La banda del buco in azione a Chiaramonti di Ange de Clermont
A quel che si legge nei blog e che si sente al telefono Chiaramonti è diventato il paese obiettivo della Banda del Buco. Pare che entrino nelle case di notte e di giorno, abitate o disabitate, per cercare di grattare preziosi, denaro e altri beni commerciabili specie informatici. Ora è vero che il blasone del paese è quello della nomea di “ladro”, ma più che altro si trattava di pecore, ora invece si tratta di case. Una squadra di sei o sette balordi, forse tossici o forse desiderosi di far fortuna, pare dopo aver frequentato un corso di addestramento a Sassari e dintorni hanno scelto come campo di attività Chiaramonti, cominciando a svaligiare la casa di un notabile, da tanti anni al servizio del paese, già sindaco, e da tutti rispettato e ben voluto, visto che chiunque può presentarsi a casa sua e il “fermati a pranzo o a cena” è una consuetudine. Non c’era bisogno di andare vigliaccamente di notte, in sua assenza per aprire una casa che si può dire rimane aperta e con la chiave sempre fuori della porta. Ma questi manigoldelli di piccolo cabotaggio non badano ai cattivi o ai buoni, ai notabili o a meno noti per cercare di svaligiare le case che a quel che si dice ne avrebbero battezzato una decina. La gente è ormai avvertita e quindi pistole scacciacani, fucili, cannoncini, fionde automatiche, raggi ultrasonici, cani dalle zanne robuste stanno per essere messi a portata di mano per cogliere in fragranza di reato questi manigoldi che finiranno col doversi fare le natiche di plastica con adeguate protesi senza contare la fedina penale sporca e e il rischio di restar ciechi, sordi o muti. Il Chiaramontese è buono, ma non svegliarlo perché come hanno incivilito tutta la popolazione immigrata dal nuorese così daranno una buona educazione a questi manigoldi aspiranti ladri. Oltre ad essere stati colti anche in flagrante da qualche chiaramontese dal buon cuore, finiranno per trovarsi con un bastone nel deretano e per essere appesi ignominiosamente al parco delle rimembranze come la testa del bandito Fais. Roba da matti è incredibile, andare a rubare a Chiaramonti, un nobile paese che sta scoprendo anche le sue origini castellane e che vanta i migliori tiratori di tutti i tempi tanto che si dice:-Tzaramontesu a onzi ojada corpu ‘e balla!” Senza contare che la presenza ormai meticcia dei nuoresi porta ad esclamare anche “Istoccata ‘e zeccu, corfu ‘e balla mì!- I ladruncoli sono avvertiti e le armi sono ormai oleate, non mancano spade e frecce avvelenate, bombette e pistole automatiche anestetizzanti, per cui tentare ancora di scocciare i chiaramontesi non è conveniente. Ma ti pare, andare a rubare nel paese delle bardane e di donna Lucia Delitala Tedde? Pura follia, per questi ladri da mercatino rionale i giorni sono contati. Lo sapete quanti ladri son finiti nelle piscine di vari torrenti? Attenti pischelli, la vita si fa corta e se i chiaramontesi perdono la pazienza sono solo guai per voi. Se avete fame, chiedete, ma non rubate: VII non rubare a Tzaramonte subra a totu! Così i 10 Comandamenti!