sola qualità di Presidente di questa Società di beneficenza ho creduto mio dovere intrattenermi in sul proposito, lasciandovi poscia pienamente libero negli apprezzamenti. Premonendovi in tanto che la propizia occasione di fare il bene non sempre si           per cui il trascurarle se non è colpa è per lo meno errore gravissimo, che il futuro non riesce il più delle volte ad aiutare a riparare.

                                                Giorgio Falchi.

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1906 novembre 03, Chiaramonti

Verbale del Consiglio Comunale in cui si delibera l’istituzione di un asilo infantile

A Co Ch, Fald. 215 cart. 3

Convocato il consiglio di questo Comune con avvisi in iscritto contenente l’elenco degli oggetti da trattarsi spediti dal Sindaco e consegnati fin dal primo corrente mese in via d’urgenza a domicilio dei singoli consiglieri dal messo comunali Carboni Andrea, come risulta da dichiarazione esistente in atti, convennero nella solita sala delle adunanze i Signori Consiglieri. Budroni Angela Maria, Denanni Gavino, Falchi Nicolò, Falchi Battista, Rottigni Giovanni, Falchi Polo Giorgio, Ferralis Niccolò, Migaleddu Pietro Vincenzo, Unali Paolo. Sono assenti gli altri. Presiede l’adunanza il signor Cossu Antonio Vincenzo Sindaco, con l’assistenza dell’infrascritto segretario. Il Presidente espone:

Che in questo comune, mentre almeno in parte fu avvantaggiata la condizione dei non abbienti, sia con la fondazione della Cooperativa in grano che della Società di Beneficenza pertanto fu operato a beneficio dei poveri adolescenti degni pur essi di ed altrettanto bisognosi dell’altrui ausilio.

Per cui il fondare un asilo infantile in questo comune sarebbe provvidenziale per numerosi adolescenti impossibilitati per mancanza di età a frequentare la scuola elementare ed abituati a girovagare tutto il giorno per le vie dell’abitato privi sovente del necessario alla vita, esposti ai pericoli nonché ad apprendere massime riprovevoli ed incoscienti e a pronunziare parole sconce ed irriverenti.

Altronde la fondazione dell’asilo non presenterebbe difficoltà insormontabili, qualora fosse utilizzato il di già convento del Carmine edifizio invero altrettanto adatto a tale bisogno perché situato in luogo ameno, salubre ed in vicinanza dell’abitato, nonché composto di numerosi vani e provveduto di terreni coltivabili.

Ne un tal filantropico istituto tarderebbe a sorgere qualora l’amministrazione comunale lo sussidiasse onde sopperire alle spese d’arredamento, nonché devolvesse a beneficio dello stesso tanto le somme riscosse dall’amministrazione del Fondo per il Culto sia le rendite dei beni che nell’avvenire verrebbero corrisposte.

Ne tampoco all’asilo sarebbe per mancare in qualche misura da parte dello Stato, onde in parte provvedere alle necessarie riparazioni da eseguirsi nel predetto fabbricato tenuto conto del lodevole proposito manifestato dal Governo di promuovere nei villaggi dell’isola la fondazione di tali utili istituzioni.

E finanche le generose offerte da parte di privati non farebbe difetto, atteso il vivo desiderio di molti che l’asilo al più presto venga fondato come altresì della naturale tendenza degli abitanti a lenire le altri sofferenze e soccorrere i bisognosi.

In considerazione delle ragioni suddette si invita il consiglio comunale a volere deliberare in proposito.

Il consiglio aderendo pienamente a quanto sopra esposto dal signor Presidente

Delibera ad unanimità

Di fondare in questo comune un asilo infantile destinandovi il fabbricato del convento del Carmine coi terreni allo stesso annessi.

Di devolvere a beneficio dello stesso istituto tanto le rendite riscosse da questo comune dall’amministrazione del Fondo per il Culto sia i proventi dei beni un tempo posseduti dal citato convento.

D’implorare dallo Stato un sussidio, onde sopperire alle spese di riparazione ritenute indispensabili nel sopramenzionato edifizio.

Letto si approva e sottoscrive

Il Sindaco

F.to Cossu

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1906 dicembre 03, Chiaramonti

Verbale del Consiglio comunale e approvazione del piano istitutivo dell’asilo infantile.

A Co Ch, Fald. 215 cart. 3

Convocato il consiglio di questo Comune con avvisi in iscritto contenente l’elenco degli oggetti da trattarsi spediti dal Sindaco e consegnati a domicilio dei singoli consiglieri dal messo comunale Carboni Andrea, come risulta da dichiarazione esistente in atti, convennero nella solita sala delle adunanze i Signori Consiglieri. Budroni Angela Maria, Denanni Gavino, Falchi Nicolò, Falchi Battista, Rottigni Giovanni, Falchi Polo Giorgio, Ferralis Niccolò, Migaleddu Pietro Vincenzo, Unali Paolo. Sono assenti gli altri. Presiede l’adunanza il signor Cossu Antonio Vincenzo Sindaco, con l’assistenza dell’infrascritto segretario. Il Presidente espone:

Che in seguito al deliberato di questo Consiglio in data 3 novembre u.s. vistato dalla Prefettura in data 20 stesso mese e col quale viene approvata la fondazione in questo comune di un asilo infantile del fabbricato del già Convento del Carmine. Al presente necessitano in tale edifizio urgenti riparazioni per impedire che cada in rovina nonché spese sia per l’arredamento delle scuole che dall’asilo sarebbe aperte, che per le camere occupate dalle tre scuole che sarebbero destinate ad impartire l’educazione e l’istruzione agli adolescenti.

Ora a sì fatte spese di leggeri si potrebbe accorrere con destinarsi l’ammontare dei prezzi fitto insino al presente incassati dal Comune e provenienti dalla locazione dei terreni annessi al convento, sia perché tali fondi trovansi disponibili e sono parte del frutto di cassa attualmente posseduto dall’azienda comunale, come altresì perché destinati alla manutenzione del fabbricato della nostra chiesa.

Altronde, volendo assicurare al predetto asilo una vita duratura, rendessi indispensabile lo stanziamento annuo nella parte passiva del bilancio del Comune e a principiare dall’esercizio 1908 della somma di £ 700, sia per assegno dovuto, alle tre suore, le quali verrebbero destinate per il regolare funzionamento dell’asilo, che per la persona di servizio, di cui abbisognerebbero gli adolescenti.

Ne tal sacrificio pecuniario dovrà essere gravoso ed improduttivo, stante che il Comune sarebbe per sempre dispensato dall’obbligo della conservazione dell’edifizio e dal pagamento dell’imposta e rimarrebbero avvantaggiati i poveri adolescenti, con l’essere indirizzati nella via del virtù e del sapere, nonché resi rifuggenti del vizio e col crescere dell’età, dal commettere azioni biasimevoli e persino delittuose.

Siccome poi le suore domenicane sono disposte di cooperare alla fondazione dell’asilo col limitarsi a richiedere il modesto assegno su indicato, perciò si ritiene opportuno di accogliere la loro proposta.

E’ finalmente rendessi indispensabile che venga nominata una Commissione di Vigilanza, sia per raccogliere le offerte che fossero fatte dai privati, come ancora anche colla dovuta solerzia abbia a provvedere sull’arredamento dell’asilo e del regolare funzionamento dello stesso.

In vista di tali considerazioni si invita pertanto il Consiglio a voler deliberare in proposito.

Ed il Consiglio, aderendo pienamente a quanto venne esposto dal Presidente

Delibera:

1) di destinare le somme provenienti dagli affitti mensili dei terreni annessi al di già convento del Carmine e dal presente formanti parte del fondo di cassa posseduto dal Comune, sia per riparare il fabbricato del convento  che per l’arredamento delle suore nonché delle camere destinate alle tre suore

2) di stanziare a principiare dall’esercizio 1908 e annualmente, nella parte passiva del Bilancio la somma di £ 700 quale assegno dovuto alle suore ed alla persona di servizio; a ciò coll’espresso obbligo di impartire l’istruzione e l’educazione agli adolescenti e di curare il buon governo dell’Istituto e la manutenzione della chiesa annessa

3) di autorizzare il Sindaco, in rappresentanza del Comune, a stipulare il regolare contratto con la Superiora della casa madre delle suore Domenicane giusta i fatti e condizioni seguenti:

– l’Amministrazione Comunale si obbliga di consegnare alle suore il locale del già convento del Carmine, composto al piano inferiore di un ingresso, di un corridoio e di due magazzini, con annessi cortile a frutteto e con l’uso dell’acqua della cisterna. Ed al piano superiore i locali un tempo destinati a refettorio e cucina, nonché tutte le celle che vi esistono ed il corridoio, curando in pari tempo di renderle abitabili;

– di cedere alle stesse suore l’uso della Sacristia e della annessa chiesa affidandone alle stesse la custodia senza che altri possa esercitarvi dei diritti senza il di loro consenso;

– le celle destinate ad abitazione delle suore e delle persone di servizio saranno provvedute di un lettino in ferro per ciascuna, con pagliericcio materasso e due grembiuli, esclusa la biancheria, nonché di due sedie di un tavolino, di un tavolo e di un comodino.

4) Alle tre suore e altresì alla persona di servizio verrà corrisposto l’annuo assegno di £ 700.

5) Le suore saranno obbligate ad impartire l’istruzione e l’educazione ai bambini dall’età dai quattro anni compiuti sino ai sei anni compiuti, in numero non superiore ai quaranta; rimanendo però le suore facoltizzate di ricevere per proprio conto ragazze agiate a pagamento ed aprire un laboratorio a proprio vantaggio. Inoltre saranno tenute di preparare il cibo e di distribuirlo agli adolescenti, qualora la commissione di vigilanza ritenesse di destinare alla refezione scolastica le offerte fatte dai privati.

6) Accadendo il cambiamento di una suora in seguito a proposta della commissione di vigilanza, le spese di viaggio tanto della suora che verrà cambiata che di quella che la surrogherà saranno a carico dell’amministrazione dell’asilo.

7) La concessione di quanto sovra sarà fatta in perpetuo, a condizione che la casa madre delle suore domenicane abbia a lasciare in questo comune tre suore comprese in esse la maestra dell’asilo. E colla clausola espressa che le parti contraenti abbiano scrupolosamente ad uniformarsi agli obblighi su espressi sotto pena del risarcimento dei danni.

Infine il Consiglio, mediante votazione segreta, ha nominato a far parte della Commissione di Vigilanza nella qualità di Presidente il Signor Falchi Giorgio Dottore in leggi, nonché come membri i Signori Migaleddu Pietro Vincenzo, Rotigni Giovanni Denanni Gavino e le Signore Madau Francesca e Tedde Zenobia.

Letto si approva e sottoscrive

Il Sindaco

F.to Cossu

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< 1906 s. m. s. g., Chiaramonti>

Schema dell’impianto di un giardino d’infanzia da istituire nel Comune di Chiaramonti forse predisposto da Giorgio Falchi che era in contatto con le suore Domenicane di San Sisto Vecchio di Sassari.

Appunti manoscritti anonimi

A Co Ch, Fald. 215

Impianto di un giardino d’infanzia

1) Aule di scuola in proporzione del numero dei bambini da dividersi in tre sezioni secondo l’età.

2) Sale di ricreazione, giardino o spazio all’aperto ove vengono ricreati i bambini ed intrattenuti fino all’ora di andare nelle classi.

3) Spogliatoio, cessi, lavatoio con abbondanza di acqua ed asciugatoio per la pulizia dei bimbi.

4) Tutti i locali debbono essere tenuti secondo le più scrupolose regole dell’igiene, aria, luce e pulizia.

5) Banchi da due o quattro posti ciascuno, con piano orizzontale, sedile con la spalliera, quindi i banchi debbono essere in proporzione del numero dei bambini.

6) Lavagna grande reticolata per la maestra.

7) Armadio a vetro per tenere in buon ordine il materiale didattico e i lavori eseguiti dai bambini.

8) Un pianoforte o un’armonium per accompagnare i canti ed i giochi dei bambini.

9) Quadri murali rappresentanti animali, scene familiari ovvero oggetti dei principali usi della vita.

10) Materiale didattico per l’educazione ed istruzione dei bambini, i doni di Froebel e gli oggetti per le occupazioni normali.

11) Collezioni per gli oggetti delle lezioni di cose, queste collezioni possono essere fatte per cura della maestra stessa con il procedere del tempo.

Materiale didattico occorrente per 40 bambini

40 lavagnette reticolate da un lato e rigate dall’altro ciascuna 50 cent. in tutto £     20,00

40 palline colorate di lana 1° dono di Frobel ciascuna 10 cent

. in tutto                                                                                           £     4,00

12 scatole 2° dono ciascuno 0,80 in tutto                                   £     9,00

40 scatole 3° dono ciascuno 0,40 in tutto                                   £     8,00

40 scatole 4° dono ciascuno 0,40 in tutto                                   £     8,00

1000 steccoline ciascuno 0,80 in  tutto                                       £     8,00

20 mazzi di bastoncini della stessa lunghezza                            £     5,00

5 scatole di anelli                                                                            £     5,00

10 scatole superfini                                                                        £   10,00

40 aghi da tessere                                                                           £     8,00

una grossa di tessitura n°1                                                           £     2,00

una grossa di tessitura n°2                                                           £       2,0

carta reticolata                                                                                £     3,00

cartoncino per ricamo                                                                    £     4,00

cotone colorato                                                                              £     2,00

matite di ardesia e gessetti bianchi                                              £     3,00

creta per la plastica                                                                        £     2,00

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1907 aprile 28, Chiaramonti

Verbale del Consiglio Comunale in cui si approva il  progetto di riparazione dell’ex convento del Carmine

A Co Ch, Fald. 215 cart. 3

L’anno 1907 28 aprile nella sede comunale in seguito agli avvisi scritti sono riuniti il Signor Cossu Sindaco, i Consiglieri Fancini Nicolò, Unali Paolo, Falchi Battista, Denanni Gavino, Budroni Angelo Maria, Rottigli Giovanni, Migaleddu Pietro Vincenzo il quale ha assunto la carica di Segretario.

Il Sindaco Presidente in conformità all’avviso di convocazione espone: che l’Ingegner Serra Eugenio in seguito ad autorizzazione ottenuta dal Sindaco ha presentato il progetto per la riparazione dell’ex convento del Carmine per adattarlo ad uso asilo infantile.

Il Presidente comunica al Consiglio il disegno per l’adattamento dell’ex convento del Carmine per istituire un asilo infantile, come precedentemente deliberato. Inoltre fa osservare che stante le strettezze finanziarie del comune, invita il consiglio a deliberare oltre che sul progetto anche a chiedere un sussidio al Governo e alla Provincia

Il Consiglio

Esaminando il progetto ed i calcoli della spesa e stante le condizioni economiche del comune

Delibera

Di approvare in tutte le sue parti il progetto per l’adattamento dell’ex convento del Carmine per fondare un asilo infantile ed invita la Giunta a chiedere un sussidio anche al Governo e alla Provincia per ottenere un sussidio.

Letto e approvato si sottoscrive

Il Sindaco

F.to Cossu

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< 1907 s. m. s. g., Chiaramonti

Riflessioni di Giorgio Falchi in merito al suo tentativo di istituire un asilo infantile a Chiaramonti

A Co Ch, fald. 215 cart. 3

Mosso dal desiderio di dotare questo villaggio di un asilo infantile, ne patrocinai la causa non solo presso il consiglio comunale e la congregazione di carità, ma eziandio presso le persone facoltose del paese. Ed avendo tutti approvato il mio divisamento, mi lasciai indurre a far venire da Sassari la superiora delle suore Domenicane per trattare in sul proposito.

Accondiscese infatti la pia donna al desiderio di tutti, e nelle trattative che ne seguirono venne stabilito:

a) di restaurare a spese del comune in diversi anni il caseggiato del già convento del Carmine,

b) di destinare all’asilo le rendite provenienti dai terreni attigui al convento, nonché quella derivante dai beni componenti il legato lasciato da Spanu Pancrazio,

c) di dover assicurare il Comune le spese di arredamento dell’asilo, nonché assegnare allo stesso l’annuo sussidio di lire quattrocento.

Sennonché dopo la partenza della superiora delle Domenicane, tanto i componenti del consiglio del Comune che i membri della Congregazione di Carità vennero meno alle fatte promesse, onde a me rimase che d’indennizzare tale signora delle spese di viaggio e chiederle scusa per averla indotta a recarsi in questo paese.

Così venne impedito che una benefica istituzione avesse in special modo a giovare alla classe povera di questa popolazione; solita di lasciare i fanciulli a girovagare l’intero giorno per le vie dell’abitato, dando molestia ai passanti e prestando ascolto alle imprecazioni ed alle parole sconce e luride pronunziate senza ritegno ed in loro presenza dagli adulti, rotti ai vizi e ad ogni mal fare.

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1908 aprile 08, Chiaramonti

Verbale della Congregazione di Carità di Chiaramonti.

Stanziamento di parte dei fondi del lascito Spanu per l’istituendo l’asilo infantile

A Co Ch, Fald. 215 cart. 3

Visto che l’annua rendita del fitto del lascito Spanu costituito dal terreno Sa Frissa e l’annua rendita corrisposta dal legatario Budroni Angelo utilizzata non solo a beneficio dei poveri di questo comune ritenuti inabili a lavoro ma anche degli orfani ivi residenti , ma siccome il numero delle persone da sussidiare non è talmente considerevole da esaurirne la totalità delle rendite perciò sarebbe bene che un tanto venisse destinato in favore degli orfani mediante l’istituzione di uno stabilimento di beneficenza nel fabbricato del già convento del Carmine. Una tale nuova destinazione di residui attivi non violerebbe la volontà del testatore inclinata a beneficiare gli orfani, in quanto si avrebbe lo scopo di ingentilire ed educare gli animi di tanti minorenni che per mancanza di persone care o vivono nell’abbandono o per difetto di utile indirizzo si avviano precocemente al vizio. A tal fine si delibera di destinare la somma di £ 150 per impianto e manutenzione di un asilo infantile, come stabiliva di costruire l’amministrazione comunale, a condizione però che qualora l’asilo invocato non si costruisse non si mantenesse il predetto fondo di £ 150 andasse versato in un libretto postale da distribuirsi ai poveri ed agli orfani di questo Comune.

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1914 dicembre 17, Chiaramonti

Lettera della Commissione Provinciale di Beneficenza con cui si chiarisce che la congregazione di Carità di Chiaramonti non possa stanziare fondi per l’istituzione di un asilo infantile .

A Co Ch, Fald. “Congregazione di Carità”

La Commissione Provinciale di Beneficenza in seduta del 17 dicembre 1914, veduta la deliberazione della Congregazione di Carità di Chiaramonti in data 24/10/14 con la quale approva il bilancio anno 1915, ritenuto che non è ammissibile lo stanziamento in uscita di £ 100 a favore dell’Asilo Infantile, del quale non risulta ne la legale e regolare istituzione ne l’importanza ed il modo come funzione, poiché le rendite della Congregazione di Carità non hanno determinazione speciale di scopo, devono essere interamente destinate alla beneficenza generica ed elemosine a favore dei poveri salvo il terzo da destinarsi a favore dell’infanzia abbandonata ai sensi dell’art. 16 lett. C della legge 18 luglio 1904 n.° 390, delibera che data la tenue misura dell’assegno si può consentire lo stanziamento di £. 10 per il patronato scolastico.

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1915 marzo 20, Chiaramonti

Testamento olografo di Giorgio Falchi in cui manifesta la volontà di istituire la fondazione Falchi-Madau, dotandola di un consistente patrimonio le cui rendite dovranno essere destinate ai discendenti nipoti e pronipoti che si avvieranno agli studi; a celebrazioni religiose, all’acquisto di opere letterarie e scientifiche; a borse di studio di alunni poveri e meritevoli delle scuole elementari del paese; al costituendo asilo infantile; alla manutenzione dello stabile della fondazione; alle sue esequie.

A Co Ch, Fald. E M cart. 3

L’anno millenovecentoquindici, addì venti del mese di marzo in Chiaramonti. Io Giorgio Falchi del fu Cristoforo, nato e residente nel comune di Chiaramonti, trovandomi sano di mente e di corpo -pel caso di morte- dispongo di ogni mio avere nel modo seguente:

Lascio in proprietà al mio fratello il professore Falchi Francesco il terreno aperto denominato Su Pezzu de l’Ozzastru nella regione Orria Pizinna. Così pure l’altro terreno da me posseduto nella stessa regione, sottostante all’antica via pubblica da Chiaramonti a Sassari e confinante al terreno denominato di Santa Giusta.

Lascio ai fratelli germani Grixoni Falchi Giovanni, Cristoforo, Gavino e Francesca, figli tutti della fu mia sorella Vittoria, il terreno posto nella regione Badde Oltu acquistata da me da Quadu Vincenzo, quello situato nella regione Pedra Lada, il piccolo terreno chiuso nella località Terra Padedda, ed infine la somma di lire mille (£. 1.000) da prelevarsi dal denaro che sarà posseduto all’epoca della mia morte e consegnarsi agli interessati entro i sessanta giorni dalla stessa.

Lascio pure in proprietà al mio fratello Battista Falchi come al menzionato fratello Francesco e nipoti Grixoni Falchi i diversi terreni e fabbricati che  possiedo nella regione Elighe Entosu di Ispadula. Così pure la mia porzione di case state vendute dal sig. Amedeo Fiori ufficiale dei Reali Carabinieri. Parimenti in comunione col menzionato fratello Francesco, nella casa di mia abitazione posta in questo popolato in via Largo Azuni, la porzione a me spettante della cucina, dell’ingresso, della scala, dell’accesso al cortile, delle piccole stalle destinate a pollaio, porcile ed a cesso. Rimanendo però riservato all’Istituto di previdenza e di beneficenza, che in seguito verrà indicato, il libero passaggio alle camere da me possedute al piano superiore di essa casa, al piccolo e grande magazzino del piano inferiore al cortile, così pure l’uso dell’acqua dei pozzi.

Volendo pertanto per l’avvenire compiere opera giovevole ai discendenti dei menzionati miei fratelli e sorella, nonché agli alunni poveri di ambi i sessi che con frequenza e profitto interverranno a queste scuole elementari.

Perciò col presente atto di mia ultima volontà da valere nella miglior forma legale – fondo ed istituisco in questo comune di Chiaramonti un Istituto di previdenza e di beneficenza, al quale voglio che vengano imposti i nomi dei miei cari genitori Cristoforo Falchi e Madau Maria. Costituendo in pari tempo come in appresso il patrimonio che dovrà avere un tale Istituto.

In primo luogo coi diversi terreni e fabbricati da me posseduti nella regione Corrales o Sas Coas, compreso in tali immobili il chiuso un tempo posseduto da Migaleddu Giovanni Andrea. Dei quali terreni però il detto fratello Battista godrà l’usufrutto vita sua natural durante, onde almeno in minima parte compensarlo dei segnalati e gratuiti servizi resi di continuo. Dal pari il medesimo godrà l’usufrutto del vigneto detto Sa Terra Ruia e della metà dell’orticello Funtana; pure facenti parte del patrimonio dell’Istituto.

In secondo luogo tal patrimonio verrà accresciuto non solo con tutti gli altri terreni e fabbricati che sarò possedendo all’epoca del mio decesso, ma eziandio col danaro che potrebbe essere rinvenuto in mio potere e con quello messo a fruttare nella Cassa Postale di Risparmio, salvo le menzionate lire mille da dividersi ai germani predetti Grixoni Falchi.

Similmente coi diversi oggetti d’oro e d’argento da me posseduti, coi due armadi o guardaroba, con le sei sedie nuove di noce, con la libreria, con le piccole collezioni di fossili e monete antiche, con tutti i libri e coi diversi miei manoscritti, contenenti utili notizie riguardanti il popolato di Chiaramonti ed i suoi abitanti, i martiri sardi della religione e della patria, la geografia dell’Isola e le più conosciute specie di piante ed animali. Ed infine coi dipinti ad olio, con i quadri a stampa e con le diverse carte geografiche.

E’ intanto mio volere che un tale Istituto venga creato in Ente Morale, mediante però la sorveglianza dei beni, da esser affidati ai miei fratelli, ed in mancanza di essi a turno  e sino all’infinito ai discendenti dei menzionati fratelli della mia sorella Vittoria, facendo sempre principiare il turno da quello del mio fratello Francesco. Ed a tal sorvegliante, a titolo di gratificazione verranno corrisposte lire duecentocinquanta annue, nonché l’usufrutto del vigneto Terra Ruia e della metà dell’orticello Funtana dopo il decesso del mio fratello Battista. Purché l’opera del sorvegliante non lasci a lamentare per zelo e per rettitudine, o si renda censurabile per colposa accondiscendenza.

Nel caso che l’Istituto non potesse essere creato in Ente Morale, si allora costituirà in Ente privato autonomo, i beni di esso sino all’infinito saranno amministrati da uno dei discendenti dei detti fratelli e sorella, dopo la morte di essi, a turno e giusta l’ordine sarà indicato. E sarà creato un Consiglio di Amministrazione composto di tre membri, avente sempre la presidenza un mio consanguineo dal lato paterno, ed i due membri saranno scelti fra le persone ritenute facoltose ed oneste, purché tutti e tre non facenti parte del consiglio comunale.

E mentre annualmente, all’amministratore, a titolo di gratificazione verranno tutti gli anni corrisposte lire Trecentocinquanta e l’usufrutto del vigneto e della metà dell’orticello più volte menzionati, ai membri poscia del Consiglio d’Amministrazione verran ad ognuno di essi assegnate lire Cinque per ognuna delle sedute tenute nel corso dell’anno. Rimanendo però tanto l’Amministratore dei beni che il Consiglio d’Amministrazione in obbligo di rendere informata la locale Congregazione di Carità, la Commissione provinciale di beneficenza mediante relazione scritta sulla gestione dei beni e sul regolare impiego delle rendite di essi e dei fatti risparmi. E ciò non più tardi del mese di gennaio di ciascun anno ed a scanso di decadere dalla carica.

In quanto all’amministrazione dei beni verrà affidata soltanto per un decennio, e l’investito dovrà dare cauzione conveniente sui terreni; però le relative spese dovranno esser sostenute dall’Istituto.

Rispetto al danaro rinvenuto in mio potere all’epoca del mio decesso, con quello messo a fruttare nella Cassa Postale di Risparmio verrà possibilmente non più tardi di un anno impiegato nell’acquisto di terreni chiusi, acciò all’Istituto          l’accresciuta rendita annua possa essere concesso d’aumentare il quantitativo delle dotazioni su appresso indicate.

Per quanto ha riguardo alle rendite provenienti dallo affittamento delle terre – preferibilmente all’asta pubblica e con cauzione solvenda- desse saranno impiegate nel seguente modo:

a) Lire cinquecento (£. 500) annue per una borsa di studio, da esser conferita a turno e nei modi sovra indicati, ai discendenti dei menzionati miei fratelli e sorella, una volta superato l’esame della terza ginnasiale e sino a compiere il corso di teologia o di medicina, o di ottenere il grado di ufficiale in una scuola od accademia militare del regno. E purché i genitori dei beneficati della borsa di studio, oppure essi, una volta pervenuti alla maggiore età si obblighino almeno per dodici anni di rimanere possessori di terreni in questo Comune gravati da un imposta non inferiore alle lire 60, o di rimborsare le somme riscosse, massime nel caso di non compiuti studi.

b) Premio di lire trecento (£ 300) da venir conferite ogni due anni a quello fra i menzionati discendenti ed a turno, che nelle proprie terre non dissodate avesse a costruire una casa colonica, ed a piantare in una superficie cinta a muro ed attigua alla stessa non meno di 20 piante fruttifere di scelta qualità.

c) Lire venticinque annue per la celebrazione della festa di San Cristoforo e conservazione in buono stato della cappella dedicata a tale Santo.

d) Lire quarantacinque (£ 45) per la recita ogni anno di messe semplici, onde ricordare le care memorie dei miei genitori, della sorella Vittoria, del fratello Nicolò, dello zio Pietro Falchi e della povera mia persona.

e) Lire dieci annue (£ 10) per acquisto di opere letterarie oppure scientifiche, onde accrescere il numero dei libri da me posseduti, a ciò l’Istituto abbia ad essere dotato di una biblioteca circolante che porterà il nome del mio fratello Falchi Prof. Francesco.

f) Lire quindici annue per la dotazione di una alunna povera figlia di ex militari di questo comune, che nell’esame prestato di componimento si sarà segnalata sulle altre per studio e per condotta. Tale somma sarà messa a fruttare nella Cassa di Risparmio mediante libretto nominativo, e vi rimarrà finche l’adottata non abbia celebrato matrimonio con rito civile e religioso. E nel caso avesse a rimanere nubile rimarrà nella detta Cassa, finche l’adottata non abbia raggiunto gli anni 60 dopo dei quali le verrà consegnata in dieci annuali ed eguali rate.

g) Annue lire venticinque per acquisto di libri di premio, da assegnarsi agli alunni più studiosi d’ambo i sessi, che frequenteranno questa scuola elementare, purché promossi nella prima sessione degli esami finali.

h) Annue lire trenta per acquisto di oggetti diversi di vestiario a venir distribuiti agli alunni poveri di entrambi i sessi che con diligenza e profitto avessero a frequentare queste scuole elementari.

i) Annue lire venticinque, in favore dell’Asilo Infantile che fosse fondato in questo Comune.

l) Lire novanta annue per tenere in buono stato i muri di cinta degli stabili dell’Istituto, per le riparazioni che si rendessero necessarie nei fabbricati, per il disboscamento del suolo ove cresceranno le piante di sughero e di quercia rovere, e per incoraggiare l’innesto degli oleastri e dei peri selvatici.

Ora le assegnazioni contrassegnate con le lettere a b f g tutti gli anni verranno conferite nella sera della festa dedicata a San Cristoforo, a ciò la stessa abbia ad acquistare maggiore solennità.

Qualora avessero a verificarsi risparmi nelle spese, verranno per cura del Consiglio di Amministrazione mediante apposito libretto Postale, messi a fruttare tutti gli anni fino a costituire la somma resa necessaria per l’alzamento ed adattamento ad uso di ufficio o di biblioteca della casa bassa di mia proprietà confinante ai pozzi ed ad uso dei magazzini da me posseduti.

A sede pure dell’Istituto sovra menzionato destino le due camere ove abito, con accesso al cortile e con porta d’ingresso alla via del Carmelo. In tali fabbricati saranno negli armadi chiusi a chiave gelosamente custoditi gli oggetti d’oro e d’argento, i libri, i manoscritti ed una copia autentica del presente testamento e gli altri atti pubblici e documenti diversi da me posseduti. Così pure nelle due camere i dipinti, i quadri, e gli effetti di mobilio, cioè le sedie che sarò possedendo all’epoca della mia morte.

Laonde, nell’interesse dell’Istituto verrà formato un regolare inventario degli immobili, degli oggetti d’oro e argento e di quanto si dovrà appartenere all’Istituto, firmato dall’amministratore dei beni, dai componenti il Consiglio d’amministrazione e da due testimoni. Tutti gli anni verrà concesso a questo reverendo parroco il quadro di San Matteo, che dev’essere esposto all’adorazione dei fedeli nella occasione della festa patronale della parrocchia. Così pure alla prioressa dell’oratorio di S.Cuore l’anello d’oro, onde fregiare il vestiario della S Vergine nella occasione della solenne festa dell’Assunzione.

Sarebbe inoltre mio desiderio che i tre dipinti ad olio ereditato dai nostri antenati fossero collocati nella sede dell’Istituto, acciò assieme al quadro di S. Matteo, lungamente potessero essere conservati. Per quanto riguardano le diverse somme in danaro, messe a fruttare al mezzo di appositi libretti nella Cassa Postale di Risparmio, vi rimarrà uno per la durata di anni quindici, salvo poscia ad impiegarne tutti gli anni i frutti di interessi negli scopi filantropici in ciascun libretto indicati.

Tutto il bestiame diverso che sarò possedendo all’epoca del mio decesso, preferibilmente a modico prezzo verrà venduto ai menzionati miei fratelli o nipoti, ed il ricavato che risulterà servirà ad accorrere alle seguenti spese:

I Acquisto della bara, all’offerta di lire cinque ciascuno di quattro poveri che trasporteranno la mia salma al cimitero e al seppellimento della stessa.

II A quelle dei funerali che voglio senza tumulo, cantico di notturni e modestissimi, tanto nell’occasione del trigesimo e dell’anniversario. Volendo che in ciascuna di tali epoche vengano distribuite lire centocinquanta alle famiglie povere, modeste, di rispettati costumi e non dedite all’accattonaggio ed all’ozio.

III Verranno offerte lire dieci ad ognuno dei domestici trovatisi al mio servizio all’epoca della mia morte, nonché lire venti ad ognuna delle domestiche per le maggiori attenzioni durante il corso della mia ultima  malattia prestatemi.

Verranno totalmente esclusi dalla mia eredità, tanto coloro che volessero infirmare il presente testamento, quanto colui che si facesse lecito di collocare un qualsiasi ricordo sulla mia tomba, anche se limitato all’indicazione del solo mio nome e cognome.

Nè verranno collocate corone sulla mia bara, non pronunziati elogi funebri, ne rese pubbliche partecipazioni della mia morte, volendo essere del tutto in breve tempo dimenticato. Tale è la disposizione di mia ultima volontà, scritta e datata di mia mano e che passo a sottoscrivere con piena cognizione di causa.

F.to Giorgio Falchi del fu Cristoforo nato e residente nel comune di Chiaramonti

12

1922 dicembre 08, Chiaramonti

Verbale del Consiglio Comunale di Chiaramonti con cui si stanziano £. 5.000 per l’erigendo asilo infantile.

A Co Ch, Del. del Cons. dal 15 ott. 1920 p. 62 n.2

Il Consiglio visto che per iniziativa del Cav. Monsignore Grixoni Cristoforo di questo Comune, si sta pensando di radunare le somme necessarie per il costruendo asilo infantile di Chiaramonti; riconosciuto l’alto ideale filantropico che la commissione si è proposta e la grande necessità a che un tale istituto sia portato a compimento; Delibera per appello nominale, offrendo per l’erigendo asilo infantile di Chiaramonti la somma di £. 5.000 che verrà prelevata dall’art. 93 del bilancio 1923.

13

1925 novembre 06, Thiesi

Lettera del notaio Pietro Pinna con cui viene notificata la disposizione testamentaria di Budroni Angelo Maria a favore dell’asilo di Chiaramonti.

A Co Ch, Fald. 217 cart. 7

Ill.mo Signore

          partecipo alla S. V. che il Signor Budroni Angelo Maria di Giovanni con suo testamento 2 marzo 1925 pubblicato il 3 novembre ha lasciato l’usufrutto della metà della casa in popolato di Siligo via Mazzini 36 alla sua moglie Casu Anna Vittoria fu Antonio Pietro disponendo che cessato l’usufrutto sia venduta ed il ricavato dato all’asilo infantile del suo paese natale Chiaramonti.

            Ossequi

             Dev/mo

          Pinna Pietro (notaio)

Thiesi li 6 novembre 1925

14

1926 luglio 12, Roma

Statuto dell’Ente Morale Cristoforo Falchi e Maria Madau

A Co Ch, Fald. 1 cart. 2 E. M.

Istituzione – Mezzi – Scopo del legato

Art. 1

L’Istituto di Previdenza e beneficenza Cristoforo Falchi e Maria Madau di Chiaramonti trae origine dal testamento 20 marzo 1915 del Dott. Giorgio Falchi, il quale intese compiere opera giovevole ai discendenti dei propri fratelli Battista, Francesco e Vittoria Grixoni, nonché agli alunni poveri di ambo i sessi che frequentavano con profitto le scuole elementari di Chiaramonti.

Esso venne giuridicamente riconosciuto con R.D. 14 novembre 1926, è disciplinato dalle leggi sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed è retto dal presente statuto.

Art. 2

La pia Opera provvede al raggiungimento degli scopi assegnati dal testatore e che vengono specificati nell’art. seguente, con le rendite dei beni che possiedono in proprio, i quali hanno un valore di £. 180.000 circa.

Art. 3

L’Opera Pia eroga in adempimento delle volontà poste dal fondatore:

1) £. 500 all’anno per una borsa di studio da assegnare per turno fra i discendenti Falchi-Grixoni che avranno superato l’esame di ammissione alla quarta ginnasiale fino al compimento del corso di teologia, medicina, di ufficiale in una scuola o accademia d’Italia, purché i genitori dei beneficiati, oppure essi, si obblighino, almeno per 12 anni, di rimanere possessori di terreni in questo Comune gravati da una imposta non inferiore alle £. 60 o di rimborsare le somme riscosse massime nel caso di non compiuti studi, pervenuti alla maggiore età

2) £. 200 ogni due anni per premio agli stessi legatari Falchi e Grixoni ed ai loro discendenti sempre per turno per la costruzione nelle proprie terre non dissodate d’una casa colonica, e per piantare presso questa superficie cinta o muro non meno di venti piante fruttifere e di scelta qualità.

3) £. 25 annue per la celebrazione della festa di S. Cristoforo e conservazione in buono stato della cappella dedicata al Santo.

4) £. 45 per celebrazioni di messe semplici alla memoria dei genitori del testatore, della sorella Vittoria, del fratello Nicolò, dello zio Pietro Falchi e del testatore stesso.

5) £. 10 annue per acquisto di opere letterarie e scientifiche onde accrescere il numero dei libri del testatore posseduti, a ciò l’Istituto abbia ad essere dotato di una biblioteca circolante e che porterà il nome del fratello del testatore “Prof. Francesco Falchi”.

6) £. 15 annue per la dotazione di una fanciulla povera, figlia di ex militare di Chiaramonti, la quale siasi segnalata per studio e condotta all’esame di componimento; tale somma verrà messa a fruttare nella Cassa di risparmio dello stesso Comune mediante libretto nominativo e vi rimarrà finche la dotata non avrà celebrato matrimonio col rito civile e religioso; nel caso che la dotata avesse a rimanere nubile la somma rimarrà nella detta Cassa finche la dotata non abbia raggiunto gli anni 60, dopo di che le verrà consegnata in 10 rate annuali ed uguali.

7) £. 25 annue per acquisto di libri o di premio da conferire agli alunni più studiosi d’ambo i sessi promossi nella prima sessione d’esami finali.

8) £. 30 annue per l’acquisto di vestiario da distribuirsi agli alunni poveri d’entrambi i sessi, che con diligenza e profitto avessero a frequentare queste scuole elementari.

9) £. 25 annue a favore dell’erigendo Asilo infantile di Chiaramonti.

10) £. 90 annue per tenere in buono stato i muri di cinta degli stabili dell’Istituto, per le riparazioni che fossero necessarie ai fabbricati, per il disboscamento del sottosuolo.

11) Il conferimento della borsa premi e dote di cui ai numeri 1-2-6 e 7 sarà fatto nella sera della festa dedicata a S. Cristoforo.

Art. 4

Dai risparmi sul reddito dei beni dell’Istituto sufficientemente accumulati si trarranno le somme da destinarsi:

1) Per completare l’arredamento delle camere superiori e per le riparazioni dei mobili esistenti.

2) Per la costruzione di un magazzino con accesso da via Carmelo scala e camera soprastante, da mettere in comunicazione con le altre esistenti, quale completamento dei locali di esso Istituto nell’area della scuderia.

Art. 5

Le entrate dell’Istituto saranno collocate nella Cassa di Risparmio di Chiaramonti e da questi si preleveranno le somme per le spese.

Rispetto al denaro rinvenuto all’epoca della morte del testatore, come quello messo a fruttare nella Cassa Postale di risparmio verrà possibilmente non più tardi di un anno impiegato nell’acquisto di terreni chiusi, acciò all’Istituto, perché l’accresciuta rendita annua, possa essere concessa di aumentare il quantitativo delle dotazioni surriferite dal testatore.

Amministrazione

Art. 6

Il Consiglio di amministrazione dell’Ente Morale è composto di 3 membri effettivi e 2 supplenti.

Presidente un membro della famiglia Falchi e Grixoni, di 2 membri effettivi e 2 supplenti nominati dal Prefetto su designazione del Presidente dell’Istituto. Tali membri dureranno in carica per un triennio e potranno essere riconfermati. La Presidenza dell’Amministrazione corrisponderà ad ogni membro di essa £. 5 per seduta; le sedute non saranno più di 7 nel corso dell’anno. La carica di Amministratore dell’Ente durerà un decennio; avrà principio col Professore Francesco Falchi e continuerà con i discendenti di Vittoria Falchi-Grixoni; così alternativamente allo scadere di ogni decennio si rinnoverà il turno tra i discendenti Falchi e Grixoni sopraddetti.

Adunanze – Attribuzioni del Consiglio di Amministrazione.

Art. 7

Le adunanze del Consiglio di Amministrazione sono ordinarie e straordinarie.

Le prime hanno luogo due volte all’anno e cioè nel mese di maggio per l’esame del conto dell’esercizio precedente, e di settembre per l’esame del bilancio del futuro esercizio ed in ogni caso nelle epoche stabilite per l’esame del conto consuntivo o per eventuali variazioni al medesimo ai sensi dell’art. 6 del R. D. 30-10-1923 n. 2841.

Art. 8

I verbali delle adunanze sono stesi dal Segretario e sono firmati da tutti coloro che vi sono intervenuti.

Quando qualcuno degli intervenuti si allontani, o non possa firmare ne sarà fatta menzione.

Art. 9

Il Consiglio di Amministrazione provvede all’amministrazione dell’Opera Pia ed al suo regolare funzionamento, forma i progetti dei regolamenti, promuove quando occorra le modificazioni dello Statuto e dei regolamenti, nomina sospende e licenzia gli impiegati e i salariati, delibera in genere su tutti gli affari che interessano l’Istituto.

Attribuzioni del Presidente del Consiglio di Amministrazione.

Art. 10

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione rappresenta l’Opera Pia, cura l’esecuzione delle deliberazioni prese dal Consiglio, cura il buon andamento dell’Istituto, sospende per gravi ed urgenti motivi gli impiegati ed i salariati e nei casi d’urgenza prende tutti i provvedimenti reclamati dal bisogno.

Art. 11

Le modalità per le assegnazioni delle borse, dote e premi di cui all’art. 3 verranno stabiliti dal Regolamento dell’Ente.

Art. 12

Per le materie contemplate nel presente Statuto si osserveranno le disposizioni delle Leggi 17 luglio 1890n. 6972, 18 luglio 1904 n.390, e dei relativi regolamenti nonché il R.D. 30-12-1923 n. 2841

Letto, approvato e sottoscritto

Il Presidente F.To Salvatore Cossiga

I Membri F.ti Murruzulu Vincenzo

                  “  Cossu Antonio Luigi

                  “ Denanni Gavino

                  “ Satta Angelo

                                                                       Il Segretario

                                                                    R.to A.G. Tilocca

Chiaramonti 20 luglio 1926

Visto: d’ordine di S.M. con le modifiche disposte dal Regio Decreto di approvazione in data 14 novembre 1926

                                                                             Il Ministro

                                                                         F.to Mussolini

Vittorio Emanuele III

Per grazia di Dio e volontà della Nazione

Re d’Italia

Vista la domanda del Sig,. Francesco Falchi, diretta ad ottenere la costituzione in Ente Morale con amministrazione autonoma della fondazione istituita dal Sig. Dottor Giorgio Falchi, il quale, con atto di ultima volontà in data 20 marzo 1915, pubblicò per notaio Pinna di Sassari, dispone un lascito del valore di £. 180.000 circa, allo scopo di istituire nel comune di Chiaramonti un Istituto da intitolarsi a Cristoforo Falchi e Maria Madau, avente scopi di assistenza e beneficenza;

Visto lo Statuto organico presentato per il governo della nuova istituzione;

Vedute le Leggi 17 luglio 1890, n. 6972, 21 giugno 1896n. 218, 18 luglio 1904 n. 390 e i relativi regolamenti, nonché il R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841 e la legge 17 giugno 1926 n. 1187;

Udito il parere del Consiglio di Stato, del quale si adottano i motivi da ritenersi qui integralmente riprodotti;

Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato e Ministro Segretario di Stato per gli Affari dell’Interno;

ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO:

Art. 1: La fondazione intitolata Cristoforo Falchi e Maria Madau con sede nel Comune di Chiaramonti avente lo scopo e il patrimonio su indicati è eretta in Ente Morale con amministrazione autonoma.

Art. 2: E’ approvato lo Statuto organico della fondazione stessa, in data 20 luglio 1926, composto di 12 articoli, apportandovi le seguenti modifiche:

a) all’art. 3 n.2 le parole “£. 200” sono sostituite con le altre “£.300”.

b) all’art. 3 n.4 le parole “£. 45 per le celebrazioni” sono sostituite con le altre “£. 45 per la celebrazione”.

c) all’art. 3 n. 10 la parola “sottosuolo” è sostituita con l’altra “suolo”.

Detto Statuto sarà munito di visto e sottoscritto d’ordine Nostro, del Ministro proponente.

Ordiniamo che il presente Decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia.

Dato a Roma addì 14 novembre 1926

                                                                    F.to Vittorio Emanuele

                                                                      cf. Mussolini

15

1928 gennaio 16, Sassari

Lettera della Prefettura di Sassari indirizzata al Presidente della Congregazione di Carità di Chiaramonti in cui vengono comunicate le disposizioni testamentarie del sig. Nicolò Ferralis a favore dell’asilo infantile.

A Co Ch Fald. Spanu cart. 5

                                                                     Sassari, 16 gennaio 1928

R. Prefettura di Sassari

                                              Sig. Presidente Congregazione di Carità

                                               di Chiaramonti

Oggetto: Liberalità

L’intendenza di Finanza di Sassari ha segnalato a questo ufficio che il sig. Ferralis Nicolò fu Vincenzo, con atti n. 1020 e 1021 in data 26 novembre us ha disposto i seguenti lasciti a favore delle sotto indicate istituzione di beneficenza:

1 Asilo Infantile. “Lascio in piena ed assoluta proprietà all’erigendo Asilo Infantile di Chiaramonti i terreni. Sa Tanca de l’Istrumpu, Sa Tanca de sa Figu, Sa Tanca de Santu Matteu ed il chiuso funtanu Ulumu, posti in agro di Chiaramonti.

Voglio inoltre che mia moglie doni al suddetto Asilo la somma di £. 2.500”.

2 Congregazione di Carità: “ Lascio £. 1.000 alla Congregazione di Carità di Chiaramonti”.

La S.V. è pregata di notificare al Presidente di codesto Asilo il lascito su indicato con la raccomandazione che curi con sollecitudine il disbrigo della pratica di accettazione, giusta le disposizioni contenute nella Legge 21 giugno 1896 n. 361.

Avverte che dalla deliberazione con la quale sa S.V. dispone di accettare il lascito di £. 1.000 dovrà risultare la destinazione che codesta Congregazione intende dare al lascito, giusta le disposizioni contenute nell’art. 8 del precitato regolamento.

                                                                                             Il Prefetto

                                                                                      firma illeggibile

16

1935 gennaio 28, Sassari

Relazione redatta dall’ingegner Filiberto Costa in merito al progetto per la costruzione di un fabbricato per la sede dell’Ente Morale “Falchi – Madau”

A P

Ente Morale “Cristoforo Falchi” e “Maria Madau” in Chiaramonti

Progetto di un fabbricato per la Sede dell’Ente.

Relazione

In seguito a regolare incarico affidatomi dall’Amministrazione dell’Ente Morale, fondazione “Cristoforo Falchi – Maria Madau”, con deliberazione del 20 Settembre 1934, ho redatto il progetto di un fabbricato da erigersi in Chiaramonti per dare degna Sede all’Ente.

Secondo la precisa disposizione dell’Amministrazione il fabbricato dovrebbe essere formato di un piano terreno rialzato con cinque ambienti e cioè:

a) Ingresso;

b) Ufficio del segretario ed archivio;

c) Camera per le adunanze del Consiglio di Amministrazione;

d) Sala per biblioteca, pinacoteca e museo del materiale geologico del territorio di Chiaramonti;

e) Ampia sala per conferenze e lezioni pratiche di agricoltura.

Dagli accertamenti e dai rilievi altimetrici eseguiti si è rilevato che il terreno di proprietà dell’Ente, nel quale dovrebbe sorgere il fabbricato si trova presso la piazza in cui è stato eretto il Monumento ai Caduti, ed a valle della strada statale Chiaramonti-Martis e che esso è in sensibile declivio. Ne consegue che, volendosi tenere il piano del fabbricato di poco elevato su quello della strada statale, si verrà a formare sotto il piano terreno un piano semisotterraneo che nella parte posteriore è completamente fuori terra.

I1 fabbricato che forma oggetto della presente relazione è a pianta rettangolare con dimensioni esterne di m. 21 di lunghezza, nel senso parallelo alla strada Statale (da cui dista 3 metri) ed 11 di larghezza; l’altezza della facciata verso la strada è di m. 6, dalla linea di gronda, mentre quella della retrofacciata è di m. 10,50 per l’accennato sensibile dislivello del terreno.

Al piano terreno, che è elevato di 50 cm. sul piano stradale, si accede direttamente dalla strada statale; esso consta:

a) di un andito d’ingresso largo 3 m. e lungo 10 m. dal quale si accede da un lato alla Segreteria e al Museo e dall’altro alla sala di adunanze;

– b) di una camera di m. 4,20 x 3,90 per la segreteria e l’archivio;

c) di una saletta di m. 4,20 x 4 per le adunanze del Consiglio d’Amministrazione;

d) di una sala per museo, biblioteca e pinacoteca di m. 8 x 4,20;

e) di un’ampia sala per conferenze e lezioni di m. 8 x 10;

f) ed infine di un corridoietto di m. 1,40 x 6,30 dal quale si accede alla ritirata.

I locali hanno altezza netta di m. 5 e sono coperti con solaio plafonato sistema Perret a camera d’aria sostenuto da travi di ferro a doppio T di 120 m/m sull’andito e di 220 m/m nei locali a destra e sinistra di esso. Sono ammattonati con pianelle monocolori di cemento ed illuminati da finestre di m. 1,10 x 2 di luce netta.

I1 piano semisotterraneo consta di due grandi vani in retrofacciata e di un piccolo vano intermedio nel quale al bisogno si potrebbe sviluppare la scala per l’accesso al piano terreno.

Questi locali sono bene illuminati da finestre nella retrofacciata e nei muri laterali; gli altri locali verso la strada sono quasi del tutto oscuri e perciò non utilizzabili.

I1 piano sotterraneo è pure coperto da solai-plafonati sistema Perret nella parte posteriore e da solai Perret senza plafone nella parte verso strada, salvo nel tratto sottostante all’ingresso in cui per dar luogo agli scalini, si è ritenuto più conveniente prevedere la costruzione di voltipe di mattoni forati su travi a doppio T; queste sono di 120 m/m mentre quelle dei locali laterali all’andito sono di 180 m/m e messe a distanza di 1 metro essendosi calcolato che debbano poter sostenere un carico accidentale di 400 kg. a mq. adeguato all’uso a cui gli ambienti del piano terreno sono destinati.

Le fondazioni del fabbricato si sono spinte fino allo strato di terreno compatto (arenaria calcarea) con spessore di m. 0,70; sono formate di pietrame calcareo con angoli in cantoni di tufo e malta ordinaria.

I muri del piano semisotterraneo hanno spessore di 60 cm., eccetto quello verso la strada statale che è di 70 cm., e quelli del piano terreno hanno spessore di 50 cm. Gli uni e gli altri sono in muratura cosi detta mista formata cioè di pietra calcarea scelta, con cantoni di tufo calcareo squadrati per legatura degli angoli e degli incontri dei muri e per gli stipiti dei vani di porte e finestre, i quali poi sono coperti da architravi in cemento armato con archetti di scarico in mattoni forati e malta cementizia. I muri divisori delle camere e del corridoio sono in mattoni a sei fori e malta di cemento.

Tutte le pareti interne ed esterne sono intonacate con malta di calce e sabbia e verranno poi tinteggiate con colori a calce.

Il tetto a padiglione è sostenuto da due capriate in legno in corrispondenza degli incontri del le falde e da puntoni nei quattro displuvi e nelle due testate, rinforzati da montanti in legno: sulle capriate e sui puntoni poggiano gli arcarecci (tavoloni di cm. 8 x 23) i quali trovano anche appoggio nei due muri maestri trasversali che vengono elevati fino al tetto.

Le capriate sono formate da puntoni, saette e monaci di legno abete e catene di ferro di 32 m/m: arche i puntori diagonali e quelli di testata sono muniti di catene di ferro per eliminare la spinta sui muri perimetrali; in ciascuna testata del fabbricato le catene delle capriate e dei puntoni fanno capo ad una placca di ferro che le collega fra di loro e ad un tirante assicurato al muro trasversale.

La copertura del tetto è formata da un’orditura di travicelli di abete di cm. 7 x 7 e listoncini di cm. 4 x 4 e da tegole alla Marsigliese legate con filo di ferro zincato alla piccola armatura.

La cornice di gronda è formata da pezze di tufo calcareo sagomate sulle quali sono poi collocate le grondine di ardesia ed i canali di gronda in mezzi tubi di grès.

La cornice di facciata ha altezza e sporgenza di 50 cm.; quelle della retrofacciata e dei muri laterali hanno l’altezza e la sporgenza di 30 cm.

Il portone d’ingresso al fabbricato è formato da una intelaiatura esterna scorniciato a riquadri di legno pitch-pine e da un assito posteriore impannellato di Svezia. E’ munito di serratura inglese, robuste maniglie di ottone e di ferri di sicurezza, e sarà verniciato a due riprese.

Le finestre sono in pino di Svezia di 40 m/m. di spessore con oscuri di abete comune di 25 m/m.

Le porte interne sono di abete di Carinzia di 40 m/m. con chiambrana e controchiambrana che, nei muri grossi avranno il sovracielo in legno di 20 m/m. mentre nei muri sottili saranno munite di cassettonetto.

Per dar luce al corridoio di accesso alla ritirata si lascierarno nei tramezzi delle aperture che verranno munite di sovraluci a vetri.

Tutti i vani di finestra saranno muniti di inferriate a semplice disegni verniciate a due mani con tinta ad olio.

La ritirata sarà munita di cesso all’inglese (water-closet) con sedile e coperchio di legno e cassetta di scarico con catenella. Dal closet, le materie per mezzo di tubi in grès di 15 cm. assicurati a muro, saranno scaricate nel pozzo nero.

Questo è formato da muri di pietrame e malta semi idraulica di 60 cm. di spessore, coperto da volta in mattoni e col fondo in calcestruzzo di cemento. Avrà dimensioni interne di m. 2 x 2 ed altezza utile di 2 metri.

Per l’ispezione e la vuotatura periodica vi è apposito chiusino in pietra da taglio con tromba in mattoni; vi è inoltre un tubo sfioratore per scaricare le materie liquide nel terreno a valle del fabbricato entro la proprietà dell’Ente, nel quale saranno assorbite.

Il piano semisotterraneo, che per le ragioni anzidette viene a formarsi, non verrà per il momento completato con pavimento né serramenti ed i vani delle finestre saranno temporaneamente chiusi con cantoni di tufo e malta. Le rifiniture di detti locali verranno fatte in un secondo tempo a seconda del bisogno e dell’uso a cui i locali potranno essere destinati.

La facciata del fabbricato sarà decorata con bugnato ricavato nello stesso intonaco: sarà sormontata da una grande targa in pietra da taglio con incisa la dicitura “Ente Morale Cristoforo Falchi –Maria Madau”, che verrà solidamente assicurata con ferri alla sottostante muratura.

Nell’interno del fabbricato, nella sala del Consiglio, per espressa volontà dell’Amministrazione dell’Ente verranno collocate due lapidi in marmo, per onorare la memoria dei fondatori dell’Ente e per ricordare la data di erezione del fabbricato.

La spesa presunta per la costruzione del fabbricato, quale risulta dal computo metrico e dalla stima dei lavori in base ai prezzi correnti;in Chiaramonti, ammonta a L. 81.661,00 alla quale si deve aggiungere una somma a disposizione per lo studio del progetto e per la direzione dei lavori che si è calcolata in base alla tariffa vigente del Sindacato Nazionale Fascista degli Ingegneri, somma che ascende a L.6.000, cosicché la spesa totale presunta è di L. 87.661 00.

Si deve tener presente che certamente la spesa sarebbe di molto inferiore se il terreno in cui deve sorgere il fabbricato fosse pianeggiante: data però la sua sensibile pendenza ne risulta un fabbricato a due piani di cui, come si è detto, anche quello inferiore potrà essere in gran parte utilizzato, il che compensa le maggiori spese.che sono richieste dalla sua costruzione

E’ però a presumersi che nell’appalto dei lavori, che dovrà farsi ad asta pubblica, si otterrà un ribasso che potrà far ridurre la spesa prevista nella stima allegata al progetto.

Sassari li 28 gennaio 1935

Ing. Filiberto Costa

17

1939 aprile 20, Chiaramonti

Verbale del Consiglio Comunale con cui si stanzia un contributo a favore dell’asilo infantile di £ 3.000.

A C Ch Fald. 10 “Ente Morale Falchi-Madau” cart. 1

Vista la domanda del Sig. Canonico Cristoforo Grixoni tendente ad ottenere un contributo del Comune per l’asilo infantile di Chiaramonti, considerato che detto asilo è destinato all’educazione ed istruzione civile e religiosa dei bambini del paese, che già da tempo lo frequenta in numero di 85, godendo dei locali ceduti gratuitamente dall’Ente Morale C. Falchi M. Madau fino a quando l’Asilo avrà una sede propria, il consiglio di amministrazione del Comune delibera di concedere un contributo per l’anno in corso di £.3.000 a condizione che vengano subito iniziate le pratiche per l’erezione dello stesso in Ente Morale.

18

1941 maggio 02, Chiaramonti

Risposta del Potestà di Chiaramonti alla richiesta da parte della Prefettura di Sassari di avere informazioni in merito all’andamento dell’asilo.

Appunti manoscritti del Potestà

A Co Ch, Fald. 40 cart. 2

L’asilo di Chiaramonti non è eretto in Ente Morale, ha funzionato regolarmente nel 1940 ed i bambini frequentanti risultano 62. Per quanto riguarda l’assistenza, questa ha forma puramente morale e non viene somministrata alcuna refezione calda.

19

1942 febbraio 27, Chiaramonti

Risposta del Potestà di Chiaramonti alla richiesta da parte della Prefettura di Sassari di avere informazioni in merito all’andamento dell’asilo.

Appunti manoscritti del Potestà

A Co Ch, Fald. 40 cart. 2

L’asilo infantile di Chiaramonti non è eretto in Ente Morale, durante l’anno 1941 ha funzionato regolarmente, i bambini frequentanti sono 40 maschi e 35 femmine ai quali non è stata fatta alcuna assistenza.

20

<s. a. s. m. s. g. Ploaghe>

Relazione sull’attività scolastica anno 1949-50 redatta dalla direzione didattica di Ploaghe

A Dir. Did. Pl. Fald. Stat. anni 47-59

L’asilo dipende dall’Ente Morale Falchi-Madau ed è autorizzato dal Provveditorato agli studi. Lo stato patrimoniale è buono. I locali sono insufficienti e poco adatti. Due bellissimi saloni sarebbero indicati per refettorio e sala di ricreazione ma non per aule. Queste effettivamente mancano. Il materiale didattico è scarso. Il funzionamento è adeguato alle possibilità offerte dai locali, alla mancanza di aule vere e proprie, allo scarso materiale. La direttrice e la maestra s’interessano abbastanza.

21

1953, settembre 16 Sassari

Circolare dell’OMNI relativa al trattamento dietetico presso i refettori materni gestiti dalla stessa.

A Co Ch, Fald. 46 cart. 3

 

Con la presente la Federazione vuole migliorare il trattamento dietetico presso i refettori materni gestiti dalla stessa presso gli asili infantili. A tal fine le razioni dovranno essere le seguenti:

1) una volta la settimana:

a) minestra in brodo di carne (minestra g. 80 formaggio g. 10)

b) lesso di carne (carne g.150, con insalata di patate o fagiolini g. 150, olio g. 10, aceto)

2) due volte la settimana: pasta asciutta (pasta g. 200, formaggio g. 15, grassi g. 10, estratto pomodoro di g. 20)

3) tre volte la settimana

a) minestrone (riso o minestra g. 80, legumi secchi g. 50, grassi g. 15, verdure g. 100 , marmellata g. 500, mortadella g. 30)

4) pane g. 100 tutti i giorni

22

<1955 s. m. s. g., Ploaghe>

Informazioni relative all’anno scolastico 1954/55 a cura della direzione didattica di Ploaghe

A Dir. did. Pl Fald. Stat. anni 47-59

Attività dal 1° ottobre al 30 giugno, la scuola funziona ad orario continuato dal lunedì al sabato. Alunni iscritti gratuitamente n. 38, iscritti a pagamento n. 18. Alunni che prendono la refezione a pagamento n. 18, che prendono la refezione gratuita n. 32. L’insegnante e l’assistente non appartengono a Ordini e congregazioni religiose. Vi è una sezione: 25 maschi e 25 femmine. La direttrice è Quadu Giovanna

23

<1956 s. m. s. g., Ploaghe>

Informazioni relative l’anno scolastico 1955/56 redatte dalla direzione didattica di Ploaghe

A Dir. did. Pl Fald. Stat. anni 47-59

Attività dal 1° ottobre al 30 giugno, la scuola funziona ad orario continuato dal lunedì al sabato. Alunni iscritti gratuitamente n. 14, iscritti a pagamento n. 27. Alunni che prendono la refezione n. 40, che non prendono la refezione n. 1. L’insegnante e l’assistente non appartengono a Ordini e congregazioni religiose. Vi è una sezione: 23 maschi e 18 femmine. La direttrice è Francesca Marinaro.

24

1956 settembre 26, Chiaramonti

Verbale del Consiglio comunale con cui si concede l’ erogazione gratuita dell’acqua dell’ acquedotto civico all’asilo infantile.

A Co Ch, Fald. 276 cart. 1

Vista la domanda presentata dal Presidente <Mons. Grixoni> dell’Ente Asilo Infantile in data 19 settembre corrente tendente ad ottenere la fornitura gratuita dell’acqua corrente per uso dell’asilo stesso; considerato che in detto asilo viene confezionata anche la refezione per i bambini poveri e per le madri e nutrici assistite dall’O.M.N.I. e che per tale refezione il Comune corrisponde anche un contributo per la fornitura della legna, per i servizi vari e per l’insegnante, il Consiglio di Amministrazione comunale

Delibera

di concedere all’asilo infantile di Chiaramonti la erogazione gratuita dell’acqua del civico acquedotto occorrente per le normali necessità dell’Istituto stesso.

25

<1959 s.m. s. g., Ploaghe>

Informazioni relative l’anno scolastico 58/59 a cura della direzione didattica di Ploaghe.

A Dir. did. Pl. Fald. Stat. cart.4

Ente laico, direttrice, insegnante e inserviente appartenenti a congregazioni religiose. Ci sono due sezioni 54 maschi e 28 femmine, iscritti gratuitamente 8 a pagamento 74. Che prendono la refezione gratuitamente 40 a pagamento 42. Direttrice Suor Maria Pia Meloni.

26

<1960 s. m s. g., Ploaghe>

Informazioni relative l’anno scolastico 59/60 a cura della direzione didattica di Ploaghe.

A Dir. did. Pl. Fald. Stat. cart.4

Ente laico gestito dall’Ente Falchi-Madau, aule scolastiche 1. direttrice e insegnante appartenenti a ordine religioso assistente n°. Sezioni 1, maschi 29, femmine 30. Iscritti gratuitamente 20, a pagamento 39. Refezione gratuita 39 a pagamento 1, che non prendono la refezione 19. Direttrice Suor Maria Pais.

27

1959 luglio 12, Chiaramonti

 

Verbale del Consiglio comunale con cui si eleva il contributo a favore dell’asilo infantile portandolo da £. 36.000 a £. 50.000.

A Co Ch, Fald. 276 cart. 2

In seguito alla domanda presentata in data 25/6/59 dal Presidente <Dott. Giulio Falchi> dell’asilo infantile di Chiaramonti “Cristoforo Grixoni” con cui fa presente che la situazione della gestione dell’asilo è precaria, perché le entrate non coprono le spese, chiede che il contributo annuale offerto dal Comune sia elevato da £. 36.000 a £. 100.000, il Consiglio di amministrazione nonostante riconosca la necessità di detto Ente, i fini altamente sociali e l’opera lodevole svolta dall’Amministrazione, visto le deficitarie condizioni del bilancio comunale concede di aumentare il contributo annuale da £. 36.000 a £. 50.000.

28

<1961 s. m. s. g., Ploaghe>

Informazioni relative l’anno scolastico 60/61 a cura della Direzione didattica di Ploaghe.

A Dir. did. Pl. Fald. Stat. cart.2

Ente laico, aule scolastiche 2, Direttrice, insegnante ed inserviente appartenenti ad ordine religioso. Sezioni 2, maschi 40, femmine 50. Alunni iscritti gratuitamente 35, a pagamento 55, che prendono la refezione gratuitamente 90. Direttrice Suor Vitalia Sechi.

29

<1963 s. m. s. g., Ploaghe>

Informazioni relative l’anno scolastico 62/63 a cura della Direzione didattica di Ploaghe.

 

A Dir. did. Pl. Fald. Stat. cart. 3

Ente laico aule scolastiche 1, direttrice, insegnante e assistente appartenenti ad ordine religioso. Sezioni 2, 38 maschi, 47 femmine. alunni iscritti gratuitamente 45 a pagamento 40. Alunni che prendono la refezione gratuita 85. Direttrice Suor Maria Pais.

30

1970 agosto 29, Chiaramonti

Verbale di deliberazione della Giunta comunale

Istituzione Scuola Materna Statale per l’anno 1970/71

Copia conforme all’originale.

A Co Ch, Del. di G. anni 70 n. 77

 

L’anno 1970 addi ventinove del mese di agosto alle ore 12 nella casa Comunale si è riunita la Giunta Municipale presieduta dal Sig. Patatu Carlo nella sua qualità di Sindaco e con l’intervento dei Sigg. Piu Giuseppe – Assessore effettivo e Villa Giuseppe – Assessore effettivo

la Giunta

Vista la circolare 1° luglio 1970 n.° 23574 del Provveditorato agli Studi di Sassari con la quale si dettano norme per la costituzione delle nuove Scuole Materne Statali;

Vista la successiva circolare n.° 24814 del 10/08/70 con la quale si proroga all’8 settembre la data del 10/08/70 fissata dalla predetta circolare per la presentazione delle domande;

Considerato che in questi giorni si è avuta notizia che le religiose che gestivano l’asilo Infantile in questo Comune non provvederanno quest’anno alla gestione, per cui non potrà l’asilo stesso funzionare per quest’anno creando grave disagio nelle famiglie;

Che è pertanto urgente che il Comune si interessi per la istituzione della scuola Materna Statale in sostituzione della scuola privata che sarà certamente soppressa;

Che questa Amministrazione ha preso accordi col Presidente dell’Ente Morale Falchi-Madau, proprietario del locale, che veniva concesso gratuitamente in uso al comitato di gestione dell’Asilo Infantile;

Che il Sig. Presidente dell’Ente Falchi si è dichiarato disposto a cedere in uso gratuito al Comune detto locale nonché la rendita di un appezzamento di terreno di cui l’Asilo è intestatario;

Ritenuta la necessità e la urgenza di provvedere stante la ristrettezza dei termini;

Coi poteri del Consiglio;

Ad unanimità di voti

Delibera

1) Di chiedere la istituzione in questo Comune di una Scuola Materna Statale ai sensi della Legge istitutiva 18 marzo 1968 n. 444;

2) Di impegnarsi a mettere a disposizione il locale idoneo, di assumersi gli oneri previsti dall’art. 7 della Legge ( manutenzione, riscaldamento, spese normali di gestione, custodie ecc.);

3) Di riservarsi di effettuare le opportune variazioni al Bilancio appena avuta notizia della istituzione;

4) Sottoporre la presente alla ratifica del Consiglio in prossima riunione.

31

1983 novembre 30, Chiaramonti

Relazione sull’attività svolta dall’ente Morale Falchi e Madau di Chiaramonti negli esercizi finanziari 1974-82.

A Co Ch, Fald. E.M. cart. 3

Il patrimonio dell’Ente è costituito dai terreni pervenuti con testamento olografo del fondatore Giorgio Falchi del 30/03/15 per complessive Ha 108-31-36 e di un fabbricato costruito con le rendite di detti terreni, sito nell’abitato di Chiaramonti per essere adibito a sede dell’Ente Morale e per lo sviluppo di eventuali attività benefiche secondo la volontà del testatore. In seguito per accordi presi con la Prefettura di Sassari fu ceduto gratuitamente una parte per il funzionamento di un asilo e successivamente a Scuola Materna al Comune di Chiaramonti che ne paga l’affitto. I terreni di proprietà dell’Ente furono affittati dalla costituzione dell’Ente a contadini coltivatori diretti con i prezzi vigenti all’epoca. Con le successive leggi sul blocco dei fitti, sulle requisizioni delle terre per le Cooperative e delle leggi sull’equo Canone, le rendite di detti terreni vennero negli anni sempre più deprezzate, tanto che attualmente i fitti annui si aggirano sulle £. 700.000.

L’attività costituzionale dell’Ente, Borse di studio ai discendenti delle famiglie Falchi e Grixoni, beneficenza in vestiario, libri, e premi in denaro agli alunni delle scuole elementari, e ai bambini minorati non poterono essere erogate annualmente ma soltanto quando la situazione di cassa lo permetteva. L’ultima distribuzione benefica venne effettuata nel 1976 con la quale vennero distribuiti n. 360 assegni bancari da £. 10.000 ad altrettanti alunni frequentanti le scuole del Comune di Chiaramonti.

Successivamente non vennero effettuate erogazioni perché l’avanzo di Amministrazione non ha raggiunto la possibilità che la erogazione benefica non fosse altro che un simbolo.

Questa Amministrazione ha già deliberato in linea di massima l’alienazione totale dei terreni in proprietà ai sensi della deliberazione della Giunta Regionale numero 9/4 del 02/03/82 ed il contemporaneo investimento del ricavato in titoli del debito pubblico. Solo in tal modo infatti può essere evitato il continuo depauperamento della rendita e degli immobili che la producono e può essere assicurata l’attività benefica nelle forme volute dal Benemerito testatore e che saranno eventualmente modificate adattandole ai tempi e alla attuale situazione economica e sociale.

Conseguentemente le attività benefiche attualmente erogate dall’Ente sono:

1) la concessione in affitto a prezzi irrisori e vincolati dei terreni a pochi coltivatori nella maggior parte eredi di affittuari da tempo defunti,

2) la concessione al Comune dei locali dell’ex Asilo Infantile per il canone annuo di £. 380.000 adibito a Scuola Materna.

Indipendentemente da quanto sopra il Comitato di Amministrazione penserebbe con il ricavato della vendita terreni, ferme restando le volontà testamentarie del fondatore, di riuscire con una lieve modifica dello statuto di creare in Chiaramonti una piccola casa di riposo per anziani non abbienti.

Chiaramonti lì 30/11/83

                                                                                 Il Presidente

                                                                             Dr. Giulio Falchi

 

1938-1947, Chiaramonti

Cronaca sui dieci anni trascorsi dalle Povere Suore Scolastiche di Nostra Signora presso l’asilo infantile di Chiaramonti nei locali dell’Ente Morale Falchi-Madau da Suor Maria Giuseppina Marucchi.

APSSNSG, c. p.

CRONACA

DI

CHIARAMONTI

(Redatto da sr Maria Giuseppina Marucchi)

P O S U E R U N T  M E  C U S T O D E M

A voi, o Vergine Santissima, è consacrata la nostra Casa di Chiaramonti.

Alla prima filiale, delle Povere Suore Scolastiche di Nostra Signora, aperta a Cossoine in Sardegna, il 13 ottobre 1937, seguì l’apertura di una seconda filiale a Domusnovas, provincia di Cagliari, dopo solo alcuni mesi di distanza cioè il 5 gennato 1938 per opera e zelo dei rispettivi R.R. Sigg Parroci. Il Canonico Reverendissimo Monsignore Teologo Dott. Grixoni nob. Cristoforo, docente professore nel seminario di Sassari venuto a cognizione di ciò dal Parroco di Cossoine, Reverendo Dott. Michele Dattena, volle beneficare Chiaramonti, il suo paese natio, fondando un Asilo d’lnfanzia, diretto dalle suore di Nostra Signora.

Non senza sacrifici, la Rev.da Superiora Provinciale Maria Gonzaga Rositi, poté trovare 4 Suore per Chiaramonti. Furono destinate suor Mar. Giuseppina Marucchi, sr Luigia Mente, maestra di taglio, ricamo e cucito, sr Paola Brecelli maestra d’Asilo, sr Bonifacia per la cucina. Le due ultime uscite appena dal noviziato. L’11 ottobre 1938 alle ore 7 di sera tutta la Comunità di Gorizia era raccolta in Cappella per ricevere la benedizione col Santissimo Sacramento e implorare un buon viaggio alle partenti e più ancora per ottenere le grazie necessarie sulla nuova filiale.

Accompagnava le partenti la Rev.da Superiora Provinciale Maria Gonzaga Rositi, con sr. Livina Schellerer, destinata ad aiutare nell’Asilo di Cossoine. Alla stazione fu l’ultimo congedo dalla Signora Tripani e figlie che gentilmente ci condussero in due auto. Il viaggio di notte, in vagoni affollati era per nulla attraente, dovendo rimanere in piedi nel corridoietto.

Verso mezzanotte un buon ferroviere ebbe pietà di noi sei suore e ci condusse in un lontano scompartimento di seconda classe.

Là rimanemmo fino a Roma; solo sr Luigia che stava male, dovette mettersi al finestrino del corridoio ed una suora con essa.

Arrivate a Roma verso le nove del 12/10 ci dirigemmo alla chiesa più vicina, Santa Maria degli Angeli ascoltando la Santa Messa e ricevendo la S. Comunione.

In Santa Marta ci ristorammo un po’ e poi noleggiato un auto la Rev. Superiora volle farci vedere qualche chiesa della Città Eterna. San Paolo, Basilica maestosa ci colpì per la sua vastità, per il magnifico dipinto la Conversione di San Paolo. In altre chiese potemmo ammirare i pregi dell’arte e più ancora venerare luoghi e oggetti santi. La colonna della flagellazione, l’altare del miracolo del Santissimo Sacramento; il Battistero ecc. la porta di bronzo.

La povera sr Luigia dovette riposare in Santa Marta, il viaggio le arrecò non lievi disturbi. Le altre approfittarono nel visitare i luoghi santi, onde implorare la benedizione di Dio per la futura missione.

Alla una pom. nell’ Ospizio di Santa Marta ci rifocillammo e dopo aver scritto gli ultimi saluti dal Continente ci dirigemmo alla Basilica di San Pietro. Che maestà nell’edificio, che sontuosità nell’interno. Qui la pietà è sempre visibile in tutti quelli che si prostrano sulla tomba del Principe degli Apostoli. Quei lumi sempre ardenti parlano di fede, di amore. Ci trovavamo come sperdute, non si poteva ammirare come si avrebbe voluto, per non allontanarsi dal gruppo. Ci inginocchiammo sulla tomba del Santo Padre Pio X°. Non invano lo invocammo più volte nelle nostre necessità.

Verso le 5 salite a stento in un omnibus affollatissimo da non poter muovere più un piede, arrivammo alla stazione. Alle 5 e 45 si parte per Civitavecchia. All’Agenzia dopo lunga attesa, si ricevette solo due posti per dormire per sei suore. I marinai ed una buona signorina ci aiutarono a trovare i due posti nella stessa stanza. Nessuna voleva riposare sulla cuccetta, perché ognuna voleva cedere il posto alle altre. Suor Luigia, perché sopporta meno il viaggiare, dovette coricarsi e tutte pressarono la rev. Madre Provinciale a prendere un po’ di ristoro sulla seconda cuccetta. Prima, una rapida visita sulla sopraccoperta della nave piena di uomini; ma il vento che soffiava ci fece presto scendere. Tutta la notte passata sul Mar Tirreno senza vederlo. Un buon marinaio ci portò un materasso e lo distese nello stanzino dei lavandini. Ma la corrente d’aria fredda e lo strepito delle macchine ci indussero a trasportare il materasso nell’angolo nella nostra stanza. Chi approfittò a stendersi e chi no. Dopo mezzanotte anche la Rev. Superiora scese giù dal suo lettuccio per cederlo alle altre. Verso le sette si approdò a Terranova, ora Olbia; un facchino prese le nostre valigie sul suo carretto fino al treno. Si camminava sull’Isola sarda. Alle 7 e 3/4 si arriva a Chilivani. Con qual gioia si rivede la buona Rev. suor Corina, superiora nell’asilo di Cossoine, la quale era venuta a prendere suor Livina e portarla a Cossoine suo luogo di destinazione. Si viaggia avanti verso Sassari fino a Ploaghe.

Qui ci attendevano: il Presidente dell’Asilo il molto Rev. Monsignor Canonico Dott. Grixoni nobile Cristoforo con suo cugino l’Avvocato Dott. Giulio Falchi, Presidente dell’Ente Morale, il quale gentilmente prestò la sua auto; poi il Segretario politico Sig. Dott. Costantino Arrù, veterinario, con la sua gentil Signora, i quali erano venuti a prenderci con la loro macchina. Il bagaglio fu posto sul carrozzino di Ploaghe e poi col carrettiere Carlo Satta portato all’asilo. Le vetture filavano su una bellissima strada. Il tempo era magnifico. I 16 km percorsi tra pascoli, campagne, boschetti di alberi da sughero e olivi senza vedere nessuna abitazione in breve erano sorvolati. Salendo lievemente, ad uno svolto Monsignore ci indicò le alte punte dei monti della Corsica, tanto era terso il cielo di ottobre. Un bel panorama verde si offriva al nostro sguardo, segnato solo dalla strada bianca serpeggiante percorsa. Anche questo tratto di viaggio fu disastroso per la povera suor Luigia, l’automobile dovette fermarsi più volte. Arrivate in vista di Chiaramonti scendemmo dalle macchine; le campane suonavano a festa, la popolazione ci veniva incontro, ragazze ci porgevano mazzi di fiori, e prima di avvedersi eravamo coperte di grano, di foglie e di fiori. Dalle finestre, e da mani invisibili venivano gettati i piatti di grano che infranti vedevamo al nostro passaggio. Il getto augurale di fiori e del grano si usa in paese per i Neosacerdoti e per gli sposi. Monsignor Grixoni ci spiegò il significato di tale usanza: le foglie, i petali indicano gioia, il grano benessere, agiatezza ed i piatti rotti significano felicità. In piazza ci salutarono le autorità locali, il podestà, Signor Pasquale Brau, maestro, il Signor Dottore ecc. alla porta della Chiesa ricevemmo l’acqua benedetta con l’Asperges dal Rev. Sig. Parroco Dott. Pietro Dedola, da Monsignore e da un chierico sig. Gavino Unali.

Il Rev. Sig. Parroco attese la nostra venuta per celebrare la S. Messa e noi abbiamo avuto la grazia di ricevere la S. Comunione prima di incominciare la nostra missione. Al Vangelo Monsignore fece una bella predica nella quale esponeva il motivo della nostra venuta: “Le suore pregheranno, faranno penitenza per il bene della popolazione e si sacrificheranno per l’educazione dei bimbi e della gioventù.” Parecchie Circoline si accostarono alla S. Com. con noi per impetrare la benedizione di Dio sulla nostra opera; erano le 10 passate. La chiesa di San Matteo era addobbata come nelle grandi solennità; alle 4 benedizione solenne col Te Deum. Dopo la S. Messa ci accompagnarono all’asilo abbastanza in giù dal paese. Il Sig. Dott. Gavino Grixoni, fratello di Monsignore consegnò le chiavi della casa alla suora capo Suor Giuseppina. Entrammo nella vasta sala dell’asilo. Dall’atrio largo e dalla bella cappella un magnifico panorama si presentava al nostro sguardo. La futura cappella era bellamente addobbata con le drapperie di velluto rosso, tappeti, tovaglie e candelabri della parrocchia. In alto troneggiava la statua del Sacro Cuore come per invitarci a confidenza e amore. Questa terza filiale è consacrata a Maria Immacolata; la prima, di Cossoine al Sacro Cuore di Gesù e la seconda di Domusnovas al caro San Giuseppe.

Una bella scala di marmo ci conduce nei locali a pianoterra, due ampie aule una per il giuoco, una per la refezione sono ben soleggiate. Dietro a queste una cucina con il piccolo refettorio delle suore ed una stanza per il dormitorio, nella quale trovammo 4 letti nuovi con 2 buone coperte, due lenzuola, più guanciali nuovi attorniati già da tendine bianche. Monsignore aveva visitato qualche convento per preparare alle sue suore le celle claustrali. Sopra un bel cassettone in mezzo della stanza, vi era un Gesù Bambino in legno, 4 comodini con piastra di marmo presso i letti, e 4 catini per 4 portacatini e sotto 4 brocche vicino 2 mesciacqua. Un grande armadio per guardaroba completava il dormitorio con dentro lenzuola anche di lino ecc. Che si aveva di più a desiderare! I1 ” Deo Gratias ” usciva spontaneo per ogni nuovo dono. Nella vicina aula si preparò un letto, ricevuto a prestito, per la rev. Superiora Provinciale. Nella stessa stanza un armadio conteneva delle provviste, dono della Divina Provvidenza: caffè, pasta, riso, zucchero, formaggio,      marmellata, vino, olio, ecc. Nell’aula da gioco una credenza con 6 bicchieri, 12 posate, 6 chicchere, 6 piattini, 12 piatti fondi, 12 piatti lisci, 2 vassoi ecc. tovaglie e 12 salviette. In cucina un fornello per carbone ma senza tubo per il fumo, un grande armadio con dentro tegami di rame, coperchi, pentole, 2 tegamini ecc. in mezzo un tavolo con piastra di marmo grigio. Nel sottoscala c’era un q. di carbone. Dal grande portone si esce nel cortile. Tre alberi di mandorle s’elevano presso la casa. Il cortile ineguale si perde in declivio, il tutto in uno stato di selvaggio abbandono. Una decina di mandorli tutti spogli, e una siepe di fichi d’india ci denotano il confine, a destra terreno incolto sale fino allo stradale. Un muretto a secco ci divide dalla collinetta con il parco della Rimembranza dove è il monumento ai Caduti. Alcuni olivi ombreggiano il terreno. L’edificio era stato edificato dall’Ente Morale per dar lavoro ai disoccupati, senza scopo preciso, sul podere della famiglia dell’on. professore Giorgio Falchi. I1 titolo della Casa è scolpito in marmo e suona: Ente Morale G. Falchi-M. Madau. Alle 11 e 30 ci servirono il caffè nero per colazione e dopo un’ora potemmo assiderci ad un lauto pranzo preparatoci nella casa del Sig. Dottore. La sua domestica Mariangela Cossu portava nella cesta tanta grazia di Dio che ci bastò per 5 giorni, bastava riscaldare: gnocchi nella minestra, pollastri, carne porcina con olive, patate arrostite, legumi, vino, frutta. La Divina Provvidenza ci veniva da tutte le parti. Il Rev. Sig. Parroco in primo luogo e i tanti Benefattori saranno sempre ricordati nelle nostre preghiere. Non lieve difficoltà presentava la cucina in mancanza di suppellettili, pazienza! Il meglio era volgere il tutto in riso, e così abbiamo goduto delle scene umoristiche.

Una lattivendola, Cicita Carboni, si offrì a darci il latte per un mese senza pagarlo, ci mandò pure una (corbola) di patate; anche la Sig.ra Maria Schintu ­Puggioni volle darci il latte per un mese senza pagarlo, ma affinchè in avvenire si comprasse il latte da esse. Un mese si prendeva da una e un mese dall’altra signora.

La prima notte passata in Sardegna ! Non ci pareva vero il poter riposare in quei bei letti con rete metallica; dopo due notti passate in piedi, viaggiando ove tutto sembrava traballasse. Un sonno ristoratore ci pervase talmente, che nessuna udì la sveglia. Se la Rev. Sup. Provinciale non avesse picchiato ripetute volte, chissà quando ci saremmo svegliate. Dopo la preghiera del mattino ci recammo in chiesa a fare le nostre solite devozioni. Alle ore 7 era la S. Messa dopo questa Monsignore ci fece vedere in Sacrestia vari paramenti sacri, alcuni assai belli e preziosi. Nei primi giorni il Canonico Mons. Grixoni veniva ogni momento, aveva tante cose da dire, da spiegare, s’informava se ci occorre qualcosa. Si cominciò subito con far pulizia negli armadi, nei cassetti. La mancanza d’acqua è grave. Dal cortile una gradinata di rustici scalini e larghissimi conduce sullo stradale. Non c’era il cancello di chiusa, così tutti i fanciulli venivano a curiosare dai vetri delle stanze, alcuni montavano sul davanzale di marmo tenendosi alle sbarre di ferro per vederci meglio. Non tutto il male viene per nuocere, così a colmare la mancanza di acqua ci servimmo dei curiosi indiscreti. Tutti i recipienti trovati, le bambine prendevano a gara, per andare alla non vicina fonte pubblica e portarci l’acqua per far pulizia. Con una immaginetta o caramella erano soddisfatte. Il 16 venne la ragazza Seu Pietrina come domestica. La domenica le più distinte famiglie e le signorine Inseganti vennero a farci visita nell’aula dell’asilo, non avendo parlatorio. Due stanzette piccole sono riservate per l’Ente Morale. Abbiamo trovato 24 nuove sedie in casa, 40 piccoli tavolini vecchi e 40 seggioline per i bambini. Il lunedì il 17 ottobre era la solenne inaugurazione della Scuola Elementare, alla quale cerimonia erano invitate la prima e la suora maestra dell’Asilo. Tanto Monsignore, quanto la rev.da Sup. Provinciale ci dissero che dobbiamo intervenire.

Eravamo appena un pò ambientate allorchè la nostra amata Sup. Provinciale doveva partire. Domusnovas e Cossoine l’attendevano ansiosamente. La mattina per tempissimo il Rev.mo Sig. Parroco celebrò la S. Messa in privato. Il ragazzo Carlo Satta più volte venne a dire, che il carrozzino era pronto, che si doveva partire. Ora più che mai si sentiva il distacco da Gorizia, dal Continente. Alle 6 la Rev. Superiora Provinciale montò nel calesse alla volta di Ploaghe, per arrivare in tempo a prendere il treno per Cagliari, non potendosi fidare dell’arrivo della corriera. I due Signori proprietari delle due macchine non poterono metterle a sua disposizione essendo essi stessi gli autisti, causa la celebrazione dell’inaugurazione della Scuola, alla quale partecipazione essi erano autorità principali, non dovevano mancare. I.a Rev. Superiora partì dandoci la sua benedizione, accompagnata dalle nostre lacrime e dalle nostre preghiere.

Alle 9 dovendo presenziare alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno scolastico, le signorine insegnanti ci vennero incontro dandoci i primi posti con tanta gentilezza. Presenti tutte le autorità, il Rev. Sig. Parroco benedì due nuovi gagliardetti. ll Podestà, maestro Brau, lesse il discorso d’occasione agli alunni elementari, porse il saluto alle Autorità locali e alle gentili ed umili suore (che avrebbero voluto non esservi presenti). Dopo il canto “Giovinezza” il corteo si volse verso il monumento del Milite Ignoto, nel Parco della Rimembranza, indi verso la Sede del Fascio. La Signora del Segretario politico ed altre gentili persone erano sempre con noi per toglierci d’imbarazzo. Il Podestà ci invitò a vedere il Municipio. Il Segretario volle subito prenderci in nota, ma era meglio ritornare a casa, prendere le tessere personali per non sbagliare nomi e date. Al ritorno venne meco sr.Luigia invece della giovane suor Paola. Dal Municipio ci inviarono l’elenco dei bambini nati nel 1933 e nel 1934. Il Sig. Dottore ci portò pure gli ordini ricevuti dal suo fratello il Presidente dell’asilo, Mons.Grixoni. Sulla carta fissava i prezzi per l’amministrazione:

a)    per lezioni di taglio Lire l5 mensili, 3 x per settim.

b)     ”          ” ricamo o pittura non meno di L. 20 al mese, pure 3 x alla settimana e L. 40 per taglio e 75 per ricamo se quotidiane, esclusi i giorni festivi e civili di vacanze, tutto il guadagno era per l’amministrazione dell’asilo come pure le entrate dei bambini paganti di Lire 5 al mese.

Sabato il 15/10 cominciarono le iscrizioni dei bambini. Il 17 ottobre alla sera incominciò la “Settimana della giovane ” tenuta dal Rev.do Sig. Bocchi dei Missionari di S. Vincenzo e dalla propagandista. La chiesa del Rosario era piena di giovani ragazze e signorine ad ogni conferenza. Il posto migliore era riservato a noi 4 suore. Dopo la conferenza si andava alla funzione in parrocchia, terminata questa, facevamo la prova di canto con le ragazze di Azione Cattolica con l’armonium della chiesa. Il sabato 22/10 tutta la gioventù femminile alle 3 pom. si diresse a Santa Maria… alle 5 inaspettatamente arrivò per le giovani con la sua macchina sua Eccellenza l’Arcivescovo con Monsignor Grixoni, voleva sorprenderle in piena adunanza; dovette però attendere il ritorno accelerato del pio pellegrinaggio, intanto Monsignore lo condusse in asilo, ci presentò a sua Eccellenza fortuna che nessuna di noi era uscita. L’Arcivescovo tenne la funzione serale in San Matteo ma ripartì subito. Il primo giorno sono venuti all’asilo 32 bambini, ogni giorno il numero aumentava.Il cortile aperto con pendio ai tre lati coperto di pianteselvatiche, presenta pericoli per i bambini, perciò la nostra sorveglianza è più intensa; alle volte le signorine che frequentano le lezioni di taglio e di cucito escono per aiutarci a rincorrere i piccoli indomabili, i quali mal sopportano l’adattarsi ai giochi comuni e vorrebbero godere la loro libertà tra il selvaggio luogo che ci circonda. Monsignore, il Presidente dell’asilo non permette che i bambini rimangano all’asilo a mezzogiorno, con dispiacere delle mamme e nostro. L’orario per i bambini è: dalle 9 alle 12 e dale 2 alle 4. Monsignore teme che la maestra si affatichi troppo, se rimangono anche dalle 12 alle 2 non essendo la refezione. Il cortile aperto da tutte le parti porta l’inconveniente che a tutte le ore ci capitano delle visite indiscrete specialmente ragazzi di scuola. In ricreazione si giuoca un poco con questi per poter dire qualche buona parola a questi fanciulli. Dobbiamo avere grande pazienza finchè non ci chiudono la scala con un cancello e il viottolo della campagna. Per mancanza di posto possiamo prendere solo i bambini di 5 e di 4 anni e non quelli di 3 anni.

Il 26 ottobre ci pervenne la cassetta da Domuanovas promessaci dalla Rev. Sup. Provinciale. Come aprirla senza ordigni ? Con un coltello e a forza di battere venne fuori tutto il ben di Dio che la nostra ottima Rev. Sup. Provinciale aveva comperato a Iglesias, per noi ci mancavano parecchie cose per un buon andamento in cucina, in casa, qui non si trova oppure è molto caro. Il Signore ricompensi la nostra buona Rev. Superiora Provinciale per la sua bontà e cura materna nel mandarci tante utili e buone cose. Ci provvide di cucchiaioni di legno, coltello grande, scopette, spazzole, coperchi per le pentole, bicchieri, 2 brocchette verdi per l’acqua, moschettiere ed altre utili cose. Per ogni dono si ringraziava di cuore il Signore.

Monsignor Grixoni ci portò un giorno un bel servizio di caffè: 12 chiccherette, 12 piattini, caffettiera, lattiera e zuccheriera in finissima porcellana, tutto troppo fine per noi.

28/10 Festa nazionale! Non conoscendo noi l’uso del paese e i segni di campana ci recammo alle 8 in chiesa per comunicarci, alle 9 uscimmo. Nessuno ci avvertì che quasi subito dopo era la Messa per gli scolari e per le autorità. Quando ritornammo per ascoltare la S. Messa incontrammo tutto il corteo che si recava nel Parco della Rimembranza al monumento del Milite Ignoto per deporre là una grande ghirlanda ed ascoltare un discorso. La Santa Messa era stata celebrata per i Caduti in guerra, solo noi non eravamo presenti. Tutto si deve informarsi prima. Il medico Dottor Grisoni, ci è di grande aiuto ci consiglia, ci spiega tanti usi strani per noi, è veramente buono, ma ancor mai ci chiese come stiamo di salute, si vede bene che l’aria di Chiaramonti ci conferisce. Il 25 ottobre il Rev. Parroco Dott. Dedola ci benedì la casa, le suore giovani avevano paura di notte, sentendo i rumori sulla strada credevano che fossero degli spiriti.

Monsignor Grixoni desidera tanto un quadro dipinto in grande della venerabile fondatrice del nostro Ordine ” Alix Le Clere, ” dopo che vide l’immaginetta con l’apparizione dellla Madonna vestita come noi.

Il lavoro in asilo progredisce, cioè i bambini aumentano, e si scoprono le loro tendenze: non conoscono disciplina, non vogliono obbedire, un po’ testardi, l’ordine e la pulizia lasciano tutto a desiderare. Che fatica, che pazienza per farci comprendere. Uno solo, Carluccio Patatu, sa l’italiano. Quando dobbiamo scendere la scala di marmo tutti si mettono a piangere, a urlare, specialmente i più piccini. Non resta altro che aprire il portone, andare sulla strada e farli discendere per la larga scala di pietra giù nel cortile per andare ai gabinetti non adattati. Finché durò il bel sole si poteva discendere e salire per la scala esterna, ma dopo la metà di novembre abbiamo cominciato prima a farli salire sulla scala interna e pian, pianino anche a discendere senza pianti e paure. Invochiamo però sempre gli Angeli Custodi. 1/11 il I° di novembre, giornata splendida. Dopo la 1° messa tutta la gente va al (Convento) cimitero a pregare per i defunti. Noi abbiamo approfittato di quel tempo per fare una passeggiata la prima volta sulla strada che va a Martis. Ci sembrava splendida. Il dottore vuole che usciamo per camminare, perché in casa tutti i pavimenti sono di cemento. Ma noi non sapevamo che dall’alto del Carmelo, dove si trova il cimitero, la gente ci vedeva passeggiare. Pietrina, la domestica ce lo disse al suo ritorno. Noi recitiamo il nostro Ufficio Defunctorum alla sera come a Gorizia. Durante la settimana siamo salite anche noi coi bambini a pregare per i defunti, ci siamo fermate in modo speciale sulle tombe dei Benefattori dell’Asilo, alcune signorine del laboratorio ce le indicarono.

Le messe cantate, e molto spesso, le cantano gli uomini così pure le Messe da Requiem. Noi per intanto cantiamo qualche inno durante la Messa domenicale delle 10 se non è solenne. Alla benedizione suono io sempre e cantano le ragazze con la signorina Maria Murruzzolo. 4/11 Il 4 novembre Messa letta per i Caduti, dopo si cantò il Te Deum per la vittoria col Tantum Ergo con l’armonio. Erano presenti ufficialmente tutte le Autorità, gli Avanguardisti coi gagliardetti ecc. ed una rappresentanza dei nostri bambini. Poi si discese in lungo corteo al monumento del Milite. Qui parlò un ex combattente sig. Maresciallo Cossiga. Parlò pure il Segretario politico Sig. Dott. Veterin. Costante Arru. La scolaresca intonava inni patriottici. Il Maresciallo Cossiga leggeva i nomi dei Caduti di Chiaramonti nella grande guerra, per i nostri bambini il più grande divertimento era: alzare la manina e gridare “Presente”. 26/10 Il 26 ottobre 1938 sono arrivate due macchine da cucire, marca Singer. Una comperò Monsignor Grixoni per il laboratorio dell’Asilo, l’altra comperai io quasi forzata dall’agente commerciale con la riduzione del 20% su tutte e due le macchine. La pagò Monsignore per noi, ma io dovetti rimborsarlo a rate ( di lire 100 al mese) L. 881. 28 novembre arrivarono da Gorizia le due ceste, il baule con la biancheria, vesti, piumini, ecc. Il 27/10 si iniziarono le lezioni di taglio. Ci portarono una vasca di graniglia per lavare la biancheria da fissarla in cucina.

31/10 visita dell’ Ufficiale Sanitario dott. Grisoni nob. Gavino ai bambini dell’asilo. Tutti esenti dal tracoma. Visita del Signor Podestà, maestro Brau con due signorine insegnanti ci regalò un vocabolario sardo ‑ italiano.

25/10 L’on. Dott. Giulio Falchi ci mandò una corbula di granoturco ed una corbula di orzo. Anche tante buone persone ci mandano frutta, pane, dolci, formaggio, patate, ecc. Le signorine insegnanti: gesso colorato, matite. Sig.na Speranzina due bambole, giocattoli, giornali per lavare le finestre, scatole per l’asilo. Il Signore benedica i nostri benefattori !

Quasi ogni giorno dobbiamo recarci alla chiesa per la benedizione dietro espresso desiderio del Rev. Sig. Parroco e col permesso della Sup. Prov. Sebbene ci costi molto, pure due vanno ogni giorno alla funzione. Il Rev. Sig. Parroco ci manda spesso, carne, vino, pane, frutta. La novena dell’Immacolata vien fatta con solennità, ogni giorno cantiamo “Tota Pulcra”. 12/12 cantato i vespri in onore di Santa Lucia. La statua era in mezzo alla chiesa davanti ardevano circa 50 lumicini ad olio; frutto della devozione a questa santa per la conservazione della vista. 24/12 abbiamo ricevuto una cesta di noci e mandorle, dalla famiglia Grixoni per i bambini, così pure pacchetti di biscotti comperati a Sassari da Monsignore. Siamo rimaste su a fare un pacchettino per ciascun bambino. In novembre la Signora Arru mi comperò per Lire 220 la stoffa, 44 metri, per fare i grembiulini ai bambini. 25/12 la Santa Messa di mezzanotte l’anno cantato con grande entusiasmo le cantatrici come pure tutta la novena alla funzione serale la bella preparazione “Regem Venturum”, “Venite adoremus”. Per noi è tutto nuovo, bene che ho la musica così è più sicuro, ma le voci e la pronuncia lasciano molto a desiderare. Anche alla Santa Comunione ci siamo accostate a mezzanotte con molta gente. Il 25/12 alle 3 pom. i bambini hanno rappresentato il presepio vivente per le Autorità, ma la ressa di gente era tale, che si dovette ripetere due volte. In mancanza dell’armonium suonai il violino per accompagnare il canto dei bambini. Quasi per tutti era una grande sorpresa vedere e sentire il progresso dei bambini nella lingua italiana e nella recita. Il 26/12 si ripeté il Presepio vivente per i genitori, ma non si può descrivere il tumulto per entrare, ci venne in aiuto l’egregio Signor Dottore facendo pagare l’entrata, e poi si dovette replicare. I bambini ricevettero il piccolo pacchettino con dentro: mandorle, castagne secche, ficchi secchi, noci, caramelle e 3 biscotti. Erano felicissimi perché qui non sono abituati.

1939 1°/1 per il Capodanno verso le due pom. capitò all’improvviso il Signor Generale Grisoni con la famiglia; i nostri bambini erano tutti venuti e cosi si fece per loro la piccola recita e poi di nuovo per la gente. I ragazzi facevano di tutto per entrare. Anche per la scolaresca e per le signorine insegnanti si ripeté il programma di poesie e canti coi bei vestiti di angeli. I1 12/01 dietro richiesta di una maestra essendo venuta per salutarci mentre si faceva la prova generale.

Per Natale abbiamo ricevuto dal Sig. Podestà maestro M. Brau 2 kg di carne d’agnello, da più persone dolci, mandorle, pane, dolci, ecc. 26/12 Monsignore fece portare le due colonne di legno arabescate, dalla chiesa del Rosario, per la nostra cappella. I1 generale ci portò aspediste. Il 27 dicembre ci portarono 1’Armonium, era in ottimo stato. Deo Gratias !! 28/12 dai novelli sposi Fois‑Scanu l e l/2 kg di agnello, pane, molti dolci e Lire 10 per la Messa cantata. 31/12 arrivò da Sassari il grande tavolo per il laboratorio, fatto dalla falegnama Maria Casu. Nei due cassetti si trovavano i giocattoli messi da Monsignore per l’asilo.

06/01/1939 Il presepio vivente in 7 repliche ci fruttò Lire 170 che più tardi dovetti dare al Presidente per l’amministrazione. Suor Paola ed io abbiamo presenziato allo svolgimento della Befana Fascista.

Il lavoro dei grembiulini progrediva, al taglio e al cucito erano abbastanza assidue, ma ben presto il numero delle ragazze diminuì. 02/02 Festa della Purificazione di Maria ci toccò una gradevole sorpresa allorché dopo la Messa solenne il Rev. Signor Parroco divideva le candele ai benemeriti e fra queste con nostra somma meraviglia disse i nostri nomi, quali insegnanti di catechismo. Veramente solo suor Giuseppina aveva 38 maschietti della prima classe e faceva dottrina ai fanciulli cattolici. Nessuna osò inoltrarsi per lo stupore, io rimasi di stucco all’armonium, perciò zio Ciccio, il vecchio sagrestano, ci portò gentilmente la candela attorcigliata in bei colori, dono del Rev. Sig. Parroco. 05/02 I1 Monsignore ci portò 12 mandarini e 3 vasi di color verde a olio già preparato col quale abbiamo dipinto i tavolini dell’asilo. Anche color bruno ci diede per le fasce ed i piedi dei tavolini, però solo polvere bruna da sciogliere nell’acqua calda. Durante il tempo di carnevale, molte buone famiglie ci portarono in dono: carne porcina, frittelle, salsicce, ricotta, fave cotte nel lardo, vino, pane, frutta e dolci. Che il Signore le ricompensi ! Non abbiamo fatto teatro per l’inconvenienti di Natale, per mancanza di tutto; palco, vesti ecc.

18/03 Il Rev. Sig. Parroco ci donò due litri di vino in onore di San Giuseppe. 16/03 gran freddo, mancanza di carbone, il Sig. Dott. Marcellino ci regalò una cesta di carbone, così pure la mamma della Sig.na Aurora Schintu, ci regalò una cesta di carbone che ci bastarono finché arrivarono i carri per provvedersi. Monsignore mandò il grande mastello per fare il bucato. La Signorina Maria Falchi per le sue nozze ci regalò  molti dolci e in seguito per la Messa cantata offrì Lire 50.

Il 27/03 è arrivato il quadro della cappella e i quadri murali per l’asilo. Il Sig. Dott. Grixoni nob. Gavino e la sorella nobildonna Cicina Grixoni si distinguono nel mandarci delle offerte in olio, formaggio, frutta, pane, lana greggia per un cuscino, di quest’ultima anche il Cav. Madau ed il Signor Rottigni ci fornirono per un cuscino.

Nella settimana Santa e per le 40 ore abbiamo aiutato e partecipato alle funzioni in chiesa.

Il Rev.do Padre Missionario Sig. Sategna si adoperava con zelo per le confessioni, tenne ogni sera la predica. Per noi era strano vedere tante processioni. La deposizione della Croce durante la predica del Venerdì Santo, però era fatta con serietà e dignità. Si approfittò del Missionario per la confessione. Alla processione del Venerdì Santo portano Gesù deposto dalla Croce. Per desiderio espresso del Rev. Sig. Parroco, abbiamo vestito 10 bambini dell’asilo come angioletti che circondavano la bara di Gesù. Peccato che il vento ha rovinato le alucce, e toglieva il raccoglimento.

9/04 Pasqua 1939 La Messa solenne cantata con gioia ed entusiasmo dalle ragazze; all’entrata della statua della Beata Vergine portata prima in processione, la salutammo con il canto “Regina celi” ! Dopo la Messa era la processione con la statua di Gesù Risorto, anche a questa facevano guardia d’onore i nostri 10 bambini vestiti da angioletti. Però il vento disturbava. Per rallegrare la Santa Pasqua molte famiglie, e le più distinte, ci mandarono in dono formaggelle (cosa mai vista prima) poi pane, vino, uova, olio, molti dolci sardi ecc..Quello che più si distinse, era il Rev. Sig. Parroco il quale per ogni occasione ci manda pane, vino, carne.

10/03 per le Quarantore ci inviò un pranzo eccellente: cioè un piatto di pastasciutta, carne di pecora arrosto, un gran pesce ed altre volte anche olio e pesci. Il Signor Podestà maestro Pasquale Brau ci mandò un agnellino appena ucciso, ma tanto grazioso, ricciuto e bianco, così bene adagiato nel cestino che lo credemmo vivo.

20/4 E’ arrivata la cassa della statua della Madonna Immacolata. Il Signore ricompensi tutti i nostri benefattori. Il 26 aprile è stata inaugurata la bella statua delle Madonna Immacolata nella nostra futura cappella, nella quale non possiamo ancora avere il SS. Sacramento. Inaugurazione si svolse assai solenne, volendo Monsignor Grixoni festeggiare San Giuseppe il giorno della festa del suo patrocinio essendo il 19/03 impedito di venire da Sassari e perché la statua della Madonna non era ancora arrivata allora fece venire le classi elementari con le signorine insegnanti, le principali Autorità e il Sig. Dott. Giulio Falchi, Presidente dell’Ente Morale, il Segretario Politico Sig. Dott. Costante Arru, Mons. tenne un discorso d’occasione dicendo che la vera superiora della casa è la Madonna Santissima. Indi si passò in cappella, dopo aver cantato in asilo tutti gli inni patriottici ed altri (imparati dalle singole classi con il nostro armonium ad orari fissi per le classi). Monsignore intonò alcune orazioni seguite da tutta la scuola, affidando alla Vergine Santissima tutta la gioventù di Chiaramonti. Ricevetti tanti fiori che l’altare ne era pieno, di sopra, di sotto e all’ingiro per di più si mandò di tali fiori anche per la chiesa parrocchiale. Prima di congedare gli alunni diedi ad ogni singolo una immaginetta per consiglio di Monsignore. Fortuna che ne ero provvista da Gorizia.

Il fatto venne messo nella ” Liberta”‘ O.A.M.D.Gl.! – ­giornale di Sassari.

21 aprile il Sig. Dottore comperò una lettiera di ferro color bruno con la rete metallica, ci imprestò una sua grande coperta di lana, giacché doveva arrivare la Rev.da suor Tarcisia da Cossoine. Essa accompagnava una candidata da Domusnovas per essere provata a Cossoine prima di partire per Gorizia. In quel occasione, per ordine della Rev.da Sup. Provinciale, la rev. suor Tarcisia visitò anche la nostra casa di Chiaramonti, approfittando della riduzione del prezzo dell’orario festivo.

22/4 Essa arrivò a Ploaghe sabato il 22 aprile alle ore 10 e 1/2. Conoscendo la difficoltà dei mezzi di trasporto, ed essa non essendo pratica di questi luoghi, dietro consiglio del Rev. Sig. Parroco partii io alle 7 con la corriera verso Ploaghe. Giunta là, straniera io pure, il Signore mi mandò una guida Sig. Giuseppe Lei che mi accompagnò all’asilo delle suore del Sacro Costato.Chiesi di poter rimanere nella loro cappellina fino alle ore 10. La Superiora fu tanto gentile, mi fece vedere le aule dell’asilo, tutti i loro mezzi didattici e alle ore 9 e 3/4 mi fece accompagnare da una ragazza alla stazione.

Quanto mai cordiale fu l’incontro con la rev. suor Tarcisia, dopo mesi passati sull’isola sarda, ma tanto lontane! Il carrettiere Carlo Satta, con il quale avevo parlato il giorno innanzi,era già ritornato a Chiaramonti con 7 q. di cemento, non ci rimaneva che attendere la vettura fino alle ore 4 e 1/2. A tutte due però premeva di trovarsi prima a Chiaramonti perciò c’incamminammo per fare a piedi i 16 km di strada. La giornata era splendida, la via sicura, la gioia del rivedersi ci dava le ali. Si arrivò a Chiaramonti circa alle ore 4 e 1/2 ma felici e contente, non comprendendo le meraviglie di tutti. La rev. suor Tarcisia ci raccontò tante cose, si informò di tutto, parlò con ciascuna in particolare per dar relazione alla rev. Sup. Provinciale.

I1 24 ripartì alle ore 7 di mattina alla volta di Domusnovas.

7/2 Il 7 febbraio, per invito generale di sua Eccellenza Arcivescovo Arcangelo Mazzotti, a tutte le superiore degli Istituti religiosi nella sua diocesi, ci recammo a Sassari suor Luigia ed io e trovammo pure la rev. suor Corina con suor Salesia per assistere ad un a conferenza di S.Ecc. diretta alle superiore. All’emiciclo ci attendeva Mons. Grixoni, il quale ci accompagnò nell’Istituto dei sordomuti, poi in città a visitare parecchie chiese, il palazzo della Prefettura ecc. Siccome l’adunanza doveva essere alle ore 3 e 1/2 e la corriera per Chiaramonti partiva alle 4, cosi si decise di andare in Curia per presentare le nostre scuse di non poter intervenire al pomeriggio. Sua Ecc. fu tanto cortese, ci ascoltò e poi in breve ci parlò del decreto emanato dalla Santa Sede sull’ uso e sull’abuso dei Sacramenti della Confessione e della Santa Comunione (un mese dopo ricevetti il decreto stampato).

La signorina Donna Angelina Obino ci preparò un buon pranzo nella sua casa. Il primo di marzo andai a Sassari per la conferenza mensile alle superiore tenuta da Sua Ecc. Arcivescovo, con una lettura privata che ripartiva a comodo nostro guidata dal nipote della signorina Maria Murruzzolo, Signor Giuseppe Lei. Il tema della conferenza era sulla devozione San Giuseppe, bellissimo!

Il 24/2 abbiamo ricevuto la triste notizia della morte della Reverendissima Madre Generale Maria Bruno Thoma, morta il 14 febbraio 1939. Abbiamo recitato 3 x 1’Ufficio Defunctorum e fatto celebrare una S.Messa in suffragio dell’anima sua.

Nella prima metà di marzo ci giunse da Gorizia la porticina del tabernacolo in metallo, un lavoro a sbalzo, fatto dalla rev. suor M. Hildegarda già sofferente. Questo era un regalo dalla rev. Sup. Provinciale, al Rev. Sig. Parroco Dott. Pietro Dedola, per la parrocchia di San Matteo. Suor Adelgunde ci mandò pure i piccolissimi chiodini e la spiegazione per applicare il lavoro sulla porticina del tabernacolo. Suor Luigia si mise tosto all’opera con il cantore Battistino Ferraris.

Nota bene: il quadro artistico per l’altare della cappella è arrivato da Trieste in aprile, eseguito dall’artista Signora Leni Ziska.

18/6 Prima Comunione! Bambini e bambine di prima e seconda classe. L’ottima signorina maestra Vittorina Merella mi aiutò moltissimo con far studiare in classe le strofette per il canto, gli atti di preparazione e di ringraziamento, già qualche mese prima la cerimonia riuscì assai commovente. Deo Gratias.

Gli scolari cantarono: I1 Padrenostro, O dolce Mammina; la signorina Merella recitava gli atti ed i primi comunicandi tutti nel presbiterio cantarono assai bene le strofette. Terminata la Messa furono benedetti i mazzi di fiori, le immagini, i rosari ed gli scapolari del Carmine. Dovetti privarmi della Santa Comunione per non andar digiuna in chiesa, il Sig. Dottore non voleva permettere ancora di uscire perchè ero in convalescenza. Nell’andata dovetti fermarmi 4 x, tanta era la debolezza, buono che avevo preso prima le gocce di stroffante (Hofmann). Per il ritorno le buone signorine cantatrici erano corse dall’avvocato Sig. Falchi affinchè mi portasse in macchina all’asilo, ma io ringraziai cordialmente senza accettare, ero contenta di fare alcuni passi, grata al Signore per aver potuto suonare in tale occasione. Durante la comunione si accostarono moltissimi genitori e parenti; cantarono le signorine cantatrici.

9/8 suor Luigia dipinse una borsetta per portare la Santa Comunione agli ammalati, da offrire al Rev. Sig. Parroco per la sua festa il 29 San Pietro.

22/8 Il 22 agosto mentre eravamo alla funzione vespertina, arrivò da Milano una grande cassa con gli Arredi Sacri ordinata, da Monsignor Grixoni per la nostra cappella. Monsignor si trovava a Chiaramonti e fu lui che chiamò uomini con ordigni per aprire con cautela la cassa e qualche persona del comitato privato dell’Ente Morale a vedere il contenuto. Con la nostra grande soddisfazione, togliendo la paglia, i truccioli di carta oleata, svolgevamo gli oggetti. Un bel turibolo (incensiere) inargentato, la navicella, l’aspersorio molto belli; la raggiera per la statua del Sacro Cuore, l’aureola con 12 stelle per la statua della Madonna Immacolata, tutte due indorate. Sei bei candelieri di ottone (ma troppo alti, non come Monsignore aveva ordinato); una pisside per l’Ostia Magna, i due angeli di gesso per l’altare che sostengono un candelabro a tre candele a luce elettrica. Poi le 14 stazioni della Via Crucis a rilievo di gesso colorato. Peccato che 5 di queste nel viaggio si sono spezzate. Monsignore le mandò più tardi a Sassari, ove vennero aggiustate molto bene. Un bel grande Crocifisso di ottone, due ampolle di vetro con sottocoppa di vetro, un purifichino di vetro con il coperchio sormontato da una crocetta e il sotto piattino di vetro grosso.

Il dì 8 luglio suor Giuseppina accompagnava a Cossoine suor Bonifacia per cambiare l’aria. Suor Giuseppina si servì del biglietto con orario festivo a prezzo ridotto per andata e ritorno.

In luglio diedi lezioni di tedesco a Flavio e Aurora Schintu, lezioni di armonio a Nicola Brau.

23/8 fino al 27 agosto 1939 Esercizi Spirituali a Cossoine, suor Giuseppina, suor Luigia e suor Paola.

Il 29 siamo ripartite, alla stazione di Giave il treno era già partito; si dovette aspettare più di un ora, così siamo arrivate a Ploaghe allorché la vettura era già via. Con le pesanti valigie pian, piano faticosamente andavamo verso Ploaghe nella speranza di trovare qualche mezzo di trasporto. Per una vettura privata volevano 70 Lire. Ma per fortuna, ossia grazia del Signore, ci vide un carrozziere di Chiaramonti, il quale per 20 Lire ci condusse tutte e 4 con la sorella di lui a Chiaramonti. Il cavallo era stanco, un bel chiaro di luna rischiarava la notte. Alle 10 e 1/2 di notte eravamo a casa senza una goccia di acqua, senza cena.

A Cossoine pagai Lire 150 per alloggio per suor Bonifacia, per un mese e mezzo, Lire 60 per 4 suore a Lire 10 al giorno, Lire 50 contributo per il Padre degli Esercizi. Feci pure celebrare là le 3.S. Messe in ringraziamento per la Causa della Beatificazione della nostra Fondatrice Rev.da Madre Teresa Gerhardinger.

Il 21/9 il giorno della festa di San Matteo, festa del paese, dopo la Messa solenne ci attendeva Mastro Emilio per dirci che era arrivato il carro con i marmi per l’altare della nostra cappella. A sorvegliare lo scarico c’era il Dott. Grixoni col figlio studente universitario Signor Franco. Monsignor Grixoni venne dopo la processione con il marmista che subito si mise al lavoro con Mastro Emilio perché aveva da recarsi al più presto possibile altrove, per i lavori in marmo.

L’altare quasi troppo grande in marmo bianco leggermente venato, si erge sopra due gradini pure di marmo. Il davanti è bellamente ornato di fregi dorati con la scritta: ” LAUDATE PUERI DOMINUM !” La forma è a nave. Monsignore diede le misure, il disegno e gli costò Lire 5.000 tutto a sue proprie spese.

21/9 Il giorno della festa di San Matteo il Rev. Sig. Parroco ci mandò il pranzo: pasta, carne e vino. Molte ottime persone ci regalarono bella uva, fichi, frutta ed altro da autunno. La Signorina Anna Grixoni , figlia del Generale e di Donna Dolores, venne per due settimane a prendere lezioni di tedesco. Non mi sembrava a posto lasciarmi pagare da una famiglia alla quale dobbiamo la nostra venuta a Chiaramonti. Ma il Sig. Generale e Donna Dolores ci mandarono 4 kg di zucchero, 4 bei formaggi, 4 litri di olio di olive e 4 litri di vino con tanti ringraziamenti.

13/10 Primo anniversario della nostra venuta a Chiaramonti. Il Sig. Dottore ci mandò molta e bella uva, il Rev. Sig. Parroco: pane, vino bianco e nero. 19/10 sono state a Santa Giusta le tre suore Maria Luigia, Maria Paola e Maria Bonifacia. Il Rev. Parroco diede loro caffè nero e un biscotto. 30/10 Il Rev. Mons. Grixoni ci inviò i paramenti sacri, due messali, uno vecchio ed uno nuovissimo con le Messe anche degli ultimi santi canonizzati; un velo omerale, piviali ecc. Il tutto si mise in bell’ordine nei 5 larghi tiretti dietro l’altare, fatti per quest’uso. 21/10 La nobil Donna Cicina Grixoni ci mandò una grande cesta nuova per conservare i formaggi. 23/10 L’avvocato Sig. Giulio Falchi una corbula di orzo ed una di granoturco e olio.

24/11 novembre Suor Luigia è partita nuovamente per Cossoine per aiutare là nelle settimane di Natale, non avendo qui lavoro sufficiente. 2/12 Il 2 dicembre sono arrivate le due casse da Gorizia. In una le cose ordinate per l’importo di Lire 270,60 compreso il porto di tutte e due. La Reverenda Superiora Provinciale ci mandò tante belle e buone cose come pure la Superiora Maddalena dell’Asilo San Giuseppe.

Tra i tre libri che furono spediti e regalati c’erano le due copie delle Convenzioni, una per noi, una per il Presidente Monsignor Grixoni, da apporre la sua firma. Caso strano … una fiaschetta di un balsamo medicinale venuto da Monaco trovammo in frantumi. Il liquido prezioso si asciugò durante il viaggio dal 26 ottobre al 2 dicembre non lasciò nessuna macchia, fuorché le due copie delle Convenzioni. In una busta gialla rovinate completamente.

Dalla Germania notizie tristi. Il Signore permette che tante scuole vengono tolte all’Ordine.

Per le feste di Natale suor Paola preparò i bambini a recite e canti con un Presepio Vivente. Abbiamo steso le tende delle nostre celle. Primo numero del programma Maria e l’Arcangelo Gabriele in quadro plastico. La Signorina Nina Dedola la Madonna, Gabriele Signorina Aurora. Cantato mezza Ave Maria, risposta: “Ecce ancilla Domini”. secondo numero: Maria e Giuseppe in cerca di alloggio fuori delle tende. Ad ogni apertura del sipario (tende) un oste risponde negativamente: rappresentata dalle scolare di V classe, la poesia studiata a scuola: “Dal campanile scocca”… Terzo numero: le recite e i doni dei pastori a Gesù Bambino nella grotta; sono i bambini dell’Asilo. Venne ripetuto più volte con discreto incasso, cioè 31/l2 1939; il primo, 3 gennaio 1940. Il 25/12 venne la neve e non si poté avere i bambini. 25/12 La Messa di mezzanotte cantata dai Giovani Cattolici e dai ragazzi molto bene la prima volta. Per quasi due mesi il Viceparroco si affaticò nell’istruire il coro maschile aiutato con l’armonium da me nell’asilo. In settembre 1939 era venuto il Viceparroco Rev. don Masala Sebastiano. L’Azione Cattolica per dare il “Benvenuto” preparò due poesiole, un canto d’augurio: “Un inno fervido” poi il “Benedictus” del Rota quale semplice omaggio nella sacrestia.

P.S.: 29/6 ” Un inno fervido” si cantò la prima volta per l’onomastico del Rev. Sig, Parroco dalle cantatrici in Asilo con gli auguri dei nostri piccini.

8/11 Scavato la fossa per i tubi di scarico. 9/11 visita della Direttrice e insegnanti.

24/6 il 24 e il 25 giugno si fece il primo saggio finale in presenza del Presidente Mons. Grixoni e delle Autorità locali, che fruttò lire 77.

1940

I Giovani Cattolici coi ragazzi cantarono la Messa dell’Oltrasi, il ” Tui sunt coeli” con grande entusiasmo. Ripetuto più volte, anche il “Te Deum” corale e il “Tantum ergo” di Haydn per la chiusa dell’anno 1939 alla funzione serale. Il 14 gennaio alle 5 e 3/4 è venuta la prima candidata Maria Pera da Domosnovas accompagnata da suor Luigia che era stata a Cossoine. Il 17 rappresentato il Presepio Vivente per la scuola elementare ed insegnanti. 25/1        ricevuto pacco da Monaco: scatola di cartone, giocattoli e materiale didattico per l’asilo, 7 libri tedeschi di racconti e musica sacra. 30/1 Hanno portato i mattoni e la calce: una suora deve rimanere a casa durante la prima S. Messa per aprire ai muratori.

1/2 A Sassari con suor Bonifacia dal dentista. 2/2 ricevuto dal Rev. Sig. Parroco 5 candele benedette, la quinta per la candidata. I tre giorni di carnevale esposizione del Santissimo, ogni giorno Messa solenne e poi dalle 12 ‑ 1 noi facciamo l’adorazione.

13/2 Hanno aggiustato i nuovi banchi della cappella. 17/2 alle ore 3 e 1/2 riunione per organizzare un comitato di        Patronesse per l’istruzione del catechismo ai fanciulli. Il Viceparroco Rev. Don Sebastiano Masala tenne un bel discorso. La Signorina Speranza Arru fu eletta, capo delle Patronesse. 19/2 I muratori hanno preparato i buchi         per appendere le Stazioni della Via Crucis, hanno murato a cemento le mensole di marmo ai lati dell’altare. Il          e 21/2 il Rev. Don Nicola Sircana, Parroco di Martis nostro confessore straordinario ci confessò in chiesa. 23 Hanno murato la porta della prima stanza Ente Morale sul corridoio interno. 26 Abbiamo trasportato i letti nella           stanza dove lavoravano le ragazze. Vacanza per la nascita della principessina Maria Gabriella. I muratori trasportarono il grande armadio guardaroba e poi murarono la porta. 29 ricevuto un vaso per fiori dalla Sig.na Pia di Portotorres.

Marzo 1940

4/3 Ricevuto la sedia per l’armonium. 6 E’ arrivato il materiale per fabbricare il pavimento alle due stanze rispettivamente il soffitto della cucina e del nostro dormitorio. A trasportare giù i mattoni hanno aiutato i bambini della prima classe che erano venuti per la dottrina. Il falegname Gigi Carta ha portato i 5 cassetti per le pianete, biancheria e oggetti della cappella dietro l’altare. 12 abbiamo vuotato la cucina fino alle 11 di notte. Il 14,15,16 le Sante quarantore. Dalle 12 all’una andava suor Giuseppina con la candidata Maria e dalle due alle tre suor Luigia con suor Paola a fare l’adorazione in parrocchia. 22 Il Signor Podestà Brau regalò un agnello intero, altre persone dolci e formaggini, anche il Cavalier Madau un agnello.

La candidata Maria con Paolina sono andate in pellegrinaggio a Santa Giusta; hanno portato la statua a Chiaramonti in processione, per ottenere la pioggia.

29/3 neve e freddo, solo 4 bambini in asilo. Esame di religione dei Fanciulli Cattolici con la delegata venuta da Sassari, hanno risposto bene.

Aprile 1940

8/4 al Requiem per la Sig. Truddaiu, benefattrice, e al funerale hanno partecipato i bambini, erano buoni.

25/4 Hanno portato la seconda cattedra per l’armonium, le maniglie dei tiretti e hanno dato il colore ai cassetti. Arrivate le “Convenzioni” da Gorizia (terza volta)

29/4 Hanno riportato Santa Giusta al suo posto, c’era molta gente. Il Viceparroco Rev. don Masala è partito per Roma, ed è ritornato il 3 maggio.

Maggio

6 Pellegrinaggio al Carmelo per la pace: ore 8 recitando il Santo Rosario, Messa cantata, predica del Viceparroco, al ritorno secondo rosario. Alle 5 e 1/2 i bambini dell’Asilo, quelli di prima e seconda classe, le Beniamine in bianco in processione al Carmelo, recitato il terzo rosario. Cantato le litanie e al ritorno inni alla Madonna. I bambini dell’asilo hanno pregato forte per la strada. 8/5 Alle 12 supplica in chiesa con tutti i bambini dell’asilo. 23/5 Corpus Domini: i bambini dell’asilo vestiti da angioletti alla processione avanti al Santissimo. 27/5 Insegnanti e scolare regalano 7 vasi di fiori per la cappella, in ringraziamento per le ore di canto. 31/5 Visita dei Signori Podestà, Segretario, Ispettore a tutti i locali prese informazioni.

Giugno 1940

2/6 Ore 7 di sera esame di religione di tutte le classi nel nostro cortile ‑ terrazzo, dal Viceparroco di Ploaghe Rev. don Sanna, mentre l’avvocato Falchi scaricava mobili e portava la sua biblioteca nella seconda stanza dell’Ente Morale. 6/6 Messo i vasi rossi sulle colonnine del cortile. Suor Luigia ha foderato la cassetta del Tabernacolo con la seta e dipinta da lei. 7/6 I muratori hanno ultimato i marmi dell’altare, messo a posto la porticina del Tabernacolo. Hanno messo in alto sul muro dell’asilo i “Puppi” dipinti dalle candidate di Gorizia come bella decorazione. 15/6 La candidata Maria Pera è ripartita a Domusnovas in attesa della partenza per Gorizia. Suor Luigia l’ accompagnò fino a Ploaghe.

16/6 Prima Santa Comunione preparati in asilo. 17/6 incominciato a mettere le piastrelle nel cortile.

19/6 Iniziato a ricamare la pianeta, regalo di Donna Cicina Grixoni, sorella di Monsignore, per la cappella. 29/6 Ordine di Monsignore di vuotare gli armadi dell’asilo perché verranno i soldati ammalati. Già il 23/6 venne un colonnello a visitare i locali per uso dei militari.

Luglio

1/7 I soldati hanno trasportato gli armadi in cappella. Monsignore ha aggiustato la serratura del portone che dà sul cortile perché le suore non devono passare più dal portone sulla strada, ma uscire dal cancello. 2/7 Gigi Carta ha portato la grande cornice per il quadro. 5/7 Prima lezione di armonium a Nicola Brau. I militari portano letti, Monsignore fa di tutto perché i soldati ammalati occupino i locali delle scuole. Rimane solo il Tenente medico a dormire nella stanza ambulatorio, e un attendente a sorvegliare il deposito nell’aula dell’asilo. 19/7 Paolino Urgias prima lezione di armonio. Dal 23/7 al 31 suor Paola è rimasta a Sassari per la cura dei denti.

Agosto 1940

18/8 suor Paola ha tenuto la prima adunanza alle Aspiranti dell’Azione Cattolica.

19/8 Monsignor Grixoni coi chierici Unali e Coda abbiamo messo il quadro nella cornice rossa con fili dorati. 21/8 partite per Gorizia suor Luigia con suor Bonifacia.

Settembre 1940

3/9 Esercizi spirituali a Cossoine, Suor Giuseppina e suor Paola, tenuti dal Sig. Sategna dal 3 ‑ 7/9. Ripartite per Chiaramonti, a Ploaghe la corriera ci lasciò a terra, la provvidenza ci mandò il Sig. Lezzeri il quale con una macchina, che pagò lui, ci portò a Chiaramonti alle ore 10 di notte. 18/9 Un ufficiale venne a chiedere una stanza per la mensa degli ufficiali. 19/9 Sono arrivate da Gorizia Suor Luigia e suor Armela. 21/9 Per la processione di San Matteo, suonò la banda militare, molto bene. 30/9 Partiti tutti i soldati e cuochi della mensa, hanno lasciato molto disordine e gran lavoro di pulizia. Suor Corina è arrivata nel più gran lavoro ed è rimasta fino al 2/10.

Ottobre 1940

2/10 Inizio dell’asilo con 8 bambini. 3/10 il tenente medico con 4 soldati hanno lavato e disinfettato l’asilo, trasportato i quadri e gli armadi e consegnato le chiavi. Deo gratias ! 4/10 un militare lavò le finestre dell’asilo e della scala. 8/10 I militari hanno imbiancato il muro dove cucinavano e un capitano pagò a Dott. Grisoni l’affitto. 10/10 Mastro Emilio ha preparato 4 ferri col cemento per appendere il grande quadro in cappella. 11/10 All’una pomeridiana Mastro   Emilio e Scano sopra due alte scale, hanno innalzato il grande quadro artistico “Gesù amico dei fanciulli”, in cappella. Quando la cappella verrà dipinta sarà meglio levare il quadro. Sulle due mensole di marmo ai lati, posero le statue del Sacro Cuore e della Madonna Immacolata, con gran fatica, Monsignore volle adornare l’altare con le statue dei due angeli rispettivi candelieri. Poi chiamati tutti i bambini salutarono Gesù, amico dei bambini e pregarono così devotamente che tutti i presenti accorsi a vedere, restarono edificati. Il Viceparroco Rev. Don Masala ha fotografato il quadro.

12/10 Monsignore partendo per Sassari ci proibì qualunque collaborazione con l’Azione Cattolica. 14/10 L’elettricista ha installato la luce elettrica nel nuovo dormitorio e nella prima stanza d’entrata in cucina.

19/10 Suor Giuseppina con suor Paola sono partite per Domunovas col biglietto dell’orario festivo. Suor Giuseppina è ripartita con suor Salesia lunedì il 21/10 ore 6 di mattina. Lo scambio era necessario perché la malaria aveva stremato le forze della povera suor Salesia per disposizione della Rev. Sup. Provinciale, l’aria di Chiaramonti ristabilì la salute a suor Salesia. 27/10 Inizio dell’anno catechistico con S. Comunione generale.

4/11 E’ partito Don Masala per Roma. 8/11 Arrivate a Gorizia le candidate sarde Maria Pera, Caterina Contini e Andreina Congiu. 20/11 Zio Angelo Truddaiu ha impiantato un melo in cortile. 21/11 vuotato e trasportato i due grandi armadi uno della cucina e l’altro del guardaroba e pranzato per la prima volta nel piccolo refettorio dopo il 12 marzo. Monsignor Grixoni ha mandato un fornello per la cucina e il 25 mandò il secondo fornello a tiraggio. 27/1 Mastro Emilio ha murato i due fornelli al posto della caldaia. 28/11 Abbiamo portato i letti nella nuova camera in clausura.

7/12 Inizio catechismo Fanciulli Cattolici = Fiamme Rosse e Verdi. 13/12 Messa cantata in onore di Santa Lucia con Vespri anticipati.

Gennaio 1941

Alla recita dei bambini si è aggiunto una “Ninna nanna” da 12 mamme. Suor Giuseppina va a Sassari per un “Corso per i catechisti” tenuto da Rev. Padre Gambella S.I. dal 3/1 al 6/1, alloggio dalle Sordomute.

2/2 Giornata pro Soldati e Vittoria.

14/2 Carluccio Satta ci ha impiantato 6 alberelli di susine. 16/2 Farsa: La maestra provvisoria. 19/2 Suor Luigia è partita per Gorizia, qui era troppo poco lavoro per 4 suore, laboratorio non attecchisce.

20/2 Biddau Giovannina, brava cantatrice, si è sposata. 26/2 Maria Dedola prima lezione di armonio.

9/3 Suor Armela infezione alla mano, l’ ho accompagnata 7 volte in ambulatorio; taglio e medicazioni. 13/3 Monsignore disse di prendere le Figlie di Maria e le Donne Cattoliche. 26/3 Sono arrivati da Gorizia i libri di meditazione e lettera per suor Armela, per la professione chiedere al Rev. Mons. Grixoni. 30/3 Prima adunanza delle Donne Cattoliche in asilo. 31/3 da Mons. Grixoni, ricevuto 8 lunghe candele, una pisside, 6 manutergi, 2 ampolline con piatto ovale di vetro grosso; abbiamo fissato col cemento i ganci per le 14 stazioni della Via Crucis, Mastro Emilio ha scavato la pila per l’acqua benedetta. Monsignore portò 7 lampadine elettriche per gli angeli, fiorellini secchi da ardere nell’olio della lampada, una scatola rotonda di alluminio per le ostie grandi e due purificatoi, messale per i defunti, due amitti, una pala, due corporali, due crocefissi.

Aprile 1941

3/4 Il Rev. Sig. Parroco ci, prestò la scaletta, incenso e navicelle. Scritto e mandato inviti per assistere alla benedizione della cappella e all’erezione della Via Crucis. 4/4 Gran pulizia in casa. L’insegnante Pisano ha mandato moltissimi ciclamini raccolti dalla scolaresca, la Sig. Speranza Arru magnifici fiori per la cappella.

5/4 Ore 2 e 1/2 venne Mons. Grixoni col Rev. Sig. Parroco e con il Rev. Padre Guardiano dei Cappuccini di Sassari e 4 chierichetti. La cappella era tutta vuota. Con l’autorizzazione di Sua Eccellenza Arcivescovo, Mons. Grisoni benedì la cappella dopo la recita del “Veni Creatore” delle Litanie dei Santi. Dentro vi erano solo i 3 sacerdoti e 4 chierichetti. Terminata la benedizione la gente vi entrò. In un momento ornammo la cappella con tovaglie e fiori. Dopo cantato l’inno “Vexilla Regis”, il Rev. Padre Guardiano iniziò solennemente la Via Crucis. Ogni quadro Monsignore lo prendeva dall’altare lo consegnava al Padre che benediceva la crocetta e poi veniva appeso al posto da suor Salesia. Per ogni stazione recitava forte una bella preghiera e noi cantavamo una strofa dello “Stabat Mater”. Erano presenti al completo tutte le Autorità e persone più distinte. La commovente cerimonia lasciò a tutti una profonda impressione.

6/4 11 Rev. Sig. Parroco ha benedetto gli arredi e gli indumenti sacri . Il 11/4 Ricevuto 3 agnelli e più formaggini, dolci, ecc.

13/4 PASQUA 1941 Alle ore 6 pomeridiane in parrocchia cantato le Litanie, poi predica di Monsignore sulla presenza del Santisssimo Sacramento nella nuova cappella dell’asilo. In solenne processione Mons. Grixoni portò Gesù nella nostra cappella, si cantò “Pange lingua” ecc. In cortile era preparato un bel altare e sopra la colonna vi era la statua di San Giuseppe. Dopo il ” Tantum ergo” Monsignor benedì la folla che riempiva il vasto cortile e poi portò il SS. Sacramento in cappella. Deo gratias ! Finalmente Gesù venne ad abitare con le sue povere ancelle, suore scolastiche di Nostra Signora, che tanto lo avevano sospirato. 14/4 La prima Santa Messa ore 7 e 1/2 la cappella era piena e molta gente in asilo e nell’atrio. Si cantò: “Hacc Dies, Regina Coeli, Allelula e Laudate” . 15/4 II° S.Messa meno gente. 16/4 III° S.Messa pochissime persone ore 6, e poi il Monsignore è partito per Sassari. 20/4 Le Aspiranti di Azione Cattolica hanno fatto una recita al Rosario per l’Università Cattolica ricavato Lire 102, e il 27/4 si ripeté con l’incasso di Lire 36,90.

5/5 Giornata Mariana al Carmelo, andando si recitò il primo rosario, durante la S.Messa: “Pietà Signor ed altri inni”; al ritorno si recitò il secondo S. Rosario e Litanie cantate. Alle ore 5 e 1/2 con i piccoli in processione Santo Rosario e Litanie cantate.

1/6 Prima Santa Comunione. Alla funzione serale mezz’ora di adorazione per il Vescovo. Rinnovazione dei voti battesimali e Vespri della Madonna. 5/6 Esami di religione delle Donne Cattoliche e Fanciulli Cattolici. 17/6 La Signorina Cecchina Lezzeri è venuta a ricamare un cuscino a colori. 28/6 Il Rev. Sig. Parroco ha chiesto la tela per il fazzoletto per le mani del neo consacrando Chierico Gavino Unali. L’ho ricamato a punto ombra e a punto a giorno.

Luglio 1941

1/7 Ore 5 e 1/2 il Rev. Sig. Parroco ci comunicò, ore 6 e 1/2 partirono per Cossoine suor Salesia e suor Armela. Questa per andare a Gorizia per i voti perpetui, suor Salesia per sostituire suor Livina che partiva a Gorizia. Ore 6 e 1/2 pomeridiane ricevo un telegramma da Domusnovas: Il mare è chiuso. Però il 12/7 partirono felicemente da Olbia con suor Paola per la prima rinnovazione dei voti. In asilo era molto lavoro in attesa della prima S. Messa dopo 50 anni a Chiaramonti; perciò non potei andare a Cossoine così presto. Ho pulito parecchi vasi sacri della parrocchia con il bicarbonato, inamidato, stirato, corporali, cucito la biancheria di chiesa. Gran pulizia in casa con la domestica Paolina Accorrà che dormiva in laboratorio. 15/7 Le sorelle del neosacerdote hanno portato 24 sedie, bicchieri, dolci per il rinfresco, per circa 200 persone. Giù nella stanza da giuoco per i sacerdoti, chierici e Autorità nella vasta aula dell’asilo tutti gli altri invitati (in piedi).

16/7 1941 Prima S.Messa del neo sacerdote Gavino Unali alle ore 10 cantata sul coro dai chierici: Messa di Lorenzo Perosi. Noi abbiamo cantato giù con l’armonio dell’asilo il “Benedictus ” all’ingresso del corteo, poi ” Quid retribuam, Alleluia pasquale e infine Laudate” del Perosi. Indi il rinfresco in asilo. Le sorelle mi lasciarono 3 bottiglie, vino nero, vino bianco, vermut e dolci. Anche il pranzo mi mandarono che servì a me e a Paolina di pranzo e cena per 4 giorni. Alle 3 pomeridiane si fece un’accademia in asilo e vennero solo i Signori coi sacerdoti e le cantatrici. Ore 5 e 1/2 solenne benedizione, “Te Deum” . 17/7 Messa cantata per le nozze del fratello di Don Unali. 18/7 Funerale della Signora Madau sorella. I bambini dell’asilo aprivano il corteo; dopo la S. Messa e “Libera” tornarono a casa.19/7 ore 5 il Rev. Sig. Parroco mi comunicò, poi purificò la pisside. Spensi la lampadina, perché il tabernacolo era vuoto. Chiuso tutto, io partii per Cossoine.

Settembre 1941

13/9 suor Giuseppina è ritornata a Chiaramonti: a Chilivani ho atteso invano l’arrivo da Olbia della Rev. Sup. Provinciale con suor Armela. 15/9 E’ ritornata suor Salesia che a Chilivani era arrivata la Rev. Sup. Provinciale con suor Armela le quali si diressero a Cossoine. 17/9 Arrivò a Chiaramonti la Rev. Sup. Maria Gonzaga Rositi, per la sua visita canonica, con suor Armela. 18/9 Il Presidente dell’asilo Canonico Mons. Grixoni venne e rimase fino al 22/9. Il 23/9 la Rev. Sup. Provinciale è rimasta a letto ammalata. Il 24/9 la Rev. Sup. ripartì per Domusnovas.

1/10 aperto l’asilo, spedito la cassa degli indumenti, piumino e due cuscini alla madre di Emilia Senkic.

25/10 ci hanno regalato 3 galline. 28/10 spedito a Gorizia Lire 150 per avere un calice nostro e una pisside.

Novembre 1941

9/11 cantato alle ore 8 la prima volta la S. Messa dei Fanciulli di Chopin, con gli scolari, che il Rev. Don Masala ci portò da Roma.

Gennaio 1942

1/1 Accademia per le Missioni, al Rosario. Discorso del Rev. Don Masala, “Cinese che cerca moglie”, poesia, “Canta che ti passa”, cori. 5/1 Paolina in giro con un biglietto di auguri, e chiesto olio per il SS. Sacramento; ricevuto 4 litri e nei giorni seguenti ancora altri.

21/1 Arrivato il pacco da Gorizia con il calice, la pisside piccolina, ed altro. 29/1 E’ venuto il segretario Signor Mario Ruttini col segretario del Fascio, Maresciallo Cossiga, a parlare per la refezione scolastica. 2/3 Il Signor Brau regalò 11 piantine di uva da piantare. 5/3 Battista Falchi messo la lampadina elettrica per il SS. Sacramento, arde quasi sempre per mancanza di olio. 17/3 Il Rev.Don Masala ci portò di ritorno la nostra patena consacrata a Sassari dall’Arcivescovo Monsignor Mazzotti. 26/3 è morto a Sassari il Generale Giovannico Grixoni fratello del nostro Presidente Monsignor Canonico Grixoni. 27/3 Ore 9 e 1/2 è arrivata la salma a Chiaramonti. Tutti erano ad aspettare alla Croce; noi 3 suore con 36 bambini dell’asilo, la Scuola, le Confraternite. Da altre automobili arrivati con l’autofurgone, smontarono la Consorte Donna Dolores con la figlia ed altri parenti. Il corteo si diresse alla chiesa ove venne celebrata la S. Messa, cantato “Requiem e Libera” .La bara era poggiata sul pavimento solo sopra un panno nero, così usano i nobili; e circondata da numerose grandi corone. Tornando da Cimitero in bell’ordine, la Signora Casalis‑Madau mi consegnò Lire 100 per l’asilo. Era la festa della Madonna Addolorata, Venerdì di Passione. 2/4 Giovedì Santo: Rev. Don Masala celebrò nella nostra cappella la S. Messa per i giovani e ragazzi dell’Azione Cattolica.

5/4 Pasqua, S. Messa solenne:il Rev.Don Masala cantò l’Introito, l’Epistola e l’Offertorio, i giovani, i ragazzi e le cantatrici hanno eseguito la Messa di Oltrasi, “Lauda Sion” e al Communio ” Regina Coeli”. Un militare accompagnò il tutto con il violino.

Suor Salesia è a letto con la malaria. 7/4 suor Giuseppina con le 4 signorine Dedola a Martis per comperare le medicine. 10/4 fatto il sapone. 22/4 Monsignor Grixoni ha portato due camici, una cotta,  molti purificatoi, corporali, pale e due vasi da fiori per la cappella. 23/4 Ore 9 e 1/2 “Requiem” nel trigesimo della morte del Generale Grixoni. Monsignor Grixoni portò un tappeto per la cappella.

26/4 Gara di religione dei Fanciulli di Azione Cattolica, dalle 2 pomeridiane alle 5 e 1/2; esaminatori Signorina Solinas, Rev. Don Carta da Ploaghe; Rev. Sig. Parroco e il Viceparroco Rev. Don Masala. 27/4 Cine: L’assedio di Alcazar, con le scolare. 30/4 Suor Salesia a letto con 39° di febbre. Ho disegnato il conopeo per il nostro tabernacolo.

Il 1° Maggio 1942 è stata messa la lampadina elettrica per il SS. Sacramento.

2/5 Il Rev. Padre Gallicet ha spedito 21 librettini. 5/5 Pellegrinaggio mariano al Carmelo per impetrare la pace. 10/5 Il maestro Brau e le signorine insegnanti sono venuti a dire per la refezione scolastica, alla sera hanno mandato legna e 30 litri di latte. 11/5 La prima volta hanno avuto la refezione all’asilo 80 scolari e 40 bambini. Poi ogni giorno hanno portato 40 litri di latte con il quale si faceva “gioddu”. 16/5 Partii per Cossoine per suonare in chiesa per la venuta di Sua Eccellenza il Vescovo, cresima ecc. 19/5 Ripartita per Chiaramonti. Non funzionando la S.A.T.A.S. corriera ho dovuto fare il giro Martis ‑ Sassari ‑ Ploaghe ‑ Cossoine e viceversa al ritorno. 21/5 Lavato e stirato biancheria per la chiesa parrocchiale. 29/5 Mons. Grixoni ci ha portato camici, il calice, la statua di S.Teresina del Bambino Gesù.

VISITA PASTORALE A CHIARAMONTI.

30/5 Sua Ecc. l’Arcivescovo di Sassari arrivò a Chiaramonti alle ore 7 di sera. I ragazzi cantarono: “Benedetto Tu che vieni” ecc. della Messa di Chopin e le cantatrici: ” Ecce Sacerdos Magnus,” poi predica e benedizione. 31/5 Alle ore 8 e 1/2 Sua Eccellenza celebrò la S. Messa, comunione generale. I ragazzi hanno cantato il salmo “Benedictus”, mentre si vestiva, poi la Messa corale di Chopin e durante la comunione: “L’Inno Lauda Sion,” molto bene. Alle ore 11 ha cresimato un gran numero di fedeli. Si ha dovuto cantare tutto il “Veni Creator Spiritus”, più volte con tre sole cantatrici, le altre venivano cresimate o fungevano da madrine. Alle 3 e 1/2 Esame di religione in chiesa, mancavano molti. Alle 5 e 1/2 venne in Asilo, visitò la cappella, il tabernacolo, si cantò il “Tantum ergo” e diede la benedizione. Poi Sua Eccellenza visitò i paramenti, gli arredi sacri e tutti i locali; del refettorio disse che è una topaia. Alle ore 7 in parrocchia S. Rosario, predica e benedizione. Alla partenza l’Azione Cattolica lo ha acclamato festosamente.

1/6 I1 giorno dopo Monsignor Grixoni invitava chi poteva, a vedere i paramenti e gli arredi sacri esposti nella biblioteca, in occasione della visita pastorale.

Giugno 1942

4/6 Corpus Domini 10 bambini dell’asilo erano vicini al SS. Sacramento, vestiti da angioletti, durante la processione dalle ore 11 alle ore 12. Nel pomeriggio il Viceparroco Rev. Don Masala ha iniziato un corso d’istruzione per le catechiste, al quale presero parte parecchie ragazze e signorine che poi aiutarono ben poco in questo santo lavoro, di insegnare la dottrina ai bambini. Lo stesso giorno iniziò pure a funzionare la biblioteca dei Giovani e per la popolazione con 40 volumi. 6/6 suor Salesia e suor Giuseppina sono state chiamate da Martis per un eventuale apertura di asilo diretto dalle suore di Nostra Signora. Si parlò e poi scrissi alla Rev. Sup. Provinciale a Gorizia. Spedito alla Rev. Sup. la vita del Signor Manzella, missionario della Sardegna. 20/6 Ricevuto un gallo dalla Signora Murgia Lezzeri.

Luglio

5/7 Ore 2 adunanza delle Figlie di Maria. Ho visitato la malata Uccia Solinas caduta dal cavallo, non è nulla di grave, grazie a Dio.

6/7 E’ arrivata la rev. suor Corina. 8/7 si iniziò la novena della Madonna del Carmine, ogni sera alle ore 7 si va con la rev. suor Corina al Carmelo. 11/7 Furico il carrettiere ha ucciso un serpente velenoso nel nostro cortile del pollaio. 13/7 E’ arrivato un pacco da Gorizia, nel quale era il conopeo ricamato in oro. Il 16/7 e il 19 ho suonato il violino per accompagnare la S. Messa solenne al Carmelo in mancanza dell’armonio. 25/7 E’ ripartita la rev. suor Corina, era venuta per rimettersi un po’; ne aveva grande bisogno. Mai come in questi giorni la provvidenza ci fu larga di ottime, dolcissime susine gialle. 31/7 suor Salesia a letto con 40° di febbre malarica.

Agosto 1942

2/8 Adunanza delle Figlie di Maria, Aspiranti di Azione Cattolica, poi visita alle ammalate con la Presidente delle Figlie di Maria. 26/8 Ho chiesto al Dottor Grixoni di permettere alle piccole che vengono all’adunanza, di lasciarle giocare in cortile. Ha permesso. 31/8 La Signorina Andreuccia Lezzeri ha incominciato i tre giorni di ritiro chiuso in preparazione al sacramento del Matrimonio. Il Parroco le tiene due meditazioni al giorno; abita e dorme da noi .

Settembre 1942

La signorina Maria Falchi (la sua famiglia ha donato il fondo dove è fabbricato l’asilo) con la cognata Signora Anna Montini ‑ Falchi vengono ogni sera in cortile con la bambina. 8/9 S. Messa cantata in Santa Maria di Aidos, la più antica cappelletta della Madonna in Chiaramonti. 15/9 Ricevuto il permesso dall’avvocato Giulio Falchi di usare la prima stanza esclusiva proprietà dell’Ente Morale, per la biblioteca popolare. 17/9 abbiamo lavato il materasso di lana dono della Signora Falchi, e fatto 3 materassini per l’inverno.

Ottobre 1942

8/10 Visita all’asilo del Corpo insegnanti e della direttrice professoressa Fogu con le maestre di Ploaghe. 13/10 Suor Giuseppina è partita per Ploaghe per fare le 4 foto per ricevere il lasciapassare. 24/10 Telegramma da Olbia, partenza di suor Giuseppina, sul carro del sale fino a Ploaghe, e il 26 per Gorizia.

Novembre 1942

20/11 Il medico provinciale ha visitato tutti i bambini. 22/11 Alle ore 9 di sera sono arrivate inaspettatamente a Chiaramonti suor Giuseppina con suor Gemma e suor Rita, dopo 10 giorni di permanenza forzata a Civitavecchia. 30/11 E’ partita suor Salesia, ha accompagnato suor Rita a Domusnovas, invece di suor Imelda richiamata a Gorizia.

Dicembre 1942

10/12 Refezione a 127 fanciulli poveri, pane e marmellata dal Fascio. Le Dame e Damine di Carità, hanno lavorato per preparare dolci e pane ai poveri. 16/12 Lettera da Gorizia di grande responsabilità. La rev. suor Salesia è rimasta a Cossoine in cambio della rev. suor Corina, richiamata a Gorizia, causa la salute.

Gennaio 1943

17/1 Adorazione per il Clero, le suore dalle ore 12 all’una e poi alle ore 4 coi Fanciulli Cattolici, e dalle ore 5 alle 6 tutti.

21/1 E’ venuta la signorina Puliga Vittoria a chiedere la risposta per l’asilo: è negativa per mancanza di personale. 22/1 Tutto il grano ed altro, frutto della questua delle Dame e Damine di San Vincenzo veniva portato da noi, in consegna.

6/3 Vanno in cerca di viveri per i sinistrati di Cagliari senza tetto. Hanno portato via 24 pacchi di marmellata, ricevuta per i scolari poveri. Giovedì grasso e carnevale ci portano molte frittelle, pane, lardo, strutto, formaggio. Però anche molte famiglie ci portano olio per la lampada del SS. Sacramento.

Aprile 1943

21/1 Fatto un bel Santo Sepolcro. Monsignor Grixoni vuole che tutti vengano a vedere; ci portano fiori, grano fiorito, olio per i lumicini. Il tutto dobbiamo fare secondo il suo gusto. Non descrivo tutto l’apparato, perché non conforme al nostro modo di vedere. Sul gradino dell’altare anche un vassoio per le offerte, che fruttò abbastanza elemosine per la cappella.

22/4 Il Venerdì Santo dovevamo andare incontro alla Madonna Addolorata; noi suore con la candela accesa e Monsignore pure in cotta e stola e candela accesa. La processione esce di buon ora e si ferma un po’ nella nostra cappella poi funzione in chiesa.

25/4 PASQUA: ore 6 e 3/4 S. Messa solenne in parrocchia per gli sposi. Ore 8 S. Messa in asilo con canti latini e benedizione. Ore 10 S. Messa solenne. Durante la processione e alle tre S. Messe hanno cantato molto bene le ragazze.

Maggio 1943

16/5 Siamo state al cine del Rev. Don Masala che girava il “Pastor Angelicus” tutto del S. Padre. 29/5 La Rev. suor Vincenza, Figlia della Carità dell’Istituto dei Sordomuti di Sassari è venuta a chiedere alloggio per le sordomute che dovevano evacuare da Sassari, causa gli allarmi e per la paura dei bombardamenti. A Chiaramonti tutto era tranquillo, solo le notizie che circolavano erano opprimenti. Il 14/5 alle ore 2 e 1/2 mentre i bambini dell’asilo dormivano placidamente, alcuni abitanti sentirono delle detonazioni lontanissime e già tutte le mamme, spaventate, correvano verso l’ asilo a prendere i loro bambini, perché credevano che l’asilo verrà bombardato come l’asilo infantile di Cagliari. Invece grazia a Dio, nulla mai cadde su Chiaramonti. Calmai le mamme non permettendo che spaventassero i bambini nel loro dolce sonno. Uno per uno svegliato dolcemente fu consegnato alla mamma, non potendone persuadere a lasciare i bambini all’asilo fino alle ore 4. La mamma di Cuccuru venne nell’atrio. Il panico fu grande.

21/5 Le Figlie di Maria vollero fare la loro novena all’Immacolata, la festa ed i Vespri solenni il 29/5.

In dicembre paga sempre la famiglia Murruzzolu, le spese per la novena e per la S. Messa solenne della festa, così le Figlie di Maria si assumono di fare ciò in maggio. Queste venivano da noi ogni prima domenica del mese. Il Parroco aveva solo cura della Gioventù Femminile Cattolica. La Presidente delle Figlie di Maria parecchie volte venne a chiedermi di aver cura di queste figlie e Monsignor stesso lo desiderava, che l’unione Figlie di Maria fosse fiorente.

Il 31/5 Solenne chiusura del mese di maggio nella cappella dell’asilo, alle ore 7 di sera Monsignor Grixoni, che ora abitava sempre a Chiaramonti, sfollato da Sassari, causa i pericoli di bombardamenti aveva, invitato tanta gente, tra i più abbienti ed i più colti a fare un’ora di adorazione con canti, predica commovente e “Te Deum”. La gente aveva portato 16 lumicini ad olio, altri solo olio per il Santissimo. E’ stata una funzione molto impressionante e bella.

Giugno 1943

1/6 Alle ore 10 vennero suor Vincenza con la portinaia Mariantonia dell’Istituto dei Sordomuti con pacchi e valigie. Il 2 suor Vincenza è scesa a Martis a svincolare i colli e i materassi ritornò con suor Francesca, un’assistente e due sordomute. 4/6 Vennero suor Pia, suor Luisa con 8 sordomute. Un camion militare aveva portato le reti metalliche ed altri colli. Sabato il 5 vennero la Rev. Superiora suor Giuseppina Calvi con suor Antonietta e le altre sordomute. Il Rev. Viceparroco Don Masala ha lavorato più ore per mettere a posto la luce elettrica nel dormitorio delle sordomute. 5/6 Il Rev. Padre Sategna è venuto a fare le Missioni. 24/6 Corpus Domini, prima la Santa Comunione in Parrocchia, poi la processione breve, per soli uomini, causa il pericolo dei bombardamenti. Alle 7 di sera era la processione in Asilo coi bambini poi i primi comunicandi, le suore di S.Vincenzo con le sordomute, le cantatrici e molta altra gente. Il Parroco ha portato il Santissimo. Monsignore ha predicato. Il cortile era affollatissimo.

Luglio 1943

Per la presenza delle suore di Carità a Chiaramonti, Monsignor Grixoni ha voluto festeggiare San Vincenzo con una solenne Novena; il quadro del Santo sopra il tabernacolo tra lumi e fiori. 19/7 Il giorno della festa S. Messa con canti nella nostra cappella e alla sera predica e benedizione. 22/7 Festa di S. Maddalena alle 5 e 1/2 di mattina un lungo corteo sfilava davanti all’asilo per recarsi in pellegrinaggio alla rustica, solitaria, antica cappella dedicata alla S. Maddalena. Erano tutte le sfollate della cittadina al mare “La Maddalena”, le quali con grande fede e devozione hanno recitato il S. Rosario per la strada. Abbiamo cantato la S. Messa solenne e dopo le ore 10 siamo ritornate in processione a casa. 24/7 Alle ore 11 piccolo Saggio dei bambini e auguri a Monsignore per il suo onomastico. Anche 4 sordomute hanno recitato auguri e ringraziamenti.

Il 19 agosto siamo state nel bosco dei Grixoni, tutto il giorno con le suore e le sordomute. Ci hanno trattato ottimamente dalla loro provvista e a mezzogiorno sono venute le cuoche suor Francesca e suor Armela con il pranzo per tutte. Noi abbiamo fatto le nostre preghiere nella cappella di S. Maria di Aidos.

Le catechiste vengono ogni martedì ad un Corso di religione tenuto dal Rev. Don Masala, al quale prendono parte anche le suore e le assistenti delle sordomute.

Settembre 1943

7/9 E’ arrivata suor Livina da Cossoine con suor Emilia. Dopo le ore 10 hanno fatto la S.Comunione. 8/9 ARMISTIZIO Deo gratias! 9/9 Partono i tedeschi. Suor Gemma non può andare a Cossoine invitata da sua sorella Rev. suor Salesia, non è consigliabile. 10/9 Siamo senza luce. Suor Livina parte con suor Emilia oltre Sassari per Cossoine, siamo in trepidazione per suor Livina. Di giorno e di notte passano di corsa autocarri, cannoni, carri armati, camions zeppi di militari tedeschi per la Maddalena ove devono imbarcarsi per lasciare l’Italia. Le cose si complicano sempre più. 12/9 Alle ore 4 del mattino un enorme autocarro blindato ha rotto il muraglione all’angolo presso l’asilo. Se precipitava giù cosa poteva succedere ?… Il Signore ci preservò da rovinosa catastrofe. 23/9 Finalmente Monsignore ha permesso a suor Gemma di andare a Cossoine, essa è partita con due suore della Carità per Sassari, dove dorme una notte; perché le corriere non funzionano, si deve fare doppio giro con treno. 29/9 suor Gemma è ritornata da Cossoine via Sassari con una ragazza sordomuta, da Martis a piedi alle 9 di sera.

Ottobre 1943

Il 13 è arrivato alle ore 10 un autocarro militare a prelevare le reti metalliche e i pacchi dell’Istituto dei sordomuti ed è partito alle ore 12. Ritornato alle ore 2 e 1/2 ha caricato tutto, sono salite le suore e le sordomute con le galline. Alle ore 4 sono ritornate a Sassari con nostro grande dispiacere. Erano tanto buone.

Novembre 1943

2/11 Ore 7 in cappella 3 S.Messe celebrate da Monsignor Grixoni. Alle ore 9 ” Requiem “con funerale. Ore 10 S.Messa cantata “Requiem con Libera”. Alle ore 9 hanno cantato le cantatrici e alle ore 10 il baritono Signor Cao col Rev. Viceparroco Don Masala. Il I° di novembre alle ore 3 pomeridiane mentre la gente si reca al cimitero col Parroco a pregare sulle tombe, Mons.Grixoni ha tenuto una lunga funzione per i defunti nella nostra cappella presente molta gente.

Dicembre 1943

1/12 Giorgina Piras è entrata in servizio da noi, nessuna vuole rimanere perché la paga è troppo piccola; Mons.Grixoni non vuole aumentare. 12/12 Alle ore 2 pomeridiane piccolo Saggio di canti, giuochi, poesie, ben riuscito, sono entrate Lire 67. 25/12 alle ore 2 e 1/2 i piccoli dell’asilo hanno fatto il Presepio Vivente; e il Bozzetto “La buona novella” le Aspiranti dell’Azione Catttolica. 26/12 Ore 3 replica recita e Presepio Vivente. Incasso buono. Il 27 siamo state invitate a Sassari dalla Superiora dei sordomuti a vedere il tanto famoso Presepio Vivente rappresentato da sordomute. 29/12 Appena il 29 con tanta fatica di Mons.Grixoni abbiamo potuto salire in corriera per Sassari, tanto erano sempre affollati gli autobus. Alle ore 4 pom. venne rappresentato il Presepio Vivente per Sua Eccell. Arcivescovo, il Prefetto e gli Universitari. Alle ore 5 per il Seminario inferiore. Così abbiamo avuto la fortuna di vedere a nostro agio 2 volte il Dramma Sacro, che inizia con l’Annunciazione e termina con Gesù nell’orto degli Ulivi, al quale gli angeli portano gli strumenti della Passione ed una grande croce; perché il presepio non è che il principio dei dolori dell’Uomo‑Dio per la salvezza delle anime. La celebrità che l’Istituto ha raggiunto sta in questo, che le sordomute sanno investirsi tanto bene nella loro parte che la rappresentano al naturale. Mentre le suore invisibili cantano, esse fanno i diversi movimenti guidate dalla Superiora, seduta dietro le quinte. Suor Giuseppina Calvi lo ha ideato e di anno in anno vi aggiunge nuovi particolari. Da tutti i paesi vi accorre la gente per gustare un po’ di santa letizia. Dal 25 dicembre al 9 gennaio ripetono più volte la Rappresentazione, anche 3 o 4 volte al giorno tanto piace alla gente. Lo scenario e le luci sono di grande effetto. Il quadro Gesù Bambino nella grotta adorato dagli angeli è meraviglioso! 31/12 Suor Gemma è andata con una suora della Carità alla visita medica per il naso, mancanza di respiro. Le hanno fatto un’operazione in due volte, causa deviazione della mucosa. Abitava dalle suore dell’Istituto dei sordomuti. L’operazione ebbe gratis. Mandai come piccola offerta una dozzina di uova, allora molto costose.

Gennaio 1944

17/1 E’ ritornata da Sassari suor Gemma. Non è stato un giorno di vacanza, l’asilo l’ho continuato io, durante la sua assenza, poi sono stata a letto dal 21 /1 al 6/2 .

Febbrario 1944

11/2 E’ morta la Signorina Maria Falchi, sorella dell’avvocato del quale l’asilo usufruisce il fondo e i frutti della campagna annessa. (mandorli, ulivi). Ci voleva molto bene e ci beneficava R.I.P.

19/2 Ricevuto dal Cav.Madau un agnello intero. 22/2 Mons. Grixoni ha portato una grande palma benedetta, l’abbiamo bruciata, lui ha benedetto le ceneri necessarie per il Mercoledì delle Ceneri. 23/2 Ore 7 e 1/2 S. Messa e poi ci ha imposto le ceneri; e alle ore 11 ai bambini dell’asilo.

Marzo 1944

28/3 La Signora Angelina Budroni‑Truddaiu regalò 2 fasci di canne per fare il pollaio.

17/4 Ricevuto dall’avvocato Falchi 8 forme di ricotta secca.

Maggio 1944

8/5 Scritto a Gorizia mediante la Croce Rossa, la guerra ha chiuso tutte le comunicazioni. Solo il Signore sa quanto difficile era tale situazione. 21/5 Ricevuto dall’avvocato Falchi 10 ricotte secche per suffragare la defunta sorella.

2/7 ll 2 luglio alle ore 4 e 1/2 abbiamo fatto il Saggio coi bambini per il Monsignore e genitori, con auguri e ringraziamenti. 14/7 S.Messa per Maria Falchi, in parrocchia, l’avvocato ci mandò una valigia piena di orzo. 23/7 suor Armela ammalata. Il 31/7 nella nostra cappella ha fatto la prima S. Comunione Stefanina Onorato, sfollata dalla Maddalena. Erano presenti i genitori e parenti Macciocco, i quali diedero l’offerta di Lire 100 delle quali Lire 50, Monsignore volle per sé, per la predica e le altre Lire 50 per noi. Per quasi 2 mesi preparai separatamente Stefanina e altri 15 sfollati già grandi, alla prima S. Comunione e studiai con loro il catechismo per mancanza di libri.

21/8 Ricevuto dai Carabinieri un sacchetto di farina sequestrata a Martis. (18 kg)

17/9 Il Viceparroco Dott. Masala ha organizzato una festicciola accademica, nella chiesa del Rosario. Il ricavato era per fabbricare una cappella nella Gallura, dove quasi ogni domenica egli deve fare 3 ore di cavallo per celebrare la S. Messa. Hanno cantato, le signorine Bertoli Ninucci e lnes Piasotti, dotate di voci eccezionali, sfollate da Cagliari, il duetto: “L’angelo e il pellegrino, poi la “Wally”,” La forza del destino.” Preghiera alla Vergine con accompagnamento del nostro armonium. Venivano ogni giorno da me per la prova; ed infine altre graziose canzonette senza accompagnamento.

Ottobre 1944

13/10 suor Armela è di nuovo a letto con febbre; il 15/9 era così perduta che dimenticò il termometro, che cadde a terra e si ruppe. Il buon Dott. Grixoni viene ogni giorno a farle iniezioni di chinino. 26/10 Il Rev. Don Unali Gavino è venuto a chiedere nostre suore per un asilo a Usini suonare in chiesa, lezioni di taglio ecc. Manca il personale. 29/10 Festa di Cristo Re. Ore 4 e 1/2 fatto la Commedia: “Le due vie,” 31/10 Il 31 ottobre abbiamo ricevuto oltre lo stipendio mensile di Lire 415 per tutte e tre, un aumento di Lire 500 per 5 mesi passati. Il povero Rev. Don Masala Viceparroco era molto ammalato, le prime volte che poteva celebrare veniva col bastone nella nostra cappella.

Novembre 1944

1/11 Come domestica è venuta Giorgina Piras. Riceve Lire 60 mensili, ci porta l’acqua, fa le commissioni, la pulizia meno lavare i pavimenti perchè soffre di reumatismi alle ginocchia. Nessuno vuole venire da noi, perché Monsignore non aumenta la paga e la carestia cresce di giorno in giorno. 7/11 suor Armela non è mai uscita, è troppo debole. 24/11 suor Giuseppina ha accompagnato suor Armela a Sassari nell’Ospedale Civico, per fare una cura radicale della malaria che la fa tanto soffrire.

Dicembre 1944

Ora riceviamo Lire 500 per tutte e tre suore. 6/12 alle ore 8 di sera è arrivata suor Chiara da Domusnovas per aiutarci in mancanza di suor Armela, c’era molta neve. 15/12 Andai a prendere suor Armela dall’Ospedale, ben curata dalla febbre malarica. Le buone rev. Suore dell’Istituto dei sordomuti s’interessarono assai di leI , così che ebbe il miglior trattamento e si pagò nulla. Portai al Dottor Masia che la curava un agnello di 7 kg (L.315). Il dottore era soddisfattissimo. Alle suore portai pane bianco, alle infermiere Lire 30 di mancia. La Signora Grazietta Falchi mi mandò a chiamare e mi consegnò Lire 200 in offerta, onde si preghi per la figlia defunta Signorina Maria e per essa. 25/12 Da Domusnovas telegramma: sospendere la partenza di suor Chiara, la quale voleva ritornare a Domusnovas, e così rimase con noi fino all’8 gennaio.

Marzo 1945

2/3 Abbiamo fatto la distribuzione degli indumenti ricevuti dalla Croce Rossa americana per i bambini dell’asilo. Monsignore ci ha imposto di ritenere nell’asilo 20 camicine bianche più di 40 blusette e circa 30 paia di calzoncini blu di lana, che servano di divisa ai piccoli dell’asilo, per le processioni, i funerali e saggi. La gente non era contenta di questo, volevano che tutto venisse distribuito per la grande mancanza di stoffa: non si potè dare più di un capo per famiglia; ciò era assai penoso per noi. 19/3 ricevuto molti doni in onore di San Giuseppe, ed anche offerte di denaro più di Lire 500.

1/4 PASQUA. Cantato la S.Messa:” Te Deum laudamus” del Perosi a due voci; la prima volta dopo mesi di preparazione, le grandi, la prima voce e le piccole cantarono la seconda voce. Riuscì bene. 4/4 Pellegrinaggio a Santa Giusta per implorare la tanto desiderata pioggia. La statua della santa veniva portata a spalla dai giovani, fino in chiesa ove la gente dopo un breve discorso ricevette la benedizione Eucaristica. Il Viceparroco venne a chiedere suore per aprire un orfanotrofio a Ploaghe. 17/4 per un litro di Mistura Bacelli Lire 400 per suor Gemma onde combattere la malaria. 24/4 Vespri e S. Messa di Santa Maria di Aidos, per ottenere la pioggia. 26/4 Sono venute da Ploaghe: la direttrice delle Scuole professoressa Fogu e tre signorine insegnanti del Comitato Pro Orfanotrofio di Ploaghe a parlare per avere le nostre suore. Tutto dipende da Gorizia.

21 Maggio 1945

Lunedì di Pentecoste è prima S. Comunione di 45 bambini. Ore 8 in San Matteo gli scolari hanno cantato la S. Messa d. popolo di Chopin. Il viceparroco leggeva le preghiere. Dopo la S. Messa in bella processione avviati all’asilo; dove le Dame e le Damine di Carità avevano preparato latte e pane bianco, il rimanente venne distribuito a famiglie povere. 22/5 Mons. Grixoni ci portò un giornale di Roma il: “Popolo” dove scrive il 13/5 la prigionia di sua Altezza l’Arcivescovo di Gorizia Monsignor Margotti. 23/5 Cattive notizie da Gorizia e Trieste. 31/5 Corpus Domini. Ore 11 processione con il Santissimo in Paese, alle 7 di sera dopo la funzione ” Te Deum” in San Matteo, Monsignore volle fare una processione per i bambini dell’asilo. Dieci vestiti da angioletti e 24 indossato la prima volta gli indumenti ricevuti dalla Croce Rossa Americana; mantenuti per la diviso dell’asilo. Erano molto carini; ma si mormorava che quegli indumenti si avrebbero dovuto distribuire ai tanti bisognosi . P.S. Il 29 gennaio il Signor Lezzeri Salvatore mi diede L 500 per eventuali pagamenti alla portatrice d’acqua nelle vacanze onde non portarla noi suore, mi disse che non è decoroso.

Giugno 1945

3/6 Ore 5 e 1/2 processione lunga per tutto il paese. 17/6 Gara di religione dell’Azione Cattolica femminile; e poi esame di canto, inni e parti della messa gregoriana destinati dal programma. 27/6 Finalmente una lettera d. suor Luigia, portataci da un reduce. 28/6 Funerale del bambino Fois di 7 mesi, con i nostri bambini, dei quali 30 in divisa. 29/6 Ricevuto per posta un biglietto dalla Rev. suor Ignazia, nel quale ci partecipava velatamente l’allontanamento da Gorizia della Rev. Sup. Provinciale Maria Gonzaga Rositi con altre 4 suore. Per i disordini politici, se si riceveva posta non bene affrancata, si doveva pagare la tassa e consegnare la busta all’ufficio postale.

Luglio 1945

9/7 Sono arrivate la rev. Superiora dei Sordomuti con la suor Antonietta e la Luisa assistente, per riposarsi e fare alcune settimane di villeggiatura da noi. 19/7 in onore di San Vincenzo S. Messa solenne e poi in asilo le Dame di Carità hanno distribuito il pane fatto da esse, e Lire 500 ai poveri. 29/7 ore 4 e 1/2 Saggio dei bambini per i genitori. Monsignore vuole che raccolgano offerte spontanee. Ricavo Lire 155 per l’Amministrazione. Una signora, la madre di Angela Schintu mi consegnò Lire 100 da tenere per noi. La Signora Baiardo mandò delle pere per i bambini.

Agosto 1946

Quanti doni in farina, pasta, pane, frutta, grano, verdura ci porta la gente. Il Signore li benedica! 1/8 ho messo sul telaio il cuscino sul quale riposa la Madonna morta. Ho trasportato il ricamo sulla seta nuova con qualche ritocco. E’ riuscito bello. 2/8 Monsignore ora ci dà Lire 600 mensili e per Giorgina ancora sempre Lire 60. 17/8 Dato a Monsignor Grixoni Lire 50 per una S. Messa in occasione della rinnovazione dei Voti, dopo 3 anni, di suor Gemma. Egli ha fatto una bella predica e Lui stesso era commosso.

19/8 Seconda processione in onore della Madonna morta, coricata sopra un letto, sotto un ampio ed alto baldacchino, rivestita di vesti ricamate in oro, ornata bellamente; resta esposta dal 14 agosto per tutta l’ottava, alla venerazione dei fedeli, che si accalcano per baciarle i sandali d’argento. Le Prioresse ogni anno, tanto per Pasqua come in agosto mi invitano a vestire la statua. Ho fatto dei rammendi in queste vesti preziose, ma antiche. 19/8 Sono venute due suore di Tempio, il loro Fondatore vive ancora è chiamato il Canonico Vico. Le due suore hanno dormito una notte da noi in asilo. Spesse volte vengono anche altre suore, quando vanno in giro per la questua, dormono e alloggiano sempre da noi.

Settembre 1945

10/9 L’avvocato Falchi fece trasportare dal Municipio un armadio con gli archivi e documenti dell’Ente…tutti segreti, nella seconda stanza dov’è la sua biblioteca e poi prese con sè la chiave della stanza. Il 28 ottobre festa dl Cristo Re è stata in asilo la prima adunanza del Comitato Pro Assistenza Pontificia, dal Presidente avvocato Giulio Falchi. Refezione per 300 fanciulli dai 3 ai 15 anni.

Il 10 novembre si riunì di nuovo il Comitato della Commissione Assistenza Pontificia, tre sacerdoti e 15 persone; scopo refezione invernale. Il 22/11 suor Armela a letto con il ginocchio ammalato, forte febbre. Il Dott.Grixoni viene ogni giorno a curarla. Il 28 le ha fatto un’incisione chirurgica.

29/11 I missionari hanno predicato la Via Crucis all’aperto con gran folla di gente. Da noi era la dodicesima Stazione. Abbiamo dovuto sorvegliare le fanciulle e i bambini.

Dicembre 1945

1/12 S. Messa per le anime del Purgatorio con predica . Alle ore 2 e 1/2 tutti gli scolari e i nostri bambini in semicerchio nella piazza; dietro le mamme coi bambini in braccio; dopo breve predica il Missionario ha fatto la Consacrazione dei bambini alla Madonna, i quali deponevano l’offerta dei fiori davanti alla statua che poi venne portata in processione in chiesa. 23/12 La signora Sini ci regalò un agnello vivo. 24/12 Vennero i muratori a fabbricare un sostegno per la caldaia facendovi il fuoco di sotto vicino al nostro focolaio, col medesimo tiraggio per il fumo.

31/12 alle ore 3 pomeridiane Monsignore ha tenuto funzione col “Te Deum” in asilo. Alle ore 5 e 1/2 predica e “Te Deum” in chiesa.

Gennaio 1946

Per Natale 5 Figlie di Maria hanno fatto una Commedia natalizia: “La buona novella”; poi i bambini hanno rappresentato angeli, pastori, e i tre Re Magi col seguito hanno offerto i loro doni. La recita si ripeté in gennaio. 10/1 Per festeggiare le nozze dell’avvocato Giulio Falchi con l’insegnate Signorina Angioletta Zara, si inaugurò la refezione scolastica per l’opera della Commissione Assistenza Pontificia. Egli mandò 20 kg di carne. Se il paesetto Chiaramonti potè avere il beneficio della refezione dell’Opera Pontificia, tutto il merito è del Viceparroco Rev. Dottor Sebastano Masala, il quale si adoperò indefessamente per poter beneficare i poveri bambini di Chiaramonti. Il Presidente Avvocato Falchi era il primo che lo aiutò e poi col fratello avvocato Battista in Sassari riuscirono a ricevere anche i generi dall’ U.N.R.R.A. Deo gratias! Così ci vennero incontro e ci aiutarono a vivere un po’ meglio.

25/1 Prima lezione di lingua tedesca allo studente universitario Giacomo Murgia.

Marzo 1945

10/3 Votato per la Democrazia Cristiana, solo suor Gemma è andata con Fiorenza Lezzeri. Suor Giuseppina e suor Armela non erano più nell’anagrafe elettorale, (probabilmente per trucco del partito avverso).

12/3 Chiuso l’asilo per 10 giorni, causa della varicella dei bambini. 26/3 Iniziata la preparazione alla prima S.Comunione di circa 65 bambini.

Dall’11 al 19 maggio erano le Sante Missioni.

30/5 Prima Santa Comunione di 35 bambini. alle ore 5 discorso dell’avvocato Battista Falchi in piazza, scopo propaganda per la Democrazia Cristiana.

Giugno 1946

2/6 Dopo aver fatto una formale domanda al Municipio di Chiaramonti di venire iscritte nella lista degli elettori, abbiamo ricevuto tutte e tre le suore, la scheda d’invito per eleggere i Deputati Sardi al Parlamento. I1 2 giugno con tutta solennità abbiamo votato per:I° Segni Luigi e II° avvocato Battista Falchi, per la Monarchia dietro espresso desiderio del Rev. Sig. Parroco.

Luglio 1946

13/7 Terminato e rinnovato lo stendardo per la chiesa “Confraternita Santo Rosario”.

18/7 Abbiamo ricevuto molti doni in natura, in onore della Madonna del Carmine: la quale si festeggia con pompa magna cioè:Vespri, processione, S. Messa solenne e predica di un Rev. Padre Domenicano.

31/7 è morta a Sassari dopo 7 mesi di consunzione, Nina Dedola di Tissi, nipote del Rev. Sig. Parroco Pietro Dedola. Era stata più anni a Chiaramonti, ha lavorato per l’Azione Cattolica ed è stata una brava cantatrice con le 3 cugine.

2/8 Alla S. Messa funebre per lei, durante il “Dies ira” l’armonium cessò di funzionare, le cantatrici dovettero proseguire a voci scoperte fino all’”Agnus dei”, allora trovato il guasto si poté procedere. Una superstiziosa disse subito, che ciò porterà disgrazia.

3/8 Suor Gemma accompagnò a Sassari la nostra domestica Giorgina per visita medica e raggi all’Ospedale S. Maria. Il viaggio lo pagò l’ostetrica alla quale essa portava l’acqua. 8/8 La Democrazia Cristiana ha dato a noi Lire 200 in memoria di Nina Dedola. 9/8 Suor Gemma è partita per Cossoine per rimettersi in salute.

14/8 La Signora Madau ci regalò uno starello di grano (equivale a 22 kg circa). 30/8 La Signora Murgia uno starello di grano affinché si preghi per il figlio Giacomo ammalato grave.

Settembre 1946

13/9 E’ venuta suor Pietrina di Chiaramonti, suora del Cottolengo, rimane 2 settimane presso la mamma.

24/9 E’ ritornata da Cossoine suor Gemma. 29/9 Ho terminato il soprabito del Sig. Parroco, era un lavorone: disfare, lavare, stirare, rattoppare, voltare, fare di nuovo…

Ottobre 1946

1/10 Aperto l’asilo. 6/10 Adunanza Figlie di Maria. 7/10 smacchiato il ferraiolo del Sig.Parroco e stirato.

29/10 Fatto il sapone da : 1/2 kg di soda caustica, 1 e ½ kg di talco, ½ di kg di sale, 3 kg di grasso e 15 litri di acqua. 31/10 Finalmente abbiamo ricevuto l’aumento di Lire 200, complessive Lire 800 al mese.

Novembre 1946

1/11 Ore 2 e 1/2 fatta la meditazione, ore 3 Monsignore ha tenuto la funzione con lunghe preghiere per i defunti. La gente e le solite famiglie furono molto generose per le anime dei defunti: denaro, pane, formaggio, mele, vino, farina, pasta, olio, grano, ecc.

5/11 Siamo andate al cimitero coi bambini, hanno pregato devotamente. 28/11 Il Signor Adelio Casu ha dato uno starello di grano.

Dicembre 1946

4/12 E’ arrivata suor Rita. 8/12 Iniziato l’anno catechistico con S. Messa solenne con comunione generale degli scolari. 25/12 Alla S. Messa di mezzanotte hanno cantato i maschi molto bene. Alle ore 10 coro misto. Alle ore 2 pomeridiane recita dei bambini.

Gennaio 1947

1/1 I cantori hanno cantato la S. Messa del Perosi, essi il II° coro e le cantatrici il 1° coro. 5/1 Abbiamo contribuito con doni alla lotteria dell’Azione Cattolica Femminile. 6/1 Abbiamo preparato una torta e tè per le cantatrici. 23/1 Il Signor Ruttigni ci macinò gratis starelli 4 e ½ kg di olive sarebbe costato il servizio Lire 800. Finalmente abbiamo ottenuto Lire 1000 mensili anticipate per il mese di febbraio. Anche Giorgina ha ricevuto Lire 100 invece di 60, dopo tanto aver supplicato il Presidente.

Febbraio 1947

19/2 Suor Gemma ha ricevuto il telegramma da Cossoine che è arrivato il suo nipote Torino. E’ partita il 20 /2 , ed è ritornata il 21/2.

Il 20 di marzo ho comperato per Lire 2.000 arnesi da cucina di alluminio in blocco. 24/3 La Signora Zara­ Falchi ci portò Lire 5.000 in dono dalla Sig. Grazietta Falchi e dal Onor.Avvocato Battista Falchi, per pregare per essi.

Aprile 1947

7/4 Lunedì di Pasqua con le cantatrici siamo andate nel boschetto del Dott.Grixoni a raccogliere ciclamini. Suor Giuseppina è scivolata e si rotto il posto. 17/4 E’ arrivata la Rev. Sup. Provinciale con suor Agnese da Cossoine. 20/4 La Rev. Sup. Prov. ci ha lasciato Lire 1000 per spedire a Gorizia le mandorle. Ha visitato pure Maria Dedola ammalata. 21/4 Partita la Rev. Sup. Provinciale, dopo aver visto le circostanze, decise di ritirare le suore dall’asilo di Chiaramonti, ma senza palesare a nessuno. Per il mese di giugno abbiamo ricevuto lire 1.200 di stipendio, (L.200 erano arretrati del mese di gennaio). Mentre la Rev. Sup. Provinciale era a Chiaramonti è entrata come candidata la Signorina Assunta Cirotto, già maestra d’asilo a Nulvi.

Il 20/6 Monsignore mi ha letto la lettera da Gorizia, nella quale la Rev. Sup. Provinciale gli esponeva i motivi per i quali era costretta a richiamare a Gorizia le suore. Fortuna che era calmo, era appena ritornato da Sassari, dove si era rinfrancato lo spirito nel raccolto e solenne Sinodo diocesano, ove erano intervenuti quasi tutti i RR. sacerdoti della Diocesi di Sassari, per una settimana. 23/6 E’ partita la candidata Assunta con suor Chiara da Domusnovas per Gorizia. La sera è venuta a Chiaramonti suor Agnese con due nipoti di suor Gemma Vitina e Lina per fermarsi alcune settimane da noi. 25/6 Suor Agnese è ripartita per Cossoine.

27/6 Finalmente il 27 giugno il Presidente si decise a prendere un uomo per far scavare e aprire il pozzo nero per vuotarlo per una spesa abbastanza forte. Tutti gli anni hanno fatto le suore, come si poteva, questo lavoro. 26/6 La Signora Angiolina Zara ‑ Falchi ci diede in offerta Lire 1.000. 30/6 Venduta ad una Signora di Nulvi nostra macchina da cucire “Singer” per lire 10.000

Luglio 1947

2/7 Venduto 120 kg di grano alla famiglia Lezzeri per Lire 7.200, prezzo dell’ammasso. 11/7 Partite le due nipoti con suor Gemma per Cossoine. Hanno rallegrato la casa e aiutato da per tutto. 14/7 Ho elencato i libri della biblioteca parrocchiale. 16/7 S.Messa cantata al Carmelo…Processione. 18/7 Venduto 7 galline per Lire 3.500. Intanto si impaccava quello che si poteva. 19/7 ho consegnato la biblioteca parrocchiale per i Giovani allo studente universitario Giacomo Murgia, il quale col chierico Vittorio Palestro mi hanno aiutato a completare l’elenco dei volumi. Portarono via i registri, e il denaro circa Lire 12.000, con tutte le fatture saldate e non saldate. Il Direttore responsabile è il Dott. Sebastiano Masala. Ultimo giorno di asilo, sabato.

21/7 Lunedì, gran pulizia per la casa, terminato di impaccare; la gente assai dispiaciuta veniva a salutarci e a portarci doni e denaro. ‑ Dato l’elenco dei generi alimentari U.N.R.R.A. rimasti, per la refezione dei bambini e fatto vedere tutto messo in ordine, ad un membro della Commissione Pontificia Assistenza.

Tutto quello che apparteneva all’asilo l’ ho abbiamo lasciato in ordine perfetto, la biancheria: lenzuola, tende, tovaglioli ecc. ben lavati, stirati, deposti nei cassetti dell’armadio in clausura. La biancheria ed arredi sacri, nei cassetti dietro l’altare in cappella. L’ultima notte abbiamo dormito senza lenzuola.

Martedì, 22 luglio, festa di Santa Maria Maddalena, alle ore 4 del mattino il carrettiere Furico venne e col carro e con l’aiuto dei vicini, caricò e legò bene le nostre ceste, baule, casse e sacchi, per trasportarli alla stazione di Ploaghe. Dopo le ore 5 venne Monsignor Grixoni a celebrare la S. Messa e consumò le S. Particole e  purificò il ciborio. Alle ore 7 venne la corriera, consegnai le chiavi della casa e poi partimmo verso Ploaghe, dove trovammo l’ottimo Rev. Dott. Masala, il quale alla stazione ci disse di non partire, che sua Eccellenza Arcivescovo deve darci ancora una risposta che ci fermassimo. Ma siccome noi avevamo l’ubbidienza di ritornare a Gorizia noi partimmo e il Viceparroco ci aiutò a sbrigare la spedizione dei 7 colli. A Chilivani, come stabilito trovammo la rev. suor Salesia con la candidata aspirante Vitina sua nipote e non suor Serafina impedita per un forte scottatura al piede. Suor Rita partì con suor Salesia per Cossoine e noi salimmo sul treno verso Olbia, da dove ci imbarcammo per Civitavecchia. Quivi dovetti attendere lo scarico dei nostri 7 colli, per il trasporto dei quali sulla nave, ci costò Lire 4.442 . Un buon capitano ci affidò ad un facchino onesto, il quale trasportò sopra un carro tutti i nostri averi aiutandoci come farli arrivare al più presto a Gorizia. Si partì per Roma con la seconda corsa ed il 24/7 alle ore 3 1/2 pomeridiane arrivammo a Gorizia, durante gli esercizi spirituali del 1° turno. Deo gratias! I1 13 aprile 1948 abbiamo dovuto ritornare a Chiaramonti suor Gemma e suor Giuseppina per dare il voto nelle elezioni governative. Venne con noi la candidata Assunta Cirotto per votare a Nulvi e suor Raffaela a Cossoine; avendo lo sconto del 70 per % per il viaggio. Tutti sono stati buoni e gentili con noi, abbiamo alloggiato nell’ex nostro asilo, ora tenuto dalle R.R. Suore del Crocifisso, fondate dal canonico Vico di Tempio, ancor vivente. Il 18 ci presentammo alle urne e alla sera una macchina del Sig. Madau ci portò a Martis, dove la Signorina Puliga Vittoria ci alloggiò per una notte. Alle ore 6 di mattino seguente partimmo per Sassari e Cossoine; qui ci fermammo fino al giovedì il 22/4. Tutte e 4 sane e salve arrivammo a Gorizia sabato alle ore 3 1/2 il 24 aprile.

P.S. I1 più grave motivo della chiusura dell’asilo di Chiaramonti, era la mancanza dell’acqua: sempre promessa e mai mantenuta.(10 minuti di strada in discesa, non tanto ripida, e 10 minuti di ritorno col mastello in testa, povere Paolina e Giorgina!).

ra dell’asilo di Chiaramonti, era la mancanza dell’acqua: sempre promessa e mai mantenuta.(10 minuti di strada in discesa, non tanto ripida, e 10 minuti di ritorno col mastello in testa, povere Paolina e Giorgina!).

 

 

II

INTERVISTE A EX ALUNNI DELL’ASILO

(1923-1958)

 

SEZIONE A

INTERVISTE A EX ALUNNI DELL’ASILO

(1923-1958)

1

 

 

( U. S. classe 1923)

Mi ricordo che la mia maestra era Fanny Brandano, aveva dei modi di fare molti gentili.

Il locale era molto umido, il pavimento era in legno e i banchi erano molto piccoli.

A mezzogiorno ritornavamo a casa.

La maestra ci faceva fare dei disegni e le aste per imparare a scrivere le consonanti, invece per le vocali facevamo dei cerchi e poi aggiungevamo la codetta: all’insù per la “o” e all’ingiù per la “a”.

 

 

 

 

2

 

 

(P. N. A. classe 1924)

Ho frequentato l’asilo forse per due anni, andavo da solo in quanto abitavo vicino.

La mia maestra era Fanny Brandano. Le lezioni le facevamo nel camerone al piano terra del Comune vecchio, il pavimento era di legno. I banchi erano molto piccoli senza calamaio.

Durante la mattina la maestra ci faceva dormire appoggiati al banco e quando ci svegliavamo ci puliva la faccia con uno straccio bagnato.

Mi ricordo di aver fatto delle recite, la maestra ci insegnava anche a fare i “maccarronese”.

 

3

(T. G. classe 1924)

La mia maestra era Fanny Brandano. Andavo all’asilo nei locali del Comune vecchio nel piano terreno. Nella stanza dove facevamo lezione c’era anche un quadro di Ferralis Nicolò che aveva fatto delle donazioni a favore del comitato pro-asilo.

La maestra ci insegnava a contare con le fave e con dei fagioli, facevamo delle recite e ai più bravi come premio venivano date delle caramelle. Le recite si facevano nella chiesa del Rosario dove veniva preparato un palcoscenico.

La maestra ci portava a fare delle passeggiate e per paura di perdere di vista qualcuno ci metteva una corda con dei nodi nella vita a cui ogni bambino si doveva attaccare, davanti si mettevano i più piccoli e dietro i più grandi.

Si doveva pagare una piccola quota per contribuire al pagamento dello stipendio della maestra.

 

 

4

(C. P. classe 1924)

Sono andata all’asilo per poco tempo perché poi la mia famiglia si è trasferita in continente.

Andavo all’asilo nei locali del comune vecchio, la mia maestra era Fanny Brandano , mi ricordo che portava un grembiule bianco. Ci portava a fare delle passeggiate e un giorno ci ha fatto partecipare al funerale di una bambina.

 

 

 

 

 

 

5

(P. A. M. classe 1925)

Sono andata all’asilo forse all’età di cinque anni, frequentando per un anno. Mi accompagnava mia sorella maggiore.

Le lezioni si facevano al piano terra del Comune vecchio.

La mia maestra era Angioletta Cosseddu.

Mi ricordo che nell’aula c’erano pochi mobili, dei banchi piccolini. Un giorno la maestra mise Battista Falchi in punizione e lo fece stare dentro un mobile, per un po’, in quanto era stato molto monello.

La maestra ci faceva fare dei disegni e ci insegnava delle poesie. Un giorno ho recitato la poesia meglio di tutti gli altri e come premio la maestra mi mise al collo un nastro celeste con una medaglia delle Figlie di Maria che tenni per tutta la mattina.

Le lezioni terminavano prima dell’ora di pranzo.

 

 

6

(S. C. classe 1925)

Ho frequentato l’asilo nel camerone al piano di sotto del Comune vecchio.

Mi ricordo poco, è passato tanto tempo. Giocavamo e disegnavamo, la classe era unica ed eravamo in tanti, i banchi erano alti e stretti. Non ricordo chi fosse la maestra.

7

(F. M. classe 1925)

L’asilo era nel Municipio vecchio.

La mia maestra era Fanny Brandano, molto bella, alta con dei bei capelli rossi che teneva raccolti. Ci portava a fare delle passeggiate sino al cimitero. Durante le passeggiate ci cingeva la vita con una corda forse per paura di perdere di vista qualche bambino.

Il locale era umido ed il pavimento di legno.

 

 

8

(L. F. classe 1925)

Ho frequentato l’asilo per un breve periodo forse perché ogni tanto mi ammalavo.

Mi ricordo che il locale era nel Municipio vecchio. La mia maestra era Fanny Brandano , una donna molto bella.

Tutti i bambini avevano un grembiule bianco, le femminucce un fiocco rosa e i maschi celeste.

Appena arrivati dicevamo la preghiera. Facevamo dei disegni alla lavagna, imparavamo delle canzoni e delle volte facevamo delle passeggiate.

Si doveva pagare una quota per partecipare alle spese della maestra.

9

(M. M. classe 1926)

Da piccolo sono andato all’asilo ma mi ricordo poco.

Le lezioni si facevano nei locali del Comune vecchio al piano terra.

La mia maestra era Fanny Brandano che era molto bella e gentile.

 

10

(S. M. A. classe 1935)

Sono andata all’asilo per tutti e tre gli anni. L’asilo era gestito dalle suore. La direttrice era molto brava a suonare il pianoforte. La maestra era brava ci faceva fare tanti giochi.

Ci portavamo il cestino per il pranzo da casa con salsiccia, formaggio, uova (che se erano crude la cuoca ci cucinava). Se c’era qualche bambino povero, che portava poca cosa da mangiare, la Superiora gli dava qualcosa che avevano in più i ricchi. Questi avevano anche delle donne di servizio che portavano loro il pranzo. Ma la Superiora un giorno ha detto che questo non era bello nei confronti dei poveri e quindi non lo ha più permesso.

Facevamo le recite, i disegni. La classe era unica ed era numerosa.

Ci portavamo il cestino con scritto il nome ed il grembiule.

I banchi erano bassi con le seggioline.

Appena arrivati dicevamo la preghiera, nelle belle giornate giocavamo in cortile. Dopo pranzo facevamo il sonnellino appoggiati nei banchi. Il locale era freddo. Nel salone c’erano due armadi grandi pieni di giochi. Prima di mangiare e di andare via si diceva la preghiera.

In prossimità delle feste si organizzavano delle recite a cui era invitata tutta la popolazione, e per vederci veniva sempre tanta gente.

 

11

(I. P. classe 1937)

Quando sono andata all’asilo c’erano le suore che erano molto ben volute dalla popolazione e ricevevano tanti regali in natura.

Suor Giuseppina suonava molto bene il pianoforte, siccome soffriva di geloni usava dei guanti senza la forma delle dita.

La suora che ci faceva da maestra ci insegnava i lavori manuali, ci faceva disegnare ed alle più grandi insegnava anche a tenere l’ago in mano. Ci insegnava anche le regole di buon comportamento e ad avere rispetto delle persone.

Si andava la mattina verso le 9 e si andava via verso le 16.

La mattina appena arrivate dicevamo la preghiera e poi ascoltavamo la messa nella cappella. Prima di pranzo e di andare via il pomeriggio dicevamo altre preghiere.

La cappella era molto bella, rivestita in marmo. E’ stato un peccato che l’abbiano demolita.

Il pranzo ce lo portavamo da casa.

Facevamo delle recite per le feste a cui era invitata tutta la popolazione. La sala per l’occasione veniva addobbata con molto buon gusto dalle suore anche se con cose semplici.

Le suore nel giardino coltivavano e fiori ed allevavano le galline.

12

(S. M. 1939)

Ho frequentato l’asilo tutti e tre gli anni., andavo la mattina verso le nove ed andavo via il pomeriggio.

Il pranzo ce lo portavamo da casa: pane formaggio e salsicce che le suore ci affettavano. Dopo pranzo ci facevano riposare appoggiati sui banchi.

In pochi avevano il grembiule, se lo potevano permettere solo i più benestanti.

La mattina dopo la preghiera disegnavamo e poi giocavamo con i giochi che venivano custoditi in due armadi grandi.

La suora che ci faceva da maestra si chiamava suor Gemma che era molto brava anche se severa.

C’era una classe unica.

 

13

(P. V. 1947)

Sono andato all’asilo per qualche anno. In quel periodo c’erano le suore.

Al mattino e prima di pranzo dicevamo le preghiere.

Più che altro si faceva attività ludica. Ci venivano insegnate delle canzoni e si organizzavano recite per le feste.

Dopo pranzo dovevamo dormire appoggiati sui banchi.

Giocavamo nel salone con dei giochi in legno e nel giardino a nascondino e a “tene tene”.

Le suore facevano ricorso anche a punizioni corporali. A volte chi veniva messo in punizione doveva stare nello sgabuzzino dove si teneva il carbone.

 

14

(S. M. classe 1949)

Sono andata poco all’asilo, in quel periodo nn c’erano le suore. La mia maestra era Giovannina Quadu.

Non ricordo di aver fatto attività didattica. Venivano organizzate delle recite per le feste, ci veniva insegnata l’educazione.

Nel salone c’era un armadio in cui venivano custoditi i giochi che potevamo guardare dalla vetrina ma non prendere.

Ho un ricordo molto bello del giardino che era sempre ben curato.

 

15

(M. A. S. classe 1958)

Quando sono andata all’asilo c’erano le suore di Tempio. Erano in tre, e tutte facevano attività con i bambini.

Andavo la mattina verso le nove, mi accompagnava mio fratello in bicicletta. Il pomeriggio andavamo via verso le cinque.

Appena arrivati e prima del pranzo dicevamo la preghiera.

Tutti i bambini portavano il grembiule bianco.

Nel salone c’erano dei giochi in legno. Nel giardino c’erano l’altalena e il dondolo.

Non mi ricordo se facevamo attività didattica.

Dopo pranzo dormivamo appoggiati sui banchi.

Dentro l’asilo c’era una cappella molto bella. Come premio i bambini più bravi ricevevano i ritagli delle ostie che venivano confezionate dalle suore stesse.

 

16

(T. G. classe 1958)

Ho frequentato l’asilo, che era gestito dalle suore, per tutti e tre gli anni.

Al mattino e prima di pranzo recitavamo le preghiere.

Facevamo dei disegni e si organizzavano delle recite in occasione delle feste. Giocavamo nel salone dove c’erano giochi in legno, plastellina ed anche un triciclo.

Il pranzo veniva fornito dalle suore invece il secondo si doveva portare da casa, per merenda ci davano pane e zucchero.

Aiutavamo ad apparecchiare il tavolo. Dopo pranzo 4 o 5 “privilegiate” andavano ad asciugare le posate e quindi non dormivano e questo costituiva motivo di invidia.

Le suore erano severe e se era il caso facevano ricorso anche a punizioni corporali. Nel giardino avevano un pollaio e un orticello e noi aiutavamo nella raccolta delle uova e degli ortaggi.

 

 

SEZIONE B

INTERVISTE ALLE MAESTRE

1

(Suor Gemma Gesualdo)

Sono arrivata a Chiaramonti nel novembre del 1942. Dopo 3 mesi sapevo parlare il sardo come i “Zaramontesi”.

Nel caseggiato c’era una cappella semplice ma bella. sopra all’altare c’era un quadro che rappresentava Gesù, gli apostoli e i fanciulli, dipinto ad olio dalla sorella della nostra suora Xaveria Legato, per ordinazione di Monsignore Grixoni, Presidente della Scuola Materna che all’epoca si chiamava Asilo. Mi sono fatta riprodurre dalla stessa pittrice il quadro in formato più piccolo.

I bimbi erano curati dai genitori, tenuti puliti e ordinati. Il numero dei bimbi era circa 70: dai 2 e mezzo sino ai 6 anni. Erano molto intelligenti ed imparavano subito, dal sardo all’italiano, dal canto al disegno. Avevano pure una buona memoria. Per riscaldarci d’inverno facevamo un po’ di ginnastica coi giochi vari. I bimbi portavano da casa un cestino con pane, formaggio e qualche frutto fresco o secco.

Quando abbiamo ricevuto gli aiuti dall’U.N.R.A. si dava a tutti i bambini un piatto caldo. Distribuivamo ai genitori degli alunni delle scuole elementari, ai bimbi piccoli farina lattea, farina di grano, biscotti, caramelle e tutto ciò che si riceveva, anche indumenti.

Per i giochi all’interno avevamo: fagioli, fave, ceci, dei giochi di plastica per le costruzioni. Seguivamo il metodo di rosa Agazzi, quello dei poveri, che si industriava con mezzi semplici e alla portata di tutti.

Giochi per l’esterno non ne avevamo, ma i bimbi con i tufi e una pietra si divertivano a fare della farina.

Nel maggio del 1943 abbiamo sentito gli aerei che bombardavano Cagliari. Le mamme spaventate venivano a ritirare i loro bimbi dalla paura che gli aerei potessero passare anche sopra di noi.

Ho visto l’invasione delle cavallette. Nuvoloni neri che cadevano sul terrazzo: coi bimbi e con tutti i mezzi possibili cercavamo di ammazzarle.

Abbiamo vissuto la ritirata dei soldati tedeschi, un giorno sono passati con i carri armati, autoblinde ecc. Faceva molto caldo i militari avevano sete e supplicavano dell’acqua.

Abbiamo avuto una visita inaspettata da una ispettrice dell’Ente Morale. Suor Giuseppina le disse: “Qui nell’aula ci sono i bambini con la suora maestra”. Lei rispose: “Prima voglio vedere i servizi igienici, poi vedremo.” Trovò tutto in ordine e pulito. Dopo soddisfatta disse: “Ora possiamo andare dai bambini”.

Tutte le famiglie dei signori di Chiaramonti non hanno mai cessato di offrirci i loro doni, in tutte le occasioni: di gioia e di dolore. Però oltre a ringraziare loro devo dire un grazie di cuore anche alle persone semplici del popolo e ai genitori dei miei bambini che si privavano loro pur di darlo ai noi.

 

 

 

 

 

2

(Suor Veronica Solinas)

Sono arrivata a Chiaramonti nel 1947 con suor Raffaella (direttrice e suor Maria (cuoca). Ci faceva da assistente Giorgina Accorrà che era del posto.

Mi sono diplomata a Cagliari alle magistrali nel 1940.

C’era un’unica sezione. La mattina si accoglievano i bambini e poi per lo più si facevano delle attività ludiche visto il poco materiale didattico a disposizione. Per quel poco di attività che si faceva si seguiva il metodo Agazzi.

Si pranzava verso mezzogiorno, poi i bambini dormivano e verso le 16,00 si mandavano a casa. Più tardi facevamo attività di laboratorio con le giovani del paese: cucito, ricamo , maglia.

Il Presidente dell’asilo, Monsignor Grixoni, era molto esigente e tirchio e gestiva l’asilo con il fratello dott. Grixoni.

La popolazione ci faceva molti regali: agnelli, papassini pane fresco, farina.

Durante la nostra permanenza è stato attivato per qualche anno il servizio di mensa per le gestanti che veniva finanziato dalla Provincia.

Siamo andate via perché la paga era molto esigua ed il Vescovo all’epoca decise di ritirare da questi lavori le suore che non percepivano almeno £. 10.000 al mese in tre. Noi percepivamo all’incirca £. 2.000-2.500 in tre.

 

 

 

 

3

(Quadu Giovannina)

Ho insegnato a Chiaramonti per due anni: ‘53-’54 e ‘54-’55 per conto dell’ESMAS. All’epoca insegnavo la sera a Chiaramonti nelle scuole popolari.

Mi sono diplomata a Sassari all’Istituto Magistrale.

Accoglievo i bambini dalle 9 sino alle 16, erano circa 60 dai 3 ai 5 anni. Come assistente c’era Andreuccia Carboni e come cuoca la zia di questa.

Non essendoci un caseggiato scolastico la refezione per i bambini poveri delle scuole elementari veniva somministrata all’asilo, anche se i bambini delle elementari mangiavano in una sala a parte.

Insegnavo ai bambini delle canzoni, storielle, a fare dei lavoretti di carta per le feste anche se per lo più si facevano delle attività ludiche. Ero alle prime esperienze di insegnamento in un asilo e per questo l’ESMAS mi ha fatto frequentare un corso apposito a Cagliari.

 

 

 

 

4

 

(Suor Pia Meloni)

Sono arrivata a Chiaramonti nel dicembre del 1958, sono andata via nel settembre del ‘59 per ritornare nel 65 e riandare via nel ‘68. All’epoca suor Maria Pais era la Direttrice, con noi c’era anche suor Annunziata Moro.

Mi sono diplomata alle magistrali di Sassari. Dopo di me svolgeva il ruolo di maestra suor Vitalia Sechi. Si svolgeva poca attività didattica, seguendo il metodo Agazzi, per lo più si facevano attività ludiche.

All’epoca il Presidente dell’asilo era Monsignor Grixoni, a cui è succeduto Battista Falchi.

Mi ricordo che la gente del paese era molto gentile con noi e ci facevano molti regali.

Il pomeriggio dopo che i bambini andavano via facevamo delle attività con le giovani del paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

III

APPENDICE ICONOGRAFICA (1900-1967)

 

Indice delle iconografie

1. Chiaramonti, 1900, Panorama.

2. Chiaramonti, 1900 S’Istradone.

3. Chiaramonti, 1928, bambini dell’asilo.

4. Chiaramonti, 1928-29, la maestra Fanny Brandano.

5. Chiaramonti, Anni Trenta, i bambini dell’asilo con gli scolari e i maestri elementari.

6a. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6b. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6c. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6d. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6e. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6f. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6g. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

7. Gorizia, 2002, Suor Salesia Gesualdo (al centro in basso) delle Povere Suore Scolastiche di Nostra Signora maestra d’asilo dal 1940 al 1942 con Suor Gemma Gesualdo, Suor Assunta Cirotto e i nipoti.

8. Chiaramonti, 1942, Suor Gemma Gesualdo delle Povere Suore Scolastiche di Nostra Signora maestra d’asilo dal 1942 al 1947.

9. Chiaramonti, 1949, bambini dell’asilo con le Figlie di Gesù Crocefisso.

10. Chiaramonti, 1954, bambini dell’asilo con la maestra Giovannina Quadu e l’assistente Andreuccia Carboni di Chiaramonti.

11. Chiaramonti, 1954, bambini dell’asilo con la maestra Giovannina Quadu e l’assistente Andreuccia Carboni di Chiaramonti.

12. Chiaramonti, 1954, Andreuccia Carboni, assistente dell’asilo.

13. Chiaramonti, 1959, bambini dell’asilo.

14. Chiaramonti, 1962, una bambina dell’asilo.

15. Chiaramonti, 1965, bambini dell’asilo.

16. Chiaramonti, 1966, bambini dell’asilo.

17. Chiaramonti, 1967, una ex alunna dell’asilo alla I Comunione nella cappella dell’asilo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indice dei nomi

Accorrà Paolina           103; 198; 230

Angius Vittorio                            66

Arrivabene, conte                         30

Arru Costante                 175;182;185

Arru Speranza              182; 183; 191

Bertoli Ninuccia                         209

Biddau Giovannina                      195

Borghese Adele, principessa          32

Brandano Fanny, maestra 88; 107; 221; 222; 224; 234

Brau Nicola                          188; 193

Brau Pasquale, maestro 98; 100; 176; 179; 182; 183; 185; 188; 192; 193; 199; 200

Budroni Angelo Maria 86; 134; 136; 141; 143; 151; 208

Budroni Truddaiu Angleina          208

Canepa Luca, vescovo                  40

Cao, baritono                             206

Carboni Andreuccia 106; 134; 136; 177; 231; 234; 235

Carboni Cicita                               177

Carcano Carlo                             30

Carta Gigi                   192; 193; 200

Casalis-Madau, signora                199

Casu Adelio                                  216

Casu Anna Vittoria                       150

Casu Gerolamo      63; 151; 183; 216

Cirotto Assunta           217; 219; 234

Congiu Andreina                        195

Contini Caterina                            195

Corda chierico                               194

Cosseddu Angioletta, maestra 88; 223

Cossiga Giuseppe   87; 155; 182; 199

Cossiga Salvatore                         155

Cossu Emilio 91; 135; 136; 139; 141; 155; 177

Cossu Mariangela                       177

Costa Filiberto, ing.             158; 162

Cuccuru                                        204

D’Arcais Efisio, marchese di Valverde       33; 36

Dellabella sorelle e maestre            67

Dedola Maria                         195;217 Dedola Nina                          190; 215

Denanni Gavino 81; 134; 136; 139; 141;

don Botta C.                                30

don Caccioni                               67

don Dattena Michele, parroco 93; 173

don Dedola Pietro, parroco 94; 100; 176; 181; 187; 190; 195; 199; 215; 217

don Manzella Giovanni Battista 36; 45; 46; 47; 53; 73; 109; 110; 111; 122; 123; 124; 125; 201

don Masala, vice parroco 99; 100; 190; 191; 192; 195; 199; 200; 201; 204; 205; 206; 209; 214; 218

don Tarozzi E.                             30

Falchi Battista                               134

Falchi Cristoforo 151; 152; 156, 158; 163

Falchi Francesco                           153

Falchi Giorgio 71; 72; 77; 78; 80; 81; 84; 85; 90; 99; 104; 107; 112; 113; 115; 117; 128; 132; 134; 136; 139; 141; 142; 144; 145; 146; 148; 150; 151; 152; 153; 154; 156; 158; 162; 163; 164; 167; 168; 170; 171; 172; 173; 175; 177; 182; 184; 185; 188; 190; 193; 199; 202; 208; 210; 212; 213; 214; 216; 217; 223; 232; 234

Falchi Grazietta                   210, 216

Falchi Maria                              208

Falchi Nicolò                                134

Falchi Pietro                                  152

Falchi   Vittoria                             152

Farina Maurizio                            31

Ferralis Nicolo 87; 134; 136; 157; 222

Ferraris Battistino                         187

Fiori Amedeo                                145

Fogu professoressa             202; 211

Fois-Canu sposi                            183

Frassi Luigi                            24; 32

Furico, carrettiere                 201, 218

Gallicet, reverendo                     200

Gambella don                             195

Gerhandinger Karoline                  93

Grixoni Cristoforo, canonico 59; 86; 90; 93; 102; 107; 110; 112; 115; 116; 119; 145; 146; 150; 152; 154; 163; 168; 171; 173; 182; 183; 184; 185; 188; 189; 190; 193; 194; 199; 201; 202; 203; 204; 205; 207; 208; 209; 211; 212; 218; 229; 230; 232

Grixoni Dolores                          189

Grixoni, dottor 175; 178; 179; 180; 181; 186; 191; 195; 196; 197; 198; 199; 200; 206

Grixoni Francesca                 145; 193

Grixoni Francesco 166; 175; 176; 206; 207; 213; 217

Grixoni Gavino                          181

Grixoni Giovannico                      199

Lambruschini R.                          32

Lei Giuseppe               186; 187; 230

Lezzeri Andreuccia      194; 197; 202.

Lezzeri Cecchina                  197, 201

Lezzeri Fiorenza                           214

Lezzeri Salvatore          201; 202; 211

Luisa, assistente                            212

Macciocco, famiglia                     208

Madau Antonio Luigi 62; 81; 85; 90; 104; 107; 112; 117; 139; 144; 145; 151; 152; 156; 158; 162; 163; 167; 170; 171; 173; 177; 184; 192; 198; 199; 208; 215; 219; 234

Madau Francesca                          139

Madau Maria       145; 151; 152, 156; 158; 163;

Manara Teresa, maestra          37; 39

Marcellino dottore                        184

Margotti, monsignor                   211

Mariantonia, portinaia                  204

Marinaro Francesca            107; 166

Masia, dottor                             210

Mastro Emilio      189; 194; 195; 196

Matrini L.                                    30

Migaleddu Giovanni Andrea        145

Migaleddu Pietro Vincenzo 81; 134; 136; 139; 141; 145

Montini Anna                             202

Murgia Giacomo  201; 214;213; 215; 217

Murruzulu Vincenzo                   155

Murruzzolo Maria 181; 187

Mussolini                           155; 157

Obino Angelina                             187

Onorato Stefanina                         208

Orrù G. canonico                         46

Pala Ciriaco, prelato                40; 54

Palestro Vittorio , chierico            218

Patatu Carlo, sindaco   112; 169; 181

Pera Maria            191;192; 193; 195

Piasotti Ines                               209

Pinna Pietro                               151

Piovella E. M. arcivescovo            46

Piras Antonio         88; 101; 207; 209

Piras Giorgina      207; 209; 212; 216;   219

Pia di Portotorres                          191

Piu Giuseppe                             112

Prinetti F., oblato di Maria             46

Puliga Vittoria                     203; 219

Putzolu Emilio                            108

Quadu Giovannina, maestra 106; 145; 165; 227; 231; 234; 235

Quadu Vincenzo                           145

Re Carlo Alberto                          53

Ricci D.                                      32

Rottigni Giovanni   81; 134; 136; 184

Ruspini, maestra          40; 41; 42; 43

Sacchi G.                                    30

Salari G.                                     30

Sategna mission.           184;194; 205

Satta Angelo                                 153

Satta Carlo 41; 42; 43; 58; 123; 155; 175; 178; 186; 195

Schellerer Livina                          174

Schintu Angela                             212

Schintu Aurora             184, 188; 190

Schintu Flavio                              188

Schintu Maria                               177

Schintu Ninetta 59; 77; 86; 177; 184; 188; 212

Serra  Eugenio.        41; 84; 103; 141

Seu Pietrina                           178, 181

Serkic Emilia                                198

Sghia Luigia, maestra        36; 42; 43

Sini, signora                              213

Sircana don Nicola                     191

Solinas Uccia.      103; 200; 201; 230

Spanu Pancrazio 78; 128; 133; 142; 143; 157

suor  Angela                              109

suor Adelgunde                          187

suor Agnese                              217

suor Annunziata Moro         110; 232

suor Antonietta                   205; 212

suor Armela  95; 194; 196; 197; 198;

suor Bonifacia 93; 95; 173; 188; 189; 191; 194

suor Chiara                        210; 217

suor Corina          175; 186; 201; 203

suor Emilia                                206

suor Francesca                          205

suor Gemma Gesualdo 95; 202; 206; 208; 210; 212; 214; 215;216; 217; 218; 226; 229; 234.

suor Giuseppina Calvi          205; 207

suor Giuseppina Marucchi     93; 173

suor Ignazia                               211

suor Imelda                               202

suor Livina                  175; 197; 206

suor M. Hildegarda                     187

suor Maria Calcagno 25; 27; 38; 46; 48; 58; 85; 86; 92; 93; 103; 110; 111; 112; 123; 134; 136; 141; 145; 151; 152; 156; 158; 162; 167; 169; 173; 174; 176; 177; 179; 181; 183; 184; 187; 189; 190; 191; 192; 193; 195; 196; 198; 201; 202; 204; 205; 208; 210; 211; 213; 215; 217; 218; 223; 230; 232

suor Luigia Mente                 93; 173

suor Maria Pais 110; 111; 112; 167; 169; 232

suor Paola Brecelli 93; 95; 173; 179; 183; 188; 189; 190; 192; 194; 195; 197

suor Pia Meloni    110; 111; 167; 231

suor Pietrina                              215

suor Raffaella                     103; 230

suor Rita                            202; 216

suor Rositi Maria Grazia 93; 173; 174; 198; 211

suor Salesia Gesualdo 95; 186; 195; 196; 197; 198; 201; 202; 203; 206; 218

suor Serafina                                 218

suor Tarcisia                             186

suor Maria Bruno Thoma            187

suor Veronica              103; 104; 230

suor Vincenza                            204

suor Vitalia Sechi  110; 112; 168; 232

Tedde Angelino 4; 14; 31; 33; 41; 45;

Tedde Zenobia                      81; 139

Tola Giuseppina, maestra   77; 86; 87

Tripani, signora                             174

Truddaiu Angelo                        195

Truddaiu, benefattrice         192; 208

Unali Gavino                        197; 198

Unali Paolo 134; 136; 141; 176; 194; 209

Urgias Paolino                            194

Vico Salvatore, canonico 46; 103; 212; 219

Villa Giuseppe                     112; 169

Vittorio Emanuele III           156, 157

Zara Angioletta                           213

Zara-Falchi Angiolina                     21

Ziska Leni, artista                         187

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indice dei luoghi

 

 

Ales                                            43

Alghero 24; 33; 36; 41; 42; 43; 44; 52; 124

Anglona                         46; 52; 103

Badde Oltu                                145

Basilicata                                     13

Bonorva                                      44

Brasile                                       103

Brescia 19; 23; 24; 26; 30; 33; 96; 121; 122; 123; 124

Buggerru                                     43

Cagliari 16; 37; 42; 43; 46; 48; 54; 67; 104; 106; 124; 173; 178; 203; 204; 209; 229; 230; 231

Capo d’Istria                               31

Carinzia                                     161

Casale Monferrato                        31

Chiaramonti 1; 2; 4; 6; 52; 53; 54; 55; 56; 57; 58; 59; 63; 65; 66; 67; 71; 72; 73; 76; 77; 85; 87; 90; 93; 94; 95; 102; 103; 106; 113; 115; 122; 123; 125; 128; 131; 132; 134; 136; 139; 141; 142; 143; 144; 145; 146; 150; 151; 152; 153; 155; 156; 157; 158; 159; 162; 163; 164; 166; 167; 168; 169; 170; 171; 172; 173; 175; 181; 182; 185; 186; 187; 188; 189; 192; 194; 195; 197; 198; 199; 200; 202; 204; 205; 214; 215; 217; 218; 219; 229; 230; 231; 232; 234; 235

Chilivani                     175; 198; 218

Civitavecchia               174; 202; 218

Como                                         30

Corrales                                    145

Corsica                                33; 175

Cossoine. 93; 174; 186; 191; 198; 217

Cremona 21; 22; 23; 24; 26; 30; 31; 32; 36; 37

Domusnovas 93; 95; 173; 176; 178; 186; 193; 197; 198; 202; 210

Ducato di Modena                        33

Elighe Entosu                             145

Erula                                          55

Firenze 10; 11; 12; 22; 32; 121; 123; 125

Francia                                       20

Funtana                  66; 87; 101; 146

Funtana Noa                              101

Funtanu Ulumu,                         157

Gallura            14; 46; 103; 123; 209

Genova                                       31

Giave                                        188

Gorizia 2; 93; 95; 100; 102; 116; 121; 128; 173; 178; 181; 182; 185; 186; 187; 190; 192; 193; 194; 195; 196; 197; 198; 199; 201; 202; 203; 208; 211; 217; 218; 234

Iglesias                                43; 180

Inghilterra                              18; 19

Ispadula                                    145

Lazio                                          13

Locarno                                      31

Lombardia                                   30

Lugano                                       31

Macerata                                     32

Macomer                                    48

Magòla                                       55

Mantova                          21; 30; 31

Martis 53; 62; 159; 181; 191; 199; 200; 201; 205; 206; 209; 219

Milano                                 30; 188

Mompiano                           26; 122

Monaco                        93; 190; 191

Monteponi                                   43

Napoli                              24; 32; 33

Neunburg                                    92

Nulvi                            52; 217; 219

Nuoro                        40; 41; 42; 43

Olbia            175; 197; 198; 202; 218

Oristano                                      43

Orria Pizinna.                             145

Ozieri 16; 24; 33; 36; 38; 41; 42; 43; 44; 45; 46; 47; 52; 53; 123; 124; 125

Pavia                                          30

Pedra Lada                                145

Perfugas                                     52

Piemonte                    13; 21; 31; 36

Pisa                                      24; 32

Ploaghe 2; 52; 104; 105; 106; 111; 129; 164; 165; 166; 167; 168; 169; 175; 178; 186; 188; 193; 194; 200; 202; 210; 218

Portotorres                                191

Prato                                          32

Puttu Conzu                                91

Rivarolo Canadese                        31

Roma 27; 32; 48; 67; 93; 99; 103; 109; 121; 151; 157; 174; 192; 195; 199; 211; 218

Sa Tanca de l’Istrumpu              157

Sa Tanca de sa Figu,             87; 157

Sa Tanca de Santu Matteu     87; 157

Sa Terra Ruia                            146

Saluzzo                                       31

San Martino dell’Argine                21

san Sisto Vecchio                       115

Santa Giusta        145; 189; 192; 210

Sardegna 1; 4; 5; 6; 12; 13; 14; 15; 16; 23; 24; 33; 35; 36; 37; 38; 39; 42; 43; 44; 45; 46; 47; 51; 53; 54; 56; 57; 65; 67; 93; 103; 105; 111; 121; 122; 123; 124; 125; 173; 177; 201

Sas Coas                                   145

Sassari 4; 14; 15; 16; 37; 41; 42; 43; 45; 46; 48; 52; 54; 55; 56; 58; 59; 76; 77; 79; 80; 84; 87; 88; 91; 103; 106; 109; 110; 111; 115; 116; 121; 122; 123; 124; 125; 131; 134; 139; 142; 145; 156; 157; 158; 162; 163; 164; 169; 171; 173; 175; 182; 183; 185; 186; 187; 188; 191; 192; 194; 195; 196; 197; 199; 200; 204; 206; 207; 208; 209; 214; 215; 217; 219; 231; 232

Sassitu                                        55

Sassu Altu                                   55

Sassu Giosso                               55

Sicilia                                    12; 33

Siena                                          32

Siligo                                   86; 151

Soncino                                      45

Soresina                                      30

Sorgono                                      44

Sorso                                         44

Stato Pontificio                            32

Su Pezzu                                   145

Svezia.                                      161

Svizzera                           25; 31; 33

Tempio 41; 42; 44; 103; 116; 129; 212; 219; 228

Terra Padedda,                          145

Terranova                                 175

Tesserete                                    31

Thiesi                                       151

Tirolo                                    31; 33

Torino 13; 15; 19; 21; 22; 25; 26; 27; 31; 47; 54; 56; 121; 122; 124; 216

Toscana                           13; 32; 33

Treviglio                                     30

Treviso                                       31

Trieste                               187; 211

Udine                                          31

Usini                                         209

Veneto                             30; 33; 36

Venezia                                       31

Vicenza                                       31

II

INTERVISTE A EX ALUNNI DELL’ASILO

(1923-1958)

 

SEZIONE A

INTERVISTE A EX ALUNNI DELL’ASILO

(1923-1958)

1

 

 

( U. S. classe 1923)

Mi ricordo che la mia maestra era Fanny Brandano, aveva dei modi di fare molti gentili.

Il locale era molto umido, il pavimento era in legno e i banchi erano molto piccoli.

A mezzogiorno ritornavamo a casa.

La maestra ci faceva fare dei disegni e le aste per imparare a scrivere le consonanti, invece per le vocali facevamo dei cerchi e poi aggiungevamo la codetta: all’insù per la “o” e all’ingiù per la “a”.

 

 

 

2

 

 

(P. N. A. classe 1924)

Ho frequentato l’asilo forse per due anni, andavo da solo in quanto abitavo vicino.

La mia maestra era Fanny Brandano. Le lezioni le facevamo nel camerone al piano terra del Comune vecchio, il pavimento era di legno. I banchi erano molto piccoli senza calamaio.

Durante la mattina la maestra ci faceva dormire appoggiati al banco e quando ci svegliavamo ci puliva la faccia con uno straccio bagnato.

Mi ricordo di aver fatto delle recite, la maestra ci insegnava anche a fare i “maccarronese”.

 

3

(T. G. classe 1924)

La mia maestra era Fanny Brandano. Andavo all’asilo nei locali del Comune vecchio nel piano terreno. Nella stanza dove facevamo lezione c’era anche un quadro di Ferralis Nicolò che aveva fatto delle donazioni a favore del comitato pro-asilo.

La maestra ci insegnava a contare con le fave e con dei fagioli, facevamo delle recite e ai più bravi come premio venivano date delle caramelle. Le recite si facevano nella chiesa del Rosario dove veniva preparato un palcoscenico.

La maestra ci portava a fare delle passeggiate e per paura di perdere di vista qualcuno ci metteva una corda con dei nodi nella vita a cui ogni bambino si doveva attaccare, davanti si mettevano i più piccoli e dietro i più grandi.

Si doveva pagare una piccola quota per contribuire al pagamento dello stipendio della maestra.

 

4

(C. P. classe 1924)

Sono andata all’asilo per poco tempo perché poi la mia famiglia si è trasferita in continente.

Andavo all’asilo nei locali del comune vecchio, la mia maestra era Fanny Brandano , mi ricordo che portava un grembiule bianco. Ci portava a fare delle passeggiate e un giorno ci ha fatto partecipare al funerale di una bambina.

 

 

 

 

 

 

5

(P. A. M. classe 1925)

Sono andata all’asilo forse all’età di cinque anni, frequentando per un anno. Mi accompagnava mia sorella maggiore.

Le lezioni si facevano al piano terra del Comune vecchio.

La mia maestra era Angioletta Cosseddu.

Mi ricordo che nell’aula c’erano pochi mobili, dei banchi piccolini. Un giorno la maestra mise Battista Falchi in punizione e lo fece stare dentro un mobile, per un po’, in quanto era stato molto monello.

La maestra ci faceva fare dei disegni e ci insegnava delle poesie. Un giorno ho recitato la poesia meglio di tutti gli altri e come premio la maestra mi mise al collo un nastro celeste con una medaglia delle Figlie di Maria che tenni per tutta la mattina.

Le lezioni terminavano prima dell’ora di pranzo.

 

6

(S. C. classe 1925)

Ho frequentato l’asilo nel camerone al piano di sotto del Comune vecchio.

Mi ricordo poco, è passato tanto tempo. Giocavamo e disegnavamo, la classe era unica ed eravamo in tanti, i banchi erano alti e stretti. Non ricordo chi fosse la maestra.

7

(F. M. classe 1925)

L’asilo era nel Municipio vecchio.

La mia maestra era Fanny Brandano, molto bella, alta con dei bei capelli rossi che teneva raccolti. Ci portava a fare delle passeggiate sino al cimitero. Durante le passeggiate ci cingeva la vita con una corda forse per paura di perdere di vista qualche bambino.

Il locale era umido ed il pavimento di legno.

8

(L. F. classe 1925)

Ho frequentato l’asilo per un breve periodo forse perché ogni tanto mi ammalavo.

Mi ricordo che il locale era nel Municipio vecchio. La mia maestra era Fanny Brandano , una donna molto bella.

Tutti i bambini avevano un grembiule bianco, le femminucce un fiocco rosa e i maschi celeste.

Appena arrivati dicevamo la preghiera. Facevamo dei disegni alla lavagna, imparavamo delle canzoni e delle volte facevamo delle passeggiate.

Si doveva pagare una quota per partecipare alle spese della maestra.

9

(M. M. classe 1926)

Da piccolo sono andato all’asilo ma mi ricordo poco.

Le lezioni si facevano nei locali del Comune vecchio al piano terra.

La mia maestra era Fanny Brandano che era molto bella e gentile.

 

10

(S. M. A. classe 1935)

Sono andata all’asilo per tutti e tre gli anni. L’asilo era gestito dalle suore. La direttrice era molto brava a suonare il pianoforte. La maestra era brava ci faceva fare tanti giochi.

Ci portavamo il cestino per il pranzo da casa con salsiccia, formaggio, uova (che se erano crude la cuoca ci cucinava). Se c’era qualche bambino povero, che portava poca cosa da mangiare, la Superiora gli dava qualcosa che avevano in più i ricchi. Questi avevano anche delle donne di servizio che portavano loro il pranzo. Ma la Superiora un giorno ha detto che questo non era bello nei confronti dei poveri e quindi non lo ha più permesso.

Facevamo le recite, i disegni. La classe era unica ed era numerosa.

Ci portavamo il cestino con scritto il nome ed il grembiule.

I banchi erano bassi con le seggioline.

Appena arrivati dicevamo la preghiera, nelle belle giornate giocavamo in cortile. Dopo pranzo facevamo il sonnellino appoggiati nei banchi. Il locale era freddo. Nel salone c’erano due armadi grandi pieni di giochi. Prima di mangiare e di andare via si diceva la preghiera.

In prossimità delle feste si organizzavano delle recite a cui era invitata tutta la popolazione, e per vederci veniva sempre tanta gente.

11

(I. P. classe 1937)

Quando sono andata all’asilo c’erano le suore che erano molto ben volute dalla popolazione e ricevevano tanti regali in natura.

Suor Giuseppina suonava molto bene il pianoforte, siccome soffriva di geloni usava dei guanti senza la forma delle dita.

La suora che ci faceva da maestra ci insegnava i lavori manuali, ci faceva disegnare ed alle più grandi insegnava anche a tenere l’ago in mano. Ci insegnava anche le regole di buon comportamento e ad avere rispetto delle persone.

Si andava la mattina verso le 9 e si andava via verso le 16.

La mattina appena arrivate dicevamo la preghiera e poi ascoltavamo la messa nella cappella. Prima di pranzo e di andare via il pomeriggio dicevamo altre preghiere.

La cappella era molto bella, rivestita in marmo. E’ stato un peccato che l’abbiano demolita.

Il pranzo ce lo portavamo da casa.

Facevamo delle recite per le feste a cui era invitata tutta la popolazione. La sala per l’occasione veniva addobbata con molto buon gusto dalle suore anche se con cose semplici.

Le suore nel giardino coltivavano e fiori ed allevavano le galline.

12

(S. M. 1939)

Ho frequentato l’asilo tutti e tre gli anni., andavo la mattina verso le nove ed andavo via il pomeriggio.

Il pranzo ce lo portavamo da casa: pane formaggio e salsicce che le suore ci affettavano. Dopo pranzo ci facevano riposare appoggiati sui banchi.

In pochi avevano il grembiule, se lo potevano permettere solo i più benestanti.

La mattina dopo la preghiera disegnavamo e poi giocavamo con i giochi che venivano custoditi in due armadi grandi.

La suora che ci faceva da maestra si chiamava suor Gemma che era molto brava anche se severa.

C’era una classe unica.

 

13

(P. V. 1947)

Sono andato all’asilo per qualche anno. In quel periodo c’erano le suore.

Al mattino e prima di pranzo dicevamo le preghiere.

Più che altro si faceva attività ludica. Ci venivano insegnate delle canzoni e si organizzavano recite per le feste.

Dopo pranzo dovevamo dormire appoggiati sui banchi.

Giocavamo nel salone con dei giochi in legno e nel giardino a nascondino e a “tene tene”.

Le suore facevano ricorso anche a punizioni corporali. A volte chi veniva messo in punizione doveva stare nello sgabuzzino dove si teneva il carbone.

 

14

(S. M. classe 1949)

Sono andata poco all’asilo, in quel periodo nn c’erano le suore. La mia maestra era Giovannina Quadu.

Non ricordo di aver fatto attività didattica. Venivano organizzate delle recite per le feste, ci veniva insegnata l’educazione.

Nel salone c’era un armadio in cui venivano custoditi i giochi che potevamo guardare dalla vetrina ma non prendere.

Ho un ricordo molto bello del giardino che era sempre ben curato.

 

15

(M. A. S. classe 1958)

Quando sono andata all’asilo c’erano le suore di Tempio. Erano in tre, e tutte facevano attività con i bambini.

Andavo la mattina verso le nove, mi accompagnava mio fratello in bicicletta. Il pomeriggio andavamo via verso le cinque.

Appena arrivati e prima del pranzo dicevamo la preghiera.

Tutti i bambini portavano il grembiule bianco.

Nel salone c’erano dei giochi in legno. Nel giardino c’erano l’altalena e il dondolo.

Non mi ricordo se facevamo attività didattica.

Dopo pranzo dormivamo appoggiati sui banchi.

Dentro l’asilo c’era una cappella molto bella. Come premio i bambini più bravi ricevevano i ritagli delle ostie che venivano confezionate dalle suore stesse.

 

16

(T. G. classe 1958)

Ho frequentato l’asilo, che era gestito dalle suore, per tutti e tre gli anni.

Al mattino e prima di pranzo recitavamo le preghiere.

Facevamo dei disegni e si organizzavano delle recite in occasione delle feste. Giocavamo nel salone dove c’erano giochi in legno, plastellina ed anche un triciclo.

Il pranzo veniva fornito dalle suore invece il secondo si doveva portare da casa, per merenda ci davano pane e zucchero.

Aiutavamo ad apparecchiare il tavolo. Dopo pranzo 4 o 5 “privilegiate” andavano ad asciugare le posate e quindi non dormivano e questo costituiva motivo di invidia.

Le suore erano severe e se era il caso facevano ricorso anche a punizioni corporali. Nel giardino avevano un pollaio e un orticello e noi aiutavamo nella raccolta delle uova e degli ortaggi.


SEZIONE B

INTERVISTE ALLE MAESTRE

1

(Suor Gemma Gesualdo)

Sono arrivata a Chiaramonti nel novembre del 1942. Dopo 3 mesi sapevo parlare il sardo come i “Zaramontesi”.

Nel caseggiato c’era una cappella semplice ma bella. sopra all’altare c’era un quadro che rappresentava Gesù, gli apostoli e i fanciulli, dipinto ad olio dalla sorella della nostra suora Xaveria Legato, per ordinazione di Monsignore Grixoni, Presidente della Scuola Materna che all’epoca si chiamava Asilo. Mi sono fatta riprodurre dalla stessa pittrice il quadro in formato più piccolo.

I bimbi erano curati dai genitori, tenuti puliti e ordinati. Il numero dei bimbi era circa 70: dai 2 e mezzo sino ai 6 anni. Erano molto intelligenti ed imparavano subito, dal sardo all’italiano, dal canto al disegno. Avevano pure una buona memoria. Per riscaldarci d’inverno facevamo un po’ di ginnastica coi giochi vari. I bimbi portavano da casa un cestino con pane, formaggio e qualche frutto fresco o secco.

Quando abbiamo ricevuto gli aiuti dall’U.N.R.A. si dava a tutti i bambini un piatto caldo. Distribuivamo ai genitori degli alunni delle scuole elementari, ai bimbi piccoli farina lattea, farina di grano, biscotti, caramelle e tutto ciò che si riceveva, anche indumenti.

Per i giochi all’interno avevamo: fagioli, fave, ceci, dei giochi di plastica per le costruzioni. Seguivamo il metodo di rosa Agazzi, quello dei poveri, che si industriava con mezzi semplici e alla portata di tutti.

Giochi per l’esterno non ne avevamo, ma i bimbi con i tufi e una pietra si divertivano a fare della farina.

Nel maggio del 1943 abbiamo sentito gli aerei che bombardavano Cagliari. Le mamme spaventate venivano a ritirare i loro bimbi dalla paura che gli aerei potessero passare anche sopra di noi.

Ho visto l’invasione delle cavallette. Nuvoloni neri che cadevano sul terrazzo: coi bimbi e con tutti i mezzi possibili cercavamo di ammazzarle.

Abbiamo vissuto la ritirata dei soldati tedeschi, un giorno sono passati con i carri armati, autoblinde ecc. Faceva molto caldo i militari avevano sete e supplicavano dell’acqua.

Abbiamo avuto una visita inaspettata da una ispettrice dell’Ente Morale. Suor Giuseppina le disse: “Qui nell’aula ci sono i bambini con la suora maestra”. Lei rispose: “Prima voglio vedere i servizi igienici, poi vedremo.” Trovò tutto in ordine e pulito. Dopo soddisfatta disse: “Ora possiamo andare dai bambini”.

Tutte le famiglie dei signori di Chiaramonti non hanno mai cessato di offrirci i loro doni, in tutte le occasioni: di gioia e di dolore. Però oltre a ringraziare loro devo dire un grazie di cuore anche alle persone semplici del popolo e ai genitori dei miei bambini che si privavano loro pur di darlo ai noi.

 

 

 

 

 

2

(Suor Veronica Solinas)

Sono arrivata a Chiaramonti nel 1947 con suor Raffaella (direttrice e suor Maria (cuoca). Ci faceva da assistente Giorgina Accorrà che era del posto.

Mi sono diplomata a Cagliari alle magistrali nel 1940.

C’era un’unica sezione. La mattina si accoglievano i bambini e poi per lo più si facevano delle attività ludiche visto il poco materiale didattico a disposizione. Per quel poco di attività che si faceva si seguiva il metodo Agazzi.

Si pranzava verso mezzogiorno, poi i bambini dormivano e verso le 16,00 si mandavano a casa. Più tardi facevamo attività di laboratorio con le giovani del paese: cucito, ricamo , maglia.

Il Presidente dell’asilo, Monsignor Grixoni, era molto esigente e tirchio e gestiva l’asilo con il fratello dott. Grixoni.

La popolazione ci faceva molti regali: agnelli, papassini pane fresco, farina.

Durante la nostra permanenza è stato attivato per qualche anno il servizio di mensa per le gestanti che veniva finanziato dalla Provincia.

Siamo andate via perché la paga era molto esigua ed il Vescovo all’epoca decise di ritirare da questi lavori le suore che non percepivano almeno £. 10.000 al mese in tre. Noi percepivamo all’incirca £. 2.000-2.500 in tre.

 

 

 

 

3

(Quadu Giovannina)

Ho insegnato a Chiaramonti per due anni: ‘53-’54 e ‘54-’55 per conto dell’ESMAS. All’epoca insegnavo la sera a Chiaramonti nelle scuole popolari.

Mi sono diplomata a Sassari all’Istituto Magistrale.

Accoglievo i bambini dalle 9 sino alle 16, erano circa 60 dai 3 ai 5 anni. Come assistente c’era Andreuccia Carboni e come cuoca la zia di questa.

Non essendoci un caseggiato scolastico la refezione per i bambini poveri delle scuole elementari veniva somministrata all’asilo, anche se i bambini delle elementari mangiavano in una sala a parte.

Insegnavo ai bambini delle canzoni, storielle, a fare dei lavoretti di carta per le feste anche se per lo più si facevano delle attività ludiche. Ero alle prime esperienze di insegnamento in un asilo e per questo l’ESMAS mi ha fatto frequentare un corso apposito a Cagliari.

 

 

 

 

4

 

(Suor Pia Meloni)

Sono arrivata a Chiaramonti nel dicembre del 1958, sono andata via nel settembre del ‘59 per ritornare nel 65 e riandare via nel ‘68. All’epoca suor Maria Pais era la Direttrice, con noi c’era anche suor Annunziata Moro.

Mi sono diplomata alle magistrali di Sassari. Dopo di me svolgeva il ruolo di maestra suor Vitalia Sechi. Si svolgeva poca attività didattica, seguendo il metodo Agazzi, per lo più si facevano attività ludiche.

All’epoca il Presidente dell’asilo era Monsignor Grixoni, a cui è succeduto Battista Falchi.

Mi ricordo che la gente del paese era molto gentile con noi e ci facevano molti regali.

Il pomeriggio dopo che i bambini andavano via facevamo delle attività con le giovani del paese.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

III

APPENDICE ICONOGRAFICA (1900-1967)

 

Indice delle iconografie

1. Chiaramonti, 1900, Panorama.

2. Chiaramonti, 1900 S’Istradone.

3. Chiaramonti, 1928, bambini dell’asilo.

4. Chiaramonti, 1928-29, la maestra Fanny Brandano.

5. Chiaramonti, Anni Trenta, i bambini dell’asilo con gli scolari e i maestri elementari.

6a. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6b. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6c. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6d. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6e. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6f. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

6g. Chiaramonti, 1935, Planimetria Locali Ente Morale “Falchi-Madau” adibiti ad uso asilo.

7. Gorizia, 2002, Suor Salesia Gesualdo (al centro in basso) delle Povere Suore Scolastiche di Nostra Signora maestra d’asilo dal 1940 al 1942 con Suor Gemma Gesualdo, Suor Assunta Cirotto e i nipoti.

8. Chiaramonti, 1942, Suor Gemma Gesualdo delle Povere Suore Scolastiche di Nostra Signora maestra d’asilo dal 1942 al 1947.

9. Chiaramonti, 1949, bambini dell’asilo con le Figlie di Gesù Crocefisso.

10. Chiaramonti, 1954, bambini dell’asilo con la maestra Giovannina Quadu e l’assistente Andreuccia Carboni di Chiaramonti.

11. Chiaramonti, 1954, bambini dell’asilo con la maestra Giovannina Quadu e l’assistente Andreuccia Carboni di Chiaramonti.

12. Chiaramonti, 1954, Andreuccia Carboni, assistente dell’asilo.

13. Chiaramonti, 1959, bambini dell’asilo.

14. Chiaramonti, 1962, una bambina dell’asilo.

15. Chiaramonti, 1965, bambini dell’asilo.

16. Chiaramonti, 1966, bambini dell’asilo.

17. Chiaramonti, 1967, una ex alunna dell’asilo alla I Comunione nella cappella dell’asilo.

Indice dei nomi

Accorrà Paolina           103; 198; 230

Angius Vittorio                            66

Arrivabene, conte                         30

Arru Costante                 175;182;185

Arru Speranza              182; 183; 191

Bertoli Ninuccia                         209

Biddau Giovannina                      195

Borghese Adele, principessa          32

Brandano Fanny, maestra 88; 107; 221; 222; 224; 234

Brau Nicola                          188; 193

Brau Pasquale, maestro 98; 100; 176; 179; 182; 183; 185; 188; 192; 193; 199; 200

Budroni Angelo Maria 86; 134; 136; 141; 143; 151; 208

Budroni Truddaiu Angleina          208

Canepa Luca, vescovo                  40

Cao, baritono                             206

Carboni Andreuccia 106; 134; 136; 177; 231; 234; 235

Carboni Cicita                               177

Carcano Carlo                             30

Carta Gigi                   192; 193; 200

Casalis-Madau, signora                199

Casu Adelio                                  216

Casu Anna Vittoria                       150

Casu Gerolamo      63; 151; 183; 216

Cirotto Assunta           217; 219; 234

Congiu Andreina                        195

Contini Caterina                            195

Corda chierico                               194

Cosseddu Angioletta, maestra 88; 223

Cossiga Giuseppe   87; 155; 182; 199

Cossiga Salvatore                         155

Cossu Emilio 91; 135; 136; 139; 141; 155; 177

Cossu Mariangela                       177

Costa Filiberto, ing.             158; 162

Cuccuru                                        204

D’Arcais Efisio, marchese di Valverde       33; 36

Dellabella sorelle e maestre            67

Dedola Maria                         195;217 Dedola Nina                          190; 215

Denanni Gavino 81; 134; 136; 139; 141;

don Botta C.                                30

don Caccioni                               67

don Dattena Michele, parroco 93; 173

don Dedola Pietro, parroco 94; 100; 176; 181; 187; 190; 195; 199; 215; 217

don Manzella Giovanni Battista 36; 45; 46; 47; 53; 73; 109; 110; 111; 122; 123; 124; 125; 201

don Masala, vice parroco 99; 100; 190; 191; 192; 195; 199; 200; 201; 204; 205; 206; 209; 214; 218

don Tarozzi E.                             30

Falchi Battista                               134

Falchi Cristoforo 151; 152; 156, 158; 163

Falchi Francesco                           153

Falchi Giorgio 71; 72; 77; 78; 80; 81; 84; 85; 90; 99; 104; 107; 112; 113; 115; 117; 128; 132; 134; 136; 139; 141; 142; 144; 145; 146; 148; 150; 151; 152; 153; 154; 156; 158; 162; 163; 164; 167; 168; 170; 171; 172; 173; 175; 177; 182; 184; 185; 188; 190; 193; 199; 202; 208; 210; 212; 213; 214; 216; 217; 223; 232; 234

Falchi Grazietta                   210, 216

Falchi Maria                              208

Falchi Nicolò                                134

Falchi Pietro                                  152

Falchi   Vittoria                             152

Farina Maurizio                            31

Ferralis Nicolo 87; 134; 136; 157; 222

Ferraris Battistino                         187

Fiori Amedeo                                145

Fogu professoressa             202; 211

Fois-Canu sposi                            183

Frassi Luigi                            24; 32

Furico, carrettiere                 201, 218

Gallicet, reverendo                     200

Gambella don                             195

Gerhandinger Karoline                  93

Grixoni Cristoforo, canonico 59; 86; 90; 93; 102; 107; 110; 112; 115; 116; 119; 145; 146; 150; 152; 154; 163; 168; 171; 173; 182; 183; 184; 185; 188; 189; 190; 193; 194; 199; 201; 202; 203; 204; 205; 207; 208; 209; 211; 212; 218; 229; 230; 232

Grixoni Dolores                          189

Grixoni, dottor 175; 178; 179; 180; 181; 186; 191; 195; 196; 197; 198; 199; 200; 206

Grixoni Francesca                 145; 193

Grixoni Francesco 166; 175; 176; 206; 207; 213; 217

Grixoni Gavino                          181

Grixoni Giovannico                      199

Lambruschini R.                          32

Lei Giuseppe               186; 187; 230

Lezzeri Andreuccia      194; 197; 202.

Lezzeri Cecchina                  197, 201

Lezzeri Fiorenza                           214

Lezzeri Salvatore          201; 202; 211

Luisa, assistente                            212

Macciocco, famiglia                     208

Madau Antonio Luigi 62; 81; 85; 90; 104; 107; 112; 117; 139; 144; 145; 151; 152; 156; 158; 162; 163; 167; 170; 171; 173; 177; 184; 192; 198; 199; 208; 215; 219; 234

Madau Francesca                          139

Madau Maria       145; 151; 152, 156; 158; 163;

Manara Teresa, maestra          37; 39

Marcellino dottore                        184

Margotti, monsignor                   211

Mariantonia, portinaia                  204

Marinaro Francesca            107; 166

Masia, dottor                             210

Mastro Emilio      189; 194; 195; 196

Matrini L.                                    30

Migaleddu Giovanni Andrea        145

Migaleddu Pietro Vincenzo 81; 134; 136; 139; 141; 145

Montini Anna                             202

Murgia Giacomo  201; 214;213; 215; 217

Murruzulu Vincenzo                   155

Murruzzolo Maria 181; 187

Mussolini                           155; 157

Obino Angelina                             187

Onorato Stefanina                         208

Orrù G. canonico                         46

Pala Ciriaco, prelato                40; 54

Palestro Vittorio , chierico            218

Patatu Carlo, sindaco   112; 169; 181

Pera Maria            191;192; 193; 195

Piasotti Ines                               209

Pinna Pietro                               151

Piovella E. M. arcivescovo            46

Piras Antonio         88; 101; 207; 209

Piras Giorgina      207; 209; 212; 216;   219

Pia di Portotorres                          191

Piu Giuseppe                             112

Prinetti F., oblato di Maria             46

Puliga Vittoria                     203; 219

Putzolu Emilio                            108

Quadu Giovannina, maestra 106; 145; 165; 227; 231; 234; 235

Quadu Vincenzo                           145

Re Carlo Alberto                          53

Ricci D.                                      32

Rottigni Giovanni   81; 134; 136; 184

Ruspini, maestra          40; 41; 42; 43

Sacchi G.                                    30

Salari G.                                     30

Sategna mission.           184;194; 205

Satta Angelo                                 153

Satta Carlo 41; 42; 43; 58; 123; 155; 175; 178; 186; 195

Schellerer Livina                          174

Schintu Angela                             212

Schintu Aurora             184, 188; 190

Schintu Flavio                              188

Schintu Maria                               177

Schintu Ninetta 59; 77; 86; 177; 184; 188; 212

Serra  Eugenio.        41; 84; 103; 141

Seu Pietrina                           178, 181

Serkic Emilia                                198

Sghia Luigia, maestra        36; 42; 43

Sini, signora                              213

Sircana don Nicola                     191

Solinas Uccia.      103; 200; 201; 230

Spanu Pancrazio 78; 128; 133; 142; 143; 157

suor  Angela                              109

suor Adelgunde                          187

suor Agnese                              217

suor Annunziata Moro         110; 232

suor Antonietta                   205; 212

suor Armela  95; 194; 196; 197; 198;

suor Bonifacia 93; 95; 173; 188; 189; 191; 194

suor Chiara                        210; 217

suor Corina          175; 186; 201; 203

suor Emilia                                206

suor Francesca                          205

suor Gemma Gesualdo 95; 202; 206; 208; 210; 212; 214; 215;216; 217; 218; 226; 229; 234.

suor Giuseppina Calvi          205; 207

suor Giuseppina Marucchi     93; 173

suor Ignazia                               211

suor Imelda                               202

suor Livina                  175; 197; 206

suor M. Hildegarda                     187

suor Maria Calcagno 25; 27; 38; 46; 48; 58; 85; 86; 92; 93; 103; 110; 111; 112; 123; 134; 136; 141; 145; 151; 152; 156; 158; 162; 167; 169; 173; 174; 176; 177; 179; 181; 183; 184; 187; 189; 190; 191; 192; 193; 195; 196; 198; 201; 202; 204; 205; 208; 210; 211; 213; 215; 217; 218; 223; 230; 232

suor Luigia Mente                 93; 173

suor Maria Pais 110; 111; 112; 167; 169; 232

suor Paola Brecelli 93; 95; 173; 179; 183; 188; 189; 190; 192; 194; 195; 197

suor Pia Meloni    110; 111; 167; 231

suor Pietrina                              215

suor Raffaella                     103; 230

suor Rita                            202; 216

suor Rositi Maria Grazia 93; 173; 174; 198; 211

suor Salesia Gesualdo 95; 186; 195; 196; 197; 198; 201; 202; 203; 206; 218

suor Serafina                                 218

suor Tarcisia                             186

suor Maria Bruno Thoma            187

suor Veronica              103; 104; 230

suor Vincenza                            204

suor Vitalia Sechi  110; 112; 168; 232

Tedde Angelino 4; 14; 31; 33; 41; 45;

Tedde Zenobia                      81; 139

Tola Giuseppina, maestra   77; 86; 87

Tripani, signora                             174

Truddaiu Angelo                        195

Truddaiu, benefattrice         192; 208

Unali Gavino                        197; 198

Unali Paolo 134; 136; 141; 176; 194; 209

Urgias Paolino                            194

Vico Salvatore, canonico 46; 103; 212; 219

Villa Giuseppe                     112; 169

Vittorio Emanuele III           156, 157

Zara Angioletta                           213

Zara-Falchi Angiolina                     21

Ziska Leni, artista                         187

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indice dei luoghi

 

 

Ales                                            43

Alghero 24; 33; 36; 41; 42; 43; 44; 52; 124

Anglona                         46; 52; 103

Badde Oltu                                145

Basilicata                                     13

Bonorva                                      44

Brasile                                       103

Brescia 19; 23; 24; 26; 30; 33; 96; 121; 122; 123; 124

Buggerru                                     43

Cagliari 16; 37; 42; 43; 46; 48; 54; 67; 104; 106; 124; 173; 178; 203; 204; 209; 229; 230; 231

Capo d’Istria                               31

Carinzia                                     161

Casale Monferrato                        31

Chiaramonti 1; 2; 4; 6; 52; 53; 54; 55; 56; 57; 58; 59; 63; 65; 66; 67; 71; 72; 73; 76; 77; 85; 87; 90; 93; 94; 95; 102; 103; 106; 113; 115; 122; 123; 125; 128; 131; 132; 134; 136; 139; 141; 142; 143; 144; 145; 146; 150; 151; 152; 153; 155; 156; 157; 158; 159; 162; 163; 164; 166; 167; 168; 169; 170; 171; 172; 173; 175; 181; 182; 185; 186; 187; 188; 189; 192; 194; 195; 197; 198; 199; 200; 202; 204; 205; 214; 215; 217; 218; 219; 229; 230; 231; 232; 234; 235

Chilivani                     175; 198; 218

Civitavecchia               174; 202; 218

Como                                         30

Corrales                                    145

Corsica                                33; 175

Cossoine. 93; 174; 186; 191; 198; 217

Cremona 21; 22; 23; 24; 26; 30; 31; 32; 36; 37

Domusnovas 93; 95; 173; 176; 178; 186; 193; 197; 198; 202; 210

Ducato di Modena                        33

Elighe Entosu                             145

Erula                                          55

Firenze 10; 11; 12; 22; 32; 121; 123; 125

Francia                                       20

Funtana                  66; 87; 101; 146

Funtana Noa                              101

Funtanu Ulumu,                         157

Gallura            14; 46; 103; 123; 209

Genova                                       31

Giave                                        188

Gorizia 2; 93; 95; 100; 102; 116; 121; 128; 173; 178; 181; 182; 185; 186; 187; 190; 192; 193; 194; 195; 196; 197; 198; 199; 201; 202; 203; 208; 211; 217; 218; 234

Iglesias                                43; 180

Inghilterra                              18; 19

Ispadula                                    145

Lazio                                          13

Locarno                                      31

Lombardia                                   30

Lugano                                       31

Macerata                                     32

Macomer                                    48

Magòla                                       55

Mantova                          21; 30; 31

Martis 53; 62; 159; 181; 191; 199; 200; 201; 205; 206; 209; 219

Milano                                 30; 188

Mompiano                           26; 122

Monaco                        93; 190; 191

Monteponi                                   43

Napoli                              24; 32; 33

Neunburg                                    92

Nulvi                            52; 217; 219

Nuoro                        40; 41; 42; 43

Olbia            175; 197; 198; 202; 218

Oristano                                      43

Orria Pizinna.                             145

Ozieri 16; 24; 33; 36; 38; 41; 42; 43; 44; 45; 46; 47; 52; 53; 123; 124; 125

Pavia                                          30

Pedra Lada                                145

Perfugas                                     52

Piemonte                    13; 21; 31; 36

Pisa                                      24; 32

Ploaghe 2; 52; 104; 105; 106; 111; 129; 164; 165; 166; 167; 168; 169; 175; 178; 186; 188; 193; 194; 200; 202; 210; 218

Portotorres                                191

Prato                                          32

Puttu Conzu                                91

Rivarolo Canadese                        31

Roma 27; 32; 48; 67; 93; 99; 103; 109; 121; 151; 157; 174; 192; 195; 199; 211; 218

Sa Tanca de l’Istrumpu              157

Sa Tanca de sa Figu,             87; 157

Sa Tanca de Santu Matteu     87; 157

Sa Terra Ruia                            146

Saluzzo                                       31

San Martino dell’Argine                21

san Sisto Vecchio                       115

Santa Giusta        145; 189; 192; 210

Sardegna 1; 4; 5; 6; 12; 13; 14; 15; 16; 23; 24; 33; 35; 36; 37; 38; 39; 42; 43; 44; 45; 46; 47; 51; 53; 54; 56; 57; 65; 67; 93; 103; 105; 111; 121; 122; 123; 124; 125; 173; 177; 201

Sas Coas                                   145

Sassari 4; 14; 15; 16; 37; 41; 42; 43; 45; 46; 48; 52; 54; 55; 56; 58; 59; 76; 77; 79; 80; 84; 87; 88; 91; 103; 106; 109; 110; 111; 115; 116; 121; 122; 123; 124; 125; 131; 134; 139; 142; 145; 156; 157; 158; 162; 163; 164; 169; 171; 173; 175; 182; 183; 185; 186; 187; 188; 191; 192; 194; 195; 196; 197; 199; 200; 204; 206; 207; 208; 209; 214; 215; 217; 219; 231; 232

Sassitu                                        55

Sassu Altu                                   55

Sassu Giosso                               55

Sicilia                                    12; 33

Siena                                          32

Siligo                                   86; 151

Soncino                                      45

Soresina                                      30

Sorgono                                      44

Sorso                                         44

Stato Pontificio                            32

Su Pezzu                                   145

Svezia.                                      161

Svizzera                           25; 31; 33

Tempio 41; 42; 44; 103; 116; 129; 212; 219; 228

Terra Padedda,                          145

Terranova                                 175

Tesserete                                    31

Thiesi                                       151

Tirolo                                    31; 33

Torino 13; 15; 19; 21; 22; 25; 26; 27; 31; 47; 54; 56; 121; 122; 124; 216

Toscana                           13; 32; 33

Treviglio                                     30

Treviso                                       31

Trieste                               187; 211

Udine                                          31

Usini                                         209

Veneto                             30; 33; 36

Venezia                                       31

Vicenza                                       31

Zaire                                         103

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